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Lazio-Milan, la dittatura esce allo scoperto.La curva ha intenzione di non entrare allo stadio a partire da oggi

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Dinamo Kiev-Lazio, tifosi biancocelesti pronti ad Amburgo: settore ospiti sold out

libera la lazio curva nord laziali114 anni di storia rovinati negli ultimi 10, la Lazio di Lotito avrà vinto qualche trofeo ma sta perdendo in ambito di “passione”. Solo un vero tifoso e chi mastica calcio può capire ciò che l’amore per una squadra può fare e può dare. Una fede che ultimamente è stata trasformata da un soggetto in un impresa personale e per impresa non intendiamo un azione per la vittoria ma una vera e propria azienda familiare dove solo una persona ci guadagna. Passione ed amore, due parole che il chi gestisce la Lazio usa inappropriatamente per farsi “bello” sotto la luce della telecamera anche se chi lo intervista e chi segue le sue dichiarazione ha ben chiaro il vero scopo di questo personaggio (solo in pochi rimangono abbindolati dalle sue parole). La società e Claudio in persona in settimana, avevano lanciato un’iniziativa di riavvicinamento con i tifosi. Parliamo del video “insieme si può” che personalmente sembra una pagliacciata per placare gli animi fuori dal mondo biancocelesti, facendo passare il tifoso per carnefice e la società per la vittima. Usualmente le regole del dialogo sono lo scambio di opinioni….usualmente. Ma se dalla parte societaria si lancia un video per i tifosi perchè la stessa non vuole ricevere gli striscioni con le domande per il presidente?. Parliamo infatti del divieto di Lotito a far entrare tutti i quesiti dei tifosi con le varie domande. Come già ha scritto Stefano Greco sul suo sito quest’oggi, nella costituzione italiana c’è un’ampia parte dedicata al diritto di manifestare, diritto e DOVERE, cosa che è stata vietata al cittadino biancoazzurro. Questa cosa ricorda tanto i vari dittatori, i quali censuravano le varie stampe e sparavano ad altezza uomo i manifestanti. UNA VERA E PROPRIA DITTATURA. La prima squadra della capitale ha subito un vero colpo di stato,che sia stata acquistata legalmente o no poco importa, ma la cosa che tutti noi possiamo vedere è come la stanno gestendo. Il calcio Laziale E’ STATO RAPITO. Stando alla voce della nord, i ragazzi della curva, appresa la notizia del divieto degli striscioni, sta pensando di disertare lo stadio già dalla partita di oggi,rimanendo fuori lo stadio e affiggendo gli striscioni all’esterno dell’Olimpico. Riportiamo la versione integrale dell’articolo di lalaziosiamonoi:
AGGIORNAMENTO ORE 14.25 – L’intenzione della Nord è quella di non entrare in Curva, già a partire da questa sera. Lo fa sapere Marco, uno dei ragazzi del tifo organizzato biancoceleste, ai microfoni di Radiosei: “C’è l’intenzione di non entrare in Curva direttamente a partire da oggi, noi comunque andremo sotto lo stadio per poter esporre gli striscioni all’esterno. C’è nervosismo davanti a questa presa in giro. Questa non è più la Lazio, c’è poco da fare. Abbandonare lo stadio sarebbe per noi pesantissimo, ma non avrebbe senso entrare solamente per poter dire ‘Bravo!’ e battere le mani”. Marco ripercorre la vicenda degli striscioni con le domande a Lotito, per cui la Questura ha vietato l’ingresso allo stadio: “E’ pesante fare il punto della situazione, siamo nervosi e delusi. Non ci è stata data la possibilità di far entrare ed esporre gli striscioni di carta con le domande a Lotito. Riguardo agli striscioni di carta, c’è una legge di qualche anno fa che prevedeva questo, ma è una norma estremamente restrittiva, per cui gli stessi organi preposti hanno da tempo allargato le maglie e non è stata più applicata, quindi gli striscioni di carta ormai vengono fatti entrare. Evidentemente noi pensiamo che sia stata fatta pressione per far applicare questa legge, fatalità in occasione di questa partita. Questa è la terza forma di protesta che attuiamo e abbiamo fatte tutto nella legalità, senza minimi errori. Se non ci viene data la possibilità di esprimere il nostro pensiero, si va proprio oltre il concetto di ultras per arrivare a quello di liberi cittadini”. Marco chiude il suo intervento con una domanda: “Se oggi avessimo fatto entrare venti striscioni di elogio per la presidenza, credete che si sarebbe creato questo problema?”.

Il clima è sempre più teso,ma solo una delle due parti ne uscirà vincitore.

#liberalalazio



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Alle ragazze della Lazio calcio a 5 è stato negato il giro di campo per Domenica con la Coppa Italia vinta

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CALCIO A 5 FEMMINILEPer farvi capire quanto sono vuote e false le parole dette da Lotito, sui “valori”, sull’importanza della Polisportiva, vi raccontiamo un episodio di ieri. Le ragazze della Lazio calcio a 5 che la settimana scorsa hanno vinto la Coppa Italia, tramite la loro società avevano chiesto alla Lazio di poter sfilare domenica sera prima di Lazio-Milan, di poter fare il giro di campo mostrando a tutti il trofeo appena conquistato. Una piccola soddisfazione, pochi minuti di visibilità per una delle tante sezioni che vanno avanti a fatica grazie al contributo di dirigenti appassionati e di ragazze che si allenano e fanno vita da professioniste senza percepire in molti casi neanche un rimborso spese. Che ci voleva a dire sì? La risposta, invece, (almeno ieri, si fa sempre in tempo a ripensarci…) è stata NO! Della serie: “ma che c…o che frega della Lazio Calcio a 5 femminile”, sullo stile di ben note intercettazioni in cui il “nostro” parlava in modo colorito dei tifosi o di qualche comunicatore, esprimendo il suo reale pensiero lontano da taccuini e telecamere. Sì, perché quando si accende la lucetta rossa della diretta, “i tifosi sono una parte fondamentale del progetto-Lazio”, così come la “Lazio è la Polisportiva più grade d’Europa e per questo noi vogliamo costruire oltre allo stadio una cittadella dello sport”. La Lazio, i laziali e la Polisportiva vengono citati quando serve, quando fa comodo metterli in mezzo per ottenere qualcosa per sé, non per la Lazio.

STEFANO GRECO



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Prevendita fiacca per il Milan : 7.000 biglietti venduti

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CURVA NORDNon si scalda l’attesa per il Milan. Prevendita contenuta: ieri all’ora di pranzo erano stati staccati poco più di 7 mila biglietti (7694 per la precisione) e in occasione della sfida con i rossoneri (come succede con Roma, Inter e Juventus) non valgono gli abbonamenti Cucciolone (si possono convertire in biglietti al prezzo di un euro). Considerando i 13 mila abbonati, l’Olimpico per adesso si è riempito per 20 mila spettatori. Poco, considerando l’importanza della partita. Ma ci saranno altre 48 ore per acquistare il biglietto. Mercoledì, attraverso Sky, è stato irradiato lo spot televisivo realizzato dai giocatori della Lazio. «Insieme per l’Europa». La squadra ha chiesto affetto e sostegno alla gente biancoceleste. Dopo la fortissima contestazione avvenuta il 23 febbraio con il Sassuolo e il deserto di due settimane fa con l’Atalanta, anche domenica sera l’Olimpico e la Curva Nord manifesteranno il proprio dissenso nei confronti della società biancoceleste. Sono stati annunciati più di dieci striscioni e più di dieci domande a Lotito. Gliele rivolgeranno i tifosi, decisi a sostenere con forza la squadra biancoceleste soltanto nel secondo tempo della partita con il Milan. Accoglienza ostile per Clarence Seedorf, ma la Curva ha tenuto a precisare e distinguere il motivo. L’olandese verrà fischiato nel novembre 2007, prima della partita con l’Atalanta, non accettò di indossare il lutto al braccio per la morte di Gabriele Sandri. Un gesto e una presa di posizione che i tifosi della Lazio non gli hanno perdonato.

LAZIALITA’



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Biglia è convinto :” Siamo forti “

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BIGLIA

Di chiome bionde in mezzo al campo, quelle che distingui anche dall’ultima fila di seggiolini, la storia della Lazio è ricca. Dall’inarrivabile leggenda Re Cecconi al suoallievo Agostinelli, passando per quella furia fenomenale chiamata Nedved e il suo erede – meno fortunato – Mendieta. A piccoli passi, a passi felpati anzi, come quelli con cui avanza in campo, cerca di ritagliarsi il proprio spazio a Roma un altro campione dalla zazzera dorata.Lucas Biglia, il Principito, è sempre più padrone del centrocampo biancoceleste. Con Ledesma ha ormai collaudato una coppia d’alta scuola, con tutta probabilità mister Reja la riproporrà domenica contro il Milan. E proprio in vista del match con i rossoneri, Biglia è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 100.7: Sarà una partita importante per noi, pensiamo ancora all’Europa. Siamo una squadra molto forte, siamo coscienti di questo, ma dobbiamo dimostrarlo in campo. Abbiamo giocatori di grande qualità ed esperienza come Klose, Marchetti, Candreva, Biava o Dias. Se giochiamo come abbiamo fatto a Firenze o a Cagliari, possiamo centrare l’Europa League“.

L’Europa è un obiettivo sempre nei vostri pensieri?
Sappiamo che siamo forti, ma dobbiamo dimostrarlo sul campo. Domenica giocheremo contro una squadra un po’ crisi, ma dobbiamo fare attenzione. Se saremo concentrati sul nostro lavoro, faremo una bellissima gara.

Quanto è importante il sostegno dei tifosi?
Molto, soprattutto quando le cose non vanno bene c’è bisogno del pubblico. In questo momento ancora di più.

Qualche tuo collega ha detto che forse agli avversari manca la situazione mentale di trovare all’Olimpico un ambiente infuocato…
Dobbiamo stare tutti insieme, così possiamo fare qualcosa in più.

Quanto sei cresciuto da quando sei arrivato in Italia?
Molto, ma devo continuare a lavorare e migliorare.

Come sta la squadra?
La squadra sta bene, stiamo migliorando. Dobbiamo continuare a lavorare, trovare la regolarità nelle partite, soprattutto in casa. Siamo una squadra che ha giocatori forti, di grande qualità. Il mister soprattutto sta facendo un grande lavoro.

Hai capito come funziona il calcio italiano?
Sì, venivo da un campionato diverso, questo è molto più duro di quello belga. Sto aggiustando lo stile di gioco, ma ancora devo migliorare.

Come ti trovi a giocare insieme Ledesma e Gonzalez?
Bene, anche perché parliamo la stessa lingua! (ride, ndr). Ognuno di noi sa quello che deve fare, quando c’è bisogno di uscire in pressione o portare palla. Il mister chiede sempre di pressare alto e giocare con Cristian aiuta molto.

Quanto sei orgoglioso dei progressi fatti, anche in vista del Mondiale?
E’ importante per me la fiducia di Reja, così come lo sono le parole del ct della nazionale. Se faccio bene qui ho una grande opportunità di andare al Mondiale.

Ti aspettavi un campionato italiano così tosto tatticamente?
Me lo aspettavo, ma non così tosto! Lo guardavo dalla tv, lo vedevo diverso da quello belga, ora che sono qui ho capito che ancora più difficile.

C’è una squadra che rispetti maggiormente?
La Juventus, per lo stile di gioco, per giocatori come Pirlo, che seguo sempre. Per quanto riguarda le altre, noi dobbiamo pensare gara dopo gara, ora il Milan, poi quella successiva.

Oltre a Pirlo, chi altro t’ispira?
Mi piacciono molto Xavi, Iniesta, Busquets, Yaya Touré. Pirlo mi piace perché è completissimo e molto intelligente.

Fai molto affidamento alla fede?
Ogni volta che ritorno in Argentina, vado sempre in chiesa.

Come si trova la tua famiglia?
Ora sta bene. I primi mesi sono stati difficili, soprattutto per me, non stavo bene perché non riuscivo a capire il calcio italiano. Ma ora stiamo molto meglio.

LALAZIOSIAMONOI



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Lazio-Milan. Come sarà la contestazione.

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CONTRO LOTITO Dopo Lazio Sassuolo e Lazio Atalanta, dove i tifosi biancocelesti hanno contestato Lotito riempendo lo stadio con un unica voce “libera la Lazio” (primo caso) e lasciandolo vuoto (nella seconda partita), la tifoseria laziale contesterà il presidente solo per i primi 45 minuti per poi sostenere la squadra nel secondo tempo. L’iniziativa è quasi uguale a quella vista domenica scorsa in casa del Cagliari a differenza che la curva esporrà più di dieci striscioni con varie domande alla presidenza. Ricordiamo anche che nella panchina avversaria siederà Clarence Seedorf che quasi certamente sarà bersaglio del popolo biancoceleste dopo le sue dichiarazioni sul caso Sandri.



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Oltre 11000 biglietti venduti

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MAESTRELLI WILSONCome rivelato da Pino Wilson, uno degli organizzatori dell’evento, durante la trasmissione “Quelli che hanno portato il calcio a Roma” in onda su Radiosei, è stata con oggi toccata quota 11.200 tagliandi venduti. Il capitano dello scudetto del ’74 ha poi confermato la presenza di Angelo Peruzzi, il portierone degli anni 2000 della Lazio che si aggiunge ai tanti nomi illustri che calcheranno il prato dell’Olimpico il prossimo 12 maggio.

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La Lazio si dimentica di fare gli auguri a Nesta, il Milan no

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Monza-Lazio, Nesta alla vigilia: "Sarà una gara speciale, la Lazio è la mia famiglia"

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Un tuffo nel passato che, ciclicamente, ritorna ogni anno. Ogni 19 Marzo, compleanno di Alessandro Nesta, capitano della Lazio delle vittorie, il mondo del calcio si riunisce per gli auguri al grandissimo ex difensore. Il Milan, l’altra società con cui ha diviso una carriera intrisa di vittorie, gli ha dedicato un comunicato. Bello, essenziale, pregno d’amore. Un misto di sentimenti che non fuoriescono dal freddo sito internet del club capitolino che ha preferito il social network. Differenza di stile. Gli auguri a Strakosha, giusti perché si parla di un giovane tesserato, e quelli mancato a Nesta risuonano come l’ennesima voglia di cancellare con un colpo di spugna, ovunque sia possibile, il passato. Poco male, alle disattenzioni della Lazio rimedia come sempre il tifoso. Nel cuore rimangono nove anni di exploit, concretezza, forza, onore, gloria e quant’altro. Tanti auguri Alessandro Nesta, capitano, mio capitano



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Una tv cinese fa un servizio sulla Lazio

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supercoppa italia

WCENTER 0WJIAITKEG  -  ( Agenzia Sport Image - 20090808_45685.JPG )La Lazio va alla conquista dell’Oriente. La scorsa settimana l’emittente nazionale cinese CCTV ha invitato una folta troupe, circa 40 persone, a Formello per realizzare un documentario sulla prima squadra della capitale. Le riprese si sono svolte sui campi d’allenamento, gli spogliatoi e gli studi televisivi in una sorta di zoom che riguardava principalmente le zone tecniche, gli uffici e la storia biancoceleste. Come riporta l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, sono stati intervistati i giocatori più rappresentativi (Biglia, Klose, Candreva), il presidente Lotito e il diesse Igli Tare. I cinesi erano molto interessati al modello Lazio e sono stati scrupolosi nel chiedere ogni sorta di curiosità. Il reportage andrà in onda prossimamente sulla più importante emittente televisiva cinese. Il centro sportivo di Formello, durante questa visita in Italia della stampa cinese, non è stato l’unico ad essere ripreso e la CCTV è andata anche a fare visita nelle “case” di Juventus, Roma e Milan. L’Italia affascina da sempre la Cina e anche la Lazio non è nuova a questa sorta di amore con il continente orientale. Come riporta un articolo dell’edizione odierna de il Corriere Dello Sport, era il 2009 quando a Pechino i biancocelesti, guidati all’epoca da Ballardini, vincevano la Supercoppa Italiana ai danni dell’Inter di Mourinho. Quel giorno i capitolini, oltre alla vittoria, divennero ambasciatori di Roma. Il Colosseo stilizzato sulle maglie e il logogramma cinese con su scritto “Roma ti aspetta” ha permesso alla Lazio di esportare il marchio della capitale davanti a milioni di persone ottenendo una certa visibilità. Il marchio Lazio ha appeal e sono tantissimi i tifosi orientali che seguono la squadra anche a chilometri di distanza. La Lazio fu accolta con gioia ed entusiasmo e  gli store dov’erano stati organizzati gli eventi vennero presi d’assalto. Questa simpatia fra la Cina e la Lazio potrebbe riservare delle belle sorprese. Non è da escludere che in futuro  potranno esserci nuove iniziative che colleghino la Lazio all’Oriente. Dopo la visita dei biancocelesti a Pechino, questa volta è stata la Lazio ad aprire le porte alla Cina ricordando quel successo dal sapore particolare, quella vittoria contro l’Inter dello Special One capace, pochi mesi dopo, di conquistare il Triplete.

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La società pensa di fare un video coi giocatori per chiedere sostegno ai tifosi

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lotito-tare-de-martino

Entrata nel vivo la sera del 23 febbraio, la protesta dei tifosi della Lazio continua imperterrita. Dopo la feroce contestazione di tutto lo stadio nei confronti di Lotito andata in scena durante Lazio-Sassuolo e lo stadio vuoto, due settimane dopo, in occasione della sfida contro l’Atalanta, la Curva Nord ha intenzione di interpellare il numero uno del club biancoceleste con dieci domande – e forse anche più – durante il posticipo di domenica prossima, quando all’Olimpico arriverà il Milan. Secondo indiscrezioni raccolte da Radiosei, rivelate durante la trasmissione “Nove gennaio 1900”, l’ennesima iniziativa studiata dal tifo organizzato comincia inevitabilmente ad essere oggetto di riflessione tra i vertici del club: ci sarebbe infatti la volontà, da parte della società stessa, di arginare l’ennesima protesta. Come? Filmando un video, con protagonisti i calciatori biancocelesti, per chiedere il sostegno dei tifosi. Un’idea nata per incentivare la presenza allo stadio anche nelle successive partite casalinghe, al fine di supportare la squadra in questo rush finale che la vedrà impegnata nel raggiungimento dell’ultimo posto utile per i preliminari della prossima Europa League. Il video sarà diffuso su tutte le piattaforme ufficiali e potrebbe anche essere proiettato sul maxischermo dello stadio, la sera stessa della partita.

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Parte la caccia al biglietto per la festa del 12 Maggio

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MAESTRELLI WILSONSono passati quarant’anni, Roma di nuovo in festa. Sempre all’Olimpico, come in quel Lazio-Foggia del 1974, che fece conquistare ai biancocelesti di Maestrelli il primo scudetto della storia laziale. Oggi, alle ore 17.00, si darà il via alla vendita dei biglietti per la festa “Di padre in figlio”, che celebrerà quella straordinaria avventura compiuta dagli eroi con l’aquila sul petto. Sarà possibile acquistarli attravero i circuti Listicket e Lottomatica. I prezzi dei tagliandi: 3 euro curve e distinti; 7 euro Tribuna Tevere numerata e non; 12 euro Tribuna Monte Mario; 15 euro Tribuna d’onore e Tribuna Autorità. Per gli under 16, il ridotto sarà valevole per tutti i settori al costo di 3 euro. Tantissimi gli ospiti che saranno presenti il 12 maggio allo Stadio Olimpico, tra gli invitati Nesta, Veron, Almeyda, Negro, Ruben Sosa, Oddo… Una grandissima festa dalle tinte biancocelesti!

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400.000 euro a stagione per blindare Keita?

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KEITA Stando a calciomercato.it, Lotito dopo aver ceduto l’idolo dei tifosi laziali Hernanes, vorrebbe “blindare” il nuovo baby fenomeno. Il giovane 19enne ormai ex primavera, ha un contratto stagionale di 250.000 euro. Per blindare Keita, il presidente laziale offrirebbe un contratto nel quale il giovane prenderebbe 400.000 euro a stagione.
Ricordiamo anche che il classe 95′ è stato eletto dalle testate giornalistiche come il miglior “babycalciatore” europeo classe 1995.
Sappiamo tutti che il calcio è una miniera d’oro con circolo spropositato di denaro, specie in grandi club, ma, opinione personale, quei 150.000 euro in più potrebbero non fare la differenza e come già accaduto con questa dirigenza, la blindatura non è sufficiente.



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La Lazio femminile calcio a 5 vince la Coppa Italia

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CALCIO A 5 FEMMINILENon poteva mancare l’appuntamento più importante, quello con la storia! La Lazio conquista la sua prima Coppa Italia battendo in finale la Ternana per 7-1. Una grande gara giocata dalle biancocelesti che si prendono meritatamente finale e trofeo. Aveva mancato i due appuntamenti precedenti ma non questo, il più importante. Lucileia mette a segno quattro gol, assistita da una squadra che non ha mai mollato anche se, soprattutto nei quarti di finale con il Montesilvano, se l’era vista davvero brutta vincendo solo ai rigori, all’ultimo per la precisione, con la parata di Giustiniani su Borges. Era la grande favorita alla vigilia e così è stato. Miglior portiere della manifestazione Sara Giustiniani, miglior giocatrice Lucileia. Insomma la Lazio ha stravinto tutto, sul campo, da grande squadra qual è! A fine gara il giro consueto di campo davanti ai propri tifosi con la Coppa Italia finalmente in mano. Quella Coppa cercata, voluta, sentita fino al fischio finale dell’arbitro. Poi l’urlo, gli abbracci e le parole dei protagonisti a fine gara:
Leonardo Schiavoncini, Direttore Tecnico S.S. Lazio: “Oggi finalmente abbiamo giocato da Lazio dimostrando sul campo il nostro valore anche se la competizione non era iniziata nel migliore dei modi. E’ stata una Coppa Italia in crescendo, prima un pareggio, poi una vittoria sofferta e infine una grande prestazione come quella di oggi”. Il Presidente, Valerio Piersigilli con le lacrime agli occhi: “Queste ragazze sono magiche, hanno emozionato me e tutti noi. Davvero superbe in campo e fuori”. Fino alle protagoniste sul campo a partire dalla brasiliana Cely Gayardo: “Il primo titolo con la Lazio, un primo sogno avverato. Non abbiamo iniziato bene la Coppa ma l’importante è vincere e noi ci siamo riuscite. Ho sempre avuto fiducia nella mia squadra, la Coppa Italia è diversa dal campionato, ci sono più pressioni ma ripeto l’unica cosa che contava era alzare la coppa”. Non solo Brasile però, anzi. Anche molta, moltissima argentina grazie a Gimena Blanco grande protagonista della giornata: “E’ la mia prima Coppa Italia, avevo vinto solo due scudetti fino a oggi. Oggi siamo riuscite a giocare da grande squadra e al di là dello spavento iniziale, di quei rigori con il Montesilvano, è andato tutto bene”.

Il tabellino:
Ternana IBL Banca – S.S. Lazio BCC Roma 1-7
Ternana IBL Banca: 22 Cedrino, 4 Coppari, 5 Di Turi, 7 Amparo, 9 Neka, 10 Donati, 11 Exana, 12 Jessiquinha, 13 Rossi, 17 Madonna, 27 Sanchez, 1 Cipriani. All. Simone Pierini
S.S. Lazio BCC Roma: 1 Giandesin, 5 Presto, 7 Cary B., 9 Gayardo, 10 Guercio, 11 Nanà, 12 Giustiniani, 13 Violi, 17 Cary M., 19 Blanco, 21 Lucileia, 24 Cariani, 27 Siclari. All. David Calabria
Arbitri: Chiara Perona (Biella), Viviana Pennese (Vasto) crono: Ciro Di Gregorio (Nocera)
Reti: 14° Lucileia, 15° Blanco, 28° Gayardo, 29° Lucileia, 30° Amparo, 31° Nanà, 38° e 39° Lucileia
Ammoniti: 28° Donati, 28° Cedrino, 29° Jessiquinha

Serena Cerracchio

 



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Padroni dell’Isola

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LULIC GONZALEZÈ la Lazio ficcante ed efficace formato trasferta. Dopo l’Artemio Franchi, la pazza banda-Reja sbanca il fortino sardo del S.Elia. Con personalità, con attenzione e con un pizzico di fortuna – in occasione del tiro dagli undici metri fallito da Pinilla – che non guasta di certo.Le speranze di approdo alla prossima Europa League rimangono intatte, in attesa di un cambio di marcia nei match casalinghi. Il pomeriggio tiepido di Cagliari contribuisce a far emergere tutta la differenza di qualità tra le due compagini. Il pomeriggio tiepido di Cagliari incorona un campione, in erba ma assoluto. Si chiama Keita, non lo hanno preso mai.

FORMAZIONI – Non abbandona il 4-3-1-2 Lopez, che schiera Avramov tra i pali e Del Fabro al posto dello squalificato Astori. Al fianco del giovanissimo centrale di difesa, solita presenza per Rossettini, con Dessena e Pisano sugli out bassi. Cossu agisce tra le linee, pronto ad innescare la coppia d’attacco formata da Ibarbo e Nenè. In mezzo al campo, ai lati di Conti in regia, corrono Ekdal e Vecino, per una mediana dall’elevato tasso qualitativo. Risponde Reja con un obbligato 4-3-3. Confermate le scelte della vigilia, con Marchetti tra i pali, Konko, Biava, Ciani e Radu a comporre la retroguardia. In mediana Gonzalez e Biglia ai fianchi di Ledesma, in attacco larghi Lulic e Keita – con lo spagnolo che parte da destra – ad appoggiare il solo Klose.

PRIMO TEMPO – Solito scenario desolante al S.Elia, il sole scalda il capoluogo isolano, ma dei tifosi poche tracce. Piazza che vai, contestazione che trovi. Regnano attenzione ed accortezza nei primi frangenti di gioco, nessuna delle due compagini accetta di scoprire il fianco all’avversario. Latitano le conclusioni degne di questo nome, ci prova Cossu dopo 10’ con un tiro a giro dal limite sinistro dell’area ma Marchetti si fa trovar pronto e plastico. Di marca rossoblù il possesso di palla, i biancocelesti serrano le fila, 10 uomini sotto palla pronti a ripartire una volta riconquistata la sfera. Si affaccia per la prima volta dalle parti di Avramov, la Lazio, ma è docile il tiro di Klose giunto dopo l’affondo di Lulic sulla corsia sinistra. L’azione sarda è più manovrata, le percussioni di Ibarbo incutono timore alla retroguardia capitolina ed accendono le fantasie dei tifosi rossoblù. Per poco. Minuto 18, Marchetti rinvia, svetta Klose, Lulic s’infila tra Dessena e Rossettini e servito da Gonzalez fredda l’incolpevole Avramov con un sinistro sotto la traversa. Il vantaggio è tanto fulmineo quanto inaspettato. Rotti gli indugi, le Aquile amministrano sapientemente il vantaggio. Biglia e Ledesma nascondono la sfera ai dirimpettai, la manovra acquista respiro, le ali tentano l’iniziativa personali e creano più di una volta la superiorità numerica. Al 27’ i biancocelesti hanno l’occasione per raddoppiare: s’invertono i ruoli, Lulic serve il traversone, Gonzalez batte malamente di testa disturbato dal sole. Palla a lato. Keita è imprendibile, Ibarbo prova ad imitarlo al 33’ ma dopo un sombrero su Biava il destro  del colombiano è debole e facile preda dell’attento numero 22 laziale. Chiede un rigore la Lazio al 36’: Conti, già ammonito, ostacola irregolarmente Konko all’ingresso dell’area di rigore. Il fallo è evidente, probabilmente appena fuori del limite. Irrati lascia correre, gli uomini di Reja – come da costume – non accennano proteste. Parecchi errori in fase di costruzione, da una parte e dall’altra, macchiano gli ultimi istanti della prima frazione di gioco. Neanche Irrati è esente da errori, nuovamente. Rossettini scalcia Keita lanciato a rete, il direttore di gara chiude tutti e due gli occhi. Al fischio di metà tempo, la Lazio va al riposo forte del gol di vantaggio.

SECONDO TEMPO – Sale l’intensità del tifo rossoblù al rientro in campo delle formazioni, ma non evolve la qualità di gioco dei padroni di casa. Radu e Konko presidiano attentamente gli out di competenza, Novaretti non concede nulla all’impalpabile Nenè e Biava s’arrangia con mestiere alla fisicità del sempre pericoloso Ibarbo. Gli uomini di Reja controllano la gara, Lopez prova a mischiare le carte in tavola adattandosi allo schieramento avversario. Ibraimi, subentrato al 46’ a Cossu, si posiziona largo a destra con Ibarbo dalla parte opposta. Non decolla il Cagliari, il solito Keita salta netto un frastornato Pisano, ma la botta del classe ’95 di Arbucias sorvola la traversa. Minuto 57, Pinilla prende il posto di Nenè al centro dell’attacco, ma 3 minuti più tardi è ancora la Lazio a sfiorare il raddoppio. Klose cambia marcia all’ingresso dell’are di rigore, lascia sul posto i difensori del Casteddu ma la sua conclusione al lato dà solo la sensazione del gol. Da un’area di rigore all’altra, fioccano le occasioni. Prima Pinilla s’invola sulla destra e mette dentro per Ibarbo, sbroglia con affanno un distratto Konko. Dalla parte opposta è bravo Avramov ad opporsi sul talento ex blaugrana da due passi. Impenna il match, una rete è nell’aria. Sfonda Ibarbo al 67’ sulla sinistra, palla a rimorchio per Vecino. Nel tentativo di liberare l’aria, Biglia colpisce l’uruguaiano. È rigore. Si presenta Pinilla dal dischetto, Marchetti intuisce la direzione  del tiro che termina fuori dallo specchio di porta il suo percorso. Disperazione rossoblù e Lazio galvanizzata. Passano due primi, Klose raccoglie una palla vagante a trequarti campo, repentino suggerimento a premiare l’inserimento di Keita che stavolta fredda senza riserve il longilineo portiere sloveno. L’urlo di Balde dopo lo spavento, i tre punti virtualmente in tasca. Keita sgomma sulle rovine del reparto arretrato isolano, lo taglia a fette a proprio piacimento. Marco Sau è l’estrema mossa di mister Lopez, gli lascia campo Albin Ekdal, furioso per l’avvicendamento. Fulmine a ciel sereno il sinistro dai 30 metri scagliato dal macedone Ibraimi al 76’, fino ad allora spettatore non pagante. Marchetti smanaccia in angolo. Un minuto più tardi tramontano le velleità di rincorsa del Cagliari: Conti allarga troppo il braccio e colpisce Biglia, puntuale giunge il secondo giallo. Onazi per Gonzalez all’81’ è il primo cambio operato dal duo Reja-Bollini per blindare il risultato. Padrona del campo e alla ricerca del terzo gol: Keita viaggia a velocità altra rispetto alla poco efficace coppia difensiva sarda, ma la sua battuta a rete non è precisa. Si rivedono per una manciata di minuti Felipe Anderson, dato per disperso dopo la gara interna contro il Ludogorets, e Stefano Mauri. A lasciar loro il posto, Senad Lulic e Miro Klose.

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Petkovic attacca Lotito :” Non puoi avere sempre ragione “

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LOTITO PETKOVIC

Divorzio a gennaio, due mesi dopo Vladimir Petkovic riprende la parola. Ai microfoni di Dribbling, programma in onda su Raidue, il sergente di ferro ha ripercorso la sua avventura nella Città Eterna, conclusa in maniera burrascosa al termine del girone d’andata di questo campionato. 

Otto lingue, estimatori di arte e letteratura, impieghi alla Caritas, insomma, un gentiluomo.”Fa sempre piacere incontrare persone che apprezzano le mia qualità umane, non solo quelle calcistiche” sorride Petko. Racconta del suo arrivo a Roma: “Tutti mi dicevano: “Mi raccomando il derby!”, era la cosa più importante!”

E del suo rapporto con Claudio Lotito: “Lui ha un carattere molto forte, con la mentalità di vincere a tutti i costi. Che da una parte è anche una cosa negativa, non si può avere sempre ragione. Lui ha questa capacità di essere presente, di essere produttivo in ogni giornata, tutto il giorno”. Una stagione che parte a ritmi serrati, la prima di Petkovic alla Lazio.

Nella seconda parte di campionato mette il freno a mano, ma basta la vittoria storica del 26 maggio a far percepire qualcos’altro all’ambiente e alla società: “C’è stato troppo ottimismo nell’ambiente, forse ci siamo seduti sugli allori”. 

E la seconda stagione di Vladimir al timone, la Lazio arranca: “Si sparsero le voci che vedevano la dirigenza in contatto con altri allenatori. A me questo non disturbava, è una cosa che fa parte del nostro mestiere”.Poi la firma con la nazionale elvetica e il “licenziamento per giusta causa”.

Perché? Per Lotito, il tecnico di Sarajevo avrebbe violato il principio di fiducia: “Per fortuna c’è chi mi ha appoggiato, tanta gente. Quando ho incontrato i colleghi durante il sorteggio della nazionale mi hanno fatto capire che anche questa volta mi sono comportato da gentiluomo, senza rispondere con coltellate a quelle che ho ricevuto. Giusta causa? Sembrava che avessi fatto dei danni non solo a livello calcistico, ma anche alla società. Non penso sia così. Quando ho firmato il contratto con la Nazionale svizzera, Lotito mi ha disse “ti chiamo tra mezz’ora”. Poi non si è più fatto sentire. Ho visto solo le dichiarazioni, fango gettato sulla mia persona. Cose che non posso accettare. Dirgli qualcosa? Non mi sento di dirgli nulla, lo saluto come saluto tutte le persone che ho rispettato. Peccato sia finito tutto così, per me è molto importante uscire dalla situazione pulito. Con la testa alta, la possibilità di guardare negli occhi e salutare con un bel sorriso il presidente e tutte le persone”.

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Voci di calciomercato

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marchetti floccari Questa mattina, il sito lalaziosiamonoi, riporta un articolo di calciomercato riguardante la Lazio. In uscita, stando al sito web, ci sarebbero Marchetti e Lulic per fare cassa,il contratto di Mauri non verrebbe rinnovato in quanto non ci sono condizioni economiche,Dias tornerebbe in Brasile (quasi al 90%) e Felipe Anderson andrebbe in prestito. Le voci sull’arrivo di Djordjevic e la ricerca di un’ala (Pitroipa del Rennes) porterebbero Miro Klose a pensare ad un futuro lontano dalla Lazio in quanto chiederebbe garanzie tecniche.



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Le domande che andrebbero fatte a Lotito

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FINE LOTITO

Prendo una parte dell’articolo dal mio amico Stefano Greco (Qui l’articolo integrale http://www.sslaziofans.it/contenuto.php?idContenuto=28877 ) per scrivere domande vere alle quali il nostro illegittimo Presidente dovrebbe dare prima o poi una risposta

Presidente Lotito. Hoeness, condannato in Germania per un reato finanziario, il giorno dopo la sentenza ha rinunciato a fare appello, ha dato le dimissioni da presidente del Bayern Monaco ed ha accettato sia la multa che il carcere dicendo: “Ho sbagliato è giusto pagare”… Lei, condannato con sentenza passata in giudicato per un reato finanziario compiuto ai danni degli azionisti della Lazio, non andrà in carcere, ma nonostante il regolamento prevede la sua decadenza da presidente della Lazio e da vice presidente della Federcalcio, per guadagnare qualche mese sostiene che è ancora pulito perché la condanna non è stata ancora inserita nel casellario giudiziario. Perché la sua ben nota “moralità” e il suo altrettanto noto “rispetto per le regole” non l’ha spinta a imitare Hoeness?

·         Presidente Lotito, come mai una società che vive di autofinanziamento si può permettere di stare per sei stagioni senza sponsor? E ci spiegare perché non è andato in Azerbaijan all’incontro fissato dai suoi collaboratori del marketing per chiudere con “Land of Fire”, lo sponsor che alla fine ha scelto l’Atletico Madrid versando 12 milioni di euro in 18 mesi nelle casse della società di Diego Pablo Simeone?

·         Lei dice sempre: “Io dalla Lazio non ho mai preso un solo euro, al contrario di quelli del passato”. Ma questo vale anche per i soldi che le sono entrati in tasca in questi otto anni tramite sette sue aziende, che solo nell’ultima semestrale hanno incassato 5,75 milioni di euro?
·         Perché la Lazio è partita per prima sulla vicenda dello stadio e rischia di arrivare per ultima, addirittura dietro la Roma? E soprattutto, perché la Roma lo costruisce lo stadio mentre lei sostiene che la nuova legge non consente la costruzione di nuovi impianti?
·         Perché lei per giustificare i mancati investimenti parla sempre dei fardelli del passato e punta l’indice su Cragnotti e mai sulla banca che ha gestito la Lazio dal gennaio del 2003 a luglio del 2004?

·         Presidente, alla luce del caso-Zarate (che ha ottenuto la rescissione del contratto per colpa, quindi con ulteriore danno economico per la Lazio visto che lo abbiamo pagato 23.3 milioni di euro tra prestito e acquisto), che segue di qualche anno il caso-Pandev, lei si reputa in grado di gestire le situazioni contrattuali senza danneggiare la Lazio pur di appagare il suo ego?

·         Perché dice che il mercato invernale serve solo per riparare e soprattutto che a gennaio non si compra all’estero (perché i giocatori hanno bisogno di mesi per integrarsi) quando poi si contraddice nei fatti, visto che negli ultimi tre anni ha acquistato a gennaio Alfaro, Pereirinha, Saha, Postiga e Kakutà?

·         Lei sostiene:“La Lazio può comprare chiunque perché paga cash e non ha bisogno di vendere per comprare”Ci spiega però come mai la Lazio fa mercato solo negli anni in cui vende (in estate o a gennaio) almeno un pezzo pregiato?

·         Come mai ogni volta che la Lazio è ad un passo dal poter fare il salto di qualità lei decide di non fare mercato e per giustificare i mancati acquisti tira fuori (insieme a Tare) la storiella dell’empatia del gruppo e degli equilibri dello spogliatoio che non possono essere alterati?

·         Perché dovremmo credere ora alle promesse di rifondazione e di un grande mercato estivo, quando stiamo ancora aspettando l’arrivo dei “4 CAMPIONI” e assistiamo da anni ad una continua navigazione a vista e ad una perenne improvvisazione spacciata per progetto??

·         Perché da anni si parla di progetto-Ajax, progetto-Arsenal, ora di progetto-Borussia Dortmund, ma in realtà ma in realtà invece di investire per creare e sviluppare un centro di formazione giovanile degno di questo nome la Lazio finanzia a botte di 1,5 milioni di euro all’anno la Salernitana?

·         Alla luce degli oltre 100 infortuni subiti negli ultimi tre anni dai giocatori della Lazio, non pensa che sia fallito il suo progetto di barattare l’assistenza medica della Lazio con un semplice cambio merce con la clinica Paideia per risparmiare e che non sia arrivato il momento di rifondare lo staff sanitario della Lazio e di investire un po’ di soldi in questo settore? Oppure pensa di continuare a ripetere alla gente la favola che gli infortuni sono frutto solo di eventi imponderabili?

·         Visto l’aumento vertiginoso dei costi di gestione degli ultimi anni, come pensa di incrementare i ricavi per dare alla Lazio la liquidità necessaria per fare un minimo di mercato? Presenta un piano industriale (che manca dal 2004) chiedendo a nuovi soci di fornire nuove risorse economiche da investire sul mercato e nel rilancio della società in altri settori o tramite aumento di capitale mette finalmente sul tavolo le risorse necessarie per fare il salto di qualità investendo con i fatti e non a parole nel progetto Lazio?

·         Perché ripete che in giro non ci sono investitori seri, ma al tempo stesso si rifiuta di aprire ad eventuali soci o acquirenti, rispondendo a chi le chiede di verificare se esiste o no qualcuno interessato che lascerà la Lazio in eredita a suo figlio? Eppure, se aprisse le porte e non si presentasse nessuno, lei vincerebbe e taciterebbe per sempre i suoi contestatori…

·         Perché in quasi 10 anni di gestione non ha mai accettato un confronto in tv o in radio con qualche giornalista che fa domande vere? Oppure con i tifosi, in modo instaurare un rapporto sereno con la gente, invece di minacciare denunce o arresti ad ogni spiffero di contestazione?

·         Perché sia durante l’inchiesta che nel corso del processo ai quattro capi degli Irriducibili lei ha sempre negato di conoscerli o di aver intrattenuto con loro qualsiasi tipo di rapporto quando la realtà è completamente diversa e basterebbe anche solo ascoltare questo suo intervento a “La voce della Nord” in cui li chiamava “cari” per smentila in modo clamoroso? http://www.youtube.com/watch?v=MYg8z8gBkh8

·         Ultima domanda, presidente. Come può pretendere di ergersi ad esempio e dare a tutti lezioni di moralità, uno come lei che ha un avvocato che da anni vive in tribunale per occuparsi esclusivamente delle sue vicende giudiziarie?

STEFANO GRECO – LAZIOMILLENOVECENTO



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Nel primo tempo si contesta, nel secondo tempo si tifa

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biglietti venduti lazio lecce

LAZIALI CURVA NORD

La contestazione nei confronti della società continua e andrà avanti ad oltranza. Anche contro il Milan, infatti, andrà in scena un nuovo atto della protesta dei tifosi biancocelesti contro il presidente Lotito: durante il primo tempo lo stadio Olimpico sarà tappezzato da striscioni e verranno cantati cori di dissenso nei confronti della dirigenza. Nella ripresa, invece, ci si concentrerà nel sostenere la squadra alle prese con una partita complicata contro gli uomini di Seedorf. Non è questa l’unica iniziativa dei tifosi laziali che, durante la trasmissione la Voce della Nordsu Radiosei, hanno annunciato di seguire la Lazio Primavera nella trasferta di Firenze. Il 9 aprile, infatti, i ragazzi di Inzaghi disputeranno la finale di ritorno di Coppa Italia contro i Viola. Le restrizioni della Tessera del tifoso non riguardano anche le giovanile e per questo chiunque potrà raggiungere il Franchi senza intoppi burocratici.

LALAZIOSIAMONOI



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Che beffa per Lotito ?! L’Asl di Salerno gli ritira l’appalto per la pulizia degli ospedali

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Lotito

Niente da fare per Claudio Lotito! Il patron della Lazio e della Salernitana, attraverso la sua società Team Service, non ha ottenuto l’appalto Asl per il servizio di pulizie negli ospedali della zona di Salerno. Il direttore generale Antonio Squillante ha infatti ritirato il bando che Lotito avevo vinto poco tempo fa, dato che l’Authority aveva espresso alcuni rilievi. E’ stato lo stesso Squillante a definire l’aggiudica temporanea dei servizi, con procedura mai completata, alla società di Lotito per un valore di 18 milioni di euro. Ora, però, partirà una nuova gara!

NOISALERNO



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Klose vuole garanzie tecniche per rimanere

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KLOSE

Miro che farai? – è la domanda da un milione di dollari che ogni tifoso biancoceleste si starà chiedendo. A giugno il contratto con la Lazio scadrà e il suo futuro è ancora tutto da scoprire. Vuole ancora giocare ad alti livelli dopo il Mondiale in Brasile: quella sarà la sua ultima competizione intercontinentale ma il fisico tiene e c’è ancora tanta voglia di tirare calci ad un pallone e segnare. Lo sguardo di ghiaccio è e sarà sempre lo stesso. In ballo in questi giorni c’è il rinnovo: a Roma sta bene, la sua famiglia si è ambientata e chiudere la carriera in Italia è la prima scelta. E’ un re. Ma il tedesco a questo punto, per rimanere, vuole delle certezze:secondo indiscrezione raccolte da Radiosei, l’ex Bayern vorrebbe un biennale da 1,5 milioni a stagione più una squadra competitiva. Una garanzia per chiudere in bellezza una gloriosa carriera. 4-5 acquisti di livello per riportare la Lazio in alto anche con il suo aiuto, e magari vincere ancora qualcosa con l’aquila sul petto. I rapporti con la società sono buoni, anche se per ora non si registra nessuna novità in tal proposito. La dirigenza ha parecchi nodi da affrontare da qui fino alla fine della stagione: il riscatto di Candreva è una priorità, poi toccherà ai rinnovi di Mauri, Biava, Dias e appunto Klose. Miro vuole rimanere ma con una squadra competitiva, nonostante i suoi 36 anni, la voglia di vincere è rimasta sempre quella.

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Felipe Anderson potrebbe andare in prestito

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FELIPE ANDERSON

Felipe Anderson la delusione più grande: 7,5 milioni (9 con le tasse) per prenderlo dal Santos, ma il talento cresciuto con Neymar non ingrana, accumula 752 minuti (praticamente è costato un milione ogni 100 minuti giocati) e un solo gol, al Legia. Sempre in Europa League, quello sciagurato rigore sbagliato con il Ludogorets lo fa sparire dai radar. E infatti Reja, per sostituire lo squalificato Candreva, domenica a Cagliari adatterà sulla destra uno tra Keita e Lulic. Il brasiliano aspetta il suo momento e twitta: “Per sorridere crediamo che il domani sia migliore”. Probabile che sia lontano dalla Capitale: Tare punta moltissimo su di lui, ma per la prossima stagione spunta l’ipotesi del prestito. Gli permetterebbe di maturare (ha appena 20 anni) e giocare con continuità

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La linea dura della Curva Nord :” Non scendiamo a compromessi con Lotito “

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Dinamo Kiev-Lazio, tifosi biancocelesti pronti ad Amburgo: settore ospiti sold out

libera la lazio curva nord laziali

Ai microfoni di Radio Sei, in rappresentanza della CURVA NORDPaolo Signorelli ha fornito alcuni dettagli relativi alla protesta contro la dirigenza attuale, evidenziando le linee guida della nuova iniziativa. Ecco le sue parole: “Ci saranno degli striscioni botta e risposta, botta sicuro, risposta vedremo. Non saranno solo dieci, ne faremo quanti ce ne pare. La nostra contestazione proseguirà ad oltranza, non scenderemo a compromessi con nessuno. Nessuno può parlare in nome nostro, non abbiamo nessun rapporto con la stampa, non scendiamo a compromessi, conosciamo il personaggio Lotito. Continuiamo su questa linea, ma nessuno parli a nome della Curva. Avendo una voce in capitolo con la radio, vogliamo chiedere le motivazioni di questa gestione. Tutti i tifosi vogliono avere delle risposte, basta fare questa distinzione tra tifosi della Curva e altri tifosi. Prima c’era un immobilismo totale e una protezione per il presidente, l’opinione pubblica ha avuto un ruolo importante per smuovere la questione.Non ci siederemo al tavolo con Claudio Lotito, vogliamo che lui dica: “Non posso fare più di questo!”, allora le cose potrebbero cambiare. Finchè si parla di regia occulta, veniamo accusati di essere collettori di collette, non ci può essere dialogo. Lo facciamo per portare avanti il nome della Lazio. Il problema c’è da tanti anni, più volte siamo stati accusati. Allo stesso tempo questo problema deve essere sollevato. Lui che dice del pullman e dell’aquila ascoltando solo un paio di tifosi, ma le 40000 persone che sono contro di lui non le ascolta. Il senso di appartenenza non è una scritta dentro al colletto della maglia. Non capisco perchè dica queste cose in una tv nazionale, lo scudetto del 2000 anche mio, li volevo cambiare, il nostro auspicio è che lui capisca quello che vogliamo. Noi non abbiamo nessun tipo di interesse, vogliamo un futuro migliore per la Lazio. Non fare l’abbonamento, non significa non andare allo stadio, insieme al fatto di non acquistare prodotti ufficiali, potrebbero creare dei danni economici al presidente ed essere una buona forma di protesta”.



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Il 26 Maggio 2014 ci sarà il Giuliano Fiorini day

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FIORINI

Tutti i biancocelesti della prima squadra della capitale, pioniera trascinante non soltanto del calcio, ma di tutti gli sport più popolari, potranno vivere ogni 26 maggio, data scolpita a carattere cubitali nei cuori laziali, a partire da quello di quest’anno, una giornata volta far conoscere e rivivere i fatti e i protagonisti della nostra storia a partire dai mitici anni 80, per arricchire il proprio patrimonio culturale e rafforzare quei sentimenti che si sono tramandati e diffusi da Padre In Figlio. Ad un anno dalla storica vittoria nel derby di Coppa Italia l’organizzazione Anni 80, in collaborazione con alcune sezioni della Societa’ Sportiva Lazio e con i tifosi, organizzerà il Giuliano Fiorini Day per ricordare un grande laziale che ha conquistato un posto speciale nel cuore dei suoi tifosi. La manifestazione avrà luogo nella splendida location del Lazio Chalet Anni 80 di P.Le dell’Olimpico. La manifestazione, che regalerà mille sorprese, inizierà alle ore 19.27 Alla serata parteciperanno molti giocatori ed amici che hanno conosciuto e amato e l’indimenticabile Giuliano. Una serata in pieno stile anni 80 con musica e proiezioni. Il Giuliano Fiorini Day sarà presentata ufficialmente in una conferenza stampa in cui verrà svelato l’intero programma. Parte dell’incasso sarà devoluto in parte ad alcune sezioni della SS Lazio e parte in favore di Flavio e Francesco, due lazialissimi mascotte della tifoseria laziale, purtroppo affetti dal morbo di Batten.

INFO LINE LAZIO FAN SHOP via degli Scipioni 84 tel. 0664520706



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Entro il 24 Maggio Lotito deve pagare Candreva

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CANDREVA

Il 24 maggio del 2014 non sarà una data qualunque per Antonio Candreva. Sarà il giorno in cui il suo futuro apparirà improvvisamente più nitido, sarà il termine ultimo per definire le comproprietà. Lazio o Udinese? Pozzo e Giaretta (presidente e ds dei bianconeri) hanno sempre confermato l’intenzione di favorire la società che ha avuto il merito di valorizzare e di accrescere esponenzialmente il valore del giocatore. L’estate scorsa Lotito riscattò la metà del cartellino dell’esterno di Tor de’ Cenci, pagandola 1,7 milioni, ma per accaparrarsi l’intera posta in palio il patron dei capitolini sa che dovrà faticare e non poco.Come riportato stamani dal Corriere dello Sport, serviranno 7-8 milioni per cucire l’aquila sul petto dell’ex Juventus. La Juve, appunto, una delle corteggiatrici, o presunte tali. Il 27enne romano è molto apprezzato da Conte che a Vinovo lo accoglierebbe a braccia aperte. Non mancano poi gli estimatori Oltremanica, Manchester United e Liverpool su tutti: le inglesi restano guardinghe in attesa di sviluppi. Saranno mesi di passione quelli di avvicinamento al 24 maggio, saranno giorni decisivi per il futuro di Antonio Candreva nella Città Eterna. 

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Nesta duro su Lotito :” Con me è stato poco elegante! Non lo conosco e non m’interessa farlo “

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Monza-Lazio, Nesta alla vigilia: "Sarà una gara speciale, la Lazio è la mia famiglia"

nesta supercoppa europea montecarlo

Sarò all’Olimpico il 12 maggio”. Eccolo l’annuncio che non ti aspetti, quello di Alessandro Nesta. No, non ci sarà nessun ritorno trionfale tra le fila della società biancoceleste, l’ex centrale capitolino metterà nuovamente piede nella Città Eterna per parteciperà alla festa dei 40 anni dal primo scudetto della Lazio. In attesa del 12 maggio, data prescelta per l’evento, Nesta ha rilasciato un’intervista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. Di Milan e Montreal Impact ce ne frega poco e nulla, perciò ci soffermiamo su quello che ha detto riguardo la sua squadra del cuore : LA LAZIO!

Sembra un discorso alla Lotito. Ma non è che accetta l’invito di Mimun?
«Lo ringrazio, ma non credo di essere la persona giusta. Ora c’è confusione nella Lazio, non posso essere io a far da mediatore tra i tifosi e Lotito. Poi mancherei di rispetto al Montreal Impact (lavora nello staff tecnico, ndr). E voglio pure capire se nella vita mi riesce anche di fare l’allenatore».

Perché si è arrivati a questo punto tra Lotito e i tifosi?
«Ho visto Lazio-Sassuolo e Lazio-Atalanta, mi ha fatto male ma non sono rimasto sorpreso. È una crepa che non si ripara, un punto di non ritorno. La situazione si è incancrenita: i problemi se non li affronti, restano. E poi riaffiorano».

Come se ne esce?
«Lotito deve fare un passo in avanti: i tifosi vogliono solo che parli chiaro. Manca il dialogo. Basterebbe un incontro tra lui e alcuni punti di riferimento della lazialità. Ci si chiarisce, magari anche con modi rudi, e se ne esce vincitori tutti insieme. Perché così a rimetterci è la squadra».

C’è chi ha paragonato la cessione di Hernanes alla sua del 2002.
«La differenza è che io sapevo fin dall’inizio dell’estate che mi avrebbero venduto, non c’era altra scelta, poi abbiamo visto in quali condizioni era Cragnotti».

Ha prodotto debiti anche per le successive gestioni. Lo sa che per questo Lotito rivendica un pezzo dello scudetto del 2000?
(Ride) «Mah, se lo dice lui…».

Si immagina insieme con Lotito nella Lazio?
«Non lo conosco e non ho mai voluto farlo. Lui ha parlato di me quando ero ancora al Milan, lo fece in maniera poco elegante (disse che era vecchio, ndr), senza motivo».

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Prima di Ludogorets-Valencia volerà un’aquila regalata dalla Lazio

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keita azionePoteva esserci la Lazio a giocarsi gli ottavi di Europa League contro il Valencia. Ma il rocambolesco turno precedente ha visto i biancocelesti soccombere al Ludogorets. Allora saranno i bulgari a ospitare domani al Vasil Levski il club spagnolo. Stando a quanto riportato da Sportal.bg, prima dell’inizio del match ci sarà comunque un’aquila che volteggerà sopra gli spalti dello Stadio Nazionale: secondo il portale d’informazione locale, la Lazio ha infatti inviato un’aquila al club presieduto dal patron Domuschiev, simbolo di “congratulazioni” (così si legge nell’articolo). Come raccolto dalla redazione de Lalaziosiamonoi.it, non si tratterà sicuramente di Olympia: la mascotte biancoceleste è dedita solo alla Lazio.



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Lotito prepara la “rivoluzione”

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Roma vs Lazio - Finale Coppa Italia 2012-2013La Lazio prepara la rifondazione. Il presidente biancoceleste, al “Processo del Lunedi”, ha dichiarato di avere nel mirino almeno 5-6 rinforzi per la sua squadra: «Ho pronta una lista di acquisti, compreremo in più reparti, arriveranno persone di alto livello». Tutto ciò avverrà, secondo il presidente, a prescindere da una eventuale qualificazione della squadra capitolina in Europa League. Il processo di ringiovanimento della rosa, per la verità, è già cominciato in questa stagione, da considerarsi di “transizione”. Gli innesti dei giovani Berisha, Biglia e Perea, infatti, si sono rivelati tutti azzeccati. L’investimento fatto su Felipe Anderson, invece, non ha ancora dato i suoi frutti, ma la società crede ancora nelle qualità del ragazzo. Lotito e Tare, inoltre, contano di poter continuare a lavorare con Reja sulla panchina biancoceleste.

DIFESA – I nomi che spuntano fuori, per rinforzare il reparto arretrato della Lazio, sono quelli di Hinteregger, mancino del Salisburgo, e di Paletta, difensore del Parma di Ghirardi appena entrato nel giro della nazionale di Prandelli. Potrebbero essere loro gli eredi di Biava e Dias.

CENTROCAMPO – Per il reparto di centrocampo, si cerca una mezz’ala, forte fisicamente, che si possa integrare bene con le qualità di Biglia e Ledesma. L’impiego di Lulic in questa zona del campo, infatti, non sembra più sufficiente a garantire equilibrio e corsa all’intero reparto. Inoltre, per quanto riguarda gli esterni, la priorità è il riscatto del cartellino di Candreva, mentre un nome nuovo per questo ruolo potrebbe essere quello di Biabiany, anche lui del Parma.

ATTACCO – Lotito aveva promesso al “Processo del Lunedi”: «Arriverà un attaccante già conosciuto dai media…». La punta in questione è Djorjevic, serbo del Nantes, squadra che milita nella Ligue 1 francese. Insieme a lui, confermatissimi Perea e Keita. Inoltre, se andrà via Klose, potrebbe arrivare un altro grande bomber al suo posto.

CORRIEREDELLOSPORT.IT



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Lo sponsor che veste l’Atlético Madrid era in trattativa con la Lazio, ma Lotito…

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SPONSOR

Potevamo avere come sponsor  addirittura il ministero del turismo dell’Azerbaijan, ma Lotito ha fatto saltare tutto. Eravamo in lizza con l’Atletico Madrid, bisognava solo andare a incontrare il presidente Ilham Aliyev che in cambio della scritta “Land of Fire” chiedeva solo visibilità, ovvero un blitz in Azerbaijan di Lotito con al seguito Petkovic, Hernanes e Klose, ma chi guida la Lazio ha preteso che fossero loro a venire a Roma e ha fatto saltare tutto. L’Atletico Madrid è volato di corsa in Azerbaijan, portando Simeone e Falcao, e sapete quanto ha incassato grazie a quella scritta “Land of Fire” che campeggia sulle maglie dei “colchoneros” e al centro del campo? 12 milioni di euro da gennaio 2013 a giugno 2014, con opzione per il rinnovo. E promesse di bonus, come il contributo aggiuntivo di 8 milioni di sterline all’anno che aveva promesso lo sponsor “Land of Fire” per consentire all’Atletico Madrid di strappare Suarez al Liverpool. Una cifra enorme per una società come la Lazio, nulla per un paese che negli ultimi anni ha speso 140 miliardi di dollari in infrastrutture e per promozione turistica e sport.

STEFANO GRECO



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Si protesterà fino a Maggio

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CONTRO LOTITOLotta continua. Prima il pienone col Sassuolo, poi il vuoto con l’Atalanta, la contestazione dei laziali non si ferma anche se la Lazio di Reja comincia ad accusare sul campo. Pure contro il Milan così come con il Parma, la Sampdoria, il Torino, il Verona e il Bologna, per ognuna delle ultime sei partite che la Lazio giocherà all’Olimpico, insomma, i tifosi daranno seguito alla protesta. Cambierà la forma e le modalità saranno comunicate in settimana (tra due settimane, comunque, lo stadio non sarà desolatamente deserto come domenica, 2200 paganti la magior parte dei quali, alla fine, ha fischiato sia Lotito che la prestazione di Klose&Co.). Ma la sostanza resterà tale e quale: «Libera la Lazio».

Il bersaglio è certamente il presidente Lotito, ma a fare le spese di una atmosfera surreale sono la squadra e l’artefice della rinascita strozzata, Edy Reja. Tentato, dopo il ko con l’Atalanta, di usare il facile alibi dell’assenza dei tifosi sugli spalti come giustificazione del crollo. La prima frase del post partita è piena d’amarezza per aver fallito forse l’unico check-point disponibile verso un sorprendente aggancio alla zona Europa. I problemi del tecnico, però, sono di altra natura e la mancanza del sostegno dei laziali serve probabilmente a farli salire a galla. E sono quelli, cioè, di una squadra costruita su un gruppo a fine ciclo e senza più stimoli, macerato da conflitti interni e rimpolpato da oggetti misteriosi senza una logica chiara (nella rosa ci sono giocatori riconducibili a due direttori sportivi e almeno quattro consulenti di mercato), senza un responsabile indicato e senza un obiettivo dichiarato realmente perseguibile.

Il risultato è una squadra che riesce a giocare bene solo un certo tipo di partite: se c’è una missione impossibile da compiere, allora con la forza dei nervi e del mestiere la prestazione esce, come a Firenze o nel derby o contro la Juve; se c’è da creare gioco, invece, le difficoltà appaiono insormontabili, come a Catania o, domenica scorsa, contro l’Atalanta. Così nel calderone della protesta verso il presidente finiscono un po’ tutti: da Reja, oggi sui social ritornato difensivista e inadeguato nonostante due mesi di bei risultati, alla difesa, bollata come troppo anziana e senza un’identità precisa; dal centrocampo, che privato di Hernanes ha perso sul piano del guizzo tecnico e del cambio di passo, fino a Klose, ex eroe che finisce nei post solo se la discussione verte sull’opportunità di rinnovargli il contratto o meno.  

Tratto da: Il Corriere della Sera – edizione locale



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Contro il Milan verranno esposte 10 domande a Lotito

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Dinamo Kiev-Lazio, tifosi biancocelesti pronti ad Amburgo: settore ospiti sold out

libera la lazio curva nord lazialiPer la prossima gara contro il Milan la diserzione dovrebbe essere accantonata, ma è già pronta una nuova protesta, come riportato dal Corriere dello Sport; i tifosi si rivolgeranno al presidente scrivendo lettere cubitali, srotolando “lenzuoloni” extralarge e rivolgendo al numero uno biancoceleste domande sulla gestione della Lazio.



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Lotito delira :” Colpevole di non aver venduto sogni ”

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lotito

LOTITO

Ospite della trasmissione ‘Il processo del Lunedì’, in onda su Rai Sport1, il presidente Claudio LOTITO torna a parlare della situazione in casa LAZIO e della contestazione dei tifosi nei suoi confronti: “Quando l’ho presa la Lazio aveva 550 milioni di debiti. In tre anni ho dovuto pagare due squadre”, sono le sue parole di esordio. Di seguito il resto delle sue dichiarazioni:

Stante l’attuale situazione pensa di avere più passato o più futuro in questa squadra?
Io sono abituato a guardare sempre al futuro, soprattutto per una tifoseria sana. Al di là degli atteggiamenti di alcuni, che sempre mi hanno osteggiato, nonostante queste difficoltà io voglio ricordare che la Lazio a livello di settore giovanile ha il ranking Uefa più alto e il prossimo anno porteremo in Prima squadra 4 giovani. Da questo punto di vista abbiamo riacquistato credibilità. Io sono abituato a proettarmi nel futuro, mai nel passato. Quando siamo usciti con il primo numero della rivista ufficiale, c’era il mio volto in copertina, accompagnato dalla dichiarazione “Io sono colpevole”. Di essere troppo attaccato a questa società, di aver curato la solidità della squadra, magari non regalando sogni. Ma questo non significa mancanza di un progetto. Abbiamo sempre permesso alla squadra di trovarci nei primi 5-6 posti, senza tralasciare la gestione economica”.

Sullo stadio di proprietà
“Penso che attraverso lo Stadio di proprietà si possa raggiungere l’autonomia gestionale. Io voglio che quella struttura rappresenti la casa dei tifosi. Ho preso l’impegno già 9 anni fa quando nessuno parlava di stadi. La data non dipende da me ma dalle amministrazioni. Io vorrei ricordare ai tifosi che l’intervento di esterni possa risolvere o stravolgere la società che avrà sempre quei ricavi. Non entrando allo stadio i tifosi hanno fatto il danno alla Lazio non a Lotito”.

Sulla contestazione
“Con la Coppa Italia innalzata mi tiravano le monetine. Sono sempre stato considerato un elemento estraneo dove regna un’altra mentalità. Accetto le critiche, ma quelle non prevenute. Se a fine campionato lo giudicheremo deludente, le critiche le capisco, ma bisogna aspettare a giudicare e criticare. Una squadra fallita, poi risanata, che detta l’inizio del rinnovamento calcistico, con una catena di negozi ufficiale, una radio e un canale televisivo ufficiale… Evidentemente il fatto che occupiamo alcuni spazi non è gradito a certe persone… E’ stato detto, da chi si cimenta senza conoscere o senza avere la capacità di capire un bilancio, che ho venduto Hernanes, che l’ho costretto ad andare via. Che addirittura l’ho chiamato la mattina stessa per pregarlo di assumersi tutte le colpe. Io Hernanes non l’ho mai chiamato, in tutto il tempo della sua permanenza a Roma. Poi lui ha spiegato, infatti, che non era costretto da nessuno, voleva semplicemente un’esperienza nuova. Io sono per il dialogo, le persone perbene le rispetto, la critica costruttiva l’accetto. “La prima squadra della capitale” messo così in evidenza, è stata un’idea di un tifoso. L’aquila prima del match anche. La Lazio ha appena comprato un pullman, cerchiamo di colmare il gap economico con il senso d’appartenenza al club”. 

Sull’affluenza negli stadi
“La riduzione drastica dei ricavi da stadio investe tutto il sistema del calcio italiano: motivo economico congiunturale del sistema paese, disaffezione generale per la televisione e stadi di poco appeal, neanche per la partita di Coppa Italia lo stadio era pieno e lì non si può certo parlare di problema Lotito. Anche altri club hanno lo stesso problema. I prezzi che ho praticato sono quelli di dieci anni fa. Altre squadre fanno molto di più. Quanti sono gli abbonati? Non 20mila, 11mila perché è come se avessi regalato abbonamenti a 9mila. Quando dite che sono tanti a Lazio-Sassuolo è una bugia”.

Sulla volontà di lasciare il club al figlio
“Io sono un uomo di pace ma anche irremovibile davanti alcune decisioni. Le persone per bene io le rispetto come le critiche costruttive. Il fatto di dare la Lazio a mio figlio? È per sottolineare la certezza del futuro. Io non sono transeunte. Ragiono in termini di spirito di servizio per dare l’opportunità alla gente di sorridere, cosa che non è più abituata a fare. Quando si perde la colpa è di Lotito quando si vince è di Lotito. Io le colpe me le prendo. L’inno della Lazio è ‘Non mollare mai’ l’ho fatto mettere io prima delle partite. Chi lo ha fatto adesso mi critica”.

Un messaggio ai tifosi
“Io il dialogo l’ho sempre avuto. Rispondo a tutte le lettere, anche a quelle che mi vengono da parecchi penitenziari. Ma lo faccio in silenzio. Ho trovato gente che non credeva che un  presidente potesse essere sensibile a certe tematiche. Io sono un cattolico praticante che ha ben presente il rispetto dell’essere umano nella sua interezza”.

Sulle parole di Reja: “Non si può andare muro contro muro”
“Io non vado muro contro muro. Sono irremovibile verso chi fa critiche strumentali. Io sono il papà di questa grande famiglia… lasciare la Lazio a mio figlio? Non era mica una frase di sfida: ma una frase che da certezza al futuro di questa società. Io da quando sono diventato presidente della Lazio ho avuto solo guai. Chi me lo fa fare? Io lavoro con spirito di servizio: ho l’obbligo di proiettare questo club nel futuro. Io ho sempre chiesto a tutti un percorso di crescita e agli atti di forza mi contrappongo con la legalità”.

Sulla chiusura ai “vecchi” Laziali
No. altro errore. Lovati ad esempio aveva accesso totale a tutto, possono confermarlo tutti”.

Sui prossimi acquisti
Qui ho una lista di acquisti. Ma in questo momento non è consentito parlarne, sarei deferito. Acquisteremo in più reparti, uno dei nomi è già conosciuto. Saranno acquisti di grandi livello. Ma non si compra tanto per compeare, qui c’è un progetto. Lo scudetto della Lazio nel 2000? Beh una parte è anche mio, visto che l’ho pagato io…”.

Sullo scudetto
“Lo vince la Juve”

Sul secondo posto
“Il Napoli”

Il terzo
“Non lo so”.

Sull fairplay finanziario
“Quello che fanno gli altri non lo so. So che noi lo rispettiamo. Poi vedremo che succederà a chi non lo sta rispettando”.

Sullo sponsor
“Ma se io devo vendere uno sponsor ad una cifra irrisoria, è preferibile che questa somma sia utilizzata per opere benefiche. C’è qualcuno che ha uno sponsor importante da proporre? Ben venga. Se gli altri svendono affari loro. Quanti soldi vale la maglia della Lazio? Beh c’è chi prende 10, 15, 18. Ripeto, io non svendo”.

Lei sta per celebrare il decennale della sua presidenza. Perchè non incontra uno di questi tifosi che mette il cartello “O lui o noi” e non gli da le chiavi della società?
“Perchè sarebbe un fallimento. La Lazio è un patrimonio, di tutti. Voglio tranquillizare i tifosi: ma voi pensate che io lavori contro la Lazio? Non scherziamo. Se finiremo sotto la Roma in classifica? Beh, loro sotto di noi ci sono stati parecchio, respirando per altro solo l’aria di Roma…”

LAZIONEWS



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