Chiedo aiuto a tutti gli amici romanisti, seriamente. ma solo a loro, grazie.
C’è qualcuno in grado di spiegarmi su cosa dovrebbe essere basato il mio presunto complesso di inferiorità di cui parlate sempre?
Vi conosciamo bene, quindi sapevamo benissimo che ci avreste provato in tutti i modi a sminuire la portata del verdetto del 26 maggio, che con l’aiuto di una comunicazione da sempre compiacente se non addirittura prona avreste spinto per voltare pagina, che ci avreste quasi deriso (morendo dentro) ogni volta che vi avremmo sbattuto in faccia quel risultato e quella coppa.
Non smetterò mai di ringraziare mio padre, il destino ed il mitico Generale Vaccaro, che mi hanno permesso di avere l’onore, perché di onore si tratta, di diventare un tifoso della Lazio.
Fabrizio Piscitelli, alias Diabolik –intervenuto in Esclusiva sulle frequenze di Radiosei – è tornato a parlare di derby. Il disappunto per il divieto (per motivi di sicurezza) imposto alla coreografia pensata dai tifosi biancocelesti per celebrare a dovere la vittoria del 26 maggio, pare non aver bloccato l’inventiva dei tifosi, pronti a stupire tutti con una nuova idea.
Era dato tra i partenti nell’ultima sessione di mercato sin dall’inizio dell’estate. Alla fine Albano Bizzarri ha lasciato la Lazio soltanto il 2 settembre, a poche ore dalla chiusura delle trattative.
A due giorni dal Derby della Capitale, ha parlato in esclusiva a Calcionews24.com Igli Tare. Il Ds biancoceleste, soddisfatto della vittoria di ieri contro il Legia Versavia, si è soffermato in particolare sulla stracittadina di domenica.
Direttore, la Lazio ha centrato la vittoria contro un avversario ostico come il Legia Varsavia nonostante l’utilizzo di numerose ‘seconde linee’. Un segnale importante in vista del derby? “In questa squadra non esistono seconde linee, ci sono tutti titolari. Quando vuoi fare una strada lunga devi avere una squadra competitiva, perciò sono tutti titolari, poi sceglie l’allenatore chi far giocare. La vittoria è importante perché era necessario partire bene anche con un avversario tosto come il Legia che ha corso tanto ieri. La squadra ha dimostrato capacità e maturità”.
Nella gara di ieri si è messo in luce un giovane molto interessante come Keita che ha dimostrato personalità nel suo esordio in Europa League. Una risorsa importante per il futuro, non crede? “Si ma non solo lui, ci sono tanti giovani nella nostra Primavera che sono aggregati alla Prima squadra e hanno le qualità per fare bene con la Lazio. Il problema è che non dobbiamo avere fretta, bisogna farli crescere con calma ma in questo calcio non si riesce a dare tempo ai giovani”.
Una vittoria che da morale per la partita più importante della stagione, ovvero il derby con la Roma. “Si, è molto importante arrivare a questa gara con due vittorie come quella ottenuta domenica scorsa e quella di ieri. Ora tutta la concentrazione va rivolta al derby, e dobbiamo essere consapevoli che siamo più forti della Roma”.
Lei non vede quindi una Roma favorita nel derby? “Ma questo lo dimostrerà il campo, non leggo, non sento e non vedo i giornali. Io credo che la Lazio abbia tutte le carte in regola per vincere il derby, le motivazioni e la condizione fisica sono alte”.
“Per la coreografia avevamo un’idea davvero originale, ma non ci è stato permesso di realizzarla. Ci è stato negato dalla Questura l’utilizzo di alcuni accessori, quali palloni gonfiati ad elio e tutto ciò che avrebbe raffigurato la Coppa Italia, ritenendoli offensivi nei confronti degli avversari“.
Si gode la prima vittoria europea della stagione, gongola il presidente, anche per la scommessa vinta riguardo Keita su cui lui ed il ds Tare hanno creduto ciecamente, prendendolo dalla cantera blaugrana quando era poco più che un ragazzino.“Ho voluto fortemente che esordisse in prima squadra.
Ci sono dei giocatori che sono dei “predestinati”. Se hai sensibilità lo capisci dalla prima volta che li vedi: per la sfrontatezza con cui tentano giocate rischiose, per come toccano la palla, per come spiccano in mezzo agli altri perché giocano a testa alta e si muovono con naturalezza in campo, come se quel prato verde che per alcuni è una prateria immensa e insidiosa per loro fosse né più né meno che il salone di una casa in cui hanno sempre vissuto.
Obiettivo raggiunto. In Europa, almeno in questa fase, conta poco giocare bene e dare spettacolo, conto solo vincere. E se ci riesci battendo quella che sulla carta è la seconda forza del girone e permettendoti il lusso di concedere un preziosissimo turno di riposo in vista del derby a gente come Klose, Candreva, Lulic e Ledesma, non c’è che da sorridere e festeggiare, perché hai ottenuto il massimo.
Alla fine sembra un derby come un altro. O forse no. Gli animi si iniziano ad accendere in vista di domenica. La Lazio pensa alla partita di stasera con il Legia Varsavia, la Roma è concentrata solo sulla stracittadina non avendo la competizione europea. A Radio Manà Sport è intervenuto l’ex romanista Vincent Candela, che ha risposto così sulla previsione di domenica:“Vinciamo tre a zero. Vedo la squadra carica, psicologicamente stanno messi molto bene. Speriamo sia una una grande Roma”.
«Sono alte le aspettative attorno a noi per l’esordio europeo.Vogliamo far bene anche quest’anno. Il doppio confronto con il Fenerbahçe nella scorsa edizione ci è servito da lezione, abbiamo imparato dai nostri errori.
Potrebbero non vedere la partita di stasera Lazio-Legia Varsavia alcuni tifosi polacchi identificati ad Ostia dopo avere creato tensione nella metro ed essersi rifiutati di pagare un taxi.
Prima la minaccia, quella di far giocare per la prima volta nella storia il derby lontano da Roma in caso di incidenti nella stracittadina del 22 settembre. E il derby di ritorno, guarda caso, lo gioca in casa la Lazio e non si capisce perché un tifoso laziale (magari pure abbonato) che domenica non va a vedere Roma-Lazio dovrebbe essere penalizzato perché le forze dell’ordine non sono in grado di controllare l’ordine pubblico.
In vista della sfida di Europa League tra Lazio e Legia Varsavia, è massima l’allerta per l’arrivo della tifoseria ospite (previsti circa cinquemila supporters del Legia).
Tempo di derby e tempo anche di organizzazione della consueta coreografia da parte della Curva Nord, mai come questa volta più importante in vista del primo incontro con i ‘cugini’ dopo la storica vittoria del 26 maggio scorso.
Il rumore dei nemici. È proprio il caso di utilizzare l’espressione di mourinhana memoria, per indicare le continue parole rilasciate in Patria dai giocatori del Legia. A partire dall’esterno offensivo Kosecki, che al quotidiano Fakt dichiara: “Io credo che la Lazio sia più forte dei rumeni dello Steaua Bucarest.
Il derby si avvicina a grandi falcate, mancano meno di 4 giorni alla stracittadina e cominciano a mettersi in atto i primi piani sicurezza. L’obiettivo di tutti è che possa trattarsi di una festa, di una giornata di sport e nulla più, senza scontri tra tifoserie e forze dell’ordine, come successo in occasione dell’ultimo derby.
La vendita libera dei biglietti per la partita di domenica era attesissima dai laziali, nell’arco di mezza giornata sono stati cinquemila i biglietti acquistati dai tifosi.
D’accordo che prima c’è il Legia. E molti ripeteranno come un mantra il fatto di essere concentrati su una partita europea e dunque ben più importante di quella che il calendario ha piazzato nel giorno 22 di settembre.
Lo chiamano a intervenire in una trasmissione sul Napoli, per lui è motivo d’orgoglio: “Se mi chiedete di parlare di Lazio anche qui, vuol dire che qualcosa di buono per questa squadra ho fatto“.
E’ martedì e in casa Lazio ricomincia la preparazione in vista dei prossimi impegni. A distanza di pochi giorni, esordio stagionale in Europa League e primo derby di campionato. Serviranno concentrazione, grinta e coraggio. Per raccontare come la squadra si sta preparando in vista di questo doppio impegno, ai microfoni di Lazio Style Channel 100.7 è intervenuto Sergio Floccari, di seguito le parole della punta biancoceleste.
Pensavamo di averle sentite quasi tutte, ma è proprio vero che al peggio non c’è mai fine. Provando a seguire un ordine cronologico, comunque difficile da stabilire con esattezza vista la quantità di materiale a disposizione, ci ricordiamo di aver ascoltato dall’azionista di maggioranza in primis che ha preso la Lazio al “funerale” e l’ha portata in “coma irreversibile”, con l’ammontare dei debiti che aumentava di intervista in intervista; che è laziale dall’età di sei anni grazie al fidanzato della sua tata, salvo poi vederlo immortalato allo stadio esultante ad un gol dell’altra squadra della Capitale e per giunta nel derby; e che la sua entrata nel mondo del calcio va interpretata in chiave “escatologica” (??).
Un colpo al cuore! Un tuffo nel passato, un’immersione totale in un mondo che non c’è più, rimpianto sia da chi l’ha vissuto che da chi sente i racconti di quella squadra folle e al tempo stesso straordinaria, di uomini che giocavano a calcio con la stessa spregiudicatezza e fantasia con cui affrontavano la vita, guidati e a volte letteralmente tenuti al guinzaglio da un “Maestro”, sia di calcio che di vita.
Che a Lotito piaccia far sfoggio di erudizione è cosa nota. E la fortuna del presidente della Lazio è quella di aver interlocutori che ne sanno meno di lui. Altrimenti nessuno si sarebbe lontanamente azzardato a far passare per latinista una persona che si limita a qualche citazioncina da abc del latino che, ai tempi di Lotito, si studiava anche alle scuole medie.
Il viaggio con la salma di mio padre, la sorpresa di tutta la famiglia per l’accoglienza a Fiumicino, lo spettacolo della Lazio contro il Chievo, la cena con gli amici romani: quella di ieri è stata una giornata densa di emozioni, indimenticabile. Quella di oggi lo sarà ancora di più: meno festosa, certamente, più intima, ma la partecipazione dei sostenitori laziali e dei fan del mio papà, la funzione religiosa che ci unirà attorno a lui in un unico abbraccio, il ricongiungimento della salma accanto a quella di Tommaso Maestrelli e dei suoi figli così prematuramente scomparsi rappresentano la materializzazione di qualcosa che sembrava solo una debole speranza.
Oggi è il giorno dedicato a Giorgio Chinaglia, finalmente tornato a Roma, tra la gente laziale. Questa mattina, presso la chiesa del Cristo Re a Roma, si è aperta la camera ardente.
Non mollo… la sparuta minoranza… la contestazione a prescindere e pretestuosa… Chi non viene allo stadio non ha diritto a contestare, ma poi chi contesta allo stadio non ha comunque nessun diritto per farlo… parlano i risultati… Manca solo la frase QUALCUNO MI VUOLE SCIPPARE LA LAZIO, poi il campionario è completo. Un disco che ascoltiamo da 8 anni che non stona affatto nel loop in cui siamo finiti e dal quale non si vede via d’uscita.