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Avv. Gentile su Lotito :” Lo contesta solo una parte della tifoseria “

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Lazio, Avv. Gentile: "Curva Nord squalificata dalla UEFA per striscioni e gesti sospetti"

LOTITO GENTILE

“Mi sembra impossibile che un giorno Lotito ceda la Lazio, è un’ipotesi che al momento mi sento di escludere categoricamente“. Così parlò l’avvocato Gian Michele Gentile ai microfoni di TuttoSalernitana.com.“Multiproprietà? E’un problema che in questa fase non si pone – continua il legale dei biancocelesti – ma posso dire che molto difficilmente saranno cambiate le normative vigenti, un Salernitana-Lazio in massima serie con Mezzaroma presidente granata e Lotito patron biancoceleste è utopia per ora, c’è un legame di parentela e le regole parlano chiaro. La tifoseria deve sapere questo: Lotito è un combattente ed è ambizioso per natura, questa problematica non frenerà le sue velleità ed anche in B lotterà per il vertice della classifica. Farà di tutto per portare la Salernitana in serie A e per rendere felici i tifosi, il dodicesimo uomo che sta dando un grande contribuito alla risalita: successivamente, l’unica soluzione sarà la cessione della società ad una persona fidata, con la massima trasparenza e con la voglia di lasciare il club nelle mani di un presidente che garantisca solidità sotto tutti i punti di vista e che porti avanti il progetto per migliorarlo, non per regredire”. 

DECADENZA – Gentile fa chiarezza anche sull’ipotetica decadenza di Lotito dalle cariche di presidente della Lazio e di Consigliere federale: Non c’è nessuna ipotesi di condanna per Lotito, qualche tifoso si diverte a fare il giurista, ma il presidente è un combattente ed una persona molto seria, che tiene al calcio e crede molto in quello che fa. Non ci sono i presupposti per ipotizzare una sua decadenza da tutte le cariche. La contestazione romana? In parte è stata strumentalizzata, è una parte della tifoseria e non certo tutto il popolo biancoceleste”.

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Più tifosi nel derby della primavera che all’Olimpico

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lzio atalanta protesta
Come già anticipato nell’articolo precedente e come avete potuto vedere con i vostri occhi, la contestazione contro Lotito ha dato numeri positivi (per l’iniziativa contro la dirigenza da parte dell'”assoluta maggioranza”) e negativi nelle casse della società. Giornata che rimarrà nella storia dove la primavera di Simone Inzaghi ha totalizzato più di 5000 tifosi laziali nel derby contro la Roma superando così i tifosi in casa “primasquadra” che non raggiunge le 3000 persone. Il sito ufficiale della S.S. Lazio ha diramato il numero ufficiale delle presenze sugli spalti. Si parla di poco più di 2200 spettatori paganti più i giornalisti e i vari omaggi da parte della società alle scuole calcio.



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Reja:”Difficile giocare con un clima così”

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lzio atalanta protesta Eddy Reja interviene ai microfoni di rai sport dando la colpa (indirettamente ma volutamente)ai tifosi biancocelesti. La Lazio esce sconfitta in casa nella seconda giornata storica della contestazione a Lotito disertando lo stadio. La partita era iniziata con il piede giusto ma un Candreva nervoso,e una difesa imbarazzante eccetto Biava e solamente Keita,Biglia e Gonzalez che cercavano di trascinare la squadra, si suicida nel corso della partita con errori madornali difensivi,passaggi errati (Lulic in primis) e palle perse. La doppia ammonizione di Candreva parla chiaro di come la Lazio cestina le partite non pensando alla classifica. “Nel primo tempo abbiamo messo qualcosa in più, ma non abbiamo concretizzato. Dopo l’espulsione di Candreva tutto è diventato più difficile. Mi dispiace per l’Olimpico deserto, eravamo in corsa per raggiungere posizioni di classifica importanti ma non è andata bene. E’ difficile giocare in un clima così”. Poi sulla querelle tra Lotito e i tifosi: “Bisogna avvicinarsi e mollare un po’. Si possono trovare delle soluzioni adeguate, questa situazione ci svantaggia. Mi dispiace molto perché abbiamo fatto una bella rincorsa, questo era il passo decisivo e invece è andata male”.

Più dettagliata la disamina del tecnico goriziano ai microfoni di Mediaset Premium: “Clima non dei migliori? Non è facile giocare in queste condizioni, le avversarie sono sicuramente avvantaggiate. Non è stata una partita bellissima, loro si erano messi dietro, un po’ sornioni, senza creare grossi problemi. Noi qualcosa in più l’abbiamo fatto nel primo tempo ma non abbiamo concretizzato, mentre nella ripresa – dopo lo svantaggio e l’espulsione di Candreva – si è fatta dura senza il sostegno del pubblico. In un altro clima qualcosa in più si poteva fare”. Inconsistente la prestazione dell’attacco guidato da Miro Klose: “In settimana ho visto tutti bene, anche coloro che tornavano dalle Nazionali. Oggi è venuta meno quella determinazione solita, di questo chiederò conto martedì alla ripresa. Non mi aspettavo una partita di questo genere, considerando il lavoro fatto in settimana”. Reja non ha idea di come si possa uscire da questa situazione di contestazione: “Non lo so, vedremo tra 15 giorni quando affronteremo il Milan che ambiente ci sarà. Mi auguro che non manchi il sostegno della gente, senza tifosi non si può giocare. Colgo anche l’occasione per chiedere scusa ai pochi presenti che son venuti a sostenerci. Squadra nervosa? Un po’ sì, venivamo da un periodo buono per quanto riguarda i risultati e le prestazioni, eravamo in crescita e oggi c’era da fare il passo definitivo. Purtroppo ci siamo scontrati con una soluzione irreale, di solito ci sono sempre almeno 25.000-30.000 laziali all’Olimpico. A parte questo, son rimasto male per la prestazione: volevamo fare un salto importante verso le zone alte della classifica ma siamo incappati in una prestazione non all’altezza della Lazio”. C’è spazio anche per qualche polemica arbitrale: “Nel primo tempo c’era un rigore netto su Keita, me ne sono accorto anche dalla panchina. Questi sono episodi determinanti, era chiaro che avrebbe vinto la squadra che per prima fosse passata in vantaggio. Il gol annullato? Sembra che accada tutto contro la Lazio, anche in quell’occasione il mezzo fallo si poteva non vedere. L’espulsione di Candreva? Quella invece si poteva evitare, una squadra esperta come la nostra non deve cadere in simili errori”.
Lalaziosiamonoi



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desoLAZIOne

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lzio atalanta protesta In uno stadio deserto, con una tifoseria spaccata tra chi lascia lo stadio vuoto e chi rimane fuori a contestare, anche se qualcuno di lasciare la squadra sola proprio non se la sente. la Lazio si gioca una grande chance per rimanere aggrappata al treno dell’Europa.

VINCE IL CALDO, SERVE IL TURBO – Fa caldo e lo si vede sulle facce paonazze dei giocatori. A scaldare i cuori della gente ci pensano prima Gonzalez, con un Euro goal annulato per qualche dubbio e qualche tiro dalla distanza di Candreva che esalta le doti di Consigli in formato Nazionale. La Dea si chiude bene, non lascia spazi e riparte con Maxi Moralez che per poco, non faceva gioire l’avvocato Stendardo che voleva fare la sua arringa a Marchetti.

GIU’ DI MORALEZ – Dopo un inizio di ripresa soporifero, ci pensa Moralez ad alzare i toni portando in vantaggio gli orobici, con una zampata sotto misura, dopo una dormita di Lulic. A completare la frittata ci pensa Candreva che, già ammonito, si getta in area di rigore e si becca il secondo giallo per simulazione, Lazio in 10 uomini.

L’UOMO SBAGLIATO AL MOMENTO GIUSTO – Lazio in parte anche sfortunata, le occasioni migliori capitano sui piedi sbagliati, Biava si trasforma in attaccante con scarsi risultati, non è lui che può fare la differenza li davanti.

OCCASIONE SPRECATA – Come al solito, quando c’è la possibilità di prendere il volo, la Lazio rimane ancorata ad una classifica deficitaria, mentre a sorridere sono Parma e Inter che salutano la squadra di Lotito e allungano in classifica.

CITTACELESTE



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La Primavera vince il Derby !

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primavera lazio

“Vai grande Lazio, e chi ti ferma più”.Continua inarrestabile la marcia dei ragazzi di Inzaghi che vincono anche il derby, staccando la Fiorentina e mettendo una seria ipoteca sull’accesso diretto alle Final Eight Scudetto. Partita dominata dalla Lazio che trova ilvantaggio con Lombardi, servito splendidamente da Crecco. Ci prova Somma a rovinare la festa, ma è solo un incidente di percorso per gli Inzaghi boys che, nel secondo tempo, annientano i giallorossi. Ci pensa subito Minala, con un colpo di testa, a regalare il nuovo vantaggio, poi Crecco, dopo un tiro al bersaglio che esalta l’estremo difensore giallorosso, cala il tris. Nei minuti finali arriva il gol di Boldor, ma la Lazio stringe i denti e porta a casa i 3 punti che fanno volare le giovani aquile biancocelesti a +6 sulla Fiorentina seconda in classifica.

FORMAZIONI – Non è la partita giusta per gli esperimenti, i due allenatori si presentano con quelli che sono gli uomini migliori in campo. Inzaghi si affida a Strakosha tra i pali, difesa a 4 con Filippini, Serpieri, Ilari e Pollace, centrocampo a 3 in cui spiccano Elez, Murgia e Minala. Tre anche le punte con Palombi perno centrale supportato da Crecco e Lombardi. Anche De Rossi schiera la formazione tipo, eccezion fatta per Romagnoli e Mazzitelli, aggragati ormai in prima squadra; particolare attenzione a Berisha e Di Mariano.

PRIMO TEMPO –  Al “Fersini” scende in campo la meglio gioventù, 12 gli scudetti sul prato verde di Formello. Primi 10 minuti soporiferi, poi si accende Lombardi che ruba palla in area, ma il suo tiro viene ribattuto da Somma a due passi dalla linea di porta. Sono le prove generali al gol che arriva 3 minuti dopo: stesso protagonista, ma stavolta il finale è decisamente diverso. Lancio lungo di Crecco per l’attaccante romano che stoppa e non lascia scampo al portiere giallorosso, la Lazio è in vantaggio. Non si fermano i biancocelesti, continuano a spingere e vanno vicini al raddoppio prima con Minala, poi con Serpieri, ma le loro conclusioni vengono murate dalla retroguardia romanista. Quando la partita sembra saldamente nelle mani laziali arriva il campanello d’allarme, a farlo suonare è Ferri che, a tu per tu con Strakosha, tira, scheggiando il palo. Non sente la sveglia la Lazio ed il sogno biancoceleste viene bruscamente interrotto da Somma, lasciato colpevolmente solo di battere a rete sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Non riescono a reagire i biancocelesti, la Roma gioca meglio, Inzaghi è elettrico e cerca di trasmettere ai propri ragazzi.

SECONDO TEMPO –  Stessi 22 in campo nella ripresa, gli allenatori non modificano gli schieramenti della prima frazione. Parte meglio la Lazio, il copione è sempre lo stesso.“Nel secondo tempo entreremo decisi, così come abbiamo fatto nel primo”; si dimostra buon profeta Lombardi, bastano 3 minuti ai biancocelesti per ritrovare il vantaggio. La vendetta arriva su calcio d’angolo, a svettare in area di rigore è Minala che di testa batte Zonfrilli per la seconda volta, sesta gioia in campionato per il centrocampista ex Vigor Perconti. Al 54’ episodio dubbio in area: Fiore, affrontato da Somma, cade a terra, l’arbitro opta per la simulazione ed ammonisce l’attaccante laziale, appena entrato. Si surriscaldano gli animi in campo, la Roma non ci sta e si getta in avanti, collezionando calci d’angolo che però non sortiscono effetti. Spazi larghi tra le maglie giallorossi, gli attaccanti laziali vanno a nozze: ci prova Crecco, ma la sua conclusione finisce alta sopra la traversa. Entra Pace, fuori Murgia, Inzaghi cerca di dare sostanza al centrocampo biancoceleste. E’ ancora Lazio, al 70’ è bravissimo Fiore a girarsi e calciare verso la porta, prodigioso il riflesso di Zonfrilli che, con i piedi, evita il tris che avrebbe fatto scorrere i titoli di coda sul match. Passano due minuti e Serpieri ha di nuovo sui piedi l’occasione per andare in gol, ma il suo interno destro è largo di poco, poi Minala, dopo aver duettato con Elez, calcia, ma è ancora Zonfrilli a tenere la Roma in partita. Diventa un tiro al bersaglio verso la porta giallorossaZonfrilli indossa i panni del supereroe e si supera due volte su Crecco. Buona la terza per il centrocampista romano che, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, è bravissimo a farsi trovare pronto dopo la respinta, ancora una volta di Zonfrilli, su colpo di testa di Serpieri, a depositare in rete per il 3-1 che sembra scrivere la parola fine al match. Non si accontenta la Lazio che trova anche il tempo per una traversa firmata Elez. Quando sembra ormai finita la Roma prova a riaprire la partita con Boldor che, da due passi, non può sbagliare. Dopo 4 minuti di recupero si conclude il monologo laziale: poco cinica la Lazio, distratta in difesa, ma arrivano i 3 punti, Roma è biancoceleste.

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Lotito al centro sportivo di Campagnano :” Ahò vuoi veni a vede ‘a Lazio ? “

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FINE LOTITO

“La SSD Virtus Campagnano, in collaborazione con la SS Lazio, invita i propri tesserati e genitori alla partita di calcio LAZIO-ATALANTA che si terrà domenica 9-3-2014 allo stadio Olimpico di Roma. Per aderire è importante mandare entro domani alle 9.00 l’adesione scrivendo alla mailssdcampagnano@hotmail.it indicando nome, cognome, luogo e data di nascita”. Un Twitter galeotto, poche righe per svelare come si è superata la quota di 1000 biglietti “venduti”per la partita di domani, l’ennesimo disperato tentativo di riempire in qualche modo uno stadio che si annuncia non vuoto, ma pressoché deserto.Nonostanteb i biglietti “regali” fatti figurare come venduti e la provocazione di tentare di riempire così in qualche modo soprattutto il settore NORD dello stadio. Poche righe che, se mai ce ne fosse stato bisogno, dimostrano in modo quanto può far male a Lotito l’Olimpico vuoto, così come due settimane fa gli ha fatto male lo stadio pieno. Perché la cosa che lo spaventa di più, non è il pieno o il vuoto, ma che si arrivi al pieno o al vuoto grazie alla ritrovata compattezza del “popolo laziale”. Per questo per anni ha fatto di tutto per dividere, per frantumare una tifoseria che, se fosse stata compatta, avrebbe trovato già da anni modo e maniera (lecita, si intende) per liberarsi del “reuccio di Formello”. A conferma di tutto ciò arriva un’importante dichiarazione di un tesserato della società di Campagnano che ha assistito a tutta la scena :” Pensate che il gestore in presenza dei bambini ha iniziato a girare per il centro sportivo come se fosse suo con la sua solita arroganza si avvicinava alle persone che lo salutavano e gli diceva ” voi veni a vede la Lazio domani” infine nn è’ mancata la sua solita pagliacciata al telefono , prima ha chiamato la procura dicendo se domani nn fanno entrare dovete essere duri e usare il manganello e’ ora di metterci un punto poi continuando il colloquio ha detto ” hai letto la lettera dell’ergastolano? Sembrava Gramsci , che poi manco l’avrà scritta lui!”



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Ma che dialogo si può avere con un individuo del genere ?

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classifica direttori sportivi serie a

lotito tare

Abbiamo a che fare con un individuo che, come nell’ennesimo sproloquio andato in onda ieri a Radio Deejay, dice di essere pronto al dialogo con i tifosi, ma solo con quelli che non contestano.

Ma che dialogo si può avere con un personaggio che da anni accetta solo interviste che, grazie alla compiacenza di chi regge il microfono o di chi scrive, si trasformano sempre in monologhi senza contraddittorio? Che dialogo si può avere con uno che in quasi dieci anni non ha mai ammesso un errore e non ha mai risposto ad una domanda scomoda? Che dialogo si può avere con un personaggio che anche ieri ha detto che “lui non compra giocatori a 90 miliardi (riferimento a Mendieta, ndr) che poi giocano due partite”, ma che non dice che per Zarate la Lazio ha speso (tra prestito, acquisto del cartellino, ingaggi e commissioni) 40 milioni di euro, quindi circa 80 miliardi, per restare poi con un pugno di mosche in mano? Che dialogo si può avere con uno che non ricorda che Cragnotti ha comprato Nedved a 8 miliardi e lo ha rivenduto a 75, che ha preso Vieri a 43 miliardi e lo ha rivenduto dopo un anno a 90, che ha preso Veron a 40 e lo ha rivenduto a 75, mentre lui ha speso 8 milioni di euro per Makinwa, 10 per Carrizo, più di 4 per Pandev per racimolare zero, arrivando a perdere più di 14 milioni di euro solo per Pandev per fare il duro? Che dialogo si può avere con uno che dimentica che con Cragnotti la Lazio è stata testa di serie numero 1 dell’Uefa nel sorteggio della Champions League del 2000, dopo tre finali europee (2 vinte) giocate nell’arco di 27 mesi? Mentre con lui siamo andati una volta in dieci stagioni in Champions League, per giunta in un anno in cui la Juventus era in Serie B con il Napoli e Milan e Fiorentina erano pesantemente penalizzate? Che dialogo si può avere con uno che, suscitando imbarazzo e disapprovazione dei presenti, in più di una cena nei salotti romani ha dipinto come un“delinquente” Gabriele Sandri, ma che anche in presenza di una sentenza definitiva non ha mai espresso un giudizio su chi ha assassinato quel ragazzo che aveva come unico colpa quella di dormire in una macchina mentre stava andando a Milano a vedere la Lazio? Che dialogo si può avere con uno che si professa laziale e che nella prima intervista a “Panorama” il 16 agosto del 2004 (http://archivio.panorama.it/Calcio-pulito-Arriva-Wonder-Lotito) al test di “Lazialità” fatto dalla giornalista che gli chiedeva la formazione dello scudetto del ’74 ricordava solo i nomi di “Pulici, Wilson, Oddi, Re Cecconi e Chinaglia?” Ognuno di noi, a 30 anni dallo scudetto della Roma di Liedholm, ne ricorda almeno 5-6 di nomi dei giocatori di quella squadra, ma a distanza di 40 anni non fa nessuna fatica a recitare come un rosario i nomi della Lazio del primo scudetto: “Pulici, Petrelli, Martini; Wilson, Oddi, Nanni; Garlaschelli, Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi, D’Amico”. In rigoroso ordine dall’1 all’11.

Che dialogo si può avere con uno che da quasi 9 anni usa lo “Stadio delle Aquile” come specchietto per le allodole per rendere edificabili dei terreni di proprietà della famiglia della moglie sulla Tiberina, che per anni ha detto che aspettava una legge dello stato per partorire un progetto già pronto, ed ora che la legge c’è non ha presentato neanche un disegno su un foglio unto di carta da pizza? Siamo partiti prima di tutti (a parole), siamo finiti già dietro la Juventus e l’Udinese e finiremo dietro la Roma, la cui nuova proprietà presenterà (a meno di 3 anni dall’insediamento) a fine mese location e progetto del nuovo stadio?

Questo è il personaggio con cui abbiamo a  che fare, uno che da sempre ha usato la Lazio per scopi personali. E non sono “chiacchiere di chi non sa le cose” come dice lui, ma fatti scritti nero su bianco nei bilanci. Circa 6 milioni di euro versati dalla Lazio alle sue aziende da luglio a dicembre del 2013! Le stesse aziende che negli stessi mesi dell’anno precedente avevano incassato (per gli stessi servizi forniti…) meno di 2 milioni di euro. Uno che per darsi un’immagine di uomo forte del calcio italiano e per scalare posizioni per entrare nelle stanze dei bottoni ha fatto guerra a tutto il mondo, dentro e fuori le aule di tribunale. E a pagare il conto della sua scalata (anche economico) è stata la Lazio. Uno che per dimostrare di avere il sostegno delle istituzioni a Lazio-Sassuolo si è trascinato allo stadio il suo “amico” Beretta e che sarebbe capace di imbucarsi in Vaticano per affacciarsi dietro al Papa dal balcone durante l’Angelus domenicale pur di mostrarsi potente. Perché solo quello gli interessa: il potere. Non da esercitare per il bene della Lazio, semmai per chiedere aiuti per far arrestare i tifosi della Lazio o per mettere in qualche modo il bavaglio a chi osa contestarlo, a chi si ostina a raccontare verità scomode o a fare domande imbarazzanti alle quali non ha mai risposto e mai risponderà.

Questo è il personaggio con cui si dovrebbe dialogare? No, questo è il personaggio che merita solo di ritrovarsi in uno stadio vuoto, per sancire in modo palese e definitivo il suo fallimento.

STEFANO GRECO



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Lotito va a trovare il piccolo Giacomo al Gemelli e gli regala una maglia

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LOTITO

Lo scorso 22 febbraio, un incidente stradale a Civitavecchia ha strappato ai suoi cari Enrico Di Quinzio. Insieme a lui, c’era anche il figlio Giacomo, di appena sette anni. Un forte trauma cranico per il piccolo, lo stato di coma per diversi giorni. Ma Giacomo ha stretto i denti, si è svegliato. Ha seguito il motto della Curva Nord, “Non mollare mai”, da tifosissimo laziale qual è. Oggi, nella sua stanza del Policlinico Gemelli, ha ricevuto il saluto del presidente Claudio Lotito. Una visita concordata in gran segreto con la madre, anche lei tifosa biancoceleste. Il patron – accompagnato dal Responsabile della comunicazione Stefano De Martino, ha portato in dono la maglia di Candreva, idolo di Giacomo che già aveva scambiato con lui qualche parola al telefono. L’incontro si è concluso poi con una promessa: non appena Giacomo si rimetterà, sarà ospite nel Centro Sportivo di Formello, incontrerà la squadra e potrà conoscere da vicino l’aquila Olympia.

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Lotito tende la mani ai tifosi ad una condizioni :” Accetto confronti, ma che non siano critiche prevenute “

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Lazio-Napoli serie A

Torna a parlare il presidente Lotito, questa volta lo fa ai microfoni di Radio Deejay. Al centro della telefonata l’ennessima protesta dei tifosi: Le critiche sensate sono sempre ben accette, le altre lasciano il tempo che trovano e diventano chiacchiere da bar. Nessuno, però, si è mai permesso di andare a vedere se i fatti contestati sono reali o inventati. Quando ho preso la società, la Lazio aveva 550 milioni di euro di debiti. Avevo detto che in tre anni avrei consentito alla squadra di ripartire: mi pare che i fatti mi abbiano dato ragione. Sono un presidente-tifoso e non viceversa. Io non vendo sogni ma solide realtà. Non illudo la gente, faccio il passo secondo quelle che sono le potenzialità della società. Anche sul campionato nazionale verrà adottato il fair play, l’emiro non ha più peso nell’intervento sul capitale finanziario. Ho fatto tanti errori anche io, uno dei quali è proprio quello di non illudere le persone”. 

Due battute anche sulla sessione del calciomercato di gennaio: Le società ha dei valori che vanno rispettati. C’è gente, invece, che valuta i giocatori in base al costo che hanno, ma è rimasta indietro. Rifiuti? Alla Lazio vogliono venire tutti, sono voci infondate. I mezzi di informazione se la cantano e se la suonano. Quagliarella in estate era a un passo da noi, aveva trovato l’accordo, ma poi la Juventus se lo è voluto tenere. Nel mercato invernale, invece, non ha proprio voluto muoversi, non è che ha rifiutato la Lazio. Ed è una scelta comprensibile, con la squadra destinata a vincere lo Scudetto”. 

Infine sul futuro: “Non voglio vendere la società, ma lasciarla a mio figlio per dare continuità. Non avremo mai problemi, siamo una società florida e forte, siamo un punto di riferimento per il sistema di innovazione del calcio italiano. E accetterò un confronto con i tifosi, ma a patto che non siano quelli prevenuti che parlano tanto per sentito dire. I fatti sono altri”.



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Decadenza Lotito, il comunicato ufficiale :” Non ci sono i presupposti “

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Lazio, Avv. Gentile: "Curva Nord squalificata dalla UEFA per striscioni e gesti sospetti"

LOTITO GENTILE

La decadenza Lotito tiene ancora banco. Una questione spinosa, soprattutto perché è arrivata nel momento della contestazione contro la presidenza da parte dei tifosi biancocelesti. Dichiarazioni di avvocati, smentite, silenzi: la S.S.Lazio, tramite un comunicato stampa, cerca di fare chiarezza, spiegando che sarà compito della Corte di Appello di Milano la determinazione della pena con un rinvio di giudizio non ancora fissato. Sotto il comunicato ufficiale:

In adempimento a quanto richiesto dalla Consob in data 4 marzo 2014, il Consiglio di Gestione della S.S. Lazio s.p.a. rende noto che la Corte di Cassazione, con sentenza in data 4 luglio/30 dicembre 2013, n. 51897/13, ha annullato senza rinvio la condanna emessa dalla Corte di Appello di Milano il 12 marzo 2012 nei confronti del dott. Claudio Lotito per i reati di aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza, ed ha annullato con rinvio la stessa sentenza per la parte relativa al reato di omessa alienazione di partecipazioni rilevanti, mandando alla Corte di Appello di Milano per la determinazione della pena. Il giudizio di rinvio non è stato ancora fissato.

Il Consiglio di Gestione della società ha ritenuto che, non contenendo la sentenza della Corte di Cassazione alcuna condanna definitiva ad alcuna pena, non si sia in presenza dei presupposti richiesti dall’art. 18 dello Statuto o dall’art. 22 bis delle Norme Organizzative Interne della FIGC.

Il Consiglio di Sorveglianza della società ha condiviso le considerazioni del Consiglio di Gestione ed ha acquisito un certificato penale del dott. Claudio Lotito, rilasciato a fine febbraio 2014, nel quale non risultano annotate condanne passate in giudicato. Il Consiglio di Sorveglianza rimane, comunque, in attesa dell’esito del giudizio di rinvio e del passaggio in giudicato della sentenza che concluderà il processo. 

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Ederson chiede aiuto ai tifosi :” Dobbiamo tornare in Europa “

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EDERSON

Negli occhi di tutti i tifosi biancocelesti è rimasto il movimento scomposto di Ederson al Friuli durante la sfida tra Udinese e Lazio. Quel tentativo di conclusione non ha trovato il pallone e, quando il calciatore è rimasto a terra, fin da subito si è capito che non si sarebbe trattato di un problema di poco conto. Il bollettino medico è arrivato come una doccia gelata: “distacco dei tendini del flessore della coscia destra”. Stagione finita per il brasiliano che è stato costretto anche a sottoporsi ad un intervento chirurgico. Il numero dieci biancoceleste, quasi due mesi dopo il grave incidente (era il 19 gennaio, ndr), è tornato a dire la sua questa mattina sulle frequenze di Lazio Style Radio 100.7 parlando delle sue condizioni fisiche: “C’è stato questo infortunio molto grave e mi sono recato a Lione dove ho subito un intervento chirurgico. La prima fase del protocollo riabilitativo è andata bene. A luglio sarò pronto per tornare operativo. La prima fase è stata la più difficile perché dovevo stare sempre sdraiato anche quando dovevo andare a fare i controlli ero costretto a muovermi in ambulanza sempre immobile e steso sul lettino. Il tempo non passava mai, ma ho sentito la vicinanza e l’affetto dei compagni, della società e dei tifosi. Ho ricevuto tantissimi messaggi che mi hanno rincuorato e spinto ad impegnarmi al meglio per tornare il prima possibile. Adesso sto continuando a lavorare per  tornare alla grande nella prossima stagione”. 

BILANCIO IN BIANCOCELESTE – La seconda annata alla Lazio si è conclusa anzi tempo ed Ederson fa il bilancio di questi due anni vissuti all’ombra del Colosseo: “Ogni volta che scendo in campo cerco di dare il massimo. Fino ad ora nella Lazio non sono riuscito ad avere una continuità che ti permette di arrivare a certi livelli. Ce la metterò tutta per cercare di farlo appena tornerò dall’infortunio. Non sono mai stato al 100%? Ci sono stati dei momenti in cui sono stato bene, ma non ho mai avuto la continuità. Il non giocare sempre fa la differenza per un calciatore. Il primo anno qui ho giocato soprattutto in Europa League e sono contento che siamo arrivati quasi in fondo alla competizione. Anche nei miei momenti migliori non ho trovato sempre spazio ed è questo che non mi ha permesso di rendere al massimo.  Ogni volta che ero pronto a spiccare il volo è successo qualcosa che mi ha fermato. Ruolo? Li ho fatti tutti e questo è una qualità che mi permette di essere utile al mister”.

SOGNANDO L’EUROPA – Ederson ha analizzato anche la stagione della Lazio che appare in ripresa in campionato, ma che ha subito la bruciante eliminazione in Europa League per mano del Ludogorets: “Abbiamo tutte le qualità per arrivare in Europa. Peccato per l’eliminazione in Bulgaria perché abbiamo fatto una bella partita. Adesso la squadra si concentrerà sul campionato. Stiamo rimontando e sono sicuro che otterremo una posizione importante”. Infine il trequartista verdeoro ha voluto ringraziare le persone che gli sono state vicino e in particolare ha lanciato un messaggio ai tifosi: “Sui social network i tifosi mi hanno riempito di messaggi che mi hanno dato ancora più forza per cercare di rientrare il prima possibile. Il pubblico conta tantissimo. Noi cerchiamo di andare in campo e fare spettacolo anche per loro che vivono la Lazio come una passione. Quando entri in campo e vedi tanta gente è una cosa che da tanti stimoli e che la mattina ti fa alzare dal letto per lavorare. Il tifo laziale è bellissimo e ci carica davvero tanto. Un appello ai tifosi? La squadra ha bisogno di voi (Ederson si rivolge direttamente agli ascoltatori, ndr). Quando i laziali vengono allo stadio diventano un fattore per noi giocatori. Speriamo che vengano numerosi in modo da spingere i ragazzi a conquistare un posto in Europa”.

BRASILE E ITALIA PROTAGONISTE AI MONDIALI – In chiusura il brasiliano ha fatto anche un pronostico sui Mondiali che si svolgeranno nel suo paese: Il Brasile farà una grande manifestazione. La Spagna è sempre la Spagna con un calcio efficace e il Belgio potrebbe essere la sorpresa. Poi spero che la Germania di Miro e l’Italia possano fare bene e andare il più avanti possibile. Sarebbe bella una finale tra Brasile e Italia”.

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Lotito con Miro Klose presidente Onorario per non lasciare la Lazio?

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KLOSE Come tutti sanno in Italia le leggi a volte vengono applicate e a volte vengono raggirate. Sul messaggero si parla di un Lotito messo alle strette ma che ha già l’asso nella manica per rimanere alla Lazio nonostante la decadenza. Il patron biancoceleste,come si legge, raggirerebbe la legge facendo presidente onorario Miro Klose. Situazione già capitata come Zoff con Cragnotti e Rumenigge con il Bayer Monaco.
Un’indiscrezione lanciata questa mattina sulle colonne del Messaggero vede proprio il panzer tedesco come volto nobile del club, una mossa per cercare di dare serenità ad un’ambiente destabilizzato sotto la guida in prima persona di Lotito. Di mezzo c’è il rinnovo con la Lazio e la voglia di giocare ancora ad alti livelli da parte del tedesco, e poi chissà un giorno allenare: ma qui qualcuno sta offrendo la corona, il posto nobile, la poltronissima. Ecco allora l’idea: un anno ancora da giocatore, un altro da dirigente in stile Nedved alla Juventus e poi il massimo ruolo. In gioco c’è anche il prossimo Consiglio Federale, dove Lotito rischia la presidenza e in sede d’ufficio peserà l’ultima parola di Abete, che comunque dovrà dare spiegazioni al Coni e all’intera opinione pubblica. Gli avvocati della Figc studiano da qualche mese la sentenza, emersa lo scorso 30 dicembre ma emessa il 4 luglio: un lasso di tempo in cui Lotito non ha informato la Lega. Dunque se Abete non lo farà decadere, nessuno potrà fare ricorso tranne il Tar. Scenari futuri, lontani. Ecco però la strategia ‘Klose for president’ già pronta nel cassetto della scrivania. Niente dribbling per Miro, sarà più facile farsi un nodo alla cravatta.
Fonte lalaziosiamonoi



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Diabolik :” Noi ci giochiamo la libertà, voi combattete per la verità “

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Fabrizio-Piscitelli-Diabolik

Torna a farsi sentire Fabrizio Piscitelli, alias Diabolik. In una lunga lettera, riportata sulle frequenze di Radiosei durante la trasmissione “La voce della Nord”, il noto personaggio del tifo organizzato biancoceleste appoggia l’iniziativa anti-Lotito portata avanti dalla Curva, che invita a lasciare lo stadio vuoto per Lazio-Atalanta di domenica prossima, chiedendo (tra le altre cose) di non rinnovare l’abbonamento per la prossima stagione: “In questo mese comincia la lettera – si sta discutendo il nostro processo che volge alla fine del primo grado di giudizio e dove la parte accusatrice ci ha condannato a otto anni in un’aula, che ha visto il volto dei soliti, noti, tifosi laziali. A molti sono voluti dieci anni per capire quello che la ‘sparuta minoranza’ aveva capito già dieci anni fa, ma come si dice non è mai troppo tardi. E allora dobbiamo ingranare la marcia, con tutti i modi possibili e civili, ma sostanzialmente incisivi e nelle nostre possibilità. Il fatto di aver riempito lo stadio contro il Sassuolo e obbligarlo a non menzionare ‘sparuta minoranza’, significa che sta capendo che siamo uniti, noi contro lui e loro, e non siamo mai stati, né saremo mai, ‘sparuta minoranza’. Dico loro perché non è solo lui il colpevole dello sfacelo annuale a cui ci hanno abituato. Il nostro caso è molto strano: quando diciamo che non siamo stati noi a volerlo, anche dietro consiglio politico, siamo noi gli stessi che lo vorrebbero fuori dalla nostra Lazio. Colui che si vanta di averla salvata, viene odiato dallo stesso popolo che fin troppo lo ha sopportato fino a oggi e che vorrebbe tanto dargli il benservito. Ormai è accerchiato, forte solo dei suoi monologhi e dell’appoggio di uomini di potere che difficilmente oggi gli farebbero gli stessi favori che gli fecero quando fummo arrestati e rilasciati dopo due anni e mezzo, con le vite nostre stravolte e cambiate da questo personaggio. Stavolta non abbiate paura delle sue minacce, non fatevi coinvolgere dalle sue insinuazioni, fatte ormai più da chi si sente un uomo accerchiato e che pensa di mettere ancora più paura ai suoi nemici, abbandonato anche dalla sua stessa forma fisica. Il suo far scintillare i braccialetti messi ai nostri polsi e portarli come esempio in tv dovrebbe diventare per tutti i nuovi tifosi il suono di una battaglia che deve ancora dare più forza a tutti coloro che ne hanno abbastanza, per non dire che non ce la fanno più. Non possiamo diventare l’ago della bilancia. Laziali, gli stessi giornali che erano dalla sua parte, difendendolo, ora hanno cominciato a lasciarlo solo, criticandolo come non mai e come giusto che sia, come i 45mila presenti contro il Sassuolo. Lui sicuramente, ma magari qualsiasi altro imprenditore, può capire che un popolo unito come siamo noi, ora come non mai, può riempire e svuotare uno stadio a seconda di chi lo gestisce. E’ evidente come, con una nuova persona nella nostra Lazio, si supererebbero ogni domenica le 45mila persone, e questo gestore capirebbe che, partita dopo partita, rimarrà solo con i suoi compagni di merende e giocatori così mediocri, di cui solo un’approfondita indagine degli organi competenti potrebbe farci capire il reale valore, perché di certo nessun laziale crede a quanto ci viene e ci è sempre stato detto sui prezzi dei calciatori. E’ evidente a tutti che il mercato in Sudamerica può permettere ancora qualche giochetto sul prezzo d’acquisto. Quali sono i 28 milioni spesi quest’anno per l’acquisto di giocatori? Tutto il popolo laziale se lo chiede, e pochi ancora sono rimasti senza risposta. Noi dubbi non ne abbiamo, e quindi invitiamo tutti a disertare lo stadio ed evitare di fare l’abbonamento nella prossima stagione. Non facendo gli abbonamenti, immaginate gli sponsor cosa e come contratterebbero con un presidente che ha alle spalle zero o quasi spettatori. Immaginate anche il fatto di boicottare materiale e prodotti ufficiali: quale sponsor firmerebbe a cifre importanti? Questa, cari tifosi, è la contestazione più pacifica e fastidiosa per un uomo attaccato ai soldi come lui. Qualcuno potrebbe dire che forse il momento di iniziare a ricontestare costui non è quello giusto, per via del nostro processo; ma proprio i più giovani del gruppo hanno pensato che invece, dall’epoca del nostro arresto, tutto è come prima. Anzi, peggio. E questo vuol dire che tutte le accuse che ci sono state mosse contro non appartengono alla realtà. Una realtà, invece, vicina a ciò che abbiamo sempre detto, dichiarato e dimostrato sin dal primo giorno. Se poi aver creduto a Chinaglia potrebbe costarci otto anni di libertà, sarebbe una delle più grandi ingiustizie che ci sono state lasciate in eredità da quel grande giocatore che fu, ma quel piccolo uomo che è stato nei confronti dei tifosi della Lazio. Noi ci stiamo giocando la libertà, voi combattete per la verità. Diabolik”.



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Anche il Valencia si preoccupa per Postiga

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POSTIGA

Tiene ancora banco il caso Postiga in casa Lazio. L’attaccante portoghese è ancora fermo ai box e il suo debutto con la maglia biancoceleste viene rimandato di settimana in settimana. Il Corriere dello Sport, nella sua edizione online,parla di una preoccupazione anche da parte del Valencia, club che detiene ancora il cartellino del giocatore. In Spagna monitorano la situazione con continui bollettini medici che vengono scritti in base al nuovo trattamento. Se non ci saranno dei risultati a breve, il dott. Juan Albors Baga cercherà di parlare con il calciatore a Roma, proponendogli l’intervento. Uno scenario che non piace però a Hélder, visto che lo metterebbe fuori dai giochi in maniera definitiva per un posto ai prossimi Mondiali. Per questi problemi fisici ha già saltato l’amichevole di ieri contro il Camerun, ma il tecnico Bento non gli ha chiuso la porta in faccia: “C’è ancora tempo fino all’ultima chiamata in vista del Mondiale. Sarà presa la decisione in base alla condizione fisica”. La Lazio cerca la soluzione, il Valencia si preoccupa, il Portogallo aspetta. La questione Postiga non si sblocca.



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Lazio in rosso, squilibrio economico di 42 milioni di euro

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lotito

Libera la Lazio. E’ questa la frase, il sunto, l’essenza di una rivolta popolare iniziata, e non certo culminata, nella straordinaria manifestazione d’amore di Lazio-Sassuolo, andante fra cuore e cervello e di nuovo a cavallo nell’oramai prossimo silenzio di Lazio-Atalanta. Ma cosa si cela dietro tanto malcontento? Troppi comportamenti, azioni, decisioni, risposte e, più in generale, fatti da raccontare. Non ultimo la cessione di Hernanes a Gennaio, in una trattativa messa in piedi in fretta e furia. La domanda del tifoso, per giorni e giorni, è stata: “Ma perché non rinvestire quei soldi?”. Dietro il mancato “sì” ad offerte anche migliori pervenute in passato c’è il bilancio che qui postiamo in allegato al 30/06/2013. Due pagine in particolare diventano frutto d’analisi per disciogliere l’amletico dubbio che si cela nell’immaginario collettivo capace di materializzare un Lotito alle prese con la “conta dei soldi”.

PAGINA 28 E PAGINA 29 – Sono i due fogli in grado di dare risposte. La pagina 28 illustra le attività correnti della Lazio, ossia la somma dei soldi disponibili in cassa al 30 Giugno 2013 ai quali vanno sommati i crediti da incassare entro 12 mesi. A quota ammonta ad Euro 32.845.000. La pagina 29 propone invece le passività correnti della Lazio, ossia i debiti da saldare entro i 12 mesi, quindi entro il 30 Giugno 2014. La voce a questo punto riporta Euro 74.872.000.

IL RISULTATO – Si dimostra quindi che la Lazio, al 30/06/2013 aveva uno squilibrio finanziario a breve termine pari ad Euro 74.872.000 – Euro 32.845.000 da coprire entro 12 mesi per la differenza, ossia per Euro 42.027.000. Il tutto senza possedere risorse interne liquide per farvi fronte.

IL SUNTO –  Come evidenziato dal bilancio, quindi, il passivo corrente è superiore all’attivo corrente di €.42 milioni di euro, ergo i debiti a breve superano crediti e liquidità disponibile per tale enorme cifra.

CITTACELESTE



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La Nord spiega la protesta di Domenica :” Con questo personaggio non possiamo sognare “

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Dinamo Kiev-Lazio, tifosi biancocelesti pronti ad Amburgo: settore ospiti sold out

libera la lazio curva nord laziali

Lazio-Atalanta e la protesta della gente laziale versoLotito continua. A differenza della gara contro ilSassuolo, dove erano presenti allo stadio circa 40.000 spettatori, contro gli orobici la protesta annunciata prevede un Olimpico deserto. Due esponenti della Curva Nord ai microfoni della trasmissione ’La Voce della Nord’, in onda sulle frequenze di Radiosei, hanno spiegato il perchè di lasciare lo Stadio vuoto in occasione di Lazio-Atalanta di domenica: Noi staremo fuori per visionare, chi vuole può venire. Vogliamo far capire che possiamo anche stare lontano da ciò che amiamo, se serve a dimostrare che non ce la facciamo più a sopportare questa gestione. Questo è un atto di amore, è un sacrificio, l’assenza è più importante della presenza quando sposi questa causa”.

I due sottolineano che non c’è nessuna ‘regia oscura’ dietro questa protesta: ”Non sono iniziative che portiamo avanti per i nostri interessi, torniamo a ripetere. Contro il Sassuolo abbiamo avuto la dimostrazione che il popolo laziale è unito. La nostra protesta è manifestazione di puro amore. Lo spirito è Libera la Lazio, perché quello che questa gestione ci ha dato è l’impossibilità di sognare. Non protestiamo perché siamo a conoscenza dell’intenzione di qualcuno di comprare la Lazio. Se qualcuno ci fosse, che si facesse vedere. Siamo arrabbiati, vedere che non si trova uno sponsor sulla maglia, che non si da nemmeno la possibilità di puntare a qualcosa di più. Lotito per noi non è il presidente della Lazio, ma colui che la gestisce. Questo è quello che ci infastidisce. Protesteremo in tutta civiltà, anche domenica saremo fuori dallo stadio per visionare, la Curva Nord è la nostra casa. Il messaggio che vogliamo mandare al presidente, attraverso Libera la Lazio, è che vogliamo ci venga data la possibilità di ritornare grandi. Perchè il presidente non si avvicina a qualcuno che possa aiutarlo? Magari una partnership per far tornare la Lazio un club grande e importante. Può darsi che venga uno peggio di lui, ma i sentimenti che ha creato nella tifoseria non hanno precedenti. I tifosi sono sognatori, non possono essere privati della capacità di sognare”

Infine i 2 esponenti hanno sottolineato l’importanza dell’iniziativa Libera la Lazio: “Ci siamo commossi quando abbiamo visto tutti quei cartoncini in alto con la scritta Libera la Lazio. Torniamo a ripetere che quei cartoncini, quando non riuscivamo più a distribuirli, sono stati presi volontariamente dagli altri tifosi. Altri ancora li avevano preparati individualmente a casa. Significa che il popolo biancoceleste è unito, e in maniera unita ha sposato questa causa”.

NOIBIANCOCELESTI

 



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I LAZIOnali in campo

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CANDREVA

BERISHAin campo per 85 minuti prima di lasciare il posto a Shehi

CANAschierato al centro della difesa, resta in campo per 90 minuti 

LULIC: il ct Susic lo piazza esterno alto di sinistra nel suo 4-4-1-1, resta in campo 62 minuti prima di lasciare il posto a Hajrovic 

BIGLIA: il centrocampista, partito dalla panchina, subentra a Gago al minuto 57

GONZALEZprende il posto di Rios al minuto 82

KLOSESchierato al centro dell’attacco, l’attaccante rimane in campo 45 minuti prima di lasciare spazio a Schurrle ad inizio ripresa. Un solo acuto per lui: una conclusione centrale al minuto 30 all’interno dell’area che Herrera blocca senza affanni

CANDREVAschierato titolare nel tridente con Osvaldo e Cerci, lascia il posto a Pirlo ad inizio ripres

STRAKOSHAin campo 90 minuti

CATALDI: 90′ minuti in campo (il centrocampista di proprietà della Lazio si è messo in mostra con due conclusioni insidiose da fuori area e un bellissimo assist in profondità che Comi riuscito a concretizzare)

 

CRECCO: Schierato esterno sinistro nel 4-4-2 del ct Pane, resta in campo 45 minuti prima di lasciare il posto a Pinato

LAZIONEWS



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L’obiettivo di Perea :” Ripetere l’esultanza di Sofia “

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pereaIn campo lo riconosci subito. La cresta tutta particolare aiuta nel distinguerlo anche nelle resse più affollate in area di rigore. I 189 cm di altezza hanno lo stesso effetto. Ma soprattutto, è il suo modo di stare in campo, la sua aria apparentemente timida, ma che nasconde una carica agonistica esplosiva. Brayan Pereasta prendendo piano piano confidenza con il calcio italiano, da alunno cerca di seguire e apprendere gli insegnamenti del Professor Klose. E intanto si gode lo spazio che mister Reja gli sta di volta in volta riservando. È un Perea contento di quanto realizzato finora, quello che si racconta ai microfoni di Lazio Style Radio 100.7.

Stai dimostrando di avere grande ritmo e movimento…
Quando non riesco a segnare cerco di essere utile alla squadra nel pressing, per mettere pressione agli avversari.

Anche a livello realizzativo hai una buona media, te lo aspettavi?
Non ho l’occasione di giocare sempre visto che c’è Klose, ma quando lo faccio cerco di fare il meglio.

Ti consiglia Miro sul modo di giocargli attorno?
Io e lui parliamo tanto e mi insegna tante cose. Quando c’è lui gioco un po’ più dietro.

Ti troveresti bene a giocare da esterno in un tridente?
Lo posso fare, ma non è la posizione che preferisco. Mi è sempre piaciuto stare al centro, non rendo bene sull’esterno ma se me lo chiedono gioco ovunque.

Ti piace più segnare o fare assist? “Tante volte ho segnato di meno perché ho fatto assist, mi piace mettere il compagno nelle condizioni di segnare. Ma mi piace ancora di più fare gol”.

Ci racconti l’esultanza dopo il gol in Europa League? Che rapporto hai con i tifosi?“L’ho sempre detto da quando sono arrivato. Lo sapevo che non mi conoscessero, era normale. Sono giovane e arrivavo dalla Colombia. Ma attraverso i social mi hanno dato il benvenuto. Questo mi ha fatto sentire bene, perché certe volte in Colombia non era facile. Ma dal primo giorno in cui sono arrivato mi hanno fatto sentire bene, questo mi è piaciuto e quando entro in campo per rispetto a loro devo dare tutto. Quanto come ai miei compagni”.

Hai un parastinco particolare con la frase di tua mamma “vamos a la cancha Coco”… “Mamma quando ho iniziato a giocare a calcio ha sempre creduto in me. Devi sentirti sempre il migliore per te stesso – mi diceva – e quando entri in campo aiuta il compagno e fai sempre il meglio per la squadra e per te”.

Come ti trovi con il gruppo? Il gruppo è magnifico. Mi hanno parlato tanto, sono giocatori di tanta esperienza. Gonzalez, Miro, Radu, Konko, Lorik. Sono sempre stati insieme a me, parlandomi. Mi hanno aiutato tanto. Poi con i giovani come Keita e Felipe scherziamo sempre. Keita come un fratellino piccolo? Sì, ma sembra più vecchio di noi [ride, ndr], parla sempre e scherza. Con loro siamo sempre allegri. Abbiamo festeggiato il compleanno insieme, mi hanno fatto una sorpresa. Siamo andati a Ponte Milvio ma io non sapevo che stessero là. Mi hanno fatto una bellissima sorpresa”.

Quanto è stato importante vincere a Firenze? “Con la vittoria sappiamo che possiamo andare avanti in Serie A, peccato per la sconfitta in Bulgaria perché abbiamo dato tutto. È colpa nostra se stiamo fuori, abbiamo fatto tutto noi nonostante fossimo in vantaggio. Ma il calcio è così, pensiamo alla Serie A adesso e con questa vittoria possiamo stare meglio in classifica”

Con l’Atalanta il tuo primo gol, ora la riaffronti. Pensi al bis? “Io penso sempre a segnare. Se c’è la possibilità bene, se è di nuovo l’Atalanta non fa niente. Però prima pensiamo a fare un lavoro bene, una partita bella e prendere tre punti. È più importante”

Tanti colombiani in Serie A… “È importante per noi. Per un giovane giocatore colombiano, se quelli già in Europa fanno bene vuol dire che altri giocatori potranno arrivare qua. La Nazionale? Tutti aspettiamo quella chiamata. Devo fare un bel lavoro qua, poi devo aspettare e sperare”.

Della “covata” Under 20 sei quello che si è messo più in mostra… “Dipende tanto dal mister e dall’approccio a un nuovo tipo di calcio. Non è facile, ma dobbiamo imparare velocemente. Si gioca ogni giorno, bisogna essere preparati perché se il mister dice che devi giocare lo devi dimostrare in partita. Non puoi aspettare. Se fai una partita bene poi può arrivare un’altra opportunità”.

Reja cosa ha portato? “Ha portato fiducia. Ho visto che gli altri compagni gli volevano bene. Lui parla sempre di impegnarsi e fare le cose bene, mi è piaciuto. Quando vai in campo non ti dice tante cose ma il giusto. Se fai la cosa giusta ti dà sempre appoggio”.

La tua migliore prestazione? Mi è piaciuto in Bulgaria. Nel primo tempo non mi sentivo così bene, poi ero più tranquillo perché ho toccato un po’ di palloni e ho fatto il gol con relativa esultanza. Ma anche con il Parma è andata bene, quando ho fatto doppietta”.

Quali sono le difficoltà del calcio italiano? “Qui il calcio per il centravanti è più difficile: devi stare sempre attento. Le squadre sono chiuse, ed è difficile che un attaccante segni 3 o 4 gol. Ma quando capita l’opportunità devi sfruttarla perché poi è difficile che si ripresenti l’occasione”.

Vuoi mandare un messaggio ai tifosi? “Per i tifosi dico che il loro aiuto è importante. Come quando vai al campo e lo stadio è pieno con la gente che ti sostiene. Questo per il giocatore è molto importante. Sappiamo che sono un po’ arrabbiati, a ragione. Ma vorremmo che fossero in tanti allo stadio per questo finale di stagione”.

Speriamo di vedere altre esultanze con i tifosi… “Quando segni e senti che la gente esulta, vai da loro. Non importa se arriva il cartellino. È il bello del calcio, quando esultano loro tu esulti con loro. È questo l’importante”

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Le condizioni di Klose :” Rimango solo con una squadra di alto livello “

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KLOSE

Quello in Brasile sarà il suo ultimo Mondiale, ma non provate a pronunciare la parola ‘ritiro’ dinanzi a lui. Miroslav Klose non ne vuole proprio sapere di smettere, si sente ancora un ragazzino, la sua voglia di calcio è rimasta intatta. “Visto il mio stato di forma, credo di poter giocare ad alti livelli per altri due anni”, dichiara il tedesco in un’intervista rilasciata al portale sueddeutsche.de.

Inevitabile poi tornare a parlare del futuro, ancora avvolto da una nube di mistero. Restare alla Lazio, tornare in patria o volare negli Stati Uniti? Le occasioni non mancano di certo al numero 11 capitolino: Grazie a Dio ci sono così tante opzioni interessanti. Sono circolate tante voci false, quel che è certo è che ho ancora voglia di continuare a giocare a calcio ad alti livelli”.

Lo ripete ancora una volta, l’ex Bayern Monaco, prima di tornare col pensiero al Mondiale brasiliano: Credo che la Coppa del Mondo in Brasile sarà il mio ultimo torneo”. 

Infine un commento sul record dei gol segnati nella fase finale di un Mondiale (detenuto da Ronaldo che ne ha fatti 15, Miro è fermo a 14): “Non posso dire che non mi interessi, sono una persona molto ambiziosa, ma la squadra viene sempre prima”.

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Decadenza Lotito, Alfredo Parisi :” La Legge va applicata “

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FINE LOTITO

Nelle ultime ore è tornata alla ribalta la questione della possibile decadenza di Lotito da presidente della Lazio. Sulla vicenda è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Radiosei il presidente di Federsupporter Alfredo Parisi, che in prima persona ha posto attivamente l’accento su questo scenario: “Oggi Abete ha detto che approfondiranno la questione ma secondo me è già tutto scritto. La Lazio ha risposto a Federsupporter in merito alla vicenda della decadenza del presidente Lotito mantenendo la linea di condotta che ha disegnato l’avvocato Gentile e che è stata ripresa da tutti i quotidiani sportivi. La stessa di ogni avvocato che difende il proprio assistito. Quello che ci tengo a precisare è che sono posizioni queste dell’attuale gestore, che sono totalmente distanti dalla squadra e dalla società, sono due cose assolutamente separate. Quello che mi meraviglia è il tentativo di interpretare una norma che è semplicissima. La domanda: è stato commesso un reato? Sì. Il reato è stato sancito da una sentenza passata in giudicato? Sì. Al reato è connessa una pena? Sì. Che tipo di pena? Lo deve decidere la Corte di Appello di Milano. Ed è una pena che è scritta: la reclusione fino a un anno e una multa dai 5 mila euro ai 2 milioni e mezzo. Sarà la Corte di Appello a quantificare questa pena. Lotito sarà sollevato dagli incarichi in Federazione solo nel caso in cui la condanna sarà superiore ai dodici mesi? Assolutamente no. La pena alla quale fanno riferimento i giornalisti che non approfondiscono si riferisce a dei reati che sono al di fuori, non contemplati da quell’articolo che dettagliatamente descrive reato per reato. Sia il 22 bis, che li descrive, sia l’articolo 11 del codice di comportamento sportivo edito dal Coni nel 2012. La violazione di questi va ad intaccare i principi che tutelano la lealtà e correttezza. Noi abbiamo fatto presente al Coni questa cosa e ci hanno risposto che si stanno documentando e hanno chiesto i documenti alla Federazione. Ci sono delle regole e vanno rispettare. La controparte dell’avvocato Gentile non siamo noi di Federsupporter, ma sono la Ferdercalcio e il Coni. Poi sarà anche la Consob. Noi abbiamo intrapreso atteggiamenti simili anche nei confronti del signor Preziosi, quindi non è una cosa che riguarda la Lazio che così non può nemmeno godersi in pace la vittoria di Firenze. Ripeto, il problema della persona difesa dall’avvocato Gentile, non tocca minimamente la società. Ci sono delle norme e vanno rispettate: siccome tutti si riempiono la bocca di parole che inneggiano alla lealtà e alla correttezza, i reati sanciti dalla Cassazione in via definitiva minano questi valori. Abbiamo aspettato quasi due mesi per interessare le istituzioni perché eravamo praticamente sicuri che subito dopo il deposito delle motivazioni, che è del 30 dicembre 2013, sarebbe arrivata una sentenza. Noi speriamo che si arrivi presto alla soluzione perché una cosa del genere portata alle lunghe diventa destabilizzante per tutti. Noi abbiamo chiesto chiarezza dopo aver approfondito il tema che non prendiamo assolutamente a cuor leggero. E anche grazie alla professionalità dell’avvocato Rossetti siamo arrivati a chiedere il rispetto delle regole e la trasparenza che tutti i tifosi chiedono. Perché le regole non devono essere applicate solo nei confronti dei tifosi in modo duro. Le regole si applicano a tutti i soggetti appartenenti all’ordinamento sportivo. Se così non è, i tifosi hanno tutto il diritto ad alzare la voce”

Infine, Alfredo Parisi conclude il suo intervento parlando della Tessera del tifoso:Quella è una cosa che mi è dispiaciuto non abbia avuto lo stesso eco da parte della stampa. Noi siamo riusciti a vincere una grande battaglia: quella di far separare la Tessera del tifoso dalla carta di credito. E la Tessera del tifoso intesa come fidelity card, quella che io ho per un’altra squadra della Premier League e che molta gente adesso sta prendendo, la posso concepire. E’ come la tessera del supermercato che quando vai a fare la spesa ti fa lo sconto. Questa sì che è stata una battaglia dura. Nel momento in cui riusciremo a portare in porto quello sforzo di far concepire il tifoso come consumatore, le cose cambieranno.Perché il tifoso non può essere solo soggetto passivo di regole costrittive e di comportamenti coercitivi. Se ti sposti da un sedile a un altro, sei soggetto a un Daspo. Fermo restando che le regole ci debbono essere. Non a caso noi siamo in una task force presso l’Osservatorio dove stiamo facendo di tutto per trovare gli strumenti che favoriscano l’accesso dei tifosi allo stadio. La tessera del tifoso è stata un fallimento per come l’hanno concepita le società, che hanno sfruttato un problema di comunicazione del mistero dell’Interno”.  



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Decadenza Lotito, il Coni vuole vederci chiaro

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Lotito

Decadenza o no, è questo il problema. Come riportato da Il Tempo, la questione, sollevata da Federsupporter, a seguito della sentenza di condanna emessa dalla Cassazione nei confronti di Lotito per omessa alienazione di partecipazioni della società biancoceleste, ha trovato una prima, parziale risposta da parte del Coni. Nessuna sentenza definitiva, la Federcalcio non si è ancora pronunciata, ma il Coni ha preso informazioni. Sembra, infatti, che Abete abbia chiesto un parere all’ufficio legale, ma per ora dagli uffici di Via Allegri nessuna notizia. Venerdi si terrà il Consiglio di amministrazione, Malagò ha sollecitato la Figc ad inviare al Coni la documentazione sul caso e oggi ribadirà la richiesta a margine della riunione della Giunta, dove si parlerà anche delle discusse norme sulla discriminazione territoriale, unicum italico come ribadito dall’Alta Corte.

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Pochissimi biglietti venduti.Cragnotti: “La squadra ha bisogno dei tifosi”.

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FINE LOTITO La biglietteria della Lazio prova a spronare i tifosi. Cragnotti (responsabile della biglietteria), dichiara ai microfoni di Lazio style che la situazione è critica, pochissimi biglietti staccati. Dopo lo stadio pieno contro il Sassuolo in segno di protesta contro la dirigenza, il popolo biancoceleste cala la seconda mano disertando lo stadio contro i bergamaschi domenica prossima. Ormai quella che era la sparuta minoranza cambia di forma e diventa l’assoluta maggioranza (eccetto quei pochi rimasti). Come riportato dal sito di Stefano Greco per ora sono stati venduti meno di 100 biglietti. La protesta sembra andare nel verso giusto ma come scritto poco fa,Cragnotti dichiara:” “I biglietti si possono acquistare già da venerdì, ma ad oggi i dati di vendita sono poco rilevanti. Sono stati venduti davvero pochi biglietti. La Curva e i Distinti vengono 16 euro, 35 la Tevere laterale, 50 al Tevere top mentre la Montemario arriva a 70. La Sud rimane chiusa fino a quando non verranno riempiti gli altri settori. Speriamo – ha concluso il dirigente biancoceleste – che i tifosi vengano allo stadio, visto che la squadra sta andando bene. E’ importante il loro supporto”.
#liberalalazio



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Reja a Lotito:”Deponi l’ascia di guerra”

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reja lotito E’ un Eddy Reja soddisfatto quello che è intervenuto ieri ai microfoni di Sky. Tre punti fondamentali per la classifica e per l’obiettivo finale di centrare l’Europa.
“Ho dei bravi ragazzi. Il discorso di Marchetti mi fa piacere, ha fatto una partita con qualche errore ma capita a tutti. Però bisogna avere la forza e convinzione. Gli ho parlato e abbiamo detto di voltare pagina e andare avanti. Stava bene e l’ho fatto giocare. Con il Ludogorets non meritavamo di uscire. Ci voleva questa vittoria perché ci dà molta fiducia. Stasera, abbiamo vinto 1 a 0 ma abbiamo avuto quattro o cinque occasioni per chiuderla. Dobbiamo essere più cinici, però più di tre punti non si possono fare. Nei giovani bisogna crederci anche per avere un progetto in prospettiva. Devono trovare un impianto che si basi sui giocatori più esperti. Perea? Lui sul piano del movimento lavora il doppio di Klose. Quando si sono messi a tre dietro ha impegnato tutti i difensori della Fiorentina”. Il presidente è una persona abituata al dialogo. Io gli ho detto di chiudere con il passato e cercare di riavvicinarsi ai tifosi che sono la forza della squadra. La Lazio non esiste senza i tifosi. Ma la squadra va aiutata fino in fondo”.



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Magia a Firenze

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esultanzaLazio con Marchetti in porta nonostante il disastroso rientro in Bulgaria, Fiorentina con Matri titolare e Gomez in panchina. I tifosi della Fiorentina, come annunciato, entrano con dieci minuti di ritardo per protestare contro i presunti torti arbitrali, quando entrano la squadra è già sotto di un gol per il gran gol in girata dell’albanese Cana. In chiusura di tempo biancocelesti vicini al raddoppio: cross di Candreva, deviazione di ginocchio di Konko, traversa piena. Nel finale assedio viola, ma Marchetti ritrova la forma migliore e salva la sua porta



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Biglia e lo stadio delle Aquile, quelle stranezze sul bilancio della Lazio

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L'aquila della Lazio dietro le sbarre a simboleggiare il mercato bloccato dalla Covisoc, con la chiave della soluzione rimandata a gennaio.

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Felipe Anderson acquisto più costoso del mercato estivo? A quanto pare no. La semestrale di bilancio ( che tiene in considerazione il periodo che va dal 1 luglio al 31 dicembre 2013) pubblicata ieri dalla Lazio, su revisione della Princewaterhouse, rivela sorprese inaspettate. Stando a quanto riportato dall’edizione locale del Corriere della Sera, infatti, èLucas Biglia ad aver pesato di più alle casse del patron biancoceleste.Per il suo acquisto, Lotito ha speso 10 milioni di euro, cioè 8,4 più Iva, contro i 9 milioni (cioè 7,5 più Iva) sborsati per Anderson. Il bilancio parziale sottolinea anche il pallino senza tempo del presidente laziale: il progetto dello Stadio delle Aquile. Nonostante Lotito abbia bocciato l’emendamento sugli stadi di dicembre, il progetto è incluso nel bilanco come giustificazioni di future perdite finanziarie.

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Hernanes ritrova la Roma :” Per me è una partita speciale “

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hernanes 26 maggio lazio

HERNANES TOTTIRoma-Inter, è una partita dal sapore particolare per il Profeta Hernanes. Dopo il suo glorioso passato biancoceleste, macchiato forse solo dal suo addio un po’ burrascoso, l’ex numero 8 si concede ai microfoni della Gazzetta dello Sport, per parlare di una partita particolare.

Ai giallorossi ha già fatto male 4 volte, e non vuole fermarsi: “La Roma non può non essere ancora un’avversaria speciale, dopo esserlo stata con tanta intensità per tre anni e mezzo. Ma io con i romanisti sono sempre stato in pace, e loro con me: mi chiedevano di fare una foto e poi mi dicevano ‘Ahò, guarda che sò romanista’. Di sicuro non mi aspettavo che partissero con 10 vittorie di fila, soprattutto dopo la botta della finale di Coppa Italia persa contro la Lazio. Il gol più importante segnato alla Roma è quello non su rigore, forse il più bello della mia carriera: cambio gioco di Lulic, stoppo con il destro, fingo di tirare, me la porto sul sinistro e palla all’incrocio”. 

I tifosi biancocelesti se lo ricordano bene. Poi chiosa finale sulla Nazionale: “Credo che un posto per me nella Seleçao alla fine ci sarà. Non ho scelto l’Inter per questo, ma l’Inter potrà aiutarmi: non mi sono messo in gioco a caso, cercando qualcosa di diverso rispetto a quello che avevo già”.

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Lotito protesta per l’arbitraggio di Giovedì

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classifica direttori sportivi serie a

lotito tareFurioso e silenzioso, deciso a farsi sentire da Platini a microfoni spenti e nell’interesse del calcio italiano, non solo della Lazio. Ieri, il giorno dopo la vergogna di Sofia, Lotito ha preferito evitare dichiarazioni. Era deluso, ma anche convinto che non sarebbe servito parlarne o gridare, perché il danno è stato fatto e la squadra di Reja non scenderà in campo negli ottavi di Europa League per affrontare il Valencia al posto del Ludogorets. Non si può tornare indietro. Il discorso, le valutazioni sono di più ampio respiro. Lotito è per la moviola in campo, non da ieri, ma da almeno due o tre anni. E questa non è la prima volta che in campo europeo il club biancoceleste viene penalizzato con direzioni arbitrali discutibili. Nell’aprile scorso l’eliminazione nei quarti ad opera del Fenerbahce era maturata a Istanbul per le sviste clamorose dello scozzese Collum, nel 2011 Reja aveva pagato il conto a Lisbona con lo Sporting, persino Ballardini a Salisburgo nel dicembre 2009 compromise la qualificazione ai sedicesimi per un rigore non concesso a Zarate sulla linea di fondo, proprio sotto gli occhi dell’arbitro d’area. Un po’ come è successo giovedì sera a Sofia: l’assistente Sousa, nel dubbio, ha spinto Benquerença a convalidare il gol del 2-2. Era vicino al palo di Marchetti, ha convinto il portoghese a ratificare il pareggio in uno stadio trasformato in bolgia. Ancora ieri i dubbi non erano stati dissolti: secondo alcuni fotogrammi, ripresi dalle immagini televisive, il pallone non avrebbe totalmente superato la linea di porta. Dentro o fuori? Sette centimetri difficilissimi da rilevare e così determinanti da spostare (probabilmente) l’esito di una qualificazione agli ottavi.

CONTESTAZIONI – Più dell’episodio contestato dai giocatori, la Lazio si è lamentata per la direzione di Benquerença. Era a senso unico. E nella ripresa il portoghese ha permesso ai bulgari un gioco durissimo, scorretto, non regolare. Interrompevano l’azione della Lazio ricorrendo al fallo sistematico e ripartivano senza che l’arbitro intervenisse. I giocatori di Reja finivano a terra e non riuscivano a tenere palla. C’è stato un fallo non rilevato anche alcuni secondi prima del sinistro di Zlatinski per il 2-2. Così la rimonta è stata facilitata alla pari con le incertezze di Marchetti, decisivo in negativo anche per il 3-3 firmato da Quixada a due minuti dalla fine. Ha infastidito il metro di giudizio. E la Lazio ha ricordato altri episodi, una costante negativa in Europa League. Nella partita d’andata il tedesco Zwayer s’era inventato un rigore (poi sventato da Berisha) attribuendo un fallo di mano a Cana, che teneva il braccio incollato al corpo.

MOVIOLA – C’è una partita aperta con Platini, da tempo la Lazio si porta dietro un’etichetta antipatica, nella passata stagione sono state ripetute le sanzioni e le diffide dell’Uefa per il comportamento della tifoseria biancoceleste. Questo è un discorso diverso. Sta a cuore di Lotito non solo per i fatti di Sofia e da presidente del club biancoceleste, ma da consigliere federale. Il sistema deve cambiare in Italia e all’estero. Se Platini reclama il rispetto del fair-play finanziario, e ci sono parametri oggettivi e dati di bilancio per misurarlo, sul campo bisogna ridurre la discrezionalità degli arbitri. Il mondo cambia e si evolve, solo il calcio resta conservatore e ancorato ai criteri del passato, ormai superati. Serve la moviola in campo, un supporto tecnologico per fissare certezze incontrovertibili. Se un pallone è entrato in porta oppure no, possono stabilirlo le immagini. Altrimenti ci si affida solo al valore degli arbitri, alla capacità di resistere ai condizionamenti, a una discrezionalità eccessiva. Ecco perché Lotito, in ambito nazionale ed europeo, tornerà alla carica con la moviola in campo. Da Sofia a Firenze, magari ne parlerà domenica anche con Della Valle. Guarda caso, c’è di nuovo la Lazio al Franchi dentro una serata in cui tutti osserveranno Banti con gli occhi spalancati. Un anno fa Petkovic e la squadra biancoceleste uscirono con le ossa rotta dalla partita con i viola: gol regolare annullato a Mauri, gol di Ljajic con Jovetic in posizione attiva di fuorigioco, vittoria della Fiorentina. Anche in quel caso la moviola in campo sarebbe servita.

Tratto da: “Il Corriere dello Sport” – Fabrizio Patania



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De Rossi ai Laziali :” Sportivamente vi odio, ma vi rispetto ! “

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mauri de rossi

Sulla prima pagina dell’ultimo numero della rivista francese So Foot campeggia la foto di Daniele De Rossi. Il centrocampista giallorosso ha raccontato la sua esperienza calcistica alla Roma e non poteva fare a meno di parlare anche di Lazio.

Il 26 maggio scorso, la Roma ha perso la finale di Coppa Italia contro la Lazio. Come hai vissuto tu che sei giocatore/tifoso quel momento?
Per fortuna i nostri avversari non hanno festeggiato in maniera troppo indecente. Nel tragitto di ritorno dallo stadio a casa, ho visto appena qualche scooter con un tifoso sopra che teneva una sciarpa, una bandiera avversaria, ma non cose sproporzionate che mi avrebbero fatto ancora più male. Il resto della serata … ti dirò mi fa male ricordare. Ero con la mia compagna e le ho fatto vivere una serata …… e una settimana …..poverina , stato brutto, veramente brutto. Mi sono chiuso a casa. Non è che ero triste, ero distrutto. Pensavo non poter rimarginare mai questa ferita.

Dall’inizio dell’intervista quando parli della lazio, tu dici “i nostri avversari” ma mai la parola “lazio”. E’ una parola che non pronunci mai?
Sì sì lo dico (risata). Dire la parola Lazio non è un problema per me. La gente che viene da Roma sa che è un odio calcistico, una rivalità che ti si impone appena scegli una delle due squadre. Non è proprio una “scelta” diciamo, ti è trasmesso in eredità da uno dei tuoi genitori. Un odio calcistico ed eterno dunque. Ma c’è del rispetto. Durante il derby, allo stadio, mi insultano ma io trovo ciò del tutto normale. E finisce lì. Non ho mai avuto problemi con dei tifosi della Lazio passeggiando per Roma. In nessun quartiere. E questo lo rispetto. Alcuni miei amici sono della Lazio, gente che amo profondamente è della Lazio. Mi scoccia quando vincono e quando perdono li prendo in giro, non si va oltre. Questo è il mio rapporto con la Lazio. Non migliorerà mai, non peggiorerà mai.

Giocare in una città dove ci sono 2 club, rende la vita più intensa?
Si. È una cosa affascinante. A volte fai una brutta stagione, finisci ottavo in campionato, ma se la Lazio termina decima, va bene, puoi respirare. E’ una cosa che non puoi capire se vieni da Parigi. Allo stesso tempo mi fa dire anche che se Roma avesse avuto una sola squadra come Napoli o Parigi allora la città avrebbe la più grande tifoseria del mondo. Senza alcun dubbio. Parlo del numero di persone interessate al calcio. Parlo di malattia per il calcio. Immagini? Se tutta la città tifasse la stessa squadra, se tutta la città tifasse la Roma? E’ evidente che la squadra si sarebbe chiamata Roma e non Lazio eh …

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Lotito “salvato dalla scorta”

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contestazione lotito


Posto questo articolo sotto forma di blog per motivi personali di lavoro visto che per un po’ non riesco a stare appresso al mondo dell’informazione. Già dopo l’ultima partita d’europa league mi erano trapelate informazioni su un presunto “agguato” di un tifoso ai danni del gestore. L’uomo, secondo a fonti non giornalistiche ma testimone “oculare” visto il video che posterò, sarebbe riuscito a superare alcuni membri della scorta rincorrendo Lotito, salvato in “extremis” dagli altri “bodyguard” sfuggendo così all’aggressione. Il clima si fa molto pesante, personalmente penso che si, ci potrebbe essere qualche “testa calda” che come tutti noi sono stanchi di questa gestione,ma se vogliamo concludere al meglio dobbiamo iniziare con le buone intenzioni, tutto nelle norme imposti dalla legge italiana.Come potrete vedere nel video non si vede tutto, ma la situazione è molto tesa.

 


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Lo striscione della Nord per Domenica :” Assoluta maggioranza “

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CURVA NORDDomenica sera c’è la Lazio-Sassuolo, una partita tanto importante sul campo, ma anche sugli spalti. In occasione della sfida contro gli emiliani, infatti, il popolo di fede laziale ha deciso di protestare nei confronti della gestione societaria e, soprattutto, del presidente LotitoOltre ai cartoncini con su scritto “Libera la Lazio”, la Curva Nord esporrà uno striscione con la frase “Assoluta maggioranza”, in riferimento alle vecchie dichiarazioni del patron biancoceleste che apostrofava i suoi contestatori con la dicitura “sparuta minoranza“.

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