E’ necessario portare all’attenzione dell’opinione pubblica i fatti di Varsavia che hanno interessato da Giovedi’ 28 Novembre moltissimi cittadini italiani e prevalentemente romani, in numero inizialmente di circa 150 persone.
Tra i tifosi biancocelesti fermati dalla polizia locale giovedì sera prima di Legia-Lazio, non ci sono solo quelli italiani, ma anche di nazionalità polacca: in particolare sono stati almeno nove i cittadini residenti in Polonia che sono stati fermati e che sono sottoposti alla normativa vigente nello stato polacco.
“Noi eravamo troppo avanti. Il calcio italiano manca di mentalità imprenditoriale. Lo staff dirigenziale della banca non era all’altezza per poter sostenere progetti di ampia visione. Ed è il problema che affligge ancora oggi tutto il sistema industriale italiano”.
Si chiama Andrea Ottavi, ha 21 anni, abita a Grottaferrata, è abbonato in Curva Nord. Ha passato la notte di giovedì in una cella di un commissariato di Varsavia. Non aveva fatto niente, se non correre per la paura e per le cariche della polizia polacca, riparandosi davanti alla vetrina di un negozio. Lo hanno fermato e ammanettato.
Come riporta il Corriere dello Sport oggi in edicola, i tifosi a cui è stato confermato il fermo stanno cercando di capire, attraverso i propri legali, se nell’ordinamento polacco esista un Tribunale del riesame per contestare questa decisione e ottenere in tempi brevi il rilascio.
Sono ancora una trentina i tifosi laziali bloccati a Varsavia dalle autorità locali con lo stato di fermo. Nel corso della giornata odierna, quindi, ne sono stati rilasciati un’ottantina dopo i circa quaranta di ieri (giovedì erano stati 149 i tifosi laziali fermati prima di Legia-Lazio).
Continuano le testimonianze della notte di terrore a Varsavia per Legia -Lazio. Non vengono solo da tifosi italiani, ma da cittadini polacchi, tifosi biancocelesti residenti in Polonia, che sono appena usciti dal carcere di Varsavia dopo 48 ore e un processo per direttissima.
Ulteriori novità dalla Polonia circa i tifosi della Lazio coinvolti negli incidenti prima della partita di Europa League contro il Legia Varsavia. Come reso noto dall’ASCA, sono stati condannati almeno 10 tifosi biancocelesti per pene che vanno dai 2 ai 6 mesi di carcere. Il numero dei condannati, però, potrebbe aumentare.
Gravi scontri a Cracovia nel Giorno dell’Indipendenza
„Scontri sono degenerati in una vera e propria rivolta nella strade di Varsavia, dove la polizia ha affrontato ultranazionalisti di destra durante una marcia nel “Giorno dell’Indipendenza della Polonia”.
Si continua a parlare della situazione dei tifosi a Varsavia. Dopo le tante notizie vere o false, a Radio Sei è intervenuto Stefano, tifoso “fortunato” già rientrato in Italia che ha parlato dei momenti vissuti in Polonia:“La sera di mercoledì ho visto dalla finestra della mia stanza che la situazione non era proprio tranquilla.
“Un inciso importante da dare: stiamo seguendo l’intera vicenda e volevo sottolineare che non c’è nessun rappresentante legale indicato dalla Lazio con il quale le famiglie possono mettersi in contatto. Lo dico perché nelle ultime ore mi è stato segnalata questa cosa ma voglio ribadire che la Lazio non ha mai indicato un legale che possa trattare per proprio conto con le famiglie”.
Centinaia di laziali, ma ancor prima italiani, in carcere senza una motivazione, senza un palese motivo per cui rimanere chiusi in cella, lontani dalle proprie famiglie in ansia. E’ il sunto di una situazione paradossale di cui le istituzioni non hanno minimamente parlato. L’On. Giorgia Meloni, capogruppo e cofondatore del partito Fratelli D’Italia, esprime in esclusiva ai microfoni di Cittaceleste.it il suo disappunto ed annunciando la propria iniziativa a favore di connazionali detenuti in un paese straniero senza che siano state provate violenze:
La prima gioia in Serie A era arrivata contro l’Atalanta, in Europa League, invece, si era limitato a sfornare due assist contro il Trabzonspor. Brayan Perea ha scelto il Legia Varsavia per la sua prima rete nella competizione europea: un colpo di testa da vero bomber, facilitato anche dalla marcatura tutt’altro che irresistibile del suo diretto avversario. “Lucas Biglia mi ha fatto un grande assist – racconta il colombiano ai microfoni dicaracol.com –Ho controllato il pallone con la testa e poi ho finalizzato sempre con la testa, realizzando il primo gol della partita”.
Sono ancora 107 i tifosi della Lazio in stato di fermo dopo la ‘retata’ della polizia polacca nel centro della capitale prima della partita di Europa League tra Legia Varsavia e Lazio.
Brilla in vetrina il talento di Felipe Anderson, che ha segnato contro il Legia Varsavia il suo primo gol con la maglia della Lazio. Felice per il risultato in Europa League, il centrocampista biancoceleste ha scherzato ai microfoni della stampa brasiliana: “Muricy (suo allenatore al Santos, ndr) mi caricava tanto, soprattutto quando facevo bene, ma penso che questa volta mi avrebbe elogiato (ride, ndr)”.
Che internet sia pieno di false notizie non c’è dubbio, ma a che queste notizie venga infangato il nome da siti di una certa portata fa rabbrividire ancor di più. Girovagando su internet ho trovato un articolo sui nostri connazionali in stato di fermo a Varsavia. Un articolo dove si augura che ogni tifoso rimanga in cella per tutte le feste natalizie ed oltre. Augurare il carcere è da “Infami” ma ancor di più se non si ha la certezza sui fatti realmente accaduti. La nomea tifoso viene quindi ancora infangata da una visione che solamente chi non ha passione può cadere nel ridicolo. Come tutti sanno chi va in trasferta oltre per la squadra del cuore, cerca di farsi una mini-vacanza per conoscere il mondo e magari cercare differenze con il paese di origine. Ma qui cadiamo nel ridicolo più totale, dove i soliti accaniti di “giustizia moralizzata e da tastiera” vanno contro a ragazzi che stanno vivendo il periodo più brutto della loro vita e contro le famiglie che giustamente sono preoccupate per i loro figli\nipoti. Qui non stiamo parlando che i polacchi l’hanno passata liscia a Roma e i Laziali no. Qui stiamo parlando di puro nazionalismo da parte dei polacchi con una giustizia rigida e ostile nei nostri confronti (fonti parlano di una cauzione di 1700 euro a testa per il rilascio colpevoli o non). Ritornando alla notizia infangante ed ai loro “scrittori” voglio darvi un consiglio: Parlate se le cose sono sicure e non per sentito dire, non è una minaccia ma fossi un tifoso od un ultras in stato di fermo e quando torno in Italia leggo certe cose, potrei ricorrere alla contromossa. In Italia esiste una legge contro la diffamazione.
Un coro di proteste e soprattutto rabbia, tanta rabbia. Da giornalista sono abituato a non fidarmi ciecamente delle confidenze, ma al tempo stesso a non credere ciecamente alle versioni ufficiali, perché da questo punto di vista il G8 dovrebbe aver insegnato qualcosa, almeno qui in Italia.
“Ho sentito mio figlio l’ultima volta ieri nel tardo pomeriggio, al cellulare, era spaventato. Mi ha detto ‘papà, mi stanno togliendo il telefono, qui non si può parlare’.
Bisogna mantenere la tranquillità“, è questo il messaggio che Andrea Luca Lepore, Primo Consigiliere dell’Ambasciata italiana in Polonia invia a tutte le famiglie dei ragazzi ancora in stato di fermo a Varsavia.
Anche il presidente Lotito ha voluto dire la sua sugli avvenimenti accaduti in Polonia e sui fatti d’attualità intorno alla Lazio. Intercettato all’uscita del Consiglio Federale, il patron biancoceleste ha dichiarato ai cronisti presenti: “I fatti di Varsavia?
La situazione dei tifosi in Polonia fatica a sbloccarsi. Poche novità arrivano da Varsavia, e quelle che giungono non sono del tutto positive. Ecco che si muove anche la politica.
Durante la trasmissione di Lazio Style Radio, è arrivata una telefonata di un tifoso laziale ancora a Varsavia, che ha raccontato quello che è successo nella serata di ieri, presentando una realtà inquetante e il rischio corso da lui e il suo gruppo di amici: “Volevo fare due denunce molto importanti e spero che la Lazio si prenda carico di questo.
La situazione dei laziali a Varsavia è Kafkiana, non si riescono ancora a capire le motivazioni di questi fermi, per cercare di farlo, è intervenuto a Radiosei, durante la trasmissione “Quelli che hanno portato il calcio a Roma”,Riccardo Guariglia, ambasciatore italiano in Polonia: “Non sono felice per quello che è successo. il numero è di 137 tifosi fermati per degli incidenti, le autorità stanno analizzando caso per caso per decidere cosa fare.
“Sarebbero 149 le persone arrestate prima della partita di ieri tra Legia Varsavia – Lazio, in seguito all’aggressione da parte dei tifosi italiani contro gli agenti con pietre , pali e cassonetti . I detenuti sono stati portati immediatamente alle diverse centrali di polizia. Oggi saranno redatti gli atti processuali”.
Una vittoria importante quella di ieri della Lazio a Varsavia, ma un match rovinato dalla situazione dei tifosi arrestati ieri prima del match. Tante le voci al riguardo e per chiarire la situazione è intervenuto Stefano De Martino, responsabile della comunicazione biancoceleste, che ai microfoni di Lazio Style Radio 100.7 ha voluto fare il punto di quanto avvenuto in Polonia e su quale è al momento la situazione:“Siamo al telefono da questa notte per seguire la situazione. Le notizie che abbiamo noi sono queste.
Sul sito di Repubblica viene stilato l’ultimo bilancio sui disordini di Varsavia. I tifosi biancocelesti fermati nel pre-partita sono stati 180 (a cui si aggiungono i 17 della notte scorsa), le forze dell’ordine li hanno condotti nelle varie stazioni di polizia per essere interrogati.
A fare luce sul giallo riguardante gliarresti dei tifosi biancocelesti in trasferta a Varsavia è intervenuto anche il ds Igli Tare, ai microfoni di Sky Sport: “Da quanto sappiamo, una settantina di tifosi laziali hanno richiesto alla polizia polacca di essere scortati in un caffé di Varsavia e poi allo stadio.
Centodieci, forse centoventi fermi. Questo il bilancio che emerge da Varsavia e dal pre partita di Legia-Lazio. Dopo i fatti della notte passata – in cui un gruppo di tifosi biancocelesti è stato oggetto di un agguato da parte dei sostenitori polacchi -, le ore precedenti al match hanno fatto registrare un nuovo episodio. Nel corso del corteo verso la Pepsi Arena, composto da circa 350 supporter biancocelesti, un paio di persone avrebbe iniziato a tirare sassi in direzione delle camionette della polizia. Un’atto che ha scatenato la reazione e la carica delle forze dell’ordine, quindi il via ai fermi.
LA PARTITA – L’Europa si conferma terreno di sicurezze per la Lazio di Petkovic che vince con personalità a Varsavia contro il Legia fanalino di coda del girone, conquistando la qualificazione ai sedicesimi di Europa League con una giornata di anticipo. In Polonia finisce 2-0, con un gol per tempo firmati da Perea (preferito a Floccari) e da Felipe Anderson. Una partita che non ha mai avuto storia, con i biancocelesti sempre in controllo della partita e in vantaggio dopo una ventina di minuti con il baby attaccante colombiano, bravo a controllare di testa un cross di Biglia e a superare con una frustata in elevazione il portiere avversario. Ancora un colpo di testa di Perea e un tiro ribattuto di Keita tra le occasioni più pericolose del primo tempo dopo l’1-0, ma il raddoppio arriva dopo dieci minuti della ripresa: apertura illuminante di Hernanes per Felipe Anderson che di sinistro non perdona Kuciak. Negli ultimi venti minuti spazio in sequenza a Onazi, Floccari e Lulic, in una serata di festa offuscata dagli eventi di ordine pubblico accaduti in centro città. Berisha regala l’occasione del gol della bandiera al Legia con un’uscita non sicura ma Biglia è bravo a salvare sulla linea la conclusione avversaria verso la porta sguarnita. L’ultima partita, all’Olimpico contro il Trabzonspor, servirà solo per decidere la prima del girone. I biancocelesti hanno solo un risultato a disposizione per scavalcare i turchi: vincere.
Arrivano importanti ricostruzioni, che pongono sotto un’altra luce i fatti di questa notte a Varsavia. Secondo quanto è emerso, un gruppetto di 4-5 tifosi biancocelesti sarebbe stato oggetto di un agguato da parte di supporters polacchi.
Questa notte a Varsavia ci sono state diverse perquisizioni da parte della polizia polacca nei confronti dei tifosi della Lazio in seguito a scontri tra le due tifoserie nei pressi del Palazzo della Cultura.