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Il possibile tour de force della Lazio

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bus insieme lazio roma

18-24 Maggio 2015: questa sarà la settimana cruciale per la Lazio e per tutti i Laziali. Saranno 7 giorni di vera e propria passione quelli che attenderanno la squadra biancoceleste e tutti i suoi sostenitori: Mercoledì 20 Maggio la finale di Coppa Italia contro la Juve in un Olimpico che si preannuncia gremito in ogni ordine di posto (nonostante i prezzi alti), Domenica 24 derby di campionato contro la Roma. Il futuro della squadra si deciderà in questi sette giorni intensissimi, duri e da cuori forti, come tutti i Laziali sono abituati a vivere. L’unico rimpianto è che Pioli non potrà contare su tutti i suoi effettivi al 100% (si spera per Biglia mentre per De Vrij sembra che tutto stia andando per il verso giusto), ma è assolutamente vietato piangersi addosso, ricordando anche la prestazione da uomini veri e indomabili contro l’Inter. Si prevede che le farmacie vengano prese d’assalto per comprare calmanti e tranquillanti per una delle settimane più infuocate della storia biancoceleste, ma spesso è dall’Inferno che si ascende al Paradiso!

Crediti: Andrea Marraccini



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Keita e due sogni che si chiamano Champions e nazionale

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KEITAKeita Balde Diao, il giovane campioncino biancoceleste, ha due grandi sogni nel cassetto, uno è quello di giocare la Champions League con la maglia della Lazio, l’altro è quello di vestire la maglia della nazionale spagnola. Vincente Del Bosque, il commissario tecnico delle furie rosse sembra aver messo gli occhi addosso al giovane Keita, ma prima di approdare alla nazionale maggiore, Keita dovrà dimostrare il suo potenziale con la maglia dell’under 21 spagnola, guidata da Albert Celades. Ad oggi, però, il giocatore, di origini senegalesi, non può vestire ancora la maglia della Rojita, causa la mancanza del passaporto comunitario. L’entourage del giocatore è comunque costantemente in contatto con il Consiglio superiore dello sport e la Federcalcio della Spagna ed il passaporto dovrebbe arrivare a breve. A sbloccare la situazione potrebbe essere proprio il C.T. Del Bosque, molto interessato al talento di Keita. Il commissario tecnico spagnolo si starebbe interessando in prima persona al caso del giocatore ed un suo intervento potrebbe facilitare la situazione. Il progetto di Del Bosque, infatti, sarebbe quello di far esordire, prima con l’Under 21 il giovane Keita e poi convocarlo fra un anno tra le file della Nazionale maggiore. Un sogno che si avvererebbe per i giovane talento biancoceleste, ma prima c’è un altro sogno da realizzare, quello di raggiungere prima e poi di giocare la Champions con la maglia della Lazio. E allora forza Keita, fai il possibile per avverare questi sogni ed in becco all’aquila!



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Dichiarazioni shock di Corbo su Mauri

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Corbo:”La Lazio gioca con uno che è stato in galera”

corbo1Dichiarazioni forti di Corbo, giornalista de “La Repubblica”, riasciate alla trasmissione “Si gonfia la rete”.
“La giustizia sportiva è l’apoteosi della giustizia ordinaria, è un’armata Brancaleone che si muove con destrezza e furbizia nel mondo sportivo. Se si pensa che la Lazio ha un calciatore in rosa che è passato dalla galera ed è al centro delle indagini di Cremona e che probabilmente giocherà in Champions a danni dei calciatori del Napoli che non sono indagati, si capisco quanto il calcio sia sotto sopra, come lo è l’Italia”.
Purtroppo in Italia, molte persone condannano la gente solo su quello che si legge sui giornali, senza prove di accusa e sopratutto SENZA AUTORITA’.



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5 diffidati in rosa. Si corre sui carboni ardenti

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milan lazio

massaLa Lazio dovrà stare attenta ai cartellini nelle prossime gare ma specie a Marassi. Ci son ben 5 diffidati nella rosa di Pioli: Cataldi,De Vrij,Keita,Ledesma e Radu. Tutti pilastri fondamentali per compiere al meglio la trance finale del campionato dove la prima squadra della capitale ha ancora le porte aperte per la Champions League. Il derby è vicino e nel caso uno dei 5 venga ammonito nel prossimo match, la rosa biancoceleste entrerà in emergenza visti i vari infortuni. Marchetti e Mauricio salteranno la Sampdoria per la squalifica rimediata contro l’Inter.



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Sprint finale nella corsa Champions: Lazio,Roma e Napoli nella volata

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sorteggi-champions-europa-league-2014-milan-juve-lazio-napoli-fiorentinaA tre turni dal termine, continua la rincorsa ai posti Champions. Mancano infatti appena 270 minuti al termine del campionato, minuti in cui saranno emessi i pochi verdetti ancora da sancire: infatti, dopo la conquista dello scudetto da parte della Juventus e la retrocessione aritmetica di Cesena e Parma, le ultime giornate dovranno decretare l’ultima retrocessa e le squadre che parteciperanno alle coppe europee.

La corsa Champions sembra andare a rilento, con Roma, Lazio e Napoli che non riescono ad ingranare la marcia e compiere lo scatto decisivo per la conquista di un posto nella massima competizione europea per club. Analizzando gli ultimi tre match di queste squadre possiamo notare come nonostante i risultati non molto soddisfacenti, le prestazioni sembra essere confortanti e fanno ben sperare per il finale di stagione. La squadra più in forma a livello di gioco sembra essere senza dubbio il Napoli, ma le romane non demordono e hanno dalla loro la classifica, che recita Roma 64, Lazio 63, Napoli 60. Tre squadre in 4 punti, per due posti importantissimi per il prestigio e per i fattori economici.

Nelle ultime tre partite la Roma ha conquistato 6 punti grazie alle due vittorie conquistate contro Sassuolo e Genoa, prima della sconfitta subita a San Siro per mano del Milan di Inzaghi. La formazione giallorossa sembra creare una grande mole di gioco, che però non riesce a finalizzare al meglio: due volte su tre infatti ha mantenuto maggiormente il possesso palla, eccezion fatta per la partita con il Genoa in cui, dopo aver acquisito il risultato, la squadra di Garcia si è chiusa nella propria metà campo a difesa del risultato. I giallorossi hanno concluso ben 38 volte, centrando lo specchio della porta solamente 14 volte (36%), con 6 reti realizzate, al pari di 2 subite. Non molte, anche se il dato riguardante la fase difensiva non fa ben sperare. La Roma ha concesso ben 31 tiri in porta a squadre che non hanno più nulla da chiedere a questo campionato, di cui 12 (39%) in porta.

I giallorossi sembrano avere in tasca il secondo posto, dovendo affrontare Udinese e Palermo che hanno già concluso virtualmente il loro campionato, squadre con le quali è uscita imbattuta nel girone d’andata, oltre alla Lazio in un derby dal valore specifico elevatissimo.

La Lazio arriva al rush finale provando a lasciarsi alle spalle le polemiche del match con l’Inter, condizionato da gravi errori dell’arbitro Massa. La formazioni di Pioli negli ultimi 3 incontri ha portato a casa solamente 4 punti; un bottino magro che, insieme al pari in casa con il Chievo, potrebbe costare caro nella corsa Champions. In realtà, come si nota dalle statistiche, la squadra biancoceleste ha comunque espresso lo splendido gioco che l’ha portata al vertice del calcio italiano, peccando però un po’ in fase difensiva. Si, perché sono tante le occasioni concesse agli avversari, senza dubbio troppe! Sono infatti ben 41 i tiri degli avversari, il 44% nello specchio. Quasi un tiro su due, una media preoccupante considerando anche gli avversari ancora da affrontare: Sampdoria, Roma e Napoli, tre squadre ancora in lotta per un posto europeo, di cui due concorrenti dirette. Ma nonostante una difesa tutt’altro che imperforabile, l’attacco atomico biancoceleste potrà sicuramente impensierire squadre di questo calibro, considerando che nonostante i soli 4 punti conquistati le statistiche parlano di 37 conclusioni di cui 19 verso la porta avversaria. Un ottimo dato, che testimonia come il gioco offensivo di mister Pioli porti molto spesso la squadra al tiro, eludendo le difese avversarie. Come dicevamo il calendario è sicuramente proibitivo ma questa Lazio ha dalla sua la “rabbia” sportiva dopo i fatti accaduti contro l’Inter, la spinta di un pubblico meraviglioso pronto a sostenerla anche lontano dall’Olimpico e soprattutto una mentalità vincente portata da Stefano Pioli, che proprio nell’ultima intervista post-gara ha affermato che, nonostante sia stato già raggiunto l’obiettivo stagionale di ritornare in Europa, la sua squadra non vuole fermarsi ora, proprio sul più bello.

A tre punti dalla Lazio troviamo il Napoli, reduce dal pareggio in casa del Parma e con la testa al ritorno della semifinale di Europa League contro il Dnipro. La formazione di Benitez si è dimostrata molto discontinua nell’ultimo periodo, alternando prestazioni negative come il pari di Parma e la sconfitta di Empoli alla supervittoria in casa ai danni del Milan, indirizzata dall’espulsione dopo 50 secondi di De Sciglio. Gli azzurri hanno creato in queste ultime partite una grande mole di gioco, arrivando alla conclusione ben 64 volte, di cui 24 nello specchio. Nel contempo, la propensione offensiva ha impedito agli avversari di rendersi pericolosi: sono infatti solamente 19 le azioni pericolose subite, con 11 tiri verso la porta difesa da Andujar. Alla luce di questi ottimi risultati a livello di gioco e soprattutto guardando il calendario, che vedrà la squadra di De Laurentis affrontare il Cesena, la Juventus già campione e proprio la Lazio tra le mura amiche, il Napoli sembra tutt’altro che fuori dai giochi. L’unico vero ostacolo per gli uomini di Benitez può essere l’Europa League e le fatiche fisiche e psicologiche.

Non resta che attendere sabato sera alle 20.45, quando l’anticipo al “Ferraris” di Genova darà il via al rush finale. Tre squadre, due posti. Tutti a caccia di un posto nella “Coppa dalle grandi orecchie”!



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Lotito parla del 12 Maggio 1974 nel suo comunicato

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12 Maggio 1974\ 12 Maggio 2015 Lotito elogia la Lazio

LOTITO PETKOVIC
12 Maggio 1974, una data indelebile nella nostra storia quando la Lazio di Maestrelli vinse lo scudetto. Son passati 41 anni e Lotito in un suo comunicato ufficiale elogia quella squadra:

“Il 12 maggio 1974 la Lazio batteva il Foggia 1-0 grazie ad un rigore di Giorgio Chinaglia laureandosi campione d’Italia per la prima volta nella sua storia. Si trattò di un’impresa impensabile fino a quel momento, compiuta da un gruppo straordinario, guidato da un tecnico straordinario, qual era Tommaso Maestrelli. In particolare, oggi, il mio ricordo va a quei giorni memorabili: ci restano tre incontri difficilissimi nel cammino compiuto quest’anno, abbiamo la possibilità di concretizzare il sogno Champions come nessuno si sarebbe mai aspettato a inizio stagione e l’opportunità di giocarci finale di Coppa Italia e Supercoppa. Ce la metteremo tutta, questo è certo. Sono convinto che la squadra tutta, lo staff tecnico e l’allenatore Pioli sapranno raccogliere quello stesso spirito del ’74 ed affrontare ogni singolo incontro con umiltà, spirito di gruppo, spirito di sacrificio, e forte determinazione con cui 41 anni fa approdammo alla vittoria, per ottenere oggi il massimo”. 



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Maestrelli, Chinaglia e quello storico scudetto del 12 maggio di 41 anni fa

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lazionelsognoIl 12 maggio di 41 anni fa, il 12 maggio 1974, è una data storica che nessun tifoso laziale, che si rispetti, potrà mai dimenticare. E’ il giorno del primo scudetto della SS Lazio, il giorno di Lazio Foggia 1-0, il giorno del rigore di Giorgio Chinaglia, il giorno della prima festa scudetto della nostra storia, il giorno in cui un intero popolo tinto di bianco-azzurro invase il prato dell’Olimpico per festeggiare una gioia unica, immensa ed incontenibile. Un titolo meritatissimo per la squadra del Maestro Tommaso Maestrelli, una squadra che per il tutto il campionato diede spettacolo in ogni campo d’Italia. Una squadra, quella, fatta di 11 leoni. Era la Lazio di Felice Pulici, Sergio Martini, Luigi Martini, Giuseppe Wilson, Giancarlo Oddi, Franco Nanni, Renzo Garlaschelli, Luciano Re Cecconi, Giorgio Chinaglia, Mario Frustalupi, Vincenzo D’Amico, ma anche di Luigi Polentes, Giuseppe Avagliano e Paolo Franzoni.

Nell’anno precedente la Lazio aveva già sfiorato l’impresa, lottando fino all’ultima giornata per la conquista dello scudetto contro la Juventus, con la stessa formazione con cui l’anno prima militava in serie B. Nel 1974, poi, finalmente arrivò lo scudetto tanto atteso. Inizialmente fu il Napoli ad essere in testa alla classifica, ma fu poi raggiunto dalla Lazio e dalla Juventus. Prima di Natale la Lazio, dopo aver battuto il Verona, riuscì a portarsi in testa da sola ed il 27 gennaio si laureò campione d’inverno con tre punti di vantaggio su Juve, Napoli e Fiorentina. Nel girone di ritorno la Lazio rimase sempre in testa, rendendosi protagonista di una cavalcata praticamente inarrestabile. Il 17 febbraio sconfisse la Juve all’Olimpico per 3-1. superò velocemente la sconfitta contro l’Inter e mantenne tre punti di vantaggio sulla Juventus per tutto il girone di ritorno. Si laureò, poi, campione d’Italia proprio il 12 maggio 1974 contro il Foggia, con una giornata di anticipo. Quella fu una partita combattutissima, con la Lazio che tenne sempre in mano il pallino del gioco ma senza riuscire a sbloccare il risultato. Poi al 58′ l’episodio chiave: Garlaschelli scende sulla sinistra, crossa al centro e Scorsa, nel tentativo di deviare, stoppa la palla con la mano. Il direttore di gara fischia subito il calcio di rigore e nelle tribune. I pugliesi protestano con l’arbitro Panzino, mentre Chinaglia si avvicina per battere il rigore nel silenzio irreale dell’Olimpico. Pur non tirando benissimo, Long John riesce a segnare con u ntiro centrale, facendo esplodere la gioia di tutti i tifosi biancocelesti. Chinaglia corre verso il centro del campo, con i compagni che riescono a malapena ad abbracciarlo, l’Olimpico ora è una bolgia indescrivibile.La Lazio giocherà poi gli ultimi 25 minuti in inferiorità numerica, a causa dell’espulsione di Garlaschelli. I biancocelesti, però, resistono caparbiamente fino alla fine, riuscendo a portare a casa la vittoria che vale lo scudetto. Il popolo laziale in visibilio invade il prato dell’Olimpico, i giocatori vengono denudati di calzoncini e magliette, mentre Tommaso Maestrelli, Bob Lovati e Gigi Bezzi si abbracciano commossi. Il sogno è finalmente realtà, dopo 74 anni dalla sua fondazione la Lazio è finalmente campione d’Italia. Un popolo festante invaderà, prima, Piazza della Libertà e poi tutta Roma per una festa attesa da moltissimo tempo, che durerà tutta la notte. Roma è biancoceleste come mai lo era stata prima e la Roma può solo stare a guardare. Emozioni indescrivibili, da pelle d’oca, ma quelli erano altri tempi, era un altro calcio, erano giocatori diversi, era una squadra che non tornerà più, una squadra fatta di gente con due attributi enormi, una squadra con un allenatore straordinario, una squadra da leggenda!

lazio scudetto

 LAZIO: F.Pulici, Petrelli, L.Martini (50′ Polentes), Wilson, Oddi, Nanni, Garlaschelli, Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi, D’Amico. A disposizione: 12 Avagliano, 14 Franzoni. Allenatore: Maestrelli.

FOGGIA: Trentini, Cimenti, Colla, Pirazzini, Bruschini (66′ Golin), Scorsa, Fabbian, Valente, S.Villa, Rognoni, Pavone. A disposizione: 12 Giacinti, 14 Delneri. Allenatore: Toneatto.

Arbitro: Sig. Panzino (Catanzaro) – Guardalinee Sigg. Coletta e Frattini.

Marcatori: 60′ Chinaglia (rig).



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Siamo tutti tifosi del Parma

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Capita a fine stagione che tutti invochino il massimo impegno, che tutti chiedano alle squadre che ganno già raggiunto i loro rispettivi obiettivi (o che ormai non hanno più bnulla da dare) di onorare le partite che devono fare per non falsificare il campionato. Capita, in un caldo Maggio del 2015, che una squadra fallita, con giocatori che rescindono il contratto, con giocatori che rinunciano anche ai propri emolumenti mettendo soldi di tasca propria, dia l’anima in campi in tutte le partite, faccia capire che nel calcio esiste ancora la parola “dignità”.

Fin qui tutto normale, tutto che rimane nella mèra e semplice sfera sportiva, ma quello che è accaduto alla fine del match giocato al Tardini tra Parma e Napoli è al limite del surreale,al limite della vergogna, al limite della mancanza di rispetto. Ma facciamo ordine.

Il Napoli va a Parma, convinto di far un sol boccone dei Ducali che nelle due partite precedenti aveva preso 8 gol tra Lazio e Cagliari. Ma ecco che, la Cenerentola della Serie A, compie un altro piccolo miracolo sportivo dopo aver addirittura battuto la Juve: finisce 2-2 con i Ducali che hanno dato l’anima per tutta la partita, hanno stretto i denti, hanno dimostrato al mondo del calcio cosa significhi essere uomini veri, con dei valori profondi. A fine partita il finimondo. Higuaín, sì proprio lui, il giocatore di spicco della compagine partenopea, dice al portiere gialloblu Mirante che avrebbero dovuto perdere, che tanto ormai eran falliti. Nel postpartita il mister del Parma Donadoni appare scurissimo in volto ai microfoni di Sky: “È una schifezza, ma di che parliamo, è veramente vergognoso. Se ci dicono che dobbiamo perdere tutte le partite lo facciamo, ce lo dicano, noi abbiamo lottato con tutti e poi veniamo ripagati così». Poi prosegue: «Abbiamo deciso di continuare a giocare non di certo per regalare le partite. Abbiamo orgoglio, se poi si assiste a queste cose la parola più giusta da dire è una schifezza. Ma di cosa parliamo? Facciamola finita. Tutti siamo bravi a parlare quando le cose riguardano gli altri e lì siamo bravi a dare giudizi».

Il tecnico del Parma è un fiume in piena che sembra impossibile da arginare: «Quello che è successo a fine gara è davvero spiacevole, chi era in campo ha sentito cosa hanno detto giocatori e dirigenti del Napoli. Capisco che ognuno di noi lotta per un obiettivo e se questo stenta ad arrivare può subentrare la delusione e l’amarezza, ma andare oltre è una cosa fuori luogo. I miei uomini hanno rinunciato al 75% degli stipendi e poi siamo costretti a vedere certe cose in campo, è davvero vergognoso».

In queste parole dure, ma reali e vere, sta tutto quello che si puó dire nei confronti di questo episodio. Addetti ai lavori e tifosi si riempiono sempre la bocca di belle parole, si augurano sempre che tutte le squadre lottino fino alla fine senza mai arrendersi, sei mai regalare nulla a nessuno ma, se qualcuno lo fa realmente e con lo spirito sportivo che dovrebbe contraddistinguere questo sport, qualcuno si indigna. È alquanto sorprendente sentire che giocatori e staff del calibro di quelli partenopei siano arrivati a queste bassezze, siano arrivati a chiamare “falliti” dei ragazzi che invece stanno mostrando il volto bello del calcio, i veri valori, stanno facendo vedere che i soldi non sono tutto, che l’onore e l’amore per la maglia vengono prima di tutto.

In tutto ció viene da chiedersi dove sia in questo momento il Presidente del Napoli De Laurentiis, perchè non abbia fatto anche stavolta una sua filippica degna del miglior Demostene, come quella che ha fatto giovedì dopo il gol irregolare del Dnipro nella semifinale dell’Europa League. Inutile richiamare alla sportività, ai valori, attaccare Platini accusandolo di voler far rivincere la Coppa al Siviglia. Prima di fare determinate illazioni, bisognerebbe essere da esempio per gli altri, dimostrarsi persone serie e rispettose di coloro che si impegnano e danno tutto per la propria maglia.

Il mondo del calcio con questo episodio vergongoso ha toccato nuovamente il fondo, mostrando ancora i lati oscuri, i lati peggiori. Fortuna peró che c’è una favola di nome Parma che tutti speriamo possa avere un lieto fine, possa trovare un Principe che la accompagni nel Purgatorio della Serie B e poi la porti a “riveder le stelle” della Serie A. Sperando che tutti imparino da loro cosa significhi essere leali, onesti e uomini. Da oggi siamo tutti tifosi del Parma.



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Il designatore Messina ammette:”Massa ha sbagliato”

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Messina su Massa:”Stava concentrato sulla barriera”

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Le polemiche dopo Lazio-Inter non sembrano cessare. Il designatore arbitrale Messina cerca di buttare acqua sul fuoco. Il popolo laziale non vuole mai dar colpa agli arbitri ma ultimamente,dopo il calcioscommesse, ogni errore commesso fa scattare qualche dubbio all’occhio dello spettatore e non solo. Dubbia prestazione quella di Massa in questo match, una direzione di gara al di sotto del 3 in pagella penalizzando una squadra in corsa Champions, col possibile sorpasso alla seconda il classifica con errori facilmente rimediabili vista l’assistenza dei guardalinea e gli arbitri di porta. Messina dichiara che Massa è dispiaciuto ed ammette che ha sbagliato. L’arbitro,stando alle sue parole, era concentrato sulla barriera per vedere eventuali tocchi di mano (il gol su punizione in fuorigioco). Prova anche a spiegare che con le nuove regole della FIFA sul fuorigioco sta causando questi errori arbitrali mettendo anche nel discorso la difficoltà economica per finanziare i direttori di gara.
Poi parla del possibile arbitro che sarà presente nel derby, la scelta è nella sua testa da due mesi: Orsato o Rizzoli.
Occhi puntati anche sulla finale di Champions dichiarando che in caso si giochi il 20 Maggio, l’occhio di falco (ovvero la tecnologia in campo) non sarà disponibile per mancanza di tempo nella preparazione degli apparecchi elettronici ma assicura che ci sarà in tutti gli stadi dalla prossima stagione.



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Hernanes sulle orme di Biava. Si scusa su Facebook ma…

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Hernanes si scusa online

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Le scuse degli ex sembrano non finire. Se Biava chiede perdono per un gol con la paura che quei 2 punti tolti alla sua ex squadra possano influire sulla corsa Champions, Hernanes lo emula ma non per la doppietta ma bensì per l’esultanza.
Oramai siamo abituati alle false parole di amore in un mondo dove regna sovrano il “re denaro” e vedere giocatori con una fede nel cuore è più unico che raro. Ricordiamo tutti quando l’ex centrocampista verdeoro ha lasciato formello in lacrime accusando Lotito di averlo venduto per mandarlo a Milano, ricordiamo tutti le sue parole di amore che dopo la serata di ieri gli si ritorgono contro facendolo diventare per molti un Mercenario. Per carità, nessuno obbliga un giocatore ad amare una maglia, la maggior parte di noi sa che più giochi bene e più ti si aprono mondi nuovi con scenari da possibile campione avendo un accesso nel lusso dei big. Con quest’articolo non vogliamo prendere posizioni ma portare alla luce dei fatti quel che è successo. Alla fine del primo tempo,dopo la capriola incriminata, il giocatore ha dichiarato che ha esultato perchè si sentiva a casa visto il suo trascorso. Dopo il termine della partita ed il presunto battibecco tra lui e la coppia Lotito-Tare cambia motivazione e dichiara che la capriola era contro il presidente laziale.
Due motivazioni differenti che trovano un abbisso,creando ancor più astio tra i suoi ex tifosi e lui.
Esultare in uno stadio gremito dalla gente che ti ama non è una delle migliori idee, è matematico che passi da “rimpianto a nemico”. Fattosta che sia stato fatto in malafede o fatto di proposito i rapporti si sono logorati vedendo i tifosi laziali fischiare il brasiliano.

Riportiamo il video delle scuse dalla sua pagina ufficiale

 

A tutti i tifosi Laziale volevo chiedervi scusa perchè se io sapessi prima che la mia capriola sarebbe stata interpretata come una mancanza di rispetto nel vostro confronto, non l'avrei mai fatta!C'è stato un motivo ho già dichiarato qual'è stato! forse però non era neanche tanto nobile! Va bene, l'orgoglio a volte ti porta a fare cose che neanche lo capisce bene!Ma una cosa sono sicuro che io non ho mai mancato con rispetto nel vostro confronto neanche quando voi mi fischiavate nel vecchio tempo quando indossavo ancora la maglia della lazio e non stavo giocando tanto bene! E non era adesso che avrei fatto una cosa del genere!E se anche observate bene non ho esultato quando ho segnato contro di voi a San Siro, non ho esultato quando ho segnato il secondo gol ieri e anche la capriola è stata una capriola triste senza esultanza! Però ripeto scusatemi vi prego e mi dispiace tanto per come è andata!

Posted by Hernanes on Domenica 10 maggio 2015



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Premio Uefa Fair Play all’Olanda!!!

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Bodo Glimt Lazio neve

uefa

La Uefa ha deciso che dopo aver sorpreso tutti assegnando la finale di Europa League a Varsavia dopo l’episodio increscioso dei tifosi della Lazio lo scorso anno e quindi evidenziando le lacune polacche in fatto di sicurezza e gestione di impegni sportivi doveva per forza di cosa regalare un altro colpo di scena, ebbene i vertici Uefa hanno premiato i tifosi olandesi per il loro fair play consentendogli di avere una squadra in più nella seconda competizione europea. Come dire che i fatti di Roma e il lancio di banane in campo verso Gervinho con sospensione della partita di ritorno (così tanto per gradire) è tutto rigorosamente nelle regole. Ma quali sono quindi i criteri per questo premio, si sono chiesti in tanti. La risposta è da trovare nel calcolo del punteggio di alcuni parametri imposti dalla Federazione calcistica europea nel 1994 che sono i seguenti:

-ammonizioni;

-espulsioni;

-gioco positivo;

-rispetto degli avversari e della terna arbitrale;

-comportamento dei tecnici, dei dirigenti e del pubblico.

Il direttore Uefa delle competizioni Giorgio Marchetti ha specificato che i fatti di Roma non rientrano nel calcolo dei punteggi ma si impegnerà per modificare il regolamento affinché si possano evitare altri casi analoghi.



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Hernanes e l’arbitro affossano la Lazio, l’Inter vince 2-1

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1505382Giornata di campionato numero 35°, all’Olimpico si affrontano Lazio e Inter. Partita equilibrata nei primi minuti di gioco, ma la Lazio sembra più in palla dell’Inter. Al 3′ minuto Candreva spara un sinistro dal limite dell’area ma Handanovic respinge ma non trattiene, ma sulla respinta Basta spreca una grossa occasione da distanza ravvicinata e non inquadra lo specchio della porta. Poi arriva finalmente il goal della Lazio. 8′ minuto di gioco e i biancocelesti trovano il vantaggio, Felipe Anderson riceve palla sulla fascia, si porta in area di rigore dopo aver dribblato Medel e scarica in mezzo per l’accorrente Candreva, che segna il goal dell’1-0. Handanovic tocca ma non basta, Lazio in vantaggio. Inter che prova subito a reagire, mentre la Lazio cerca di ripartire in contropiede. Al 14′ minuto grande occasione per i nerazzurri, Hernanes mette la palla in aria per l’inserimento di Icardi ma l’argentino non trova la porta. Palla alta di pochissimo e Lazio per il momento salva. Poi sono i biancocelesti a cercare il secondo goal, Klose al 17′ arpiona un pallone dietro a Vidic ma la sfiora soltanto, Parolo è il più lesto ad arrivare sulla palla, conclude con un tiro centrale che Handanovic riesce a respingere. Sulla ribattuta ancora Parolo colpisce di testa, ma proprio sulla linea di porta Ranocchia riesce a liberare e si rifugia in corner. Poi al 24′ arriva l’episodio che cambia volto alla partita, Mauricio tocca Palacio al limite dell’area. Massa vede fallo e fischia la punizione. L’arbitro estrae poi, anche, il cartellino rosso, mandando Mauricio negli spogliatoi anzitempo. Lazio in 10 uomini e partita in salita per i biancocelesti. Per proteste viene ammonito anche Mauri. Sul calcio di punizione l’ex Hernanes mette la palla all’angolino basso sinistro e segna il goal del pareggio. Il guardalinee, però non vede il netto fuorigioco di Medel che ostruisce la visuale a Marchetti e il goal è convalidato. 1-1 il risultato. La Nord non prende bene l’esultanza di Hernanes e lo fischia pesantemente. Ammonito anche Marchetti  per proteste. A causa dall’espulsione Pioli toglie Mauri ed inserisce Braahheid. L’Inter, complice l’uomo in meno per la Lazio, si butta in avanti a testa bassa e prende il controllo della partita. Al 31′ ci prova Palacio con una botta da fuori, ma Marchetti para in due tempi. La Lazio si fa vedere solo con un lancio di Biglia che però non riesce a servire Klose. L’Inter sembra abbassare i ritmi, ma poi ancora Hernanes accende la luce, al 43′ prova ad andar via e Braahfeid è costretto a stenderlo ai 25 metri. Punizione per l’Inter. Marchetti salva in corner sul tiro al giro di Guarin, servito dal tacco di Hernanes. Al 45′ ancora Inter, sul corner però Vidic non colpisce bene di testa e la palla si spegne sul fondo. Al 46′ punizione per la Lazio, dopo il fallo su Felipe Anderson, Biglia ci prova a giro ma Handanovic alza in corner. Dopo due minuti di recupero finisce il primo tempo, 1-1 il risultato. Meglio l’Inter in questa prima frazione, ma sulla partita della Lazio pesa l’espulsione di Mauricio.

All’avvio del secondo tempo, cambio per l’Inter, esce Guarin infortunato, entra Podolski. La Lazio ci prova anche con l’uomo in meno, l’Inter risponde anch’essa giocando una buona gara. Al 56′ Hernanes, su assist di Palacio, si rende pericoloso, ma viene chiuso da Biglia. Un minuto dopo grande occasione per la Lazio. Candreva, il migliore per dei biancocelesti, lancia in profondità Klose, il tedesco calcia da dentro l’area, ma Handanovic riesce a chiudere. Che occasione sprecata! L’Inter si rifà, ancora, in avanti e al 61′ altro episodio decisivo. Marchetti sembra toccare Icardi in area di rigore e Amato fischia il penalty. Marchetti espulso e Lazio in 9 uomini. Esce Klose ed entra Berisha, che va sostituire Marchetti tra i pali. Lo stesso Icardi va dal dischetto a calciare il rigore, ma Berisha con un colpo di reni incredibile riesce a respingere. Il risultato resta in parità. Al 67′ ammonito Hernanes per fallo su Ciani. Esce poi D’ambosio per l’Inter ed entra Nagatomo. Al 71′ ammonito Biglia. L’inter ora prova a cercare il goal della vittoria, la Lazio in nove si difende come può. Grande prova di carattere dei biancocelesti che resistono caparbiamente ai nerazzurri. Al 76′ Pioli toglie Candreva e mette Keita.Forze fresche per la Lazio. Al 83′ Parolo salva il risultato sul tiro a botta sicura di Podolski, servito da un cross dalla fascia. La Lazio sembra poter resistere fino alla fine, ma all’84 arriva la beffa, ancora Hernanes, lanciato a rete da Palacio, mette a segno la rete del 2-1. Sinistro chirurgico e Berisha 1505848-32114121-2560-1440sfortunatamente battuto. Inter in vantaggio. Questa volta il Profeta non esulta. La Lazio ci prova, con orgoglio, a gettarsi in avanti, anche con due uomini in meno, ma l’Inter fa buona guardia. Al 88′ cambio per l’Inter, esce Palacio ed entra Brozovic. Al 92′ ammonito Nagatomo per l’Inter. Dopo quattro minuti di recupero la partita si conclude. La Lazio esce sconfitta dall’Olimpico, l’Inter vince 2-1. Che dire di questa partita, grande carattere e grande orgoglio da parte della Lazio.Ottima prova dei biancocelesti fino all’espulsione di Mauricio, poi nonostante la squadra di Pioli sia stata penalizzata dalle decisioni arbitrali, non ha mai mollato fino alla fine. Grandi applausi a fine gara di tutto lo stadio, che cuore questa Lazio! L’Inter non gioca una grande gara, ma alla fine la spunta, grazie alle prodezze di Hernanes e alla superiorità numerica. Gli uomini di Mancini trovano solo nel finale il gol vittoria, dopo non aver espresso un grande gioco anche in 11 contro 9. Per la Lazio brutta sconfitta, ma la Roma resta comunque ad un solo punto di distacco. La Champions si può ancora e si deve raggiungere. L’Inter, invece, dopo questa vittoria può sperare ancora nell’Europa League.

 

IL TABELLINO

Lazio (4-2-3-1): Marchetti; Basta, Mauricio, Ciani, Radu; Biglia, Parolo; Candreva (dal 32’ st Keita), Mauri (dal 28’ pt Braafheid), Anderson; Klose (dal 17’ st Berisha). All.: Pioli.

Inter (4-3-1-2): Handanovic; D’Ambrosio, Ranocchia, Vidic, Juan Jesus; Guarin (dal 1’ st Podolski), Medel, Kovacic; Hernanes; Palacio (dal 46’ st Brozovic), Icardi. All.: Mancini.

Arbitro: Massa di Imperia.

Ammoniti: 12’ pt D’Ambrosio, 24’ pt Mauri, 27’ pt Marchetti, 22’ st Hernanes, 26’ st Biglia, 47’ st Nagatomo.

Espulsi: 24’ pt Mauricio, 16’ st Marchetti.

Reti: 8’ pt Candreva, 26’ pt e 39’ st Hernanes.



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Lazio-Inter: le formazioni ufficiali

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Ci sono arrivate fresche fresche le formazioni di Lazio e Inter per questa sera, salvo cambi eccezionali:
Lazio (4-2-3-1):
Marchetti; Basta, Mauricio, Ciani, Radu; Biglia, Parolo; Candreva Mauri, Felipe Anderson; Klose.
A disposizione: Berisha, Strakosha, Pereirinha, Gentiletti, Novaretti, Braafheid, Cavanda, Ledesma, Cataldi, Perea, Keita, Djordjevic, Onazi. Indisponibili: Cana, Ederson, Konko, Lulic.
Allenatore: Stefano Pioli.
Inter (4-3-2-1):
Handanovic; Santon, Ranocchia, Vidic, Juan Jesus; Guarin, Medel, Gnoukouri; Hernanes; Palacio, Icardi.
A disposizione: Carrizo, Berni, Nagatomo, Felipe, Andreolli, Dimarco, D’Ambrosio, Brozovic, Kovacic, Shaqiri, Podolski, Bonazzoli, Puscas.
Indisponibili: Jonathan, Kuzmanovic, Campagnaro, Dodò
Allenatore: Roberto Mancini.
Arbitro: Massa (Imperia)
Assistenti: Passeri e Di Fiore
Quarto uomo: Musolino
Addizionali: Damato e Candussio.
Buon divertimento e… forza Lazio!!
Crediti: Lorenzo Zolito


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Hernanes:”Non mi pento di esser venuto a Milano,voglio crescere…”

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Hernanes mette la Lazio nel mirino

HERNANES
Hernanes è carico e mette nel suo mirino la Lazio di Pioli. Tutti gli occhi saranno puntati su di lui dato che è la prima volta che affronta la sua ex squadra. Il brasiliano tra le tante interviste rilasciate, parla di se stesso e dei suoi obiettivi. Il giocatore non è stato convocato dalla sua nazionale e farà di tutto per tornare al top per riconquistare un posto da titolare con la maglia verdeoro.
“Sono convinto che raggiungerò i miei obiettivi in nerazzurro e per questo motivo non sono assolutamente pentito della scelta di trasferirmi a Milano.Ero cosciente del momento di ricostruzione dell’Inter e far parte del suo rilancio è una sfida stuzzicante. Credo nel fatto che possiamo tornare al top.Nella Seleção devono giocare i calciatori migliori, quelli più in forma. Dunga ha fatto bene a non chiamarmi, visto che per tanti mesi sono stato fuori. Ma la mia intenzione è quella di tornare a giocare nel Brasile”.



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Priority Pass NO GRAZIE

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Priority pass,passione in vendita!

liberalalaziofoto

La partita di Coppa, la finale tanto attesa, il derby fuori casa, tutti questi match si giocano a metà davanti alle biglietterie e chi vive lo Stadio lo sa bene. Svegliarsi la mattina presto o addirittura la notte precedente, mettersi in fila in biglietteria, chiacchierare qua e la con amici e non, ed uscire con quel biglietto in mano ti rende protagonista della partita, da li in poi la vittoria o la sconfitta saranno anche tue. Una pratica romantica, d’amore incondizionato, che Lotito ha pensato bene di stroncare inventandosi il PRIORITY PASS.

Già il nome è tutto un programma: la priorità sulla vendita dei biglietti. Ragionandoci bene forse una certa priorità chi ha passato la sua vita accanto alla Lazio, chi ha sottoscritto abbonamenti su abbonamenti, chi ha visitato i migliori (e peggiori) palcoscenici europei, insomma chi c’è sempre stato, dovrebbe avercela. Esiste già e si chiama prelazione per gli abbonati. Il priority pass è altro, è una semplice card che ti rilasciano nei Lazio Style con l’acquisto di un prodotto per il valore pari o superiore a 25€. Non importa quanto tempo, soldi e salute tu abbia buttato dietro alla tua squadra, se spenderai 25€ avrai lo stesso diritto di un abbonato. E se si pensa che gran parte della Curva Nord questa stagione non si è abbonata per protesta, la situazione si fa delicata. Ma la storia dei priority non è nuova e se Canigiani l’ha riproposta è perchè, seppur indignati, in tanti fecero e faranno questa spesa per non restare senza biglietto. Facendo il punto della situazione possiamo riassumere la vendita in tre fasi: -dal 28 aprile la vendita su prelazione per possessori di abbonamento e priority pass -dal 4 maggio per i possessori della tessera Millenovecento (alias tessera del tifoso) -dall’11 maggio (testuali parole del sito della SS LAZIO) EVENTUALE vendita libera. Ed il termine eventuale non è utilizzato a caso se si pensa che oggi, 9 maggio, la Curva Nord è già terminata senza essere passata per la vendita libera.Pertanto chi ha combattuto la battaglia contro la dirigenza, non abbonandosi e non sottoscrivendo il priority pass, non potrà accedere alla libera vendita dei tagliandi per la Nord. In un calcio che nel tempo si è indignato per i tamburi, per gli striscioni, per le coreografie, per la discriminazione territoriale, per due fischi, per la parola ultras e chi più ne ha più ne metta, non ci si indigna davanti a chi mette in vendita una passione. A chi senza ritegno specula sulla passione altrui, facendo arrivare a costare un biglietto per il ‘settore popolare’ 55€. Da questi personaggi il calcio dovrebbe prendere le distanze, tutelando chi colora e anima gli spalti solo per amore, senza alcun compenso in denaro, senza nessun rimborso spese. Nel Calcio con la C maiuscola nessuno avrebbe dovuto spendere quei 25€, ma in quel Calcio Lotito non farebbe il Presidente.



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Conferenza stampa, Pioli: “Rispetto per l’Inter, giochiamoci la partita”

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Lazio-Inter. Pioli in conferenza stampaBIG-pioli-lazio

Tutte le energie, mentali e fisiche, sono concentrate al primo dei 4 match decisivi di campionato che la Lazio dovrà affrontare in questo caldissimo (non solo meteorologicamente parlando) mese di Maggio. Ecco come il Mister Pioli ha risposto alle domande nella sua usuale conferenza stampa del prepartita.

Sono quattro partite decisive per la stagione della Lazio. Come pensa di affrontarle?

“La prossima partita è sempre la più importante. Ora si è accorciato il calendario, ogni partita è fondamentale, quindi continueremo a pensare partita dopo partita come abbiamo fatto fino ad adesso”.

Qual è l’obiettivo che vi siete prefissati in questo rush finale? 

“E’ quello di portare a casa il massimo, dobbiamo scendere in campo con la consapevolezza nei nostri mezzi e cercare di giocare un calcio propositivo come abbiamo sempre fatto.  Abbiamo rispetto per l’Inter, ma vogliamo giocarci la partita e il campionato al massimo”.

I due infortunati di lusso De Vrij e Biglia come stanno?

“Biglia molto probabilmente sarà della partita. De Vrij purtroppo no, speriamo di recuperarlo il prima possibile”.

Questione contrattuale: il rinnovo con la Lazio è scattato con la matematica qualificazione in Europa avvenuta mercoledì grazia alla sconfitta del Torino?

“Io e la società non ci siamo dimenticati degli accordi, ma se mi chiamasse ora direi di no. Siamo solo concentrati sul campionato. In questo momento dobbiamo pensare al finale di stagione, è vero che abbiamo raggiunto un obiettivo importante ma puntiamo più in alto. Ci sarà il tempo per tutte le altre cose e per sistemare anche le mie questioni contrattuali”.

Resterà alla Lazio sicuramente?

“E’ solo una formalità, è una cosa che va ratificata E che ratificheremo a fine stagione”.

Come ha vissuto la squadra il controsorpasso, effettuato dalla Roma, dal punto di vista mentale?

“Abbiamo valutato l’ultima prestazione come sempre. Ci sono stati spunti interessanti per migliorare il nostro livello di concentrazione. Ho visto grande determinazione, sono tutti molto concentrati per giocarci al meglio la Coppa e il campionato. Il massimo non lo abbiamo ancora raggiunto e dobbiamo fare il possibile per rasgiungerlo!”

Dopo il turno di squalifica torna Klose che sembra essere tirato a lucido per le ultime partite…

“E’ sotto gli occhi di tutti la sua importanza. Klose è campione del mondo, Biglia vice campione. Mettono in campo personalità, ma dobbiamo vincere di squadra, a prescindere dai giocatori che scenderanno in campo domani sera”.

Gentiletti come sta? La sgambata con la Primavera in settimana sembra avergli fatto bene e sembra quasi pronto al rientro

“Sta meglio, ma credo che la sua prestazione con la Primavera abbia dimostrato che è ancora indietro nella condizione. Ci sono passato anch’io con questo tipo di infortuni. Ci sono giornate in cui un giocatore si sente bene, altri un po’ meno. Ma per domani è molto difficile vederlo in campo. Sarà comunque un tassello importante per questo finale”.

Cos’è che la Lazio non deve più sbagliare? Dove è che può mettere in difficoltà l’Inter?

“Dobbiamo alzare il nostro livello di gioco e la nostra qualità, che sono evidenti per le azioni da gol che costruiamo. Dobbiamo avere la concentrazione per correre meno pericoli possibili e per mettere in difficoltà l’avversario che abbiamo di fronte. Anche se abbiamo ottenuto pochi punti nelle ultime partite abbiamo fatto delle buone prestazioni. Ma servono ottime prestazioni per arrivare in Champions. L’Inter ha un grande potenziale offensivo e un grande allenatore, ma anche noi abbiamo dei valori. Dobbiamo giocare con entusiasmo e con la consapevolezza di avere un potenziale importante che se la puó giocare alla pari con tutti.  Mi fido dei miei giocatori e dei nostri tifosi che ci daranno un grande supporto”.

L’Inter è adatta per la Lazio?

“Tutte le squadre hanno punti forti e deboli, è lo stesso anche per noi. L’impatto farà la differenza, noi vogliamo fare il meglio possibile e giocare un calcio propositivo”.

De Vrij quando torna a disposizione?

“Abbiamo perso e vinto tante partite senza di lui. La società ha comprato un giocatore molto forte, la sua situazione verrà valutata giorno per giorno. Credo che probabilmente domani non sarà in campo, mi auguro per la prossima. Tutti vogliamo che rientri in campo il prima possibile, ma non si possono prendere dei rischi troppo grandi e poi magari perderlo per un tempo ancora più lungo”.

In una partita del genere può essere meglio un centrocampo col vertice basso invece che in linea?

“Non credo che faccia tanta differenza. A Bergamo nel primo tempo non ci siamo mossi tantissimo, serviva una migliore circolazione anche dal basso. Ogni partita abbiamo portato a casa qualche spunto positivo. Mi auguro domani di impostare meglio da dietro e dare meno punti di riferimento davanti. Comunque abbiamo creato cinque palle gol clamorose, le occasioni ci sono state. A volte si può vincere 1-0 e non subire gol, l’importante è essere propositivi e creare gioco”.

Novaretti, Ciani e Mauricio: chi sceglierà? Nella partita di domani può servire uno più rapido come Mauricio?

“Voi giornalisti indovinate quasi sempre la formazione, quindi o siete molto bravi o c’è qualcosa che mi sfugge. Ho tre possibilità, sceglierò la più adatta per domani e quella che dà maggiori garanzie. Non è mai il singolo che fa la differenza, dobbiamo essere molto compatti perché l’Inter è forte davanti. Loro sono molto veloci davanti, dovremo mantenere le distanze giuste tra tutti i reparti e darci tutti una mano in fase difensiva”.

Come ha visto Felipe Anderson? Gli manca il gol e sembra leggermente in fase calante dopo diversi mesi ad altissimo livello.

“Felipe è uno di quelli che tutti i giorni devo aspettare mezz’ora in più, perché non uscirebbe mai dal campo. Ha un grande entusiasmo, ha lavorato e lavora ancora per la squadra, poi è vero che i giudizi sui singoli dipendono dai risultati. A Bergamo ha fatto una rincorsa di 60 metri per evitare il raddoppio e sulla ripartenza ne ha fatti 50 per servire Keita, ha delle qualità importanti. Deve ancora crescere e completare la maturità come uomo e giocatore, ma credo che stia facendo bene e che possa dare ancora un grandissimo contributo in questa volata finale”.

Quello da centravanti è il ruolo giusto di Keita affinchè lo spagnolo possa esplodere definitivamente?

Keita è cresciuto tantissimo da quando son qua io, può giocare in qualsiasi posizione offensiva, è un giocatore intelligente. Per me è un attaccante puro, non credo più nei ruoli specifici: lui è un attaccante, lo ha dimostrato nelle grandi partite che ha fatto Coppa Italia e non solo. Domenica ha fatto una buona prestazione, si è creato da solo l’occasione in cui ha preso il palo e si è presentato davanti al portiere 3 volte. Avesse fatto gol, avremmo parlato tutti di un giocatore forte e completo, ma spesso gli episodi condizionano sui giudizi dei singoi”.

Ha parlato con Mauri dopo le vicende che sono accadute in questi giorni?

“Da quando alleno la Lazio ho commentato gli atteggiamenti dei miei calciatori in settimana. Sono tutti concentrati per finire al meglio il nostro lavoro. Altre cose non le voglio commentare, preferisco parlare di aspetti tecnici”.



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Biava torna su Atalanta Lazio:” Chiedo scusa per il gol”

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Biava si scusa per il gol dell”ex”

BIAVA TOTTI
Giuseppe Biava, un passato nella Lazio che ha ammutolito tutti coloro che lo criticavano. Poco conosciuto ma tanto amato dal popolo biancoceleste. Un punto di riferimento della difesa, un’esperienza che spesso portava un rinforzo mentale a tutta la linea difensiva ma sopratutto un punto fondamentale nella Lazio di Ieri.
Il difensore bergamasco torna sulla partita scorsa e sul suo gol chiedendo scusa.
Hai segnato contro di noi, ma non hai esultato…

“Purtroppo è capitato, non avrei mai potuto esultare…”

Una tua visione di Atalanta-Lazio?

Noi dell’Atalanta abbiamo fatto la miglior partita dell’anno e loro forse non si aspettavano una partita del genere da parte nostra. Poi hanno reagito e l’hanno pareggiata. L’assenza di Klose ha pesato lì davanti, se lui fosse stato in campo avrebbe potuto sfruttare le occasioni create”

Ma la prestazione è stata merito di Reja?

“Da quando è arrivato Reja siamo migliorati pian piano e con la Lazio abbiamo fatto la nostra miglior partita. L’importanza della gara ci ha dato la spinta per fare un buona partita e ci siamo riusciti”

Guardando la classifica della Lazio, hai qualche rimpianto per averla lasciata quest’anno?

“Guardando il campionato che ha fatto e la posizione in classifica un po’ di rammarico c’è. Il dispiacere c’è stato, è stata la scelta più difficile della mia vita calcistica perché sapevo quello che lasciavo. Però ho avuto modo di stare vicino alla mia famiglia”

Cosa ne pensi dell’assenza di de Vrij?

“Ho visto parecchie partite della Lazio, l’assenza di de Vrij si è fatta sentire di più di altre. E’ un giocatore importante. Pure Gentiletti che ha giocato poche partite, ma mi ha impressionato per la personalità. I biancocelesti hanno trovato due centrali di ottimo livello”

Sul gol Mauricio ti ha lasciato spazio…

“La Lazio sinceramente marca a zona, quindi non credo sia la colpa di un singolo. Chiunque attacchi se la difesa marca zona basta il tempo giusto per buttarla dentro. Non è stato errore di Mauricio, lo sarebbe stato se la marcatura fosse stata a uomo”

Hai mai pensato che avresti meritato qualche cosa in più nella tua carriera?

“Io sono arrivato tardi in Serie A e il mio percorso è giusto che sia andato così, da giovane non ero pronto. Poi sono arrivato alla Lazio a trentadue anni e mi sono giocato le mie chance anche lì facendo buoni campionati. Ho fatto il massimo, più di così non potevo fare”

Qualche tuo ex compagno di squadra ti ha detto qualche cosa sul gol?

“Sì, Radu, Marchetti e Candreva. Mi sentivo un po’ in difficoltà visto il risultato della Roma,avrei preferito segnare la settimana prima a Cesena e vincere la partita. Mi hanno detto ‘Ma proprio con noi dovevi fare gol? ‘. Però non posso programmare certe cose”

Chi merita la Champions secondo te?

“Se dovessi guardare il campionato penso sia proprio la Lazio che merita di andare in Champions, la sua sfortuna è avere un calendario duro. Il nostro pareggio può avere dato una scossa. Con noi sono arrivati troppi sicuri di se e avendo preso una mezza sberla magari trovano lo stimolo per riprendere il cammino”

Vuoi dire qualche cosa ai tifosi laziali per il gol che hai segnato?

“Posso chiedere scusa, sperando che il mio gol e il pareggio di domenica non compromettano nulla”

Vuoi continuare a giocare?

“Io mi diverto a giocare, ho voglia di giocare ancora. Se l’Atalanta vorrà tenermi sarò lieto di continuare”

Fonte 1900tv\lalaziosiamonoi



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De Vrij e Biglia: nulla di fatto

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Dubbio De Vrij e Biglia contro l’Inter

articoloMancano poco più di ventiquattro ore alla sfida contro l’Inter di Mancini e la Lazio sembra non aver trovato ancora conferma del suo undici titolare.
E’ rientrata l’allerta delle settimane precedenti, ma restano dubbiose le condizioni di De Vrij e Biglia.
Nell’allenamento pomeridiano di ieri l’olandese è tornato nuovamente in Paideia per una consulenza clinica con il dottor Lovati, già precedentemente programmata, per valutare le sue condizioni fisiche. Il giocatore, che è tornato ad allenarsi con il gruppo, avverte ancora un fastidio al ginocchio che ieri pomeriggio l’ha costretto a fermarsi.
Discorso simile per Biglia, anche lui tornato nel gruppo ieri. Le sue condizioni sono sembrate buone e lo ha confermato lo stesso argentino in maniera informale ad alcuni tifosi che lo aspettavano dopo gli allenamenti, senza mezzi termini: “domenica ci sarò”.
Resta comunque tutto in stand-by, non ci sono ancora elementi sufficienti a confermare o meno la presenza dei due insostituibili biancocelesti.

A conferma di ciò è intervenuto il dottor Salvatori, medico sociale della Lazio, sottolineando come entrambi i giocatori siano tornati nel gruppo da troppo poco e, pur avendo un miglioramento delle loro condizioni fisiche, avvertano ancora dei fastidi.
Il fatto che il match si disputerà nel posticipo di domenica, aiuterà i medici a cercare di recuperare al meglio i due giocatori.
Ci si è soffermati anche sulla ripresa lampo di Marco Parolo, piacevole ed inaspettata, merito del calciatore che, sottolinea Salvatori, ha avuto una grande tolleranza del dolore.
Tutto rimandato a domani, quindi, incrociando le dita per la prima delle quattro finali di questo campionato.



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Hoedt eletto top player dell’AZ, e la Lazio lo aspetta…

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hoedt-azWesley Hoedt ha già da qualche mese la testa alla Lazio, questo si vede chiarissimo nelle sue dichiarazioni e nei post sui social network. Ma si sbaglia chi pensa che il difensore abbia smesso di dare tutto in campo per il suo AZ Alkmaar, club dove è arrivato nel 2005, ancora 11enne.

Alla sua seconda stagione da professionista, il centrale classe ’94 è, infatti, un pilastro della squadra di Van Den Brom, che occupa il quarto posto nella classifica del campionato olandese. I tifosi non hanno dimenticato le prestazione di Hoedt e l’hanno scelto come miglior giocatore della stagione in corso, un definitivo riconoscimento prima dell’addio a chi ha collezionato fino al momento 22 presenze e una rete in Eredivisie.

Dal prossimo luglio Hoedt infine sbarcherà a Roma e si unirà alla corte di Pioli, inseguendo il suo connazionale, e compagno di ruolo, De Vrij. “Quando ho deciso di lasciare l’AZ” – ha detto in intervista al sito del club olandese – “ho sofferto una reazione negativa da parte dei tifosi e ho avuto settimane difficili, ma l’allenatore Van Den Brom mi ha protteto e questo è stato bellissimo dalla sua parte.”

Inevitabilmente Wesley parla del campionato italiano: “In Italia l’obiettivo del difensore deve essere quello di non far segnare l’attaccante. Puoi giocare 89 minuti al top, ma sarai giudicato sempre per il momento in cui hai perso il diretto avversario. Anche de Vrij ha sofferto questo cambiamento, ma ora è il leader assoluto della difesa.”

Farà come l’attuale numero 3 della Lazio? Non possiamo affermarlo ancora, ma le aspettative su Hoedt sono le migliori.



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Biglietteria Laziale: 23.000 tagliandi con l’Inter, Nord esaurita per la Finale

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Canigiani:”Lazio-Inter 23.000 tagliandi staccati,Curva Nord esaurita in Finale

CURVA NORD
Stadio pieno! Questa è la sensazione visti i dati sui bigietti staccati. I dati ufficiali riguardano l’incontro previsto per Domenica contro l’Inter e la finale TimCup contro la Juventus.
Per far un punto della situazione Canigiani è intervenuto su Lazio Style Radio.
: “Per il match contro l’Inter siamo a quota 23.500 tagliandi venduti, dato che continua a crescere dunque. Speriamo di accelerare in questi ultimi giorni. L’inizio della vendita è coinciso con la quello della partita di Coppa Italia, c’è stata una grande corsa su più fronti”. Poi per quanto riguarda i tagliandi per la stracittadina del prossima 24 maggio: “La prossima settimana ci saranno sviluppi importanti. Ricordo le varie limitazioni previste per la Tribuna Tevere, invito chi è interessato a quel settore a fare il mini abbonamento”. Sulla Coppa Italia invece: “La Nord è esaurita, i distinti sono in via d’esaurimento. Dopo l’11 maggio comincerà la terza fase ancora più allargata, al momento, per i Distinti, parliamo di duemila posti disponibili”. “Domenica vista la concomitanza con gli Internazioni di Tennis, l’ex Ostello della Gioventù non sarà disponibile per acquistare i biglietti per la Tribuna, ma saranno aperte tutte le ricevitorie con la possibilità di acquistarlo anche online”.
Fonte Lalaziosiamonoi



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Lazio-Inter: statistiche e probabili formazioni

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inter_gol_0_1_92120_immagine_ts673_400Domenica sera, alle ore 20.45, andrà in scena all’Olimpico di Roma l’ottantaduesima sfida tra Lazio e Internazionale Milano. Il bilancio premia il sodalizio biancoceleste, che ha conquistato 30 vittorie, al pari di 30 pareggi e 21 sconfitte.

L’ultima risale proprio allo scorso campionato, quando una rete di Klose all’81’ decide il posticipo della 18° giornata. Il centravanti tedesco sfrutta nel migliore dei modi un’imbucata deliziosa di Stefano Mauri e batte in scivolata Handanovic, realizzando il gol che vale 3 punti. Dall’altra parte, l’ultimo precedente che ha visto i neroazzurri espugnare il fortino biancoazzurro è datato 2 maggio 2010, nell’anno del “Triplete”. Samuel e Thiago Motta firmano una vittoria fondamentale per la conquista dello scudetto da parte della formazione di Josè Mourinho, che da li a poco, avrebbe conquistato anche la Coppa Italia e la Champions League nella finale di Madrid.

Il trend delle due squadre risulta essere completamente opposto: la Lazio ha conquistato tra le mura amiche ben 37 punti, frutto delle 12 vittorie e di un pareggio, mentre l’Inter, lontano da San Siro, ha accumulato un bottino di appena 24 punti, con 22 gol realizzati e ben 21 subiti.

A quattro giornate dal termine, le due formazioni sanno che quello di domenica sera sarà uno scontro di fondamentale importanza per il raggiungimento dei rispettivi obiettivi: quella di Pioli, dopo il pari di Bergamo, non può perdere ulteriormente terreno nei confronti di Roma e Napoli, mentre l’Inter dell’ex Roberto Mancini dovrà necessariamente conquistare i tre punti se vorrà giocarsi ancora le proprie chance di ingresso nella prossima Europa League.

Ottime notizie dall’infermeria per Stefano Pioli, che domenica potrà contare nuovamente su due dei suoi uomini più importanti: Stefan De Vrij e Lucas Biglia. Il difensore Orange sembra aver superato brillantemente l’infortunio al ginocchio, rientrando in gruppo già nella giornata di martedì. Discorso diverso per Biglia. Il centrocampista argentino, dopo aver effettuato gli ultimi accertamenti strumentali, è tornato a completa disposizione solamente giovedì. In realtà, proprio per la sua importanza di “faro” nel centrocampo biancoceleste, la sua presenza dal primo minuto al fianco di Parolo apparte quasi certa. Riprende il suo posto in avanti Miroslav Klose, che torna a vestire i panni del centravanti dopo la squalifica scontata nell’ultimo turno contro l’Atalanta. Buone notizie anche per Santiago Gentiletti che, dopo gli ottimi 45 minuti disputati con la Primavera di mister Inzaghi nel match stravinto contro l’Avellino, sembra pronto per il rientro nell’undici titolare. Pioli però non vuole rischiarlo proprio a causa di una forma fisica ancora lontana, e dunque schiererà nuovamente Mauricio al fianco di De Vrij, in attesa di quella coppia che tanto aveva entusiasmato nelle prime giornate la tifoseria laziale. Solito ballottaggio tra Mauri e Cataldi, con il tecnico di Parma che scioglierà le riserve solamente nella rifinitura. Gli unici assenti saranno Lulic, Ederson e Cana.

4-3-1-2 per Roberto Mancini, che conferma dieci undicesimi della squadra che ha pareggiato in casa contro il Chievo domenica scorsa. Come al solito ci sarà Handanovic a difendere i pali della porta neroazzurra, mentre la difesa sarà formata da Juan Jesus, Vidic, Ranocchia e Santon, che riprende il suo posto da titolare ai danni di D’Ambrosio. Sulla linea mediana del campo agiranno Medel, Brozovic e Guarin, mentre la coppa d’attacco Palacio-Icardi sarà supportata dal grande ex, Hernanes, che torna per la prima volta all’Olimpico da avversario.

LAZIO (4-2-3-1): Marchetti, Basta, De Vrij, Mauricio, Radu, Biglia, Parolo, Candreva, Mauri, Anderson, Klose.
A DISPOSIZIONE: Berisha, Strakosha, Novaretti, Cavanda, Konko, Braahfeid, Ciani, Cataldi, Ledesma, Keita, Djordjevic, Perea.
INDISPONIBILI: Ederson, Lulic, Cana
DIFFIDATI: De Vrij, Radu, Keita, Ledesma, Cataldi

INTER (4-3-1-2): Handanovic, Juan Jesus, Vidic, Ranocchia, Santon, Guarin, Medel, Brozovic, Hernanes, Palacio, Icardi.
A DISPOSIZIONE: Carrizo, Donkor, Nagatomo, Felipe, D’Ambrosio, Gnoukouri, Kovacic, Obi, Shaqiri, Podolski, Bonazzoli, Puscas
INDISPONIBILI: Johnatan, Dodò, Kuzmanovic, Andreolli, Campagnaro
DIFFIDATI: Dodò, Campagnaro, Hernanes, Palacio, Shaqiri.



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Lazio – Papa Francesco: tante emozioni

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papaTutti a San Pietro. Vedere più di ottomila laziali alle nove di mattina, con le difficoltà economiche di questo periodo, è impressionante. La giornata non inizia alla grande perché parcheggiare a San Pietro è veramente una mission impossible. Ma tutto ciò non ferma l’euforia del tifoso laziale che, nonostante i trenta gradi, si incammina con fierezza verso la sala Nervi. Ore 9:00, il presidente della polisportiva, nonché organizzatore, Antonio Buccioni introduce il filmato della storia del centenario biancoceleste, divisa in due parti. Immagini toccanti che ci ricordano questo amore unico. Finita la prima parte Pino Insegno, accolto da molti applausi e pochi fischi, introduce Enrico Lenni con la sua “Caput Mundi”. Verso le 10:00 ecco l’immancabile Toni Malco con il nostro amato inno. Nella terza ed ultima parte ci viene mostrato un ultimo video riguardante tutte le sezioni della polisportiva. Ore 11:00, forse il momento più commovente per noi laziali con il ritorno della voce del grande Franceco Scarcelli, e poi con Delia Donati che naturalmente canta le canzoni del nostro Aldo. E’ mezzogiorno, è arrivato il momento, tutto il popolo biancoazzurro in piedi. Arriva Sua Santità, che si mostra subito disponibile salutando tutti per poi mettersi seduto ed ascoltare il discorso del presidente Buccioni. Con un rumore di festa Papa Bergoglio pronuncia parole sante sottolineando soprattutto l’importanza di ogni singolo sport. Anche per chi non crede quest’uomo fa impressione, le parole non sono mai banali e spesso commoventi. Quest’udienza non si potrà dimenticare, l’ennesima dimostrazione dello spettacolo che attraverso la concordia possiamo creare. Continuiamo così e nessuno potrà fermarci.

Sempre forza Lazio!

Crediti: Lorenzo Zolito



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Hoedt, tensione in allenamento

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hoedtLa notizia arriva tramite il portale telegrafa.nl e ci porta in Olanda: durante un allenamento Wesley Hoedt, difensore dell’AZ Alkmaar che da luglio sarà a tutti gli effetti un giocatore della Lazio, avrebbe colpito con un pugno il suo compagno di squadra e centrocampista Steven Berghuis dopo una discussione.

A calmare gli animi sembra averci pensato l’allenatore della squadra olandese, John Van den Brom: in conferenza stampa ha chiarato che “subito dopo l’accaduto è tornato tutto alla normalità e i due si sono stretti la mano, sono cose che accadono almeno un paio di volte a stagione e nei periodi di maggiore tensione, ma tutto alla fine si è risolto in una stretta di mano tra i due”.

Chissà se questo nervosismo sia anche dettato dalla diminuzione di interesse verso la squadra che lo ha fatto esplodere in un solo anno di Eredivisie da titolare in favore dell’imminente approdo nella Capitale, nella prima squadra romana… di certo non è un bel momento in Olanda per Hoedt, dopo le numerose critiche e i tanti fischi ricevuti dai propri tifosi per l’infortunio subito al ginocchio che lo ha lasciato fuori dal campo per ben 3 settimane.



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Since1900 WebRadio, l’intervista a Stefano Greco

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Durante Since1900 WebRadio, Giuseppe Di Lauro ha ospitato e intervistato Stefano Greco; per tutti coloro che si sono persi la puntata e si sono persi questo momento, riproponiamo le sue parole.

Stefano come hai visto la partita di Bergamo?

Difficile perché contro di noi non si scansa nessuno come giusto che sia, cosa che non sta succedendo su tutti  i campi, l’Atalanta aveva bisogno di questo punto, come abbiamo visto il Cagliari ha vinto a mani basse con il Parma e per forza di cose la Dea doveva tenere a distanza i sardi e di conseguenza ci siamo trovati un avversario che per l’ennesima volta aveva molto da giocarsi e giustamente è venuto fuori un 1-1. Abbiamo cominciato a giocare come sappiamo fare ultimamente e loro si sono meritatamente portati a casa un punto, resta il rammarico perché con un pizzico di attenzione, un pizzico di cattiveria in più sotto rete si andava in vantaggio e magari veniva fuori completamente un’altra partita, ma il calcio è anche questo, con il Parma riesci a fare 3 goal in giro di 6 minuti mentre con l’Atalanta hai tre occasioni da goal davanti al portiere e, la bravura del portiere mista alla sfortuna e a un minimo di ingenuità, non riesci a fare goal e quindi  ti complichi la vita.

Secondo te è mancato più un terminale offensivo come Klose oppure anche De Vrij? Visto che dietro è da un po’ di settimane che stiamo cominciando a ballare, per esempio Radu non sta facendo una grande stagione, anche lo stesso Mauricio che sembra che senza De Vrij va in difficoltà.

Senza De Vrij chiunque va in difficoltà, anche quando toglievi Nesta l’altro centrale andava in difficoltà perché comunque parli di gente sopra la media, e quando non c’è si fa sentire. Mauricio è un onesto giocatore ma non è niente di che e lo stesso discorso accentuato per Ciani che guarda solamente il pallone come per l’occasione del goal, non è detto che con De Vrij non avrebbe segnato lo stesso Biava… e se non lo prendi, come era successo nelle altre partite, avevi vinto sia la partita con il Chievo che con l’Atalanta e oggi si sarebbe fatto un discorso completamente differente.

Domenica ritornerà anche Klose. Si rischiano gli spettri del 2011 e 2012 visto che la Lazio, rispetto a Roma e Napoli, sembra avere un calendario difficile. Cosa ne pensi?

Non vedo analogie con quelle stagioni perché all’epoca la Lazio era completamente cotta facendosi rimontare, adesso è la squadra che ha rimontato, ha più solidità e ha più gioco, poi ci sta che in quattro scontri diretti le cose possono andare male, nella logica delle cose non ci si doveva ridurre forse alle ultime quattro giornate o, quanto meno, si doveva mettere da parte un piccolo tesoretto ma per quel mi riguarda la stagione resta ugualmete positiva indipendentemente da come finirà, perdere la Champions all’ultima giornata potrebbe essere una beffa ma il Napoli potrebbe arrivare in finale di Europa League, vincerla e l’ultima partita proprio contro di loro diventerebbe una passeggiata di salute.

Hai organizzato per il 14 maggio una festa per la Lazio più vincente della nostra storia: sappiamo che ci sarà Cragnotti, sai dirci chi ne farà parte tra staff e giocatori e come verrà strutturata la serata? 

Innanzitutto l’evento sarà al Pala Atlantico di Roma, la location non è indifferente, è un teatro bellissimo che si presta a un evento del genere avendo un palco fantastico, e posso dirti chi non ci sarà sicuramente Matias Almeyda, Juan Sebastian Veron e Marcelo Salas per motivi di spostamenti, essendo impegnati tra ruoli dirigenziali e squadre di club sudamericani, anche Attilio Lombardo ha detto di no perché allena lo Schalke 04 con Di Matteo.

C’è un calciatore che non partecipa mai alle iniziate della Lazio: Pavel Nedved. E’ stato invitato?

Nedved è stato invitato ma non ha ancora risposto, conoscendolo non credo che verrà ma se cambiasse idea sarei contento. Abbiamo invitato anche la Lazio di oggi perché è giusto che ci debba essere, per come la vedo io, poi sta a chi è stato invitato decidere di venire o no, per quel che riguarda i giocatori la risposta è stata ottima.

Ma parli dei giocatori del giorno d’oggi?

No quella del 2000, per quella del giorno d’oggi non ho ricevuto nessuna risposta, e dubito che ne riceverò, ho invitato Lotito come rappresentate della società, Pioli e un giocatore a scelta da parte loro. Non ci è stato mandato neanche un no per declinare l’invito e non mi stupisco, non mi creo problemi, è una cosa fatta per creare un cordone fra quella squadra e questa di oggi però ognuno decide come preferisce, se si vuole isolare si isola, chi vuole partecipare partecipa. Io sono molto contento della risposta da parte dei giocatori del 2000, alcuni hanno accolto con un entusiasmo quasi commovente come Couto, che ha detto di sì senza sapere neanche se doveva venire a Roma per una partita o solamente a partecipare a una serata, l’ha scoperto tre giorni fa quando ha chiesto se doveva portare gli scarpini o se al materiale avremmo provveduto noi. Questo è il tipo di risposta che ti riempie d’orgoglio! Questa idea è nata in un pranzo con Cragnotti e Guido Pagliari, dato che questa squadra non era mai stata festeggiata in tantissimi anni; con ciò voglio specificare che non si tratta di festeggiare il 15imo anniversario dello scudetto ma creare un evento, in quello stesso giorno di 15 anni fa. Quindici anni non è un evento, lo può essere i 10 anni, i 20 anni, i 30 anni, i 40 anni o i 25 anni se fosse una sorta di giubileo biancoceleste, è stata scelta quella data per fare un collegamento, ma non è assolutamente una serata nostalgia o l’anniversario di uno scudetto, bensì una festa per ringraziare un gruppo che ha portato la Lazio ai vertici del calcio mondiale e per abbracciare i giocatori della squadra più vincente degli ultimi anni nel calcio romano, in ultima battuta per far vedere dal vivo giocatori che non si vedevano da tempo, forse perchè assenti l’anno scorso a “Di Padre in Figlio” per impegni con altre squadre.

Ovviamente non dirai sì o no, ma personalmente mi auguro di vedere Sven Goran Eriksson.

Non farò i nomi di chi parteciperà per scaramanzia, ma posso dirti che Eriksson è disperso in Oriente e non riusciamo a rintracciarlo, neppure tramite il figlio o attraverso la sua ex compagna. Sicuramente parteciperà Luciano Spinosi e, se riesce a disdire un appuntamento in Friuli, sarà presente anche Dino Zoff. Verranno anche i massaggiatori, personale dello staff, ci sarà Gabriella Grassi, Pulici, D’Amico e Oddi che premieranno i giocatori poiché fanno da trade union fra primo scudetto e il secondo. In più, la presenza di direttori importanti come Mimun, Mazza e Maffei, tifosissimi della Lazio. A premiare Cragnotti ci sarà una sorpresa legata al passato della Lazio di cui la presenza farà felice molti laziali.

Quel giorno del 14 maggio del 2000 quanto ci credevi? E dov’eri?

Io credevo allo spareggio, anzi diciamo che prima della partita qualcuno ci aveva dato più di qualche sicurezza in merito, mi sentivo abbastanza rilassato su questo aspetto. Poi quando ha segnato Calori non ero più rilassato perché passare dallo spareggio all’assaporare addirittura la possibilità di vincere lo scudetto, in una giornata che nessuno pensava di poterlo vincere, ha creato un clima di tensione tale all’interno dello stadio che chi l’ha vissuta non potrà mai dimenticarla per tutta la vita.

Tornando all’evento, se un tifoso volesse acquistare un biglietto dove deve andare?

I tifosi possono rivolgersi: a tutte le ricevitorie “Ciao Tickets” e sul sito per l’acquisto online, su www.campionipersempre.it dove sono presenti le liste delle ricevitorie accereditate, oppure il giorno stesso presso il botteghino del Pala Atlantico.



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Il M5S propone lo Stadio Flaminio alla Roma ma non solo…

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Comitato Stadio Flaminio

Stadio Flaminio, proposta di riportare le romane nell’impianto

flaminioStrana proposta del M5S quella di chiedere alla Roma di ristrutturare lo stadio Flaminio al posto di costruire la “casa di proprietà” a Tor di Valle.
La struttura in questione, stando alla storia, è un luogo biancocelste dove la prima squadra della capitale ha vissuto momenti di gioia e momenti di buio, un vero tempio di culto per chi ha la fede biancoceleste nel cuore. Lo stadio attualmente è in stato di abbandono e la proposta del movimento di Grillo è quella di riqualificare l’area portando una delle due romane nella struttura. La voce è circolata sul web a macchia d’olio ma subito è stato messo in chiaro che la proposta non vale solo per la Roma ma anche per la Lazio:
«ll bando sullo Stadio Flaminio serve a riqualificare l’area: cosa ci sarebbe di meglio se non lo spostamento della Roma al Flaminio, con un lavoro sicuramente meno complesso di Tor di Valle, che riporterebbe l’impianto a essere cuore della zona e della città. Sappiamo che le due squadre stanno lavorando per avere uno stadio di proprietà, quindi evidentemente non sarebbe la soluzione definitiva per Roma e Lazio, ma sarebbe adatto almeno a risolvere uno dei due problemi. La nostra proposta non è indirizzata solo alla Roma, sia chiaro: è evidente che ora si parli prevalentemente dello stadio della AS Roma, perché a giugno dovrebbe essere presentato il progetto definitivo. Per questo abbiamo scritto la lettera aperta al Presidente Pallotta, non per escludere Lotito e la Lazio».



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Biglietteria:17.000 tagliandi staccati per Lazio-Inter.15.000 per la finale

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Biglietteria Lazio. Si prevede lo stadio colmo

inter-milan-lazio-09-05-2013La Lazio si appresta ad affrontare lo sprint finale con delle partite che sono molto ardue e che potrebbero far capire quanto sia maturata la squadra di Pioli grazie ai suoi metodi. Domenica all’Olimpico ci sarà l’Inter di Mancini ma la banda biancoceleste avrà come supporto il dodicesimo uomo in campo. I tagliandi staccati sono già 17.000. Canigiani ha fatto un punto della situazione ai microfoni di Lazio Style:
“Siamo a 17 mila biglietti venduti, è un numero interessante per domenica sera. C’è la possibilità fino a domenica sera, ovviamente, per acquistare il proprio biglietto. Sono ancora disponibili tutti i settori, ed è attiva la vendita online. La corsa della Lazio non è finita, quindi c’è bisogno del supporto di tutti, stringiamoci insieme alla squadra andando allo stadio. Dalla prossima settimana verranno messi in vendita i biglietti per il Derby. Ma la Tevere subirà delle limitazioni, quindi vi rinnovo l’invito per acquistare il mini abbonamento che permette l’accesso in Tribuna Tevere per Lazio-Inter e Lazio-Roma. Come prezzi, prevede un piccolo risparmio economico, al contrario dell’acquisto di due biglietti presi singolarmente. Il mini abbonamento si potrà acquistare fino a venerdì 8 maggio. Per la finale di Coppa Italia siamo intorno ai 15 mila biglietti venduti, la vendita procede. Dal giorno 11 maggio, partirà la terza fase di acquisto per i tifosi, con una modalità di vendita più aperta. Dobbiamo comunque attendere il risultato europeo della nostra avversaria, la Juventus, perché si potrebbe giocare tutto, derby e finale, nel giro di una settimana”.



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Obiettivo Raggiunto: LAZIO IN EUROPA

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La Lazio centra l’obiettivo Europa matematicamente

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La Lazio di Pioli ha centrato l’obiettivo stagionale prefissato ad inizio campionato. Dopo un anno di assenza la squadra biancoceleste tornerà a mostrare il suo calcio nel continente europeo. La qualificazione matematica è avvenuta grazie alla sconfitta del Torino contro l’Empoli tagliando fuori la squadra Torinese dalla corsa e qualificando matematicamente la prima squadra della capitale.
Non finisce qui, con il centro stagionale Pioli verrà automaticamente “rieletto” mister della panchina laziale. Nel suo contratto c’è una clausola che in caso di accesso europeo, il suo contratto si prolungherà fino al 2017 con un opzione al 2018, aumentando il suo ingaggio ad un milione di euro dai 500 mila attuali. Per ora l’obiettivo era l’europa league ma stando alla classifica si lota per entrare nella competizione per le grandi,solo a fine campionato si tireranno le somme ma stando ai fatti il centro è stato colpito ed affondato, poi in caso di promozione in Champions League sarà la ciliegina sulla torta in questa straordinaria stagione che ha reso protagonista Stefano Pioli, un’allenatore che ha sempre allenato squadre medio\piccole, soprannominato come il mister salvezza o allenatore di serie B portando una squadra allo sbando (La Lazio di “Ieri”) a grandi livelli



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Il sogno di Veron: “Ospitare qui Lazio, Inter e Manchester United”

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72 partite, 14 gol, un campionato, una Coppa Italia, una Supercoppa Italiana e una Supercoppa Europea con la maglia della Lazio, una carriera con trionfi in Europa e America.

Adesso è il presidente dell’Estudiantes, dopo una parentesi da Direttore Sportivo, ma quando tra i laziali pronunci il nome di Juan Sebastian Veron si scatenano sentimenti di emozione e di ricordo, ricordi di una Lazio che era e che tanto ha dato negli ultimi cinque anni dell’era Cragnotti, uno dei tanti archi nella freccia di Eriksson e da scoccare quando si trattava di un calcio di punizione in alternativa al cecchino Mihajlovic.

A distanza di quasi 10 anni, quando lasciò l’Europa per tornare in patria, la Brujia sta meditando l’ipotesi di un torneo a La Plata con le squadre dove ha dato e ricevuto tanto in carriera: “Più che un match di addio abbiamo in programma di portare qui le squadre in cui ho giocato. Sarebbe stupendo poter ospitare il Manchester United, l’Inter e la Lazio”.

Per noi, se coronasse questo sogno, non sarà un torneo qualunque, ma un riconoscimento importante per un uomo e un calciatore importante che ha fatto tanto per il calcio mondiale e, in casa nostra, per la prima squadra della Capitale.

Buena suerte, campeon!



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Ilievski – Mauri,parla l’avvocato Melandri

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Melandri:”Ilievski parla per convenienza,le pene nel suo paese sono inasprite”

mauri scommesse

L’interrogatorio di 5 ore dello zingaro sta facendo scalpore, giornali e giornalai non fanno altro che parlare di Mauri, così radiosei ha contattato l’avvocato Melandri per far chiarezza sui fatti.
“Questi sono tutti comportamenti che le procure devono evitare. Se il nostro codice di procedura penale è costruito con delle regole è perché il giudice non deve subire condizionamenti. Io non posso pensare che il giudice non apra un giornale… l’informazione deve essere corretta, ci si deve limitare al fatto di cronaca. Come al solito siamo arrivati a maggio ed escono sui giornali nuove piste per poter parlare di calcio nelle aule e non di calcio giocato. Ci siamo abituati, ogni volta si parla di svolta nell’inchiesta e invece si torna alle stesse identiche circostanze. L’ordinanza di custodia cautelare aveva all’interno l’intervista fatta ad Ilievski in cui negava di aver conosciuto Mauri e in cui diceva che c’erano anche altri soggetti. Sempre all’interno c’è l’intercettazione in cui Ilievski chiama il giornalista lamentandosi di aver riportato cose non vere. La verità processuale sta nei riscontri che ci sono agli atti dell’ordinanza. Che oggi si venga a raccontare una storia diversa lascia perplesso e lascia perplesso che ci siano ancora persone che gli credano”.
“Quelli che erano riscontri oggettivi oggi invece vengono superati dalle dichiarazioni di un coindagato che riferisce sempre la stessa cosa. Mauri, se ricordate, ha sempre detto di aver visto Zamperini per il tempo necessario alla consegna dei biglietti. Sicuramente non c’è stato il tempo necessario per architettare tutta l’organizzazione della partita, questo è poco, ma sicuro. Mauri, inoltre, ha sempre detto che fa fotografie con molta gente, ma ha sempre dichiarato che non gli è stato presentato tale Ilievski. I telefoni di Mauri sono stati controllati, addirittura hanno fatto un incidente probatorio sui dispositivi elettronici, e non ricordo altro processo in cui succede questo, e non è stato trovato nulla quindi più di questo non so cosa altro si voglia. Vi ricorderete che tutto il processo fu fatto sui riscontri delle celle telefoniche e non vi è traccia di una chiamata Mauri-Milanetto. Sono stati contestati i contatti con Aureli e non viene contestata quella con Milanetto? Io credo che nei confronti di Mauri sia stata svolta ogni tipo di indagine, sono stati toccati anche gli affetti più cari e nulla è emerso. Il Tribunale Sportivo lo ha condannato per il suo rapporto con Zamperini in quanto non poteva non sapere e a questo ci dobbiamo attenere. Detto questo non c’è uno straccio di prova che possa ricondurre a lui. Se poi la procura vuole tenersi le parole di uno che è stato latitante per 4 anni, che pare, da quello che dicono i giornali, sia venuto in Italia perché le pene sul fixing in Montenegro sono state inasprite… Vedrei questa collaborazione nell’ottica della convenienza, la prenderei con le molle. Attendiamo un confronto con la Procura all’interno delle aule di Tribunale perché è lì che devono farsi i processi”.

La versione di Stefano Mauri è sempre la stessa. “L’unico confronto che c’è stato con la Procura di Cremona risale a tre anni, al momento dell’arresto, poi più nulla. Si sono trasferiti gli atti e c’è stato un procedimento sportivo. Mauri ha sempre detto che quella partita l’ho giocata, ho anche dato uno scossone a tutti i giocatori nello spogliatoio per vincerla.; questa è stata l’unica versione fornita dal calciatore. Di tutto il resto, zingari, slavi e quant’altro non ha mai saputo nulla. Se poi la Procura aveva il sospetto che la partita fosse combinata dalle due squadre non è mai emerso. Se ci sono più piste una di queste è per forza di cose sbagliate, se ho due piste alternative vuol dire che la certezza che alcune persone possano aver commesso un illecito non ce l’ho. L’inchiesta è chiusa, sono stati inviati gli avvisi di conclusione delle indagini. Viene data facoltà agli indagati di farsi interrogare, poi esaurita questa fase deve valutare il pubblico ministero se far iniziare l’azione penale. In quel caso si passa all’udienza preliminare quindi finalmente entreremo nella fase di contraddittorio con un giudice diverso. Poi è chiaro che la competenza territoriale è Cremona e non si può spostare”.



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Ilievski: “Mauri ci ha regalato il pareggio col Genoa”

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Calcioscommesse,il pentito della banda degli zingari tuona su Mauri riaprendo il caso

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Ilievsky, lo “zingaro” che si è consegnato dopo anni di latitanza alle forze dell’ordine italiane,comincia a parlare in ambito di calcioscommesse accusando Mauri di aver pilotato la partita Lazio-Genoa terminata 1-1.
Nell’interrogatorio il macedone spiega con i minimi particolari come è avvenuta la combina parlando anche di una foto che lo ritrae col capitano biancoceleste ma che non è stata ritrovata.
“Mi chiamò alle due di notte Gervasoni e il giorno dopo già volavo verso Roma. Andai in un albergo e venni raggiunto da Zamperini a bordo di un BMW X3. L’ho conosciuto in quel momento. Mi ha detto che poteva farmi combinare la partita Lazio-Genoa e che potevamo andare a Formello, nel ritiro della Lazio“.
I particolari: “Siamo entrati dentro, all’interno del parcheggio e abbiamo aspettato che arrivasse Mauri. Ero sorpreso del fatto che mi aveva portato nel ritiro della Lazio, cioé in un luogo così importante. E’ arrivato Mauri e ci siamo presentati. Io sono un appassionato di Mauri e conoscevo la sua fisionomia. Zamperini gli ha riferito che ero la persona che poteva dargli i soldi per combinare la partita. Mauri gli rispose che andava bene così, che la partita era già stata combinata. Io gli riferivo che ero disposto a dargli 350.000 euro per un Over e la vittoria della Lazio. Mauri mi rispose che ci dava il regalo dell’1-1 a fine primo tempo come risultato sicuro. Mi disse inoltre di essere amico di Zamperini e per tale ragione era disposto ad aiutarci. Chiesi a Mauri come potevo essergli riconoscente e mi rispose di mettermi a posto con Zamperini. Davanti a me Mauri chiamò Milanetto dicendogli che due persone lo avrebbero raggiunto per incontrare i giocatori del Genoa. Andammo all’albergo di Milanetto, lui uscì – ha continuato Ilievski -, parlammo e disse che l’ipotesi Over con la vittoria della Lazio non poteva essere garantita perché il Genoa quel giorno avrebbe giocato non con la sua squadra classica, ma con molti stranieri ai quali non era facile chiedere qualcosa di simile”.

Soldi lasciati  come ringraziamento: “Prima di rientrare in albergo io e Zamperini siamo andati in un’agenzia di scommesse che Zamperini conosceva . Alla fine ho guadagnato 150-200 mila euro e ho dato a Zamperini circa 50.000 euro come “saluto” per Mauri e 20.000 per lui. Ovviamente non posso verificare che Mauri abbia avuto il suo. I soldi li ho consegnati in centro a Milano a Zamperini. A Milano ho incontrato anche Gervasoni, a cena con Gegic in un ristorante giapponese di lusso che appartiene a Seedorf. In quel momento ricordo che erano presenti anche Galliani e Cafu seduti ad un altro tavolo“.

 La foto che può incastrare Mauri: “Quando eravamo dentro al ritiro della Lazio, esattamente nel parcheggio, con il mio cellulare Zamperini ha fatto una foto a me e a Mauri, una delle tipiche foto con i volti vicini, come in segno di ricordo di un incontro. L’ho fatta fare perché è un calciatore assai famoso. In questi anni ho cambiato tanti cellulari, ma non escludo di poterla trovare”.



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