Sulla prima pagina dell’ultimo numero della rivista francese So Foot campeggia la foto di Daniele De Rossi. Il centrocampista giallorosso ha raccontato la sua esperienza calcistica alla Roma e non poteva fare a meno di parlare anche di Lazio.
Il 26 maggio scorso, la Roma ha perso la finale di Coppa Italia contro la Lazio. Come hai vissuto tu che sei giocatore/tifoso quel momento?
Per fortuna i nostri avversari non hanno festeggiato in maniera troppo indecente. Nel tragitto di ritorno dallo stadio a casa, ho visto appena qualche scooter con un tifoso sopra che teneva una sciarpa, una bandiera avversaria, ma non cose sproporzionate che mi avrebbero fatto ancora più male. Il resto della serata … ti dirò mi fa male ricordare. Ero con la mia compagna e le ho fatto vivere una serata …… e una settimana …..poverina , stato brutto, veramente brutto. Mi sono chiuso a casa. Non è che ero triste, ero distrutto. Pensavo non poter rimarginare mai questa ferita.
Dall’inizio dell’intervista quando parli della lazio, tu dici “i nostri avversari” ma mai la parola “lazio”. E’ una parola che non pronunci mai?
Sì sì lo dico (risata). Dire la parola Lazio non è un problema per me. La gente che viene da Roma sa che è un odio calcistico, una rivalità che ti si impone appena scegli una delle due squadre. Non è proprio una “scelta” diciamo, ti è trasmesso in eredità da uno dei tuoi genitori. Un odio calcistico ed eterno dunque. Ma c’è del rispetto. Durante il derby, allo stadio, mi insultano ma io trovo ciò del tutto normale. E finisce lì. Non ho mai avuto problemi con dei tifosi della Lazio passeggiando per Roma. In nessun quartiere. E questo lo rispetto. Alcuni miei amici sono della Lazio, gente che amo profondamente è della Lazio. Mi scoccia quando vincono e quando perdono li prendo in giro, non si va oltre. Questo è il mio rapporto con la Lazio. Non migliorerà mai, non peggiorerà mai.
Giocare in una città dove ci sono 2 club, rende la vita più intensa?
Si. È una cosa affascinante. A volte fai una brutta stagione, finisci ottavo in campionato, ma se la Lazio termina decima, va bene, puoi respirare. E’ una cosa che non puoi capire se vieni da Parigi. Allo stesso tempo mi fa dire anche che se Roma avesse avuto una sola squadra come Napoli o Parigi allora la città avrebbe la più grande tifoseria del mondo. Senza alcun dubbio. Parlo del numero di persone interessate al calcio. Parlo di malattia per il calcio. Immagini? Se tutta la città tifasse la stessa squadra, se tutta la città tifasse la Roma? E’ evidente che la squadra si sarebbe chiamata Roma e non Lazio eh …
LALAZIOSIAMONOI
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