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Pioli mette i puntini sulle i:”Non è una sfida scudetto ma non firmo per il pari”

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PIOLIAnche Pioli parla in conferenza per la partita di Domani contro la Juventus a Torino. Il mister specifica che non è una partita che può aprire la corsa scudetto ma è un match come tutti gli altri con l’obiettivo di far bene e rimanere ancorato alla qualificazione europea.

La partita d’andata con la Juve è stata una lezione?

“E’ stata una delle tante lezioni che abbiamo avuto nel corso del campionato. Non tutte le partite sono andate come volevamo, ma ci hanno comunque insegnato qualcosa. Domani affronteremo i migliori, ma noi siamo più maturi e intelligenti rispetto all’andata. Siamo pronti”.

Lazio arriva a questa partita da seconda in classifica…

“Ci arriviamo con un percorso importante, vogliamo fare il possibile per continuare il momento positivo. La nostra mentalità è sempre la stessa: la prossima partita è la più importante. Cercheremo di vincere”.

Le nove vittorie consecutive di Eriksson un obiettivo?

“Non abbiamo mai pensato ai record, abbiamo sempre ragionato una settimana alla volta. Noi possiamo determinare le nostre prestazioni, ora anche i nostri risultati. Siamo concentrati”.

La gara di domani può riaprire il campionato?

“Credo assolutamente di no. La Juve ha un tale vantaggio che qualsiasi risultato di domani non farebbe comunque cambiare i discorsi per la corsa al primo posto”.

Domani la più forte contro la più bella?

“Senz’altro la Juve è la più forte, lo sta dimostrando da diversi anni. Faccio i complimenti ad Allegri anche per il risultati in Europa, il tallone d’Achille delle ultime stagioni. Sicuramente si affrontano la più forte con quella che sta meglio. Abbiamo la stessa mentalità. Giochiamo per vincere, siamo le squadre che hanno pareggiato meno. Proveremo a prevalere l’una sull’altra”.

Che Juve si aspetta?

“La Juve ha maturato nel corso degli anni una mentalità vincente, gioca sempre con tanta determinazione. Sono abituati a giocare tante partite. Il risultato di Parma non è stato positivo per noi, saranno molto concentrati”.

Come vive il momento?

“Con grande umiltà, ma ci siamo preparati in modo meticoloso per continuare così. Vogliamo vincere tutte le partite e ottenere il massimo. Poi vedremo dove saremo arrivati il 31 maggio”.

Cana ci sarà?

“E’ a disposizione, ha avuto un permesso per essere presente a un appuntamento con la propria nazionale visto che è il capitano”.

Che Lazio ci dobbiamo aspettare?

“Dovremo giocare da Lazio, cercare di fare la partita, di proporre ed essere compatti. Dobbiamo colpire i nostri avversari quando avremo la possibilità. La partita arriva nel momento giusto, cosa vogliamo di più dalla nostra vita? Siamo fortunati, facciamo il lavoro che amiamo, alleno un grande gruppo, affrontiamo la capolista in uno stadio pieno. Mi aspetto una grande prestazione”.

La prossima stagione la Lazio può lottare per lo Scudetto?

“Quest’anno è importante per gettare le basi, lo stiamo facendo. Da qui a pensare di poter lottare per lo scudetto il prossimo anno, ce ne passa di acqua sotto ai ponti. Non conosciamo ancora a pieno il nostro potenziale. Domani è un esame importante, all’andata abbiamo perso nettamente. Adesso possiamo vedere se ci siamo avvicinati ai più forti d’Italia”.

Qualcuno davanti può riposare?

“Le scelte non saranno fatte perché qualcuno ha bisogno di riposo, tutti vogliono giocare. Schiererò la squadra migliore per la partita di domani, vedendo anche i punti di forza degli avversari”.

Marchetti?

“Sta bene, si è allenato bene. E’ indeciso se giocare con la mascherina. Non ha paura di niente”.

Cosa non deve fare la Lazio rispetto all’andata?

“E’ stata una partita importnate, l’abbiamo vista e rivista nel corso della stagione. La troppa generosità ci ha fatto perdere lucidità e compattezza. Domani dovremo essere corti e stretti, se facciamo così possiamo vincere”.

C’è il rimpianto per l’assenza di de Vrij?

“Mancano giocatori importanti come de Vrij, Parolo e Radu. Ma chiunque ha giocato finora si è sempre fatto trovare pronto. Sarà così anche domani”.

C’è la possibilità di vedere la Lazio come al San Paolo con il Napoli, un po’ più prudente del solito?

“Prudente no, non corrisponde alla nostra mentalità. Dobbiamo leggere bene le situazioni, dovremo accorciare con tutta la squadra quando sarà possibile. Altrimenti aspetteremo più bassi. Loro possono creare situazioni di superiorità numerica. Dovremo concedere poco”.

Qualche rimpianto per i passaggi a vuoto della stagione?

“No, i rimpianti sono per chi non dà il massimo. Per noi non è stato così, è stato un percorso di crescita. Spesso ci si dimentica da dove siamo partiti. Ci siamo preparati bene, abbiamo un esame difficile. Ma quando uno studente si prepara bene e si presenta a un esame, deve andare ad affrontarlo con grande dedizione e serenità”.

Lulic alto o terzino?

“Salgo sull’areo con un paio di dubbi, di solito quando scendo li ho chiariti”.

I dubbi riguardano anche Candreva?

“Tutti possono giocare e rimanere fuori. Dipenderà dallo schieramento, dalle situazioni, dagli spazi che vogliamo attaccare”.

C’è stato un complimento che non si aspettava in questi giorni? La sua è una storia da raccontare?

“Io credo che nel nostro ambiente non ci siano vie di mezzo. Si esagera sempre nella positività e nella negatività. Sono concentrato, poi i complimenti fanno piacere. La mia è la storia di un allenatore che ha fatto il suo percorso, a parte un paio di volte ho sempre raggiunto i miei obiettivi. Ora stiamo facendo bene, ma non abbiamo ancora raggiunto il nostro obiettivo. Per l’ambiente che abbiamo creato meritiamo di centrarlo”.

Da novembre la Lazio ha fatto più punti della Juve? Cosa è successo dopo Cesena-Lazio?

“Ho capito subito il potenziale della squadra, ma sapevo che sarebbe servito tempo. Speravo e credevo in questa crescita. Ma non immaginavo a una striscia così lunga. Domani è una bella verifica per noi, ci sarà bene e capire a che punto siamo. Dopo Cesena-Lazio è successo quello che succede sempre. Abbiamo analizzato quello che è andato bene e quello che è andato male”.

La Lazio finora non ha sbagliato le partite importanti. Solo questione di testa?

“Ci sono tante componenti importanti. La domenica si gioca per come ci si allena in settimana, i miei lo stanno facendo benissimo”.

Si aspetta Pirlo o turnover?

“Non lo so, pensiamo molto a noi stessi”.

Firma per il pareggio?

“No, perchè non fa parte della nostra mentalità. Se poi il pareggio dovesse arrivare perché ce la siamo giocata, ben venga. I risultati positivi non si buttano mai. Spesso quando si entra in campo per pareggiare si rischia di perdere”.
Fonte:Lalaziosiamonoi



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Allegri vuole vincere:”Con la Lazio sfida scudetto”

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lazio juventus

allegriUna frase un po’ eccessiva quella di Allegri, che preannuncia la partita di domani come uno scontro diretto per il tricolore. La matematica non è un’opinione ma nel mondo biancoceleste anche se è goliardico, i piedi rimangono sempre per terra.
«Sarà una partita scudetto». Parola di Massimiliano Allegri. Il tecnico della Juventus è carico alla vigilia della sfida contro la Lazio: «E’ uno scontro diretto – le parole di Allegri in conferenza stampa -, la squadra di Pioli sta facendo un’annata straordinaria. Nessuno poteva immaginare un cammino così da parte loro. Sarà una partita scudetto. In questa fase per noi si decide la stagione perché poi c’è il ritorno di Champions ma ora testa alla Lazio. Cali di tensione? A Parma non abbiamo avuto cali di tensione: abbiamo fatto un buon primo tempo in un clima surreale, poi abbiamo sbagliato. Con la Lazio andrà in campo la formazione migliore, poi vedremo per il Monaco. Il pareggio buono per lo scontro diretto? La Lazio è una squadra diversa rispetto all’andata ma io voglio vincere il campionato. E per farlo dobbiamo vincere le partite. Infortunati? Pirlo ha bisogno di giocare e partita dopo partita ritroverà la condizione. Pogba? Il suo rientro è lontano».



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Castan:” Arrivare secondi è la rivincita del 26 Maggio”

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castanCastan è sicuro, la Roma arriverà seconda controsorpassando la Lazio di Pioli.
Il giallorosso dopo la terribile situazione che ha passato è tornato a parlare di pallone e del suo futuro con la Roma. “Ho avuto paura di morire! Ancora non so quando tornerò, voglio fare con calma senza sbagliare e rientrare al 100%. Rientro al derby? Sarebbe un sogno, ma non faccio date.
Il sorpasso? L’importante è essere secondi alla fine. Può essere una rivincita del 26 maggio. Quella è stata la mia peggior partita in carriera, ora non ci sto ad arrivare sotto di loro”.

Per concludere rilascia una dichiarazione su Felipe Anderson: “Felipe Anderson? Sì, è un bel giocatore e un bravo ragazzo. Ma non arriverà secondo, mi dispiace per lui…”.



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“Di padre in figlio continua”

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ousmaneNon poteva mancare il proseguo della festa lanciata da Pino Wilson. L’evento che ha portato una presenza record allo stadio in un’occasione che non faceva parte delle gare ufficiali della SS Lazio, si presenterà anche quest’anno.
L’iniziativa è del capitano dei -9 e si terrà l’11 Giugno al Foro Olimpico di Roma.
“L’evento porterà il nome “Di padre in figlio continua”, scelto da me e Giancarlo Oddi”dichiara Pino ai microfoni di Radiosei. “la capienza è di 10mila, il ricavato sarà donato in beneficienza! Verrà devoluto a Suor Paola, alla Onlus Gianni Elsner, e verrà impiegato dal Coni per comprare dei defibrillatori. Una serata bella e che farà del bene”.
L’evento sarà condotto da Paolo Bonolis ed avrà ospiti di fede laziale come Pino Insegno, Enrico Montesano, Velia Donati, Tony Malco e Giorgio Pasotti.
Ci saranno 3 fasce per i biglietti: 18€ e 14€, accompagnati da un buono spesa, e 6€.
“mi auguro riusciremo a realizzare la sorpresa finale”, ha aggiunto l’ex laziale. Intanto, una sorpresa è stata già anticipata, perfettamente a tema con la serata: “Ci sarà anche quest’anno una partitella, sarà tra i Pulcini 2005 e alcuni di noi, che si avviano ai 70 anni… Vogliamo che sia un augurio anche per ciò che la squadra sta facendo quest’anno!”.
Fonte: Lalaziosiamonoi

Se volete rivivere il primo evento, potete guardarlo qui sul nostro portale al seguente  link



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Lotito premiato nel Financial Fair Play

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lotito

Lazio-Napoli serie ANel momento più roseo della Lazio non mancano gli elogi che riceve il presidente della Lazio. Infatti Claudio Lotito è stato premiato con il Financial Fair Play. La premiazione è in programma ad Amalfi il 3, 4 e 5 giugno.
L’evento è stato organizzato dalla DGS Sport&Cultura in collaborazione con l’Assoallenatori. Il riconoscimento – fa sapere una nota – va “al dirigente sportivo che si è particolarmente distinto nell’oculata, corretta, virtuosa e innovativa gestione economica di un club calcistico”.



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Gentiletti e Djordjevic verso il rientro

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Gentiletti Stessa sorte stessi tempi di recupero per i due neolaziali che hanno subito entranmbi uno stop non da poco tempo. Le due scommesse del calcio rivelatesi già da subito come due rinforzi essenziali. Entrambi dovrebbero rientrare nella gara in programma contro il Chievo ed oggi già dovrebbero riaggrecarsi al gruppo.
Contro la Juventus mancheranno Parolo,De Vrij e lo squalificato Cavanda. Da valutare invece Marchetti che si è levato i tamponi e si allenerà con l’apposita mascerina precauzionale e Radu. Pioli potrà contare su i recuperati Basta e Maurizio.
Braafheid e Berisha sono pronti e restano favoriti per entrare nel blocco dei titolari. Probabile l’impiego di Lulic a centrocampo con Cataldi e Biglia. Con una linea mediana a tre, Mauri potrebbe cominciare dalla panchina.
Fonte:Lazialità



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Felipe ed il cuore Biancoceleste: “Avoja se resto”

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salazio37_26620_immagine_obigChe Felipe Anderson sia sbocciato in un campo arido portando la primavera nella rosa biancoceleste non ci sono dubbi. Il brasiliano grazie alle sue giocate ha risvegliato una squadra che militava tra l’ottavo posto ed il nono ma questo grazie anche al Mister “miracoloso” ovvero Stefano Pioli,il quale ha creduto in lui fin dalla preparazione precampionato ad Auronzo.
Tutta la serie A ed alcuni siti esteri non fanno altro che parlare dell’ex giocatore del Santos, paragonandolo con eccessiva goliardia a Cristiano Ronaldo o Neymar (FA7).
Nell’occasione del suo ventiduesimo compleanno, la stazione Lazio Style ne ha approfittato per intervistarlo:
“Vorrei ringraziare tutti per gli auguri! Già mi sento un po’ vecchio! (ride, ndr). Domenica è stata un bellissima giornata. C’era tanta gente allo stadio, ci hanno dato una spinta in più. Abbiamo regalato ai nostri tifosi una bella vittoria con 4 gol che nel nostro campionato non succede spesso. L’abbiamo preparata molto bene, creando tanto e sfruttando le fasce con Cavanda”.

Sta cambiando in voi la vostra consapevolezza?

“Certo, poi con i tifosi allo stadio abbiamo un spinta in più. Continuiamo a spingere nonostante il vantaggio!”

Sabato arriva la Juventus…

“Siamo in un momento importante, loro sono la squadra più forte del campionato, li rispettiamo, ma andiamo a Torino a testa alta. Prima facevamo un buon calcio, ma adesso abbiamo maggior fiducia, cosa che prima mancava. Andremo lì per fare la partita”.

Cosa è scattato in te quest’anno?

“Già a fine stagione scorsa mi sentivo bene e sapevo che potevo giocare il mio calcio. Scrissi sui miei social network che non ero contento di andare in vacanza perché volevo far meglio sin da subito. Ho sentito la fiducia dei tifosi e ho avuto una gran voglia di ricominciare. Sono cresciuto in una famiglia umile, mio padre mi diceva sempre di esserlo e di trattare le persone allo stesso modo. Devo essere sempre me stesso!”.

Sei sempre il solito ‘Felipetto’ fuori dal campo…

“Lo dicevo anche a mia sorella. Mi piace essere una persona sorridente e disponibile con tutti quando la gente mi chiede una foto o mi saluta”.

Che rapporto hai con la città di Roma? Hai avuto modo di conoscerla più a fondo?

“Abitare a Roma è una cosa bellissima! I miei amici mi dicono sempre che la vogliono visitare e io dico loro, “va bene, sono qui! L’affetto della gente mi ha molto aiutato anche nei momenti difficili”.

La società ti ha molto aiutato in quei momenti difficili…

“Sì mi hanno sempre aiutato. L’aquila mi è entrata nel cuore! Anche con la mia famiglia adesso siamo felici. Ci sarà sempre gratitudine per la Lazio”.

Quando hai capito che stava cambiando qualcosa?

“Già da quest’estate ad Auronzo con mister Pioli. Mi ha sempre dato fiducia anche quando sbagliavo. Mi ha dimostrato che voleva lavorare su di me. Ricordo quando mi ha messo titolare al posto di Candreva dicendomi che era la mia chance e che avrei dovuto dimostrare tutto il mio valore! Questo è stato per me molto importante”.

Il primo gol con la Lazio?

“È stato emozionante lo aspettavo da tempo. Poi il primo il gol in campionato contro il Parma è stato importante per tutta la squadra. Con quella rete ho sbloccato il risultato”.

In televisione vengono trasmessi diversi gol realizzati da te…

“Nella partita contro l’Inter ho fatto un bel gol. Ho controllato bene la palla e grazie a Dio è entrata in rete. Il tiro alla distanza lo devo ancora migliorare devo continuare a lavorare per fare piu gol”.

Non fai mai gol banali…

“Ogni tanto sbaglio ma cerco sempre di fare quello che penso all’istante. Quando fai una cosa buona in partita poi prendi fiducia. Contro la Samp, prima avevo fatto un assist a Parolo e allora ho sentito la giusta fiducia per fare quel tiro da fuori area”.

Non ti manca davvero nulla…

“No, devo continuare a lavorare nell’uno contro uno, anche in area o quando sono davanti al portiere”.

Cosa hai pensato al gol al derby?

“Dopo averlo fatto ho guardato il tabellone per capire se fosse vero. Cinque minuti dopo ancora non ci credevo. Me lo chiedevano tutti e finalmente lo avevo fatto!”

Hai già segnato a Torino, ora però arriva la Juventus…

“Contro Buffon sarà più difficile! Anche contro i granata non è stato facile perché il campo era difficile e faceva molto freddo”.

Hai dimostrato di saper segnare anche di testa…

“Sì, non pensavo di aver saltato così tanto. Poi ho riguardato il replay e mi sono quasi impressionato. Lo proviamo tanto anche in allenamento, come oggi del resto, con i cross sulle fasce. Se lo provi in settimana, poi in partita diventa più facile”.

Molti tifosi oggi si rimangiano le critiche dell’anno scorso…

“Nel calcio quando vai male devi ascoltare le critiche per poterti migliorare! Sono contento adesso di tutti questi complimenti. Voglio continuare a lavorare con convinzione per poter continuare così. A giugno ci sarà anche la Coppa Italia e sarebbe un traguardo bellissimo per noi. La vogliamo e giocheremo la finale per vincerla”.

Un tifoso vorrebbe invitarti a cena per una carbonara…

“La carbonara mi piace molto. Ma lo avverto, sono uno che mangia tanto (ride, ndr)”.

Il segreto di Stefano Pioli?

“Tutto questo è per metà merito suo. Riesce ad inculcarci la giusta mentalità. Abbiamo fatto 8 vittorie consecutive e ci dice che non abbiamo ottenuto nulla. Sabato daremo il massimo. Ognuno corre e gioca per il compagno. L’impegno non mancherà mai”.

Che idoli avevi da bambino?

“Da piccolo guardavo Ronaldo, Ronaldinho e Kaka, ricevere il grande affetto della gente. Questa è stata sempre una cosa che ho ricercato e che ho sognato per la mia famiglia. Voglio continuare a far bene così”.

Cosa ti dice Neymar?

“Ci sentiamo e mi manda i messaggi per farmi i complimenti. Mi incita sempre a far meglio”.

Pensavamo fossi un giocatore da assist più che da gol…

“Mi è sempre piaciuto fare assist, ma mia sorella che mi segue molto mi dice sempre di dover far gol perché ho la qualità per farlo. Merito anche al lavoro fatto con mister Pioli. Prima rimanevo sempre fuori area, ora invece partecipo di più alle azioni”.

C’è un po’ di rammarico per essere uscito prima nel derby per infortunio?

“C’è sempre rammarico in questi casi. Stavo bene e con gli spazi del secondo tempo potevo ancora far bene. Spero di poterlo fare al ritorno”.

Tanti tifosi ti chiedono se resterai…

“Ho rinnovato fino al 2020 quindi ‘avoja’…”

Vivi a Roma, la città della fede…

“Non sono cattolico, ma cristiano (evangelista, ndr) ma la fede è sempre la stessa. Per me Gesù è molto importante!”

Felipe continua a rispondere alle domande e agli auguri dei tifosi via sms e al telefono. Una tifosa lo invita a fare nella sua carriera sempre quello che gli dice il cuore: “Seguo sempre il mio cuore. È la base della mia famiglia. Siamo sempre andati dove eravamo felici. Qui lo siamo molto, fino a quando mi volete (ride, ndr)”.


Qualche compagno giovane da segnalare in Brasile?

“È difficile sono tanti. Alcuni sono amici miei, non posso fare nomi”.

E la Seleção?

“Sto lavorando per quello. Se arriva sarò felice, ma adesso è più importante aiutare la Lazio”.

Una stagione da protagonisti, ve lo aspettavate?

“Noi ci credevamo da Auronzo. Ce lo ripetevamo tra noi che potevamo fare una grande stagione, non abbiamo iniziato bene ma adesso ci siamo ripresi. Come dice il mister possiamo ancora migliorare e dobbiamo lavorare duro”.

Cosa ti ha dato indossare la maglia bandiera?

“Ho fortemente voluto giocare con questa maglia. È una delle più belle che io abbia mai visto e sono contento di fare bene con questa casacca. Dobbiamo continuare così per fare bene e far felice i nostri tifosi”

Sull’arrivo alla Lazio…

“Tare è venuto in Brasile e mi ha detto che credeva in me. Anche lo scorso anno mi chiamava sempre per incitarmi a lavorare e a fare di più perché Roma è una città difficile. Tare è stato importantissimo per me e per la mia crescita. Anche Lotito mi è sempre stato vicino”

Alla fine dell’appuntamento Felipe lancia un messaggio a tutti i tifosi: “Vi ringrazio tutti per gli auguri e l’affetto che mi avete dimostrato. Domani andrò in campo con ancora più voglia e correrò e mi impegnerò ancora di più sapendo di avere così tante persone che mi vogliono bene”
Fonte Lalaziosiamonoi



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La Lazio Primavera si porta al secondo posto.-1 dalla Roma

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primavera lazio Prima squadra e primavera, una Lazio che prosegue a braccetto il cammino in campionato sia nei senior,che nei Baby.
La squadra di Inzaghi ha annientato il livorno per ben 4 reti a 0 scavalcando così il Bari che occupava la seconda posizione in campionato accorciando la distanza dalla Roma capolista che dista solo 1 punto.
Inzaghi:
“Il secondo posto è nelle nostre mani, nonostante il calendario difficile. Siamo stati bravi, abbiamo fatto punti importanti. A Catania abbiamo perso l’occasione di fare bottino pieno. Adesso andremo a Palermo, li abbiamo incontrati già due volte e si stanno giocando la possibilità di andare ai playoff. Andremo là con due punti di vantaggio col Bari, mentre loro giocheranno contro la Roma. Dopodiché abbiamo due partite in casa sulla carta abbordabili, in mezzo c’è la finale di Coppa Italia. Sono molto contento dei ragazzi, stiamo andando al di là delle difficoltà: oggi avevamo Murgia, Oikonomidis e Fiore fuori.
Una vittoria che dedicate a Fersini visto che domani sarà l’anniversario della sua scomparsa?

“E’ superfluo dedicare le vittorie, è bello vederlo nello spogliatoio ogni volta che siamo a Formello. I primi pensieri vanno a lui: io sono stato l’ultimo allenatore che ha avuto, lui è sempre qua con noi. Vederlo in quel quadro è sempre molto piacevole”.

Quanto è mancato Murgia dal punto di vista del gioco?

“Murgia, Oikonomidis e Fiore avrebbero giocato tutti e tre oggi. Infermeria? La prossima volta non avremo Tounkara che era diffidato, mentre dovremmo recuperare Fiore, Dovidio e Murgia. Non ci saranno Mamadou, Collarino e Oikonomidis squalificato”.

Chi è il rigorista della squadra?

“Non c’è un rigorista fisso, lo chiamo io di volta in volta dalla panchina. Oggi ha tirato Palombi perché gli mancava il gol. Ma quando si è sbloccato ne ha fatto un altro e mezzo”.

Il ricorso di Oikonomidis quindi non è stato accolto?

“No, in realtà non abbiamo potuto presentarlo perché c’erano problemi con le carte federali. Sconta tre giornate ingiuste, ma siamo pronti per riabbracciarlo”.

Oggi a sinistra ha giocato Seck al posto di Germoni: cosa è cambiato?

“Ho due scelte importanti da quella parte. A Catania avevo deciso di far giocare Seck come esterno alto eha fatto molto bene. Germoni ha fatto quindici partite di fila e ha fatto benissimo. Di volta in volta sceglieremo il migliore”.

Guardando il percorso della prima squadra, sta facendo la bocca a disputare la Youth League?

“Sarebbe un bel percorso per i ragazzi. Per il momento teniamo i piedi per terra. Pensiamo che ad inizio stagione partivamo con una gruppo completamente nuovo, con i ’95 migliori che sono andati a giocare. Siamo ripartiti da zero, con tanti tanti ragazzi nuovi. Abbiamo vinto la Supercoppa, siamo in finale di Coppa Italia, siamo secondi ad un punto dalla Roma. Tutto questo è inaspettato: faccio i complimenti ai miei ragazzi perché sono sempre stati sul pezzo. Tutto questo è un sogno che non avremmo pensato di vivere.”

Passiamo ai singoli: Pace e Tounkara?

“Tounkara non è stato agevolato perché gli infortuni ti fanno perdere la condizione. Nonostante tutto si è sacrificato, anche se tutti si aspettano due o tre gol da lui. Pace ordinaria amministrazione, cambio cautelativo, sono contento per lui perché oltre al gol ha fatto benissimo”.
fonte Lalaziosiamonoi



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Lazio-Empoli. Probabili formazioni.

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salazio37_26620_immagine_obigLa Lazio incontra l’Empoli e vuole continuare la striscia positiva che porterebbe all’ottava vittoria consecutiva cercando il sorpasso sui cugini giallorossi che sono impegnati fuori casa contro il Torino.
Mr Pioli dovrà fare a meno di Marchetti che si è operato al naso per una frattura rimediata in allenamento durante uno scontro con Cana quindi tra i pali ci sarà Berisha.
Probabili formazioni:
Berisha,CavandaD,De Vrij,Cana,Lulic,Parolo,Biglia,Candreva,Mauri,Felipe AndersonC,KloseA.
A Disp:Strakosha,Novaretti,Ciani,Pereirinha,Braafheid,Onazi,Ledesma,Cataldi,Ederson,Perea,Keita B.
Squalificati :Basta Mauricio
Indisponibili :
Djordjevic: Frattura spiroide scomposta del malleolo peroneale destro
Gentiletti: Lesione muscolare alla coscia
Radu: Trauma contusivo al ginocchio
Konko: Frattura composta della quinta costola di destra
Marchetti: Frattura scomposta del setto nasale

In casa toscana si allena col gruppo Tonelli, fuori causa invece gli infortunati Verdi e Guarente. Contro la Lazio il difensore allora ritroverà spazio dal 1′ minuto, a discapito di Barba. In avanti Pucciarelli dovrebbe comporre con Maccarone il tandem offensivo, scalpita però Zielinski.

Probabile Formazione:Sepe,Hysaj,Tonelli,Rugani,Mario Rui,Vecino,Valdifiori,Croce,Saponara,Pucciarelli,Maccarone.

A Disp
Bassi,Pugliesi,Laurini,Somma,Barba,Brillante,Signorelli,Zielinski,Mchedlidze,Tavano.

Indisponibili :
Guarente: Problema al ginocchio
Verdi: Stiramento al flessore destro



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Finale di Coppa Italia tecnologico

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eventi lazio 26 maggio 2023

Foto Marco Rosi/LaPresse26 05 2013 Roma ( Italia )SportFinale Tim Cup 2012/2013 AS Roma - SS Lazio allo Stadio Olimpico di Roma.Nella foto : la coppa italia mostrata alla curva nordFoto Marco Rosi/ LaPresse26 05 2013 Rome ( Italy )SportFootball Italian Tim Cup  2012/2013 Final AS Roma vs SS Lazio in Rome at the Olimpic Stadium .In the picture SS Lazio's player  and AS Roma's playerSorpresa nella finale di coppa Italia. Gol o non gol non saranno solo gli arbitri a stabilirlo ma ci sarà un occhio di falco in campo.
Addio quindi al gol fantasma, il presidente Beretta ha dichiarato che nella finale di coppa contro la Juventus, ci sarà l’innovativo metodo di moviola in campo che si utilizza anche nel Tennis per stabilire se la palla superi la linea o no. Questa tecnologia fu sperimentata già in premier League nel 2013. Questa prova potrebbe dar via al lancio di questo sistema innovativo già dalla prossima stagione nel nostro campionato, si potrebbe dire addio quindi ai gol inesistenti.



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Lotito elogia il tifoso laziale. Finalmente ragiona per la maglia?

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lotito1 Lotito strizza l’occhio al tifoso laziale. Infatti il padron biancoceleste sta cercando di riarginare la frana che creò con quelle sue dichiarazioni contro il tifoso laziale. Ricordiamo le sue parole dove considerava lo stadio Flaminio come una Toilette, la curva frequentata da tossici,ladri e prostitute, il Malloppo di ******** e i vari comportamenti contro chi è veramente il cuore della Lazio.
Ma il momento d’oro porta a far riparlare il presidente laziale dove elogia questa volta il tifoso laziale.
La Lazio sta volando su un tappeto di rose, una prestazione costante nel tempo ed un gioco sul campo che non si era mai visto. Una compattezza tre compagni che fa invidia a molte altre società creando un clima di serenità e di pulizia nel gioco che portano ad un risultato vincente.
L’esaltazione ormai regna sul club, basti vedere la carica dei tifosi che si sono presentati a Termini per incitare la squadra in semifinale con il Napoli e la festa alle 2.30 di notte al ritorno da finalista a Formello.
Pubblichiamo l’articolo di Lotito del Messaggero:
«Oggi il mio più sentito
apprezzamento vuole essere diretto al popolo biancoceleste – scrive il presidente in una nota -: il sostegno offertoci alla stazione Termini prima della partenza, la festa improvvisa organizzata a
Formello nella notte rappresentano per il club uno dei traguardi più importanti raggiunti sino ad ora.
Abbiamo ritrovato l’entusiasmo, il nostro 12esimo uomo in campo, i tifosi sono la nostra anima e mi auguro ci accompagneranno nelle battute finali di questo lungo percorso». Lotito analizza anche il
momento positivo della squadra di Pioli. «A pochi giorni dall’inizio della stagione annunciai che questo sarebbe stato l’anno della svolta perchè fin dal primo giorno ho creduto fortemente nella realizzazione di un progetto solido e ambizioso – le sue parole -. Ero certo che il gruppo avrebbe mostrato il suo reale valore, poichè quando si hanno delle tali potenzialità il passo più difficile è saperle tirare fuori: in questo, il lavoro del mister Pioli e di tutto lo staff tecnico è stato straordinario». E recepito alla perfezione dal gruppo: «I ragazzi hanno mostrato costanza, umiltà, spirito di
sacrificio e determinazione, trovato una propria identità, colto le proprie certezze». Squadra, società e tifosi: uniti per questo finale di stagione. «Siamo sulla retta via per il raggiungimento degli
obiettivi fissati, molto è stato fatto ma non tutto – sottolinea il n.1 laziale -. Mai abbassare la guardia. Continuiamo a volare uniti, sempre più in alto



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Lazio-Napoli, non una semifinale qualunque

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sslazio-702x336Siamo sinceri, la stagione della Lazio è al di sopra di ogni aspettativa, frutto anche delle defezioni di altre più titolate ad essere nella nostra posizione, ma come si sa tutto fa brodo..

Stasera la Lazio è chiamata ad un compito difficile, mentalmente sta benissimo e ha un organico alle stelle: le nostre saracinesche in salute, tanto che oggi ci concediamo Berisha, e Marchetti può sedersi piacevolmente in panca; De Vrij possiamo inserirlo benissimo nella Hall of Fame di quel Ministero della Difesa tanto caro a noi per il quartetto scudetto Negro-Nesta-Mihajlovic-Favalli, in più l’olandese ha dato garanzie ad un reparto che latita di alternative, Gentiletti non possiamo giudicarlo, Mauricio è ancora grezzo, Cana e Ciani li conosciamo bene, per gli esterni (a parte Braafheid, che al vostro articolista non piace) stiamo ok; un solido centrocampo con Biglia che nemmeno fa ricordare che l’anno scorso lo scudiero era Ledesma, con un Cataldi sempre più in crescita e interessante; escluso Djordjevic per infortunio, l’attacco è il reparto più in forma della Serie A, e senza essere blasfemie nel dirlo, con Felipe Anderson sopra tutti.

Su queste premesse la Lazio deve fare una partita attenta, passare il turno vuol dire doppio scontro finale tra Coppa e Supercoppa con la Juventus, vuol dire avere una certezza in Europa al di là della classifica di campionato, vuol dire ripagare la fiducia di tutte quelle aquile che hanno accompagnato i nostri ragazzi alla stazione Termini (video QUI), vuol dire crescere mentalmente e confermare la fiducia (mai in discussione) a Stefano Pioli che con la qualità dei mezzi calcistici sta umilmente portando la prima squadra della capitale a posizioni che non vedevamo dai tempi del primi anni Rossi o di Mancini, escludendo gli anni del Cragnotti pigliatutto.

E’ per questo che stasera vogliamo una prova degna della maglia che indossano, è per questo che i nostri occhi saranno incollati, dalle 20.30 in poi, su Sky o Rai per vedere questa semifinale, la partita di ieri ha dimostrato che tutto è possibile, il Napoli ha il vantaggio del pubblico e di aver segnato un gol all’andata, ma sono bolliti psicologicamente e con Benitez a rischio addio a maggio; noi siamo senza il nostro pubblico, ma siamo in salute e vogliamo continuare così per regalare un altro sogno, perchè sognare è possibile… FORZA AQUILE!!

PROBABILI FORMAZIONI (fonte corrieredellosport.it)

LAZIO (4-3-3) Berisha; Basta, De Vrij, Mauricio, Braafheid; Biglia, Parolo, Cataldi; Candreva, Klose, F.Anderson. All: Pioli

NAPOLI (4-2-3-1) Andujar; Maggio, Albiol, Koulibaly, Strinic; David Lopez, Inler; Gabbiadini, Hamsik, Mertens; Higuain. All: Benitez



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GENTILETTI NUOVO STOP: i tempi si allungano

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Nuovo stop per Santiago Gentiletti che in allenamento è stato  fermato da una lesione al flessore della coscia sinistra. Il difensore argentino che si stava allenando con il gruppo da qualche giorno a questa parte, ieri ha oggi  ha effettuato dei controlli clinici in Paideia che hanno evidenziato lo stiramento alla coscia.Quasi sicuramente il calciatore dovrà rinviare il suo rientro fra i convocati che era previsto già dalla trasferta in Sardegna contro il Cagliari.

Giuseppe Di LauroGentiletti



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Il sogno chiamato Champions continua…pausa nazionali permettendo

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Dopo il 2-0 rifilato all’ Hellas salgono a 6 le vittorie di fila per i biancocelesti, che in questa striscia positiva hanno messo a segno la bellezza di 14 gol, subendone soltanto uno. I ragazzi di Pioli hanno fatto vedere un calcio spettacolare, che in Italia, patria del “catenaccio”, non è cosa da tutti i giorni. A 10 giornate dalla fine nessuno poteva aspettarsi una Lazio al 3° posto in solitaria, a un punto dal secondo (occupato momentaneamente dagli acerrimi rivali cittadini) e staccata a 4 punti dal 4°, occupato al momento dall’ altra sorpresa del campionato, la Sampdoria. In questa serie positiva sono state mietute vittime illustri come la Fiorentina e sono stati spazzati i tabù che vedevano una Lazio timida e spesso perdente lontana dall’ Olimpico. La truppa di Pioli ha trovato l’ equilibrio giusto per mantenere intatto il ritmo di gioco, che vede una Lazio fantasiosa e spettacolare nel settore offensivo e un reparto arretrato roccioso e capace di far ripartire spesso l’ azione. Possesso palla che oltre a essere superiore a quello avversario risulta funzionale per il gioco che il mister ha imposto alla squadra, capacità di andare in contropiede grazie alle falcate dei suoi funamboli ma soprattutto spirito di sacrificio da parte di tutti gli 11 in campo, che rende ogni partita più facile. Una Lazio che è sull’ onda dell’ entusiasmo e che, nonostante la pausa per le nazionali, vuole continuare a incantare tifosi e appassionati di bel calcio, a partire dalla trasferta sarda contro il Cagliari di Zemanhqdefault



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Parla Klose: “Il mio futuro? Deciderò insieme alla mia famiglia”

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Torna a parla di futro Miroslav Klose al termine della gara vinta 2-0 contro l’Hellas Verona.
“”Il mio futuro lo deciderò insieme alla mia famiglia a fine stagione, come ho sempre fatto. Sarà una decisione spontanea, di pancia, per questo non ho ancora deciso. Dovremo riflettere su diverse cose: se e dove continuare a giocare per esempio. Ci sono tanti progetti in cantiere, ho ancora un anno di contratto con la Lazio, non c’è nessun contatto specifico con squadre della Bundesliga”.
E sul suo stato di forma
“Non ero nello stato di forma ottimale, avevo bisogno di giocare per riacquistare il ritmo partita. In allenamento ho lavorato moltissimo e adesso sto raccogliendo i frutti”
Infine una battuta sul piazzamento finale della Lazio
“La mia ambizione è ancora enorme, voglio portare la Lazio in Champions League, o almeno in Europa League”.Il tedesco poi si dice orgoglioso della scelta fatta nel venire alla Lazio: “È stata la scelta più giusta quella di venire in Italia. Qui si vive molto bene, il clima è piacevole e il cibo molto buono. La gente è molto rilassata”.

GIUSEPPE DI LAURO

KLOSE



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L’appello della Tevere Parterre: “Allo stadio tutti con una bandiera”

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laxio 1In vista del match in programma domenica sera 22 marzo allo stadio Olimpico di Roma fra Lazio e Verona valevole per la 28′ giornata di campionato, la Tribuna Parterre ha diramato un comunicato dove lancia una simpatica iniziativa.
“Noi ci siamo sempre stati e, a maggior ragione, ci saremo domenica… niente appelli, niente proclami, solo il cuore, la voce, la passione e l’orgoglio di sventolare i nostri colori. Solo una richiesta, portate una bandiera con voi, piccola, grande, nuova oppure old style. L’importante che sia della Lazio, continuiamo a colorare la Tribuna tutti insieme”.

Giuseppe Di Lauro-Since 1900



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Miracolo terzo posto.Pioli mette a tacere le critiche su di lui

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PIOLIConclusa la 27a giornata di campionato, la classifica recita: Juventus(64 punti), roma(50), Lazio(49), Napoli(46), Fiorentina e Sampdoria(45)…
Se qualcuno lo avesse detto ad Agosto, probabilmente sarebbe stato creduto pazzo. “Come fa una squadra arrivata a metà classifica l’ anno scorso a essere 3a a 10 giornate dalla fine del campionato?! Poi con quell’ allenatore, Pioli, famoso per le retrocessioni, dove va la Lazio?!”.
E invece é proprio dal lavoro di Pioli che parte questo “miracolo” sportivo che vede l’ armata biancazzurra a un punto dal secondo posto e che stacca le altre inseguitrici, grazie anche ai loro impegni europei.
Ma il miracolo di cui parliamo non riguarda solo i risultati, ma soprattutto il gioco espresso dalla formazione laziale: un gioco che i tifosi non vedevano da tempo o che forse non avevano mai visto, una Lazio cinica e bella da vedere, che domina in qualunque campo e che non ha paura di nessuno. Una Lazio che a 10 giornate dalla fine deve temere solo se stessa, perché nessuna altra squadra in Italia, in questo momento, sembra riuscire a esprimersi come la banda di Pioli. Ed è proprio Pioli, colui che ha insegnato ai suoi ragazzi a mettere i piedi per terra, che deve invogliare gli stessi a mantenerli. In primis a Felipe Anderson, rivelazione vera e propria di questa Lazio, che oltre ad avere un altro passo rispetto agli avversari, risulta decisivo ogni volta che scende in campo.
Ma le vittorie non vanno attribuite solo ai singoli, ma al collettivo, un mix di veterani come Mauri e Klose, giocatori che con il lavoro si sono lasciati dietro le critiche e che ora sono inamovibili ( Biglia, Basta e Marchetti per fare degli esempi) e giovani esplosi nel corso della stagione ( oltre al già citato Felipe Anderson e Cataldi, De Vrij, che di anni ne ha 23 ma si comporta come un difensore esperto, sulla trentina).
Guardando indietro la preoccupazione che la squadra si perda è lecita: i precedenti sono a sfavore della Lazio, che spesso ha buttato annate importanti a fine stagione, perdendo la possibilità di giocare l’ Europa che conta a favore dell’ Udinese. Questi precedenti sono ancora vivi nelle menti dei tifosi, ma la sensazione è che Pioli abbia impresso una mentalità vincente alla squadra, insomma che qualcosa sia cambiato…



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Caressa paragona gli attaccanti romanisti agli zombie, bufera sul web ma non chiede scusa

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caressa E’ bufera sul web tra il popolo giallorosso e la nota azienda televisiva sky. Inun servizio dove l’inviato sky è alle porte di Trigoria,lancia uno sketch paragonando l’allenamento degli attaccanti romanisti a degli zombie di una nota serie televisiva che sta spolondo nel mondo (The walking dead). Nel video quando la mandria dei morti viventi camminano a loro modo per le srade, Caressa li paragona alle punte dei “cugini” laziali affiancando la loro prestazione alla velocità massima.
Intanto è bufera sulla questione sul web dove ogni tifoso romanista è rimasto indignato, me già avuto un contatto telefonico con i vertici di Sky per la “poca professionalità” da parte di un professionista che fa parte del mondo giornalistico. Il direttore di Sky Sport 24 ha dichiarato che ci saranno dei chiarimenti da parte dall’azienda in merito a questa questione ma intanto il diretto interessato temporeggia e non vuole chiedere scusa.
«Non bisogna chiedere scusa per una battuta – ha infatti precisato Caressa –, la Roma ha capito che in questa trasmissione si scherza sul calcio dalle 10 alle 12 della domenica mattina. Dirò pubblicamente che non volevo offendere nessuno, questo sì. Abbiamo fatto ironia anche sul Milan, mostrando un filmato con uno che si buttava giù dagli sci, e abbiamo preso in giro Alonso. Lo faremo sicuramente anche con la Juventus, non c’è neanche da chiederlo. Alcune cose possono far ridere, altre meno, ma credo che chi ha visto il video non ha capito il contesto in cui era inserito».



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Lazio, e adesso?

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cataldi_cap-300x300Non si vedeva una Lazio così bella ed efficace da molto tempo, purtroppo. La più che decennale esperienza di Lotito sul trono di Formello infatti è stata caratterizzata  da alti e bassi, più bassi che alti. Il punto più elevato della gestione dell’imprenditore romano è sicuramente quel terzo posto raggiunto nella stagione 2006-2007: al timone della squadra il riminese Delio Rossi che, con tre punti di penalizzazione ad inizio campionato, trascina la Lazio fino alle parti nobili della classifica, permettendogli di giocare la massima competizione continentale.

A distanza di parecchi anni, con un allenatore diverso ed una squadra di livello superiore, la storia sembra ripetersi. Pioli ha ricompattato un gruppo che sembrava essere disunito e fragile, dopo le tante polemiche (vedi anche “contestazioni”) ed un piazzamento in classifica non certo soddisfacente.

IN ESTATE:

Già, Stefano Pioli, ad inizio anno le quotazioni ed i consensi per l’ex allenatore del Bologna erano ai minimi storici, nessuno si aspettava un exploit del genere. Va riconosciuto alla società non solo il merito di averlo portato alla Lazio, ma anche quello di avergli fornito fiducia e giocatori importanti per costruire e ripartire. Testa bassa, tanto lavoro, uno spirito di squadra degno di questo nome, ecco la ricetta di un allenatore che è già entrato nei cuori dei tifosi.

Ed è proprio per questo che, nonostante la stagione sia ancora tutta da giocare, chiunque nel mondo Lazio e non solo comincia a tirare le somme per capire, più che altro, come e dove questa squadra può arrivare. L’analisi ovviamente non può che partire dalla sessione estiva di calciomercato, quella dove si costruiscono le squadre.

Come detto, l’ambiante laziale ad inizio stagione era abbracciato da una caustica morsa di sfiducia e pessimismo, sensazione avvalorata dal caso Astori: la difesa era da rifare dopo gli addii di due senatori illustri come Biava e Dias, uno degli eredi era stato individuato nell’allora centrale difensivo del Cagliari. La Lazio sembrava averlo in pungo fino a quando, dopo un tira e molla assai pericoloso, la dirigenza sarda ha deciso di spezzare la trattativa e vendere il giocatore agli acerrimi rivali della Roma. Oltra al danno, anche la beffa. Davide Astori sembrava davvero l’elemento dal quale ripartire, ma alla fine come tutti ben sappiamo, non se n’è fatto nulla.

“Meglio così”, è il pensiero attuale di tutti, addetti ai lavori e non. Già, perché grazie a quel mancato arrivo ne è scaturito un’altro, quello di Stefan de Vrij, attualmente uno dei centrali di difesa più forti del nostro campionato. Il giovane olandese si era messo in mostra nella rassegna mondiale disputando un’ottimo torneo con la sua nazionale, tanto da vincere il premio come miglior difensore del Mondiale; non poco per un ventitreenne. 6,5 milioni ben spesi quindi, ai quali si aggiungono i circa 800 mila investiti per Santiago Gentiletti. Nelle poche apparizioni in questa stagione, l’argentino ha dimostrato subito il suo valore e la sua voglia di non mollare mai, il suo temperamento e quella capacità di leggere le situazioni in anticipo in comune con il collega olandese. Al capitolo “difensori in entrata”  risalta anche il nome di Dusan Basta, prelevato in prestito dall’Udinese con un riscatto fissato a 5,5 milioni. Il serbo ha impiegato parecchio tempo per ambientarsi, ad inizio campionato sembrava fuori dal gioco della squadra, ma le qualità sono emersa alla lunga ed ora è il padrone indiscusso della fascia destra che cavalca ogni partita con precisione, tempismo ed ottima corsa. A sinistra invece, in un calda giornata d’agosto, arriva lo svincolato Braafheid. Troppo spesso lontano dai campi, si diceva di lui. Vero, l’ultima stagione passata in Bundes recitava “0” alla voce “presenze”, ma Edson si è mostrato subito pronto con l’Aquila sul petto mettendo in mostra quelle qualità spesso e volentieri mortificate dai tanti infortuni collezionati in carriera.

Dalla difesa al centrocampo, passando per Parolo. Il centrocampista ex Parma vive, inizialmente, la stessa situazione di Basta: poco ritmo, pochi guizzi, sembrava assolutamente fuori contesto nel gioco di mister Pioli. Alla fine però Marco si impone e l’oggetto misterioso si trasforma in uomo-chiave per la mediana laziale. E’ lui il più impiegato in campionato e per ripagare la fiducia datagli dal mister, Parolo si inventa anche bomber; ad ora le reti per il ragazzo nato a Gallarate sono 7.

…E ADESSO?

Adesso la Lazio è lassù, al terzo posto. Poco sotto Napoli e Fiorentina inseguono con il coltello fra i denti, mentre poco sopra, la Roma sembra aver perso quell’andatura schiacciante che l’aveva incoronata come unica anti-Juve ad inizio stagione. Tutto questo grazie al bel gioco confezionato dai ragazzi di Pioli e agli innesti sapienti (va riconosciuto) che la società ha saputo completare. Inoltre, l’esplosione di un giocatore come Lucas Biglia, ormai metronomo imprescindibile per questa squadra e la scoperta del talento cristallino di Felipe Anderson rappresentano la cigliegina sulla torta.

Il ritorno in Europa è l’obiettivo dichiarato, quello della Champions è un sogno che può assumere sempre di più i contorni della realtà. Ma Champions o Europa League che sia, la Lazio dovrà comunque agire sul mercato per far fronte alle tre competizioni. Serve innanzitutto una punta di alto livello. Il futuro di Klose è in bilico, anche se il bomber di Opele sembra tornato ormai ad alti livelli e il buon rendimento di Djordjevic raggiunto nella parte di stagione in cui è stato a disposizione, deve essere affiancato da un’altro nome importante. Per questo la società non deve farsi sfuggire l’occasione per il definitivo (e mai raggiunto da quando il duo Lotito-Tare gestisce la prima squadra di calcio nata a Roma) salto di qualità. Il patema col quale ogni tifoso laziale deve fare i conti è sempre lo stesso; questa società lascerà ancora una volta allenatore e squadra in balia del proprio destino o sarà in grado di prenderne le redini per traghettarla in acque migliori? Se Champions sarà, la Lazio ha l’intenzione di puntellare in modo ponderato si, ma anche sostanzioso quest’organico? In fondo, vincere gli eventuali preliminari di accesso al torneo significa incassare all’incirca 30 milioni che, in una società “normale”, rappresentano un’ottimo tesoretto da investire per non sfigurare. Nessuno chiede a nessuno di vincere domani, quello che tutti si aspettano è che la dirigenza si prenda le proprie responsabilità conscia di avere tra le mani una creatura plasmata e costruita alla grande alla quale mancano solo alcune rifiniture per diventare davvero bella. Hoedt e Morrison sono acquisti importanti e di prospettiva ma il futuro è adesso e sarebbe un vero peccato sciuparlo con i soliti, gravi e imperdonabili errori.



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Biglia nel post gara:”Lottiamo per l’Europa ma se arriva il secondo posto….”(Video)

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Corrieredellosport.it
Corrieredellosport.it

Intervista a Lucas nel post gara. La Lazio ha strameritato i 3 punti disputando forse la gara più bella e combattuta dall’inizio campionato. L’argentino è sicuro di se e della squadra. Il centrocampista laziale è stato uno dei principali uomini che hanno portato a casa la partita eseguendo 2 tiri velenosissimi (il primo ha centrato la rete el vantaggio) con giocate degne per il ruolo che ricopre anche in nazionale.

Biglia in zona mista dopo Lazio-Fiorentina… di lazionews
“Sono felice, vogliamo continuare ad essere una squadra di grande qualità, vogliamo continuare a giocare così. Tutta la Lazio ha fatto una partita mostruosa, è quello che vogliamo per arrivare in Europa. Neto? E’ stato bravissimo una volta entra, una no. Sono felice per il risultato, abbiamo capito la partita. Siamo terzi con il Napoli, ma non finisce qui. Dobbiamo continuare a lavorare ed essere ancora più bravi: sicuramente la prossima sarà ancora più difficile. Secondo posto? Il nostro obiettivo è l’Europa. Se arriviamo secondi è meglio per noi. Giocheremo domenica dopo domenica e questo ci porterà più avanti. Siamo trenta giocatori che lottano per la stessa cosa, siamo bravi e lavoriamo per la Lazio. Cataldi? Questa settimana ho letto che Cataldi sarà il centrocampista della Nazionale per 15 anni, penso lo stesso. Ha tanta qualità e la testa a posto, arriverà dove vuole arrivare. Come stai? Bene, ho preso solo una botta a fine partita, speriamo che non sia niente”.

BIGLIA A SKY SPORT

“La Fiorentina viene da due mesi con due partite ogni tre giorni ma noi oggi abbiamo fatto una grande gara, abbiamo fatto quello che il mister ci ha chiesto e l’abbiamo fatto bene”.

Ci spieghi il grandissimo gesto che ha portato al tuo gol
“E’ lavoro, è quello che facciamo ogni settimana. Una volta segni, una volta va in tribuna. Sono contento del gol”.

Sulla corsa al terzo posto
“Noi lavoreremo fino alla fine per arrivare in Europa, se arriviamo secondi è meglio ma il nostro obiettivo è l’Europa”

Ti è piaciuto di più il primo o il secondo tiro?
“Mi è piaciuto di più il secondo gol (quello del palo, ndr), ma è stato bravissimo il portiere”.

BIGLIA A LAZIO STYLE RADIO

Sulla gara
“Sono felice del risultato e della prestazione della squadra, è quello che vuole il mister e vogliamo noi. La lotta è ancora lunga, ma il lavoro alla fine paga. Il risultato non me lo aspettavo, ma la prestazione si. Vogliamo portare la Lazio più in alto possibile”.

Sulla sfida contro il Torino
“Arriviamo con tanta fiducia, ma dovremo essere bravi e concentrati come sempre”.



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Cataldi elogiato dal gruppo. “Se rifiutavo la fascia, Radu mi menava”

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cataldi lazio

cataldi_cap-300x300Spirito,grinta,altruismo,unione e forza, sono questi gli ingredienti che hanno fatto lievitare i 3 punti di ieri sera. Una Lazio irriconoscibile,forse la migliore dell’era Lotito. Tanto criticato all’inizio quanto amato adesso, il mister Pioli ha “creato” un gruppo molto unito dove le colonne portanti della Lazio puntano alla vittoria sia sul campo che dentro lo spogliatoio. Nessun nervosismo alla vista dello spettatore ma solo il sangue ed il sudore per onorare la maglia biancoceleste.
La partita di ieri è stata a dir poco strepitosa dove si è vista una lazio schiacciare con un poker la povera Fiorentina, una squadra che grazie a Salah e Montella crea molto timore alle avversarie sul campo.
Biglia,Candreva,Klose e di nuovo Miro, 4 gol e tante prodezze nei 90 minuti di ieri.
Una partita a senso unico dove la Lazio ha dimostrato di voler centrare l’obiettivo Europa,ambendo alla Champions e non al gruppetto europeo denominato da molti “il contentino delle big”.
Una nota positiva che prosegue nel tempo è quella di Cataldi, lanciato e promosso da Mr Pioli nella prima squadra laziale, sempre pronto all’esigenza e sempre grintoso sul campo facendo ricredere tutti quei tifosi e non i quali pensavano che non fosse all’altezza vista la sua promozione dalla primavera alla “Lazio che conta”.
Alla sostituzione del capitano Laziale, Stefano Mauri porge la fascia a Radu come sempre ma a quel punto capita una cosa mai vista. Il romeno infila la fascia di capitano al giovane Danilo Cataldi.
Un’azione che fa capire che la mentalità e la voglia di vincere è alta, un gesto che fa capire che tutto il gruppo è unito e che rede molto del giovane talento laziale.
Cataldi a fine partita lascia qualche dichiarazione
«È stata una settimana impegnativa contro grandi squadre. Con il Napoli avevo tensione. Con la Fiorentina abbiamo cambiato modulo, io e Biglia ci troviamo bene a lavorare insieme, abbiamo gestito alla grande gli attaccanti viola e non era facile prenderli a turno. Questa squadra ha dimostrato ancora una volta grande spirito di sacrificio».
Cataldi un principino azzurro, sa di avere gli occhi di Conte addosso: «Sarei contento, è il sogno di tutti quello di indossare la maglia della Nazionale. Ma sto con i piedi ben piantati a terra e cerco di prendermi il posto, seguendo i dettami del mister e dei compagni. Per il momento penso all’Under 21».

“Ringrazio Radu, che mi ha dato questa possibilità” fa sapere lo stesso Cataldi. “Inizialmente non la volevo, perchè ci sono tanti campioni prima di me. Sono rimasto sorpreso, Stefan ha insistito. Se non l’avessi presa mi sa che mi menava…”.



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Verso Lazio-Fiorentina, vietato sbagliare

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lazio-acf-fiorentina-11-03-2013Servono i tre punti, niente scuse. Perché? Perché il treno chiamato “Europa” viaggia veloce ed i passeggeri fanno a gara per accaparrarsi i posti migliori. Uno di questi, uno di quelli che spintona e sgomita per passare avanti, è la Fiorentina di Montella. Tre posti per tante concorrenti, il primo sembra già assegnato, il secondo sembra un miraggio ed il terzo è più vicino di quanto sembra. Fare calcoli però non serve, l’unico accostamento di cifre che i tifosi terranno d’occhio sarà quello riportato sul tabellone dello stadio Olimpico lunedì sera, sperando che reciti a favore della Lazio.

La squadra di Pioli è all’esame “viola”: i fiorentini, seppur orfani di Mario Gomez (per il tedesco infortunio alla caviglia), arriveranno nella Capitale galvanizzati dalla fondamentale vittoria di Coppa contro la Juventus. Il mattatore del match in quel di Torino è stato Mohamed Salah, il Messi d’Egitto arrivato in prestito dal Chelsea, che vorrà gonfiare ulteriormente il proprio score (7 gol in 6 partite) e regalare alla sua squadra un’altra gioia.

Anche la Lazio è reduce da un’ottima prestazione, sempre in Coppa, contro il Napoli. Nonostante il punteggio sia per ora in favore dei partenopei vista la regola dei gol fuori casa, il gioco espresso da Klose e compagni è stato all’altezza della situazione e questo fa ben sperare. La squadra c’è, corre e gioca bene, non teme nessuno e per questo il match di lunedì promette spettacolo. Ma lo spettacolo non basta, servono i tre punti, quelli fondamentali per continuare a sognare.

FIORENTINA:

Come già detto, i toscani stanno attraversando un ottimo periodo di forma suggellato dalla vittoria allo Juventus Stadium che è servita non solo a mettere mezzo piede in finale di Coppa Italia, ma anche a ribaltare definitivamente e categoricamente il pigro inizio di campionato. La squadra dell’ex romanista Montella gioca un ottimo calcio fatto di geometrie e corse negli spazi, con interpreti importanti e di qualità. In mezzo al campo lo spagnolo Borja Valero è chiamato a smistare i palloni per i temibili esterni d’attacco, il già citato Salah e l’ex Guangzhou Alessandro Diamanti che agiranno ai lati di Ilicic. Punta atipica per Montella quindi, costretto soprattutto da i tanti infortuni che affliggono il reparto avanzato (vedi Rossi, Bernardeschi, Babacar e lo stesso Gomez) anche se Gilardino potrebbe dare il suo contributo a partita in corsa. In porta si rivede il brasiliano Neto mentre la linea difensiva sarà composta da Richards, Savic, Gonzalo Rodriguez e Pasqual.

LAZIO:

Marchetti è recuperato e scenderà in campo, non ce la farà quasi sicuramente Stefano Mauri. Il capitano che è ancora alle prese con l’infrazione al quinto dito del piede, è in fortissimo dubbio per il match contro i viola e non vuole bruciare le tappe di un rientro previsto per la prossima settimana. Quindi l’ormai collaudato tridente d’attacco sarà composto da Candreva ed Anderson che supporteranno Miro Klose. Anche e soprattutto grazie ai gol dell’eterno Klose la Lazio occupa l’attuale posizione di vertice. Dopo l’infortunio di Djordjevic il tedesco si è sobbarcato tutto il peso dell’attacco ed è tornato a pescare gol con la consueta regolarità. Dopotutto l’aveva detto a più riprese: “Ho bisogno di 2-3 partite di fila per essere al meglio”. Detto fatto, ora il panzer di Opele spera di gonfiare ancora una volta la rete di un’avversaria illustre. Hanno le idee chiare anche Keita e Felipe Anderson, i due sono intervenuti sulle frequenze di Lazio Style Radio: “Contro i viola è importante, dobbiamo vincere per noi, per fare il salto di qualità e per i nostri tifosi ha detto il talento brasiliano con il collega-amico Keita a fargli l’eco: Con la Fiorentina sarà difficile, loro sono molto motivati e stanno andando alla grande”. A centrocampo invece il nigeriano Onazi è favorito su Crisitan Ledesma, uno dei due sarà chiamato in causa per sostituire Marco Parolo, fermo per squalifica. A completare il reparto, l’ormai titolare Danilo Cataldi ed il “professore” della mediana biancoceleste, Lucas Biglia. Il pacchetto difensivo, come già detto, riaccoglierà Federico Marchetti tra i pali, davanti a lui quella che ormai sembra essere la linea difensiva titolare (aspettando il rientro di Gentiletti previsto per Marzo): Basta a destra, Mauricio e de Vrij al centro e Radu a sinistra.

 

 



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LAZIO da urlo: 3 a 0 al Sassuolo e l’Europa è più vicina

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salazio37_26620_immagine_obig“Che Lazio!”, verrebbe da dire. Già, perché ieri la compagine di Pioli non si è fatta mancare nulla: vittoria esterna, 0 a 3 di passivo e gara dominata. Ci si chiedeva se la Lazio avesse imparato dai suoi errori, vedi Cesena, e la risposta è arrivata sul campo. Neutralizzati per buona parte della gara i temibili attaccanti emiliani, i capitolini hanno regolato la squadra di Di Francesco con una prestazione da incorniciare grazie alla perla di Felipe Anderson, al 300° gol tra i professionisti di Miro Klose e all’insostituibile Parolo.

LA GARA:

Con un occhio alla semifinale contro il Napoli, la Lazio scende in campo attuando un mini turn over: dentro Cavanda al posto di Basta, fuori Candreva per un positivissimo Keita e Mauri “falso nueve” per far rifiatare Klose.
Inizialmente la partita si infiamma a sprazzi, il primo tempo è controllato dalla Lazio ma il Sassuolo cerca di ripartire in contropiede con i tre li davanti, Zaza, Sansone e Berardi. La linea difensiva però regge bene, Marchetti fa il suo ed il risultato non si sblocca, complici anche qualche imprecisione sotto porta da parte degli ospiti. La partita però si spacca a favore dei bianco azzurri al 45′, quando il rientrante Felipe Anderson decide di inventarsi un gol magnifico che fa esplodere il gremito settore ospite. Lazio avanti all’intervallo, vietato sbagliare al rientro.

Il match riprende con la Lazio in controllo, mister Pioli deve aver ricordato ai suoi le amnesie contro le “piccole” e non vuole altri cali di tensione. Al 66′ entra Miro Klose, a caccia del 300° gol. Passano pochi minuti nei quali il tedesco, imbeccato sempre da Anderson, sbaglia due palle gol clamorose ma al 70′ arriva la palla che uno come lui non può sbagliare: stacco imperioso (anche se lasciato abbastanza solo dalla difesa emiliana), pallone schiacciato a terra con Consigli che può solo voltarsi e raccogliere il pallone in fondo al sacco. 2 a 0 Lazio, partita congelata, Miro raggiunge un altro record.

Dal gol del tedesco in poi è pura accademia. La Lazio infatti non rischia più nulla, anzi attacca alla caccia del terzo sigillo. Entra Candreva per mettere minuti nelle gambe in vista del Napoli e dopo 3 minuti dal suo ingresso, Klose vede  il pallone sbattergli addosso e finire tra i piedi di Marco Parolo che insacca ancora una volta la porta avversaria.

Festa grande al Mapei Stadium, la Lazio infila tre vittorie di fila e si proietta prepotentemente nelle zone nobili della classifica. Ora l’Europa non è più un obiettivo astratto, è concreto e lì, davanti agli occhi, alla portata dei ragazzi di mister Pioli e chissà, magari questa volta sarà l’Europa che conta ad esser conquistata.

FELIPE E MIRO:

Magnifico il primo, eterno il secondo. Grazie a loro la Lazio espugna il Mapei Stadium e porta a casa tre punti fondamentali. Felipe è tornato, dopo lo stop fisico e la squalifica di campionato e lo ha fatto nel migliore dei modi: gol magnifico che spacca la partita e corsa verso i suoi tifosi. E’ vero, Pioli lo richiama perché lo vuole più alto, i primi 30 minuti non sono all’altezza delle gare disputate in passato, ma alla Lazio mancava un giocatore capace di saltare l’uomo con questa facilità, con una corsa dirompente e con un fiuto del gol invidiabile e Felipe si è subito rimesso i panni del mattatore. Chissà quanti tifosi si aspettavano un’esplosione così dirompente ad inizio stagione. Ora il popolo laziale si gode il suo gioiellino e non aspetta altro che esultare ad una sua nuova prodezza.

Miro Klose ne ha sfoggiate tante di esultanze. 300 per l’esattezza, spalmate tra Bundes Liga, Coppe, Nazionale e Serie A. A 36 anni la brillantezza muscolare e la capacità di affrontare tre partite di fila sono, ahinoi, un lusso, ma il fiuto del gol non si perde così facilmente, soprattutto se è innato. Quei due cioccolatini che andavano solo scartati e che invece sono finiti nella pattumiera non te li aspetti da uno come il “kaiser“, che infatti non fallisce alla terza opportunità. Liberatoria e rabbiosa, l’esultanza. Un esempio di umiltà e professionalità, un concentrato di serietà, bravura e intelligenza: grazie Miro, il popolo biancoceleste ti sarà sempre grato.



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Mauri: “Questa squadra ed i tifosi meritano l’Europa”

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MAURI Non ha dubbi il capitano laziale, la Lazio metterà a segno l’obiettivo di inizio campionato: L’Europa.
Nella partita di ieri la Lazio ha vinto in rimonta contro un Palermo ospite all’Olimpico.
La Lazio parte veloce e pericolosamente ma un errore difensivo da parte di Mauricio ha portato al gol i rosanero con un contropiede fulminante. Minuti di sbando quelli a seguire fino ad “batti e ribatti” che ha portato al gol Mauri grazie ad un cross di Cataldi dalla fascia. Nel secondo tempo una grande prodezza di Candreva che la mette nel set dopo una grande azione degna di un campione ma che con l’esultanza in curva ha rimediato una contusione al ginocchio che lo farà uscire dopo 2 minuti dalla rete segnata.
Stefano Mauri si esalta e dichiara sia a Sky che a Mediaset quali sono gli obiettivi che vanno raggiunti

SKY
“Abbiamo sofferto tanto oggi, ma una vittoria sofferta vale ancora di più. Siamo un ottimo gruppo e lo abbiamo dimostrato, mancano poche partite alla fine e non possiamo più sbagliare per raggiungere determinati traguardi. Noi puntiamo all’Europa, perché quest’anno non c’eravamo ma questa società e questa gente meritano di starci. Certo, diamo sempre un’occhiata al terzo posto, ma non è facile. Un passo e una partita alla volta. Il record di segnature stagionali in A? Abbiamo in rosa tanti campioni che mi permettono di andare in porta. La dedica è alle persone che mi sono state vicine, alla mia famiglia e a mia moglie”.

MEDIASET PREMIUM
“Sono contento per la squadra, era un periodo che non riuscivamo a mettere in fila due risultati positivi. Vogliamo arrivare in Europa, speriamo che sia quella che conta. Siamo abituati a guardare sempre davanti a noi, vedremo che succederà. L‘importante adesso è non sbagliare gli approcci nelle partite contro le squadre medio-piccole. Ogni errore si paga caro, bisogna rimanere sempre concentrati”.



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Il calcio che non c’è più

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romaOrmai sono molti anni che il calcio non ha più quell’enfasi di una volta dove si poteva portare allo stadio il proprio figlio per fargli assaporare la fede per la propria squadra. Ormai il calcio viene rovinato dal potere monetario e da gruppi esaltati che vogliono solo dimostrare la loro ignoranza in un gruppo di vandali deturpando città,monumenti e creando terrore tra le vie cittadine dove passano quotidianamente persone anziane,bambini,madri,padri di famiglia e lavoratori. Scandali su scandali dalla telefonata di Lotito al calcioscommesse, dagli ultras inferociti alla sicurezza che non c’è. Un pallone che costa 15euro al negozio può creare tutto questo odio e questo giro di soldi che rovinano uno sport che crea tra gli spalti un’armonia tra persone rendendole fratelli e sorelle anche se di parentela non hanno nulla? Ebbene si, il calcio è morto da tempo, se una squadra di B o di lega Pro non può essere promossa perchè non porta introiti televisivi possiamo dire che la passione è stata rubata da gente in giacca e cravatta che si è impadronita di un pallone che il più delle volte lo vediamo rotolare nei giardinetti pubblici calciato da dei bambini che hanno il sogno di diventare calciatori di successo.
Ultras si, ma fino ad un certo punto, non difendiamo e ne vogliamo prendere la parte di nessuno. Si leggono in giro commenti contro le forze dell’ordine per come hanno malmenato i tifosi olandesi, ma sfidiamo chiunque a passeggiare con proprio figlio in una strada con 400 persone le quali hanno bevuto o vogliano distruggere ed umiliare la vostra città.
Si innalzano già le prime accuse verso Marino che a sua volta accusa la prefettura italiana per la gestione della sicurezza ma ancora a loro volta accusano l’Olanda per aver segnalato solo 100 persone pericolose invece di 1000, come un gruppo di bambini che urlano mentre la maestra scrive alla lavagna e chiede chi è stato.
La speranza per tutti è quello di rivedere un calcio pulito, senza introiti solo passione e amore e rivalità sportiva sia sul campo che sugli spalti. La violenza è un fattore che va penalizzato pesantemente! Prendete il fatto di Varsavia dove i tifosi laziali sono stati fermati per molto poco.
Qualcosa non va e tutti noi lo sappiamo ma la speranza che torni come una volta rimarrà sempre.



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Candreva torna al gol ed alle ambizioni

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Candreva Antonio Candreva torna a parlare di se e della Lazio. Il gol contro l’Udinese gli rialza il morale e ritira fuori le ambizioni con obiettivi importanti in un’intervista a Lazio Style.

“Sono contento, siamo tornati alla vittoria dopo due partite dove non abbiamo fatto benissimo, era importante non perdere il treno per l’Europa. Non sono ancora al 100%, posso dare ancora molto, ma siamo contenti di aver vinto su un campo difficile come quello di Udine. Rimaniamo concentrati perchè sarà difficile“.

C’è chi ti vorrebbe capitano…
“Fino al 2019 esulterò sicuramente con questa maglia, poi spero anche dopo. Per la fascia invece ci sono grandi senatori come Mauri, Radu, Ledesma”.

Domenica c’è il Palermo.
“All’andata ricordo un Palermo che aveva raccolto meno di quanto espresso. Noi non eravamo partiti benissimo, poi dopo la rete di Djordjevic abbiamo preso il campo facendo una prestazione positiva“.

Il Palermo ha un rendimento diverso tra casa e fuori.
“Questo ci fa pensare. Noi giochiamo in casa quindi è un punto a nostro favore. Sappiamo che sarà difficile, dopo la vittoria con il Napoli hanno voglia, davanti stanno facendo molto bene ma noi siamo pronti“.

Dove devi crescere per ritrovare la forma?
“Non sono abituato ad avere questi tipi di infortunio, la condizione fisica la ritroverò con gli allenamenti e giocando sempre“.

Avete subìto 8 sconfitte, dopo un periodo del genere avete avuto sempre grandi reazioni.
“È un caso probabilmente, perchè se penso a Genova o l’Udinese in casa abbiamo perso partite che non meritavamo. La partita più brutta è stata Cesena, quella con la Juve è stata particolare. Speriamo di dare continuità già domenica e di fare un filotto di 6 risultati utili consecutivi. Cominciamo ad arrivare alla fine, siamo tutte lì, le squadre che sono vicino a noi sono forti“.

L’obiettivo è l’Europa, ma un occhio al Napoli c’è sempre?
“Siamo stati al terzo posto, fossimo stati più concentrati certe partite non le avremmo perse. Abbiamo voglia, entusiasmo, ci vogliamo bene e vogliamo tornare in Europa“.

Contro l’Udinese avete vinto la partita a centrocampo?
“Sappiamo che nell’arco della stagiome ci sono partite in cui il gioco viene meno, dobbiamo sopperire con altre qualità. Udine è un campo difficile perchè loro sono bravi a correre, pressare, ma noi abbiamo fornito una prova di carattere“.

Una prova concreta contro l’Udinese.
“Le grandi squadre creano 2-3 occasioni e vincono 1-0, sono i 3 punti che contano”.

I cali che avete avuto possono dipendere dal gioco che esprimete?
“Non credo. Il mister ci chiede di essere sempre in movimento, di pressare l’uomo. Facciamo un lavoro dispendioso e a volte non abbiamo il fiato e la gamba per fare ogni volta questo tipo di partite“.

Cosa cambia con l’assenza di Anderson ed il rientro di Mauri?
“Sono due grandi giocatori ma diversi. Stefano ha meno velocità ma è più bravo negli inserimenti. Felipe invece è più bravo nel saltare l’uomo e creare superiorità“.

Cosa pensi quando vedi Klose pressare gli avversari?
“Miro dobbiamo solo elogiarlo, quando lo vedo pressare gli avversari, recuperare palla, aiutarci e dare consigli è solo da ammirare“.

Quanto è importante il rientro di Marchetti?
“È uno dei più forti portieri in Italia e siamo contenti di averlo. E’ un valore agiiunto, da dietro ci aiuta molto. Persona fantastica e grandissimo portiere“.

Hai pensato allo scavetto mentre prendevi la rincorsa, vero?
“Si, è rischioso perchè se lo sbagli è un casino! Venivo da un rigore sbagliato, ma è andata bene e sono contento“.

Pioli aveva detto: “Dobbiamo fare più di 31 punti”. E’ il momento di accelerare?
“Siamo consapevoli che i punti che abbiamo fatto all’andata non basteranno perchè tutte vanno forte, dobbiamo pensare partita dopo partita, ora dedichiamoci al Palermo. Ogni partita giocheremo per i 3 punti“.

L’identità trasmessa da Pioli ti inorgoglisce?
“Fanno piacere gli elogi, noi abbiamo imposto il nostro gioco su tutti i campi, in casa e fuori giochiamo sempre per vincere. Noi giocatori offensivi siamo contenti di avere una squadra che gioca bene, ci divertiamo e giochiamo bene“.

Tare ha detto di puntare, nei prosismi 2-3, allo scudetto. Vedi questa crescita in prospettiva?
“L’evoluzione c’è stata quest’anno, sia per quanto riguarda la guida tecnica che per quanto riguarda i compagni. Chi è mancato è stato sostituito alla grande, ci sentiamo tutti titolari e questo è importante perchè le grandi squadre hanno venti titolari. Una squadra come la Lazio deve puntare in alto“.

La Lazio è la quinta squadra per quanto riguarda le ammonizioni. Deriva dal modo di giocare?
“C’è questa componente, ma ricordo che abbiamo preso tanti cartellini per esserci avvicinati troppo all’arbitro, quelle sono le ammonizioni che potremmo evitare, ma per quanto riguarda il gioco siamo sempre aggressivi“.



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Implosione nella polisportiva Lazio. La Lazio Femminile umilia Lotito in un comunicato

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calciofemminile Periodo nero per il presidente Lotito o un semplice fattore Karma che gli ricade addosso?
La Lazio femminile non è potuta scende in campo nel girone di campionato per mancanza di fondi per la trasferta. La Cortani, presidente della Lazio femminile, chiede un po’ di dignità al presidente della Lazio dopo la sua mancata promessa.
Una decisione troppo dolorosa e forzata quella di non poter scendere in campo in una partita valida per il campionato, tanto che in un comunicato ufficiale sul loro sito accusano esplicitamente Lotito con un comunicato ufficiale visto che il presidente della Lazio non ha mantenuto le promesse.
La Società Sportiva Lazio Calcio Femminile, unanimemente dalla dirigenza, allo staff ed atlete, comunica che non prenderà parte alla partita di Palermo, prevista per domenica 15 febbraio per la quarta giornata del girone di ritorno, in quanto non é nelle condizioni economiche di poter affrontare la trasferta indicata.L’attuale condizione societaria é una diretta conseguenza delle promesse reiterate e non mantenute da parte della dirigenza della S.S. Lazio. Tale decisione é una protesta formale,per conservare la nostra dignità di atlete e persone che mettono nel calcio la loro passione ma che non vogliono essere prese in giro.



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Ora tutti contro Lotito, prima però…

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lotutoL’evidenza è innegabile, il nostro calcio vive un periodo di profonda recessione morale e sportiva. Per quanto riguarda il secondo aspetto, basti pensare che le due milanesi, un tempo schiacciasassi in Italia e in Europa, ora faticano clamorosamente anche con le “piccole”, oppure al fatto che la squadra che da tre anni vince a mani basse lo scudetto probabilmente non rientra tra le otto squadre più forti del continente. Pochi soldi, mercato fatto di scambi e prestiti, i campioni non arrivano più nel Bel Paese. La Serie A ormai ha perso il suo antico fascino anche e soprattutto per il primo aspetto citato prima: la decadenza morale che va a braccetto con quella sportiva.
Il degrado in cui imperversa il nostro calcio infatti non è solo a livello di risultati e spettacolarità, è frutto anche e soprattutto di un vecchiume che non sa come reagire e che non lascia spazio al nuovo, “nuovo” che ormai ha fatto la fortuna negli altri paesi. Stadi di proprietà, progetti tecnici ben studiati, giovani che giocano se sono bravi, concetti lontani anni luce dal calcio italico.
A tutto questi si aggiunge una classe dirigente che predica bene e razzola male, incapace di dare quella svolta che spazzerebbe come una folata di vento la coltre grigia e lugubre di mediocrità che ricopre tutto il sistema.

Tra i tanti scandali nostrani (inutile citarli tutti), in questi giorni è spuntato fuori il caso Lotito-Iodice. Il dirigente dell’ Ischia Calcio ha reso pubblica la registrazione della telefonata incriminata tra lui ed il patron laziale, dalla quale si evince la forte e squallida convinzione che il calcio di Serie A non può basarsi sulle piccole, altrimenti chi se li compra i diritti televisivi? Come già detto, scrivere, parlare, riportare parola per parola quello che Lotito ha detto è inutile, tutti l’hanno sentito, tutti ne hanno preso atto (ma non coscienza). Dai tifosi ai giornalisti, dai dirigenti ai giocatori, perfino la politica si chiede se è ora di intervenire.

Già, è ora di intervenire. Ma chi interverrà? Tavecchio, che da tutti è considerato il burattino di Lotito? I presidenti delle altre squadre di A? La stampa, l’opinione pubblica?

A tutti questi enti, persone, istituzioni, andrebbe chiesta una cosa: dov’erano quando un popolo intero, quello Laziale, criticava aspramente il presidente della propria squadra a gran voce con manifestazioni, prese di posizione e “scioperi” del tifo. Dieci lunghi anni di sofferenza per chi, prigioniero di una fede, indossa ogni domenica la sciarpetta e va allo stadio con amici o parenti per vedere un presidente che si prende beffa del bene più prezioso che possiede, ovvero i tifosi. Minacce, speculazioni, insulti, deliri di onnipotenza: “In curva ci sono solo prostitute e spacciatori” ; “Io ho salvato la Lazio” ; “In cinque anni vinceremo lo scudetto” ; “Non cediamo i nostri giocatori migliori” eccetera, eccetera, eccetera…
L’opinione pubblica dov’era? La stampa dov’era? Ora che il problema è di tutti, si comincia a gridare allo scandalo ma forse è troppo tardi, ormai le mani di Lotito afferrano le sostanziose fette della torta del potere con estrema velocità e sul piatto rimangono solo le briciole.
È ora che chiunque ami questo sport apra gli occhi e si accorga di chi lo gestisce, i tifosi laziali hanno gridato “al lupo, al lupo” per troppo tempo, senza essere ascoltati; ora però il lupo c’è e sta sbranando il gregge, pecora dopo pecora.



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Calcio Italiano in agitazione,Lotito e Iodice al telefono con tanto di registrazione da parte del secondo ai “danni” del presidente laziale

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LOTITOLotito e la sua sete di potere escono allo scoperto. COme riporta Repubblica oggi, il direttore generale dell’Ischia Isolaverde ha chiamato il presidente laziale registrando la chiamata e consegnandola a Repubblica. Dai modi di fare già tutti i laziali sanno che il suo cammino non punta ad avere solo una squadra e gestirla per ambire ai trofei, ma punta ad altri obiettivi come un politico in Italia (quel tipo di politico).
Lotito si presenta come un Dio del calcio italiano dicendo che tutti i club lo chiamano per avere consigli,idee, fondi e risolvere grane.
«Ecco qui, sentite, ho registrato tutto. Lotito fa pressioni: l’Ischia deve sostenere il suo programma o non avremo contributi. Io rappresento una piccola società, lui è un uomo potente: ho registrato per cautelarmi».
odice vuole silurare Macalli. Lotito lo invita a ragionare: «Ho un programma, in sei mesi incrementerò i ricavi, porterò uno sponsor al campionato e i soldi dello streaming. Ho parlato con quello che ha portato 1,2 miliardi alla Lega di A e 14 milioni in più di Rcs alla Figc». Il riferimento è all’advisor Infront. «Ti faccio un discorso: secondo te in Lega di A decide Maurizio Beretta? Sai cosa decide? Zero. E allora: il presidente (Macalli, ndr) fra un anno e mezzo va a casa da solo, l’accompagno io, e rappresenta zero. Viene fatta una commissione strategica, tre presidenti, uno del Nord, uno del Centro, uno del Sud, e ogni 20 giorni vedono l’attuazione del programma. Il direttivo viene tolto, Pitrolo (vicepresidente di Lega, ndr), quello, tutti. Chi viene eletto va lì a lavorare. E vi tranquillizzo, io non sono candidato a niente, non m’interessa, voglio salvare la Lega Pro. Se la Lega Pro nel giro di dieci giorni non trova un gruppo di maggioranza che io in questo momento ho su questo progetto che ti ho detto, ti spiego che succede. Il 16 abbiamo l’assemblea, a me non cambia, ho preso 100mila euro, ma 4 milioni l’anno ci metto nella Salernitana. Se non si risolve ‘sto problema, il 16 non arrivano i soldi, perché non ci sono».
Iodice lo interrompe: ci sono 5 milioni per la Lega Pro. Lotito lo corregge e spiega: «Ma quei 5 milioni se li semo già magnati. E i 5 della seconda tranche ci sono. La Figc dava 10 milioni alla Lega Pro, 9 alla B, che sta nelle stesse condizioni: m’ha chiamato Abodi, sta a piagne’ , mi vuole vedere. I 25 milioni che il Coni ha tagliato alla Figc sono stati tolti a Lega di B, Lega Pro, arbitri: hai visto quel testa di c… di Nicchi, sta a fare un casino. Tu mi dici: cacciamo Macalli. Ma quand’è successa questa storia, la Federazione usciva con 3 milioni di perdita di bilancio, allora cacciamo Tavecchio? Macalli si è messo a piangere: non me lo potete fare, sono rovinato. Eravamo in tre in una stanza. Tavecchio gli ha detto: ‘ ma ndo c.. li prendo i soldi che non ci stanno? E allora ho pensato: facciamo un’anticipazione di cassa sui progetti della fondazione, che decido io, ho la maggioranza in Lega. Questa roba, però, se non si trova un accordo in Lega Pro il 16, non si farà mai, chi c… si espone? Se ci esponiamo io e Tavecchio… Oggi se sei senza soldi vai da un amico, no? L’amicizia ha un peso, il rapporto personale ha un peso, no?»
Lotito ha stilato un programma per la Lega Pro. «La A deve dare data certa dei pagamenti. Dobbiamo sapere a quanto ammontano i ricavi delle società quando si fanno i budget. Io in tre mesi vi faccio tutto, la Lega diventa un orologio svizzero. La riforma del campionato? La Lega a 36 squadre. Io in Lega di A ho 17-18 voti, perché la Fiorentina una volta si astiene, una volta vota a favore mio: ma li ho sui programmi, sui contenuti. Adesso mi sta chiamando Pozzo, che ho messo in consiglio federale. Qui il sistema salta, l’avete capito? Sta saltando il Parma, già è saltato…».
Nel progetto di Lotito, la A deve ottenere più soldi: e le promozioni di club piccoli sarebbero una rovina proprio sul fronte dei diritti tv. «Ho detto ad Abodi: Andrea, dobbiamo cambiare. Se me porti su il Carpi… una può salì… se mi porti squadre che non valgono un c… noi fra due o tre anni non ci abbiamo più una lira. Perché io quando a vado a vendere i diritti televisivi – che abbiamo portato a 1,2 miliardi grazie alla mia bravura, sono riuscito a mettere d’accordo Sky e Mediaset, in dieci anni mai nessuno – fra tre anni se ci abbiamo Latina, Frosinone.. chi c… li compra i diritti? Non sanno manco che esiste, Frosinone. Il Carpi… E questi non se lo pongono il problema!».



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Curva nord chiusa per cori razziali

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LAZIALI CURVA NORDLazio Genoa sarà ricordata come la partita più “gialla” di questo campionato. Ben 10 i gialli ed un cartellino rosso nei 90 minuti tra i vari falli e proteste. Il cartellino di Gervasoni però non finisce di squalificare entro i 90 minuti ma va ben oltre. La curva nord dovrà restare chiusa il prossimo match casalingo per cori razziali verso il giocatore genovese Niang ed Ednilson nel corso del primo tempo e per cori “ingiuriosi” contro il direttore di gara.
Di seguito, il comunicato integrale relativo al provvedimento diretto nei confronti della Curva Nord biancoceleste:

Il Giudice sportivo,

letta la relazione dei collaboratori della Procura federale relativa alla gara in oggetto nella quale, tra l’altro, si attesta che circa il 50% dei 7.700 sostenitori della squadra laziale, collocati nel settore denominato “Curva Nord”, indirizzavano ripetutamente (al 2°, 13°, 23°, 32°, 35°, 39°, 42° e 45°) ai calciatori nn. 11 e 21 della squadra avversaria grida e cori inequivocabilmente espressivi di “ discriminazione per motivi di razza” ex art. 11, n. 1 CGS;

valutata l’evidente rilevanza disciplinare di tale comportamento ex art. 11, n. 3 CGS per la sua “dimensione” e per la sua “reale percettibilità”, come precisato dai collaboratori della Procura federale, opportunamente posizionati nella zona centrale e in corrispondenza di entrambe le curve dello stadio;

rilevato che per la Società bianco-celeste la precedente violazione di comportamenti discriminatori dei propri sostenitori (C.U. n. 94 del 17 dicembre 2013) non è ostativa alla concessione del beneficio di cui all’art. 16, n. 2bis e 3 CGS per la decorrenza dell’annuale “periodo di prova”

P.Q.M.

delibera di sanzionare la Soc. Lazio con l’obbligo di disputare una gara con il settore denominato “Curva Nord” privo di spettatori, disponendo che l’esecuzione di tale sanzione sia sospesa per un periodo di un anno con l’avvertenza che, se durante tale periodo sarà commessa analoga violazione, la sospensione sarà revocata e la sanzione sarà aggiunta a quella comminata per la nuova violazione.

Ci sarà dunque l’ obbligo di disputare una gara con la Nord priva di spettatori, con esecuzione della sanzione sospesa per un anno. Nel caso di ulteriore episodio analogo, la sanzione entrerebbe automaticamente in vigore (in aggiunta a un nuovo, eventuale provvedimento). La Lazio è stata inoltre multata per 15 mila euro “per avere suoi sostenitori, al 20° del primo tempo, intonato un coro insultante per motivi di origine territoriale; e per aver inoltre, nel corso della gara, intonato cori ingiuriosi nei confronti del Direttore di gara”.



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