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Bruno Giordano accostato alla Salernitana: Con me Lotito non entra negli spogliatoi

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lazio atalanta

bruno-giordanoBruno Giordano sembrerebbe essere in lista per un eventuale posto d’allenatore nella Salernitana. Dopo l’addio di Gregucci il club campano sta sondando il terreno e preparando una lista dei vari candidati. L’ex Lazio è intervenuto su radio manà a riguardo dicendo che se diventerà lui l’allenatore, il presidente Lotito non entrerà negli spogliatoi fino a quando sarà lui ad allenare la squadra:
“Dipende dalla qualità dei programmi, per ora non ho sentito nessuno. C’è stima reciproca col direttore sportivo Fabiani. Nel caso mi chiamasse, mi accerterei dei programmi della società. Ho letto dei problemi intercorsi con Gregucci, mi dispiace per Angelo. Lotito? Negli spogliatoi con me non entra nessuno“.



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Dopo lo sceicco spuntano i russi, solo voci o realtà?

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russiaStefano Benedetti, direttore del noto sito laziale “cittaceleste” ha lanciato una bomba tramite il suo sito e il suo profilo facebook. Voci che si son spare sui vari giornali nazionali, da “repubblica” a quelli sportivi. Ci sarebbe, secondo queste fonti, un interessamento da persone russe che vorrebbero rilevare il club attualmente capitanato da Lotito.Ricordiamo che in passato anche uno sceicco voleva prendere la S.S Lazio venendo addirittura ad assistere ad alcuni match della squadra capitolina. Ricordiamo però che la Lazio è valuta in borsa e tali mormorii non possono diventare ufficiali “prima dell’ufficialità” in quanto si commettere un reato. Per ora molta gente laziale si sta smuovendo tra i social network con i classici #liberalalazio e #compratelalazio con la speranza di arrivare direttamente al “compratore” ed demoralizzare sempre di più Lotito dopo che quest’ultimo ha chiesto recentemente “una mano” ai tifosi biancocelesti. Torniamo al punto fondamentale,Stefano scrisse che l’ufficialità sarebbe uscita nella settimana seguente,quindi ai primi di Giugno, per capire se è una bufala o no bisogna aspettare tale data.
Seguiranno aggiornamenti



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Le motivazioni di Djordjevic :” Credo nel progetto “

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djordjevicSbarcherà finalmente a Roma a fine giugno, Djordjevic freme: «Ho 26 anni e sono arrivato a un punto in cui voglio vivere una nuova sfida. Ho ricevuto offerte – finanziariamente parlando – molto più importanti di quella della Lazio, ma il loro progetto mi è piaciuto da subito».

Ecco il nuovo attaccante biancoceleste, un serbo a parametro zero dal Nantes. Sa già cosa lo aspetterà a Formello, s’è informato in Nazionale: «Kolarov mi ha dato tantissimi consigli su come adattarmi alla vita romana. Darò tutto per il mio nuovo club. Non vedo l’ora di iniziare la mia nuova avventura Italiana».

IL MESSAGGERO



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Mauri, sarà ancora Lazio :” Questa è la mia seconda casa “

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MAURISarà ancora una volta ai nastri di partenza con l’aquila sul petto. Dopo 8 stagioni non è ancora arrivato il momento di separarsi. Stefano Mauri ha rinnovato il contratto con la Lazio, sarà ancora lui il capitano biancoceleste. Il centrocampista brianzolo, fresco di firma, ha affidato ad un tweet la propria felicità.Ancora insieme…orgoglioso di voi, di questa maglia e della fascia che indosso. Fiero di rappresentare i nostri colori. Forza Lazio sempre”. 

E” il secondo rinnovo in casa biancoceleste dopo quello del tedesco Miro Klose: il numero 6 ha firmato per una stagione, come confermato con un comunicato apparso sul sito ufficiale della squadra e, dal diretto interessato, ai microfoni di Lazio Style 100.7: “Sono molto contento, ho sempre dichiarato che mi avrebbe fatto piacere continuare con questa maglia e indossare questa fascia. Aspettavo solo una chiamata del presidente, che finalmente è arrivata nei giorni scorsi. Ora si può pensare alla prossima stagione: bisogna migliorare la posizione in classifica, non è quella che meritano la Lazio, questa società e questi colori. Ripartiamo con una voglia diversa, consapevoli che siamo la Lazio e torneremo nei posti che ci competono”. 

Un anno particolare, vissuto tra le aule dei tribunali e il lento recupero. “Il mio è stato un rientro difficile, era quasi un anno che non giocavo tra infortunio e squalifica. Non è stato facile riprendere il ritmo partita e le distanze del rettangolo verde. Sono tornato su buoni livelli dopo un mese e mezzo, sono felice per i quattro gol e gli assist. Peccato solo che a quel punto il campionato fosse ormai finito… Un saluto a Biava? Con ‘Beppino’ eravamo anche compagni di camera in ritiro, l’ho già ringraziato di persona per tutto quello che ha fatto qui. A mio avviso uno dei giocatori più sottovaluitati degli ultimi anni, la sua assenza si faceva sentire quando non giocava. Alla sua età capisco la scelta, ci mancherà in campo e fuori”. 

Un auspicio anche sulla ricomposizione della frattura società-tifosi: Non è un argomento semplice da affrontare, purtroppo il rapporto è sotto gli occhi di tutti. Io da capitano ho sempre detto che l’apporto dei tifosi è fondamentale, continuano a dimostrarlo oggi come in passato. Abbiamo bisogno di loro per ripartire insieme, fare una stagione importante e riportare la Lazio nei posti che meritano, poi capiamo che ci sono anche altre problematiche. Speriamo che le parti facciano un passo avanti l’una verso l’altra, per ripartire tutti insieme“.

L’ultima battuta tocca le emozioni provate nelle ultime ore: La prima cosa che ho pensato quando ho firmato? Lì per lì non ho pensato molto. L’intesa col presidente era stata raggiunta qualche ora prima, le sensazioni più forti le ho vissute al momento della stretta di mano. Negli ultimi mesi ho sempre detto e pensato di voler rimanere qui, e se possibile, di chiudere la carriera a Roma. Ci siamo trovati subito d’accordo con il presidente, oltre a esternare la mia felicità non c’è molto da dire. Questa è la mia seconda casa, forza Lazio sempre!.



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Onazi punta al massimo :” Voglio vincere il Mondiale “

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ONAZI“Voglio vincere il Mondiale, in Coppa d’Africa credevo che avremmo vinto e così è stato”. Ostenta sicurezza, Eddy Onazi. Il nigeriano parla ai microfoni di Soccernation, è sicuro della forza delle Super Aquile: “Possiamo vincere, questa è una mia convinzione. Sono consapevole del fatto che una vittoria lascerebbe di stucco il mondo intero, ma sarebbe folle rinunciare a priori a un obiettivo”.

La truppa allenata da Stephen Keshi è stata inserita nel Gruppo F insieme all’Argentina, all’Iran e alla debuttante Bosnia-Erzegovina. Nonostante la caratura degli avversari, il centrocampista biancoceleste non ha nessuna intenzione di farsi intimorire: “Io rispetto queste squadre che hanno un ranking FIFA superiore al nostro (l’Argentina occupa il 7° posto, la Bosnia il 25°, l’Iran il 37°, mentre la Nigeria si trova in 44esima piazza, ndr), ma onestamente credo che una volta sul campo, tutte le differenze si annullano. Sono davvero impaziente, non vedo l’ora di giocare contro le migliori squadre al mondo. Lo scorso anno non ho potuto disputare la Confederations Cup per un infortunio e non ho affrontato Spagna e Uruguay. Aspetto con ansia il fischio d’inizio”.

LALAZIOSIAMONOI



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Il punto di vista di De Martino :” ll Presidente deve lasciarsi andare “

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LOTITO DE MARTINOIl dibattito Lotito – tifosi continua.Prova ad inserirsi il responsabile della comunicazione Stefano De Martino, che ai microfoni di Radio Radio ha cercato di fare chiarezza: “Spesso le valutazioni sul presidente si fanno sulla simpatia e sull’antipatia. Spesso i dibattiti si accendono più che sui numeri, sul fatto che non c’é una simpatia nei suoi confronti. Perché non è venuto al 12 maggio? Questo va chiesto a lui. Io penso che quella giornata è stata fantastica, ha toccato i cuori dei tifosi della Lazio. Quando la società ha parlato con gli organizzatori si è messa a disposizione. La disponibilità della Lazio c’è sempre, in quel caso si festeggiava lo Scudetto del ’74. Lunedì abbiamo festeggiato Fiorini, nella stessa porta di Lulic. Sono giornate importanti, speriamo di viverne ancora tante altre. Quei momenti ti portano a gioire e a riflettere”. 

Poi on air vengono letti qualche sms diretti alla società: “I messaggi che avete letto, esprimono il dissenso della gente, delle contestazioni. Nulla che io non sappia. Aldilà dei bilanci, in questo momento, c’é questo approccio nei nostri confronti. Io non vivo in un castello, ma a Roma, incontro gente per strada che mi chiede e mi domanda. Spesso mi confronto con i tifosi. Non c’é nessun muro contro muro, ripartiamo insieme confrontandoci. Anche con l’aiuto delle persone che raccontano la Lazio ogni giorno. Il mio invito é questo, non dico che va tutto bene, solo perché lavoro nella Lazio. In questi anni sono state fatte tante cose importanti, ne ho spesso anche la testimonianza anche dai colleghi di altre società. Che ci sia questo sentimento é molto chiaro… Oltre la consapevolezza però c’é anche la volontà. Bisogna accorciare le distanze e ripartire insieme. La Lazio con lo stadio vuoto ha sicuramente meno impatto. I calciatori restano due, tre anni, poi cambiano, la società resta”. 

Ci potrebbe essere una soluzione per De Martino: “La voglia di ripartire con energie nuove c’é, prima da tifoso e poi da dirigente. Dopo una stagione deludente, c’é un clima simile a una sorta di amore tradito, e quindi é normale ci sia un po’ di livore, ma bisogna superarlo. La volontà della società é stata resa più chiara negli ultimi giorni, oggi si riparte già dal ritiro con un nuovo campionato. La prima riflessione é stata fatta proprio lunedì (durante la presentazione dell’Academy, ndr). Io conosco il pensiero del Presidente, l’aiuto chiesto da lui, é richiesto sul piano emozionale. Lui é un ‘capoccione’, lo dico affettuosamente, riesce a lasciarsi andare completamente solo tra quattro mura. Ciò che é successo in questi anni lo ha molto indurito. C’è stata una grande opera di risanamento, ma questo non gli viene riconosciuto e l’uomo Lotito è stato molto allontanato dagli eventi. Umanizzarsi e dar più sfogo ai sentimenti é stato il più grande limite del presidente”.

Infine chiosa finale sul mercato: “Il mercato qui non si chiude mai, ci sono idee chiare, la volontà di far bene, riscattare la stagione appena conclusa. Si sta lavorando 24 ore su 24, poi il campo dirà se la Lazio ha fatto bene. Bisogna però recuperare un clima, sempre a medio termine. Amiamo tutti la stessa donna, ripartiamo insieme, avviciniamo queste mani che ora sono ancora distanti”.

LALAZIOSIAMONOI



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Dopo gli americani ci sono i russi, ma Lotito…

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LotitoDopo James Pallotta, proprietario della Roma, ecco un altro gruppo Usa che acquista un club italiano. Il Cagliari, dopo 22 anni, cambia proprietà. Il presidente Massimo Cellino ha venduto la società. La conferma è arrivata dallo stesso Cellino al termine di una lunga riunione appena conclusa a Miami. “Sono felicissimo. Dio li benedica, ora saranno loro a lottare con la burocrazia“, ha detto Cellino. La cifra dovrebbe essere intorno ai 50 milioni. Manca solo la firma, ma l’accordo di massima con tanto di foto e stretta di mano finale c’è. Il Cagliari Calcio passa al fondo americano interessato non solo al club, ma anche allo stadio. La Lega di A chiede un impianto da almeno 16.000 posti: il Sant’Elia sarà pronto? Entro il 20 giugno i club devono comunicare alla Figc dove vogliono giocare la prossima stagione.

Nonostante tutto, nonostante la crisi economica, il calo di ascolti tv (vedi Spy Calcio del 27 maggio) e il livello modesto del nostro campionato (ma Beretta la pensa diversamente…), i nostri club fanno gola all’estero. Roma e Cagliari sono in mani Usa. La Roma di Mr. Pallotta ha fatto una stagione eccezionale, seconda solo alla Juve dei record, e porta avanti con decisione il progetto dello stadio di proprietà. L’Inter è nelle mani dell’indonesiano Erick Thohir, capitalista senza capitali (così è stato soprannominato), che ora dovrà rinforzare la squadra ma prima ancora risanare la società (anche se Moratti sostiene che il suo club è sano: ma un rosso di 620 milioni, dal 2007 al 2013, è un record, almeno in Italia). Thohir ha sborsato 75 milioni, più si è accollato debiti ingenti. Per sua fortuna, e fortuna dell’Inter, ha l’appoggio delle banche. Il Milan cerca energie fresche dall’estero, soprattutto verso Oriente ma ora tutto sembra fermo: per il 30 per cento la proprietà avrebbe chiesto 250 milioni. Ma adesso c’è anche un’importante azienda russa interessata ai club italiani.

Un’azienda che opera nel campo dell’energia (gas), seconda solo al colosso Gazprom: sta sondando il terreno, tramite un advisor italiano, se acquistare (o sponsorizzare) un club. Vuole una società che abbia visibilità europea. La Lazio sarebbe l’ideale, secondo i russi.  Ma Claudio Lotito ha già detto che non vuole vendere, e nessuna trattativa al momento è stata intavolata, nemmeno per un’eventuale sponsorizzazione. Ma quanto potrebbe valere la Lazio? Gli esperti la valutano intorno ai 140-150 milioni: è un club sano, Lotito ha salvato il club ed è stato abile nell’ottenere un accordo pluriennale col fisco. Ma il vero problema ora è che il presidente ha rotto con la tifoseria: un errore. Giusto tagliare i ponti che certi elementi che facevano parte del passato, ma il patron ha esagerato, facendo disamorare anche tanti altri tifosi che ormai allo stadio non vanno più e seguono la squadra del cuore (quella non si tradisce mai) solo in tv. Lotito dovrebbe fare un atto di umiltà: i tifosi si aspettano investimenti, la stagione appena conclusa non è stata da Lazio, troppo anonima. Se non vuole vendere il club, Lotito, allora compri (giocatori), dia un’anima alla squadra, riporti i tifosi all’Olimpico. Così è una tristezza l’Olimpico vuoto.

I russi potrebbero essere interessanti anche al Bologna, appena retrocesso: il patron Guaraldi vuole vendere, è già in trattative con Zanetti, mr. Segafredo. Intanto Aldo Spinelli è costretto, almeno per ora, a tenersi il Livorno, scivolato in serie B: il club amaranto costa sui 12 milioni, e ha un paio di giocatori (Paulinho in testa) che hanno un buon mercato. Ma nessuno si muove per comprare la società.

LAREPUBBLICA



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Guido Paglia a Lotito :” Sei patetico “

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pagliaGuido PagliaLaLazioSiamoNoi‬ dice la sua riguardo al presunto cambio d’atteggiamento di Lotito verso i tifosi : ” Sinceramente trovo patetico il comportamento di Lotito. Mi spiegate perchè ogni qualvolta che il tifoso laziale cerca di ricordare la propria storia, Lotito cerca di offuscare tali manifestazioni, proponendo ridicole ricorrenze. Basti ricordare la presentazione delle maglie, in occasione del 12 maggio, e la festa per l’Academy, in occasione del Giuliano Fiorini day. Sta cercando in tutti modi di limitare le iniziative dei tifosi. Oltre a questo non ho minimamente tollerato le parole di Lotito. Lotito, che tesse le lodi di Bob Lovati, dopo averlo denigrato e cacciato da Formello. Lotito ha rovinato gli ultimi anni della vita del povero Roberto Lovati. Non credo minimamente al passo indietro, fatto dal presidente laziale. Ha semplicemente sfruttato l’occasione per prendere nuovamente in giro i tifosi laziali. Ricordatevi che la Lazio vivrà in eterno, a prescindere da Lotito”.



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Forte esplosione in Nigeria, Onazi :” Sono vivo per miracolo “

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ONAZIEddy Onazi ha rischiato la vita, come ha raccontato lui stesso prima di partire per Londra, dove questa sera si giocherà l’amichevole Scozia-Nigeria. In famiglia per un breve periodo di riposo, ecco cosa ha detto alla BBC Sport: “E’ stato un giorno come un altro qualsiasi per me. Visi felici e tanto calore che ti fanno sentire contento di essere tornato a casa. Siamo andati al mercato ferroviario per comprare qualcosa, dopo 15 minuti circa abbiamo sentito la forte esplosione, e improvvisamente la gente scappava ovunque. C’era il caos totale. Vedevo tanto fumo, mi sentivo perso ed ero confuso. Non avevo idea di cosa stesse accadendo. In tutta la mia vita non ho mai sentito un botto così forte. Sono molto fortunato, sono vivo solo grazie a Dio”.

Una serie di esplosioni, che hanno ucciso almeno 118 persone, tra cittadini e soccorritori. Il numero 23 biancoceleste continua, lanciando un appello: “Alcuni mi dicono che dovrei essere felice visto che sono vivo, ma mi sento preoccupato per la sicurezza di Jos e della Nigeria in generale. Ci sono nato e cresciuto, anche se ora vivo lontano. Qui però ho la mia famiglia e i miei amici, e sono sempre preoccupato quando arrivano notizie di incidenti terribili. La soluzione? Personalmente penso che ci voglia un approccio più curato per la sicurezza e risolvere il problema una volta per tutte. Tante persone innocenti stanno morendo: il governo deve seriamente intensificare le misure di sicurezza in tutto il Paese”.

LAZIOPOLIS



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Oggi compie gli anni Lina Maestrelli

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laziowiki

 

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Della Signora Lina ci sono solo immagini sbiadite dal tempo. Quelle, rarissime, con il suo Tommaso in momenti felici fuori dal campo. Una, bellissima, conservata negli archivi di LazioWiki, del Natale del ’75, l’intera famiglia Maestrelli riunita prima che una tempesta senza fine, un destino senza pietà, si abbattesse sugli affetti più cari: due figlie, Patrizia Maria e Tiziana e poi due gemelli, Massimo e Maurizio, accanto al suo “Masino”. Figlia di un vigile urbano di Bari, conosciuta da Maestrelli negli anni della sua permanenza nel capoluogo pugliese, oggi Lina Barberini compie 91 anni.

E ci piace ricordarla come fanno spesso i “suoi ragazzi”, da Giancarlo Oddi a Felice Pulici, quelli che ai tempi dello scudetto si riunivano a volte a casa Maestrelli, con Chinaglia e Re Cecconi, per uno spaghetto veloce che la provetta cuoca portava in tavola anche all’ora tarda: è stata per tutti una mamma, donna forte, energica, capace di sopportare dolori interminabili, ferite inguaribili. Una consigliera silenziosa prima, depositaria di valori incommensurabili dopo la scomparsa tragica del capofamiglia. La Signora Lina è stata magnificamente portata in palcoscenico dall’attrice palermitana Aglaia Mora in “Tommaso Maestrelli, l’ultima partita”. Molti l’hanno potuta conoscere grazie proprio a questa interpretazione.

LAZIOPOLIS



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Pulici attacca Lotito :” Perché ci si ricorda solo adesso di Bob ? “

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PULICI MAESTRELLIQuest’oggi si è diffusa la notizia di una lite fra Oddi-Wilson e Pulici in seguito alla partecipazione dei primi due alla presentazione dell’Academy su invito. Il portiere della Lazio del ’74, ha voluto chiarire la questione in esclusiva ai nostri microfoni:“Non ho discusso con nessuno. Sono rimasto un po’ così, dispiaciuto, perché pensavo non sarebbero stati presenti. Non me l’aspettavo ma in ogni caso non posso aver litigato con una persona che non ho incontrato. Io non invitato? Ma come fai ad invitare uno che è uscito dalla Lazio per sua volontà?”. 

La partecipazione di Oddi e Wilson: “Un fine? No, non c’è fine e non m’interessa. Ammetto liberamente che non ero sereno”.

L’intitolazione a Bob: “Appunto. Già si sapeva a chi era intitolata l’Academy perché Giorgio (Chinaglia ndr), anche se arrivato primo, non avrebbe mai vinto. Poi si parla di distensione. Gli è stato detto d’intitolare qualcosa a Bob Lovati non appena morto, invece si è fatto questo circo per trovargli qualcosa”. 

L’Academy sarà affidata a Joop Lensen: “Hanno presto questa persona che stava si con Van Gaal, ma 30 anni fa! Cioè, possibile che qui in zona non ci sia nessuno capace di portare avanti un’organizzazione di questo tipo?”

Chiusura, ancora sulla lite: Ancora? Ma chi l’ha detto? Non ho parlato con nessuno, sono solo supposizioni. Ognuno sceglie la propria strada, io cerco di vivere la mia vita con tranquillità”.

Cittaceleste.it



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Lulic mette la sua maglia all’asta per beneficenza

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LULICE’ stato di parola Lulic e ieri sul suo profilo facebook è arrivata la tanto attesa sorpresa. Ha pubblicato una foto in cui è ritratto con una speciale maglia celebrativa e un messaggio: “Auguri a tutto il popolo laziale, celebriamo insieme questo giorno storico e indimenticabile. FORZA LAZIO. Senad.” Ma il bel gesto doveva ancora arrivare. Come spiega la Gazzetta dello Sport, il giocatore ha infatti deciso di regalare la maglietta Special Olympics che la metterà all’asta su Ebay per devolvere in beneficenza il ricavato. Un grande dentro e fuori dal campo.



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A dirigere l’Academy sarà Joop Janssen

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primavera lazioLa Lazio Academy è stata intitolata a Bob Lovati. Ora è tutto pronto per dare il via ufficiale ai lavori, che inizieranno nelle prossime due settimane, e che termineranno prima dell’estate 2015. Il progetto prevede la costruzione di altri sei campi di calcio, che si aggiungono ai tre presenti a Formello, più una forestiera con 35 camere. Come riporta La Gazzetta dello Sport, a capo ci sarà il mago olandese Joop Janssen, ex collaboratore di Van Gaal e responsabile del settore giovanile dell’Ajax. Verranno accolti ragazzi dai 6 ai 19 anni, per ogni livello giovanile, che potranno crescere sotto il marchio Lazio.
LAZIONEWS24


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Un secolo di sport : Renzo Nostini

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renzo nostini

Nel luglio del 2005, novantunenne, ammalato, assistito, eluse ogni sorveglianza, scappò dalla casa di via Monte Zebio, in Prati, e raggiunse lo stadio delle Tre Fontane, all’Eur, per assistere al derby fra Lazio e Roma per lo scudetto dell’hockey su prato. Vinse la Lazio. Esultò, riprese la strada di casa, fu rimproverato come un adolescente per la sua marachella. Poco più di due mesi dopo, il primo ottobre, chiuse gli occhi per sempre. Renzo Nostini, di cui oggi ricorre il centenario della nascita, per quasi un secolo ha consegnato la sua vita allo sport.Da bambino rubava le stampelle dagli armadi per incrociarle con il fratello maggiore Giuliano. Impugnando fioretto e sciabola ha vinto sette titoli mondiali, quattro medaglie d’argento alle Olimpiadi e sette ai mondiali. E per 32 anni è stato presidente della Federazione.

Eppure la scherma ha coperto soltanto uno spicchio della sua attività sportiva. Esempio credo unico nel panorama sportivo italiano, ha raccolto soddisfazioni e allori anche nel nuoto, pallanuoto, pentathlon, rugby e sci. Ricoprendo le più alte cariche dirigenziali tranne – è stato questo il suo grande cruccio – quella di presidente del Coni. Io l’ho conosciuto tardi, quando aveva già varcato la soglia dei 60 anni, ma riusciva ancora a dare la scossa. Correva, nuotava, predicava passione per lo sport, ricopriva un’infinità di ruoli dirigenziali. Con me si lagnò una volta perché alcuni lo ritenevano un “fascista”, solo perché Mussolini gli consegnò solennemente dei diplomi sportivi. E ricordava quando al Mondiale universitario del 1947, a Parigi,“dovetti zittire il mio segretario che davanti alla bandiera italiana si mise a cantare Giovinezza”

Aveva nel cuore due colori: il bianco e l’azzurro. Per la Lazio si spese fino allo stremo. Ha gareggiato nel suo nome, ha presieduto le sezioni della scherma e del nuoto, è stato vice e poi presidente generale della Polisportiva, alla quale diede un enorme impulso: nel 1981 con Casoni e il “figlioccio” Antonio Buccioni, avviò uno sviluppo che avrebbe portato le sezioni dalle 10 di allora alle 59 attuali. La sua lazialità, che, come abbiamo visto, egli manifestò fino a pochi giorni prima della morte, non si esauriva all’ambito sportivo. Nella sua ultima intervista c’è un passo che è più di una dichiarazione di affetto, è un atto di fede: “E’ più difficile descriverla che sentirla la lazialità: è signorilità non di carattere esteriore, è cosa che si avverte dentro, della quale ci si sente orgogliosi. E’ un messaggio che tocca i cuori, la mente, la sensibilità e ci innalza verso il cielo, è un messaggio di costume di vita e quindi incide nel comportamento quotidiano di ciascuno di noi. E’ importante dimostrarla in ogni occasione, nei campi di gioco e nella vita”.Chissà se qualcuno vorrà dimostrarla oggi, inserendo – in questo mese di celebrazioni – il ricordo dei cento anni di uno dei personaggi più meritevoli e più sottostimati della storia laziale



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Tare annuncia :” Arriveranno 4-5 giocatori “

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lotito-tare-de-martinoA  LAZIOpresenta la nuova Academy, il progetto voluto fortemente dal presidente Lotito per far crescere i giovani del vivaio laziale. L’occasione è buona anche per parlare di mercato e non solo: a prestarsi alle domande dei giornalisti è Igli Tare, ds biancoceleste che, ai microfoni dei giornalisti presenti, ha toccato vari punti, primo tra tutti proprio il nuovo progetto. “Il fatto di aver avuto la possibilità di presentare questo importante progetto mi fa molto piacere. Non nasce oggi, lo abbiamo pensato negli ultimi due/tre anni e sono felice di averlo presentato”.

Quanti giovani sono già pronti per fare il salto in prima squadra? In ritiro partiranno 5/6 elementi della Primavera e 3-4 faranno parte della squadra. Dobbiamo essere bravi a trovare il giusto mix tra giocatori di esperienza e giovani. La cosa importante è a qualità dei questi, ma dobbiamo capire che hanno bisogno di tempo, dobbiamo dargli il tempo di crescere. Lo dico con grande serenità: questa società ha aperto scenari importanti per il futuro.

Si riparte da Bollini-Reja anche per la prossima stagione? Si, prossimamente ci incontreremo e valuteremo la stagione. Se ci saranno le possibilità di intrecciare le nostre strade perché no. Ma prima dobbiamo vederci.

Per quanto riguarda la squadra, invece, ci dovrà essere una rivoluzione… Rivoluzione è sbagliato. Penso che 4-5 acquisti possano essere il numero giusto per rinforzare la squadra.

Oggi Biava ha dato l’addio alla Lazio. Riapertura per Dias? Stiamo valutando. Non si mette in discussione il giocatore perché è stato un grande e lo ringrazierò sempre per quello che ha dato fino ad ora. Purtroppo, però, per tutti arriva un momento in cui si è vicino alla fine.

Candreva? Tutto quello che si sta creando intorno a questa situazione è ingiusto. La Lazio può acquistare il cartellino, abbiamo un buon rapporto con l’Udinese, ma la cosa che mi fa dispiacere di più è che lo ripeto da mesi e mesi. Noi faremo una valutazione per il riscatto prima della scadenza della comproprietà e speriamo che possa essere un giocatore fondamentale per la prossima stagione. Il fatto che ha fatto molto bene e che piaccia a tante squadre non è una novità.

De Vrij? Stiamo valutando, non c’è fretta, la stagione inizia tra due mesi perciò valuteremo e vediamo cosa porterà l’estate.

Oggi si festeggia l’anniversario della Coppa Italia. C’è un futuro per Lulic alla Lazio? Lui è una pedina fondamentale di questa squadra, non ha caratteristiche facili da trovare in giro, ma è fondamentale la loro volontà. Per combattere, però, servono dei guerrieri che vogliano lottare con il cuore.

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Lotito presenta l’Academy Bob Lovati :” La storia non va dimenticata “

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lovati Investire sui giovani: questo è l’imperativo della LAZIO. Una strada intrapresa diversi anni fa e che ora sta iniziando a dare i propri frutti. E adesso la dirigenza biancoceleste non vuole fermarsi per cullarsi sugli allori, ma anzi ha l’intenzione di potenziare ulteriormente un settore che sta diventando un fiore all’occhiello del calcio italiano. Sono queste le motivazioni che hanno spinto alla creazione della nuova Academy, una struttura nella quale si riunirà l’intera attività del settore giovanile al centro sportivo di Formello, dove si allenano la prima squadra e la Primavera e nella quale si seguirà anche l’istruzione delle giovani aquile. Sarà presente anche un albergo foresteria per ospitare sino a 35 ragazzi, un centro medico di proprietà per le analisi, gli esami clinici, monitorando la crescita e la condizione fisica di ogni tesserato. Un progetto in pieno stile Ajax e Barcellona che è stata presentata a Formello – alle ore 16 – dal presidente Claudio LOTITO, il quale ha svelato anche il nome : Roberto Lovati 

Ecco il suo intervento : Roberto Lovati è il nome della struttura, avrei preferito Bob ma all’anagrafe non esisteva (ride ndr). Vorrei parlare di cos’è? L’Academy è un college, vivranno alcuni ragazzi, i giovani fuori sede potranno studiare e vivere qui, ci sarà tutto. Faremo 6 campi di calcio dedicati solo ai giovani, palestra, foresteria con aria studio e aula per lezioni scolastiche. Ci sarà una clinica e servizi per i genitori. Vogliamo avvicinare la gente, renderli partecipi del progetto Lazio; vogliamo educare i giovani e forgiarne il carattere  con i valori della Lazio. La valorizzazione del merito e la legalità: questo spero che scelga la gente. Vogliamo che questi valori vengano tramandati nel futuro: al centro ci sarà la persona. Deve essere un calcio che deve coinvolgere le persone e educarli a questi valori. Nel progetto abbiamo anche recuperato una cisterna romana per coniugare la cultura con lo sport. Vogliamo stare dalla parte dei valori dello sport. Abbiamo fatto si che chi ha fatto il progetto sia laziale. I ragazzi devono sentire l’orgoglio di essere della  Lazio. Noi vogliamo creare una grande famiglia, le persone devono sentire l’orgoglio dell’apparenza. È la prima volta che accade in Italia. Sarà diretta da un olandese, da colui che ha costruito e creato l’Academy dell’Ajax. I ragazzi devono essre campioni nella vita esterna e in campo. In futuro i prossimo passo sarà lo stadio.Il nostro motto è non mollare mai e vogliamo che tutti partecipiate a questo progetto che ci permetterà di rimanere presente nei secoli. Venerdì sono andato a una cerimonia per ricordare la memoria di Giovanni Falcone. Mi è rimasta impresso un frase: “Le persone che abbassano lo sguardo, ogni volta che lo fanno muioiono, mentre coloro che procedono a testa alta muoiono una sola volta”. Noi vogliamo vivere, non sopravvivere. Vogliamo creare una grande famiglia. Questo sarà il progetto che ci permetterà di rimanere presente nei secoli. Vorrei ricordare il 26 maggio. Quest’anno non siamo soddisfatti ma siamo certo che faremo bene con la determinazione e con il gruppo. Ora abbiamo ancora la possibilità di vincere con al Primavera, spero che vinca, che si chiuda bene questa stagione difficile. In me non alberga solo i rigore gestionale ma anche una grande passione. Io sono il custode dei valori Lazio e voglio che rimangano indelebili nel cuore di ognuno di noi per essere orgoglio di tutti coloro che si chiamano Laziali. Abbiamo iniziato un percorso di crescita, spero di chiuderlo con la costruzione dello stadio, questa è la mia mission. L’unica cosa che mi rimprovero è non essere entrato nel cuore dei tifosi. Io sono molto legata a questi colori, loro mi danno la spinta per andare avanti, Spero che i tifosi capiscano che i miei sono sentimenti autentici. Aiutatemi ad essere mago dei sentimenti, grazie a questo faremo le cose per bene. Oggi siamo divisi, non dobbiamo esserlo, l’unione fa la forza. Insieme possiamo raggiungere tanti traguardi. Siamo una società temuta, abbiamo realizzato tutto quello che ci eravamo detti; radio, tv, negozi e faremo per la prima volta l’academy. Ma manca l’affetto, la voglia di stare insieme. In una famiglia il padre assume atteggiamenti forti e duri, ma è il suo compito. Vogliamo l’affetto di tutti i tifosi, sono pronto ad accettare critiche costruttive, già l’ho fatto in passato e lo continuerò a fare. È un percorso di pace non di guerra. Dobbiamo abbattere i rivali ma non possiamo farlo senza i tifosi Si vince tutti insieme. Vorrei che si ripartisse con una logica del dialogo, com una grande famiglia. Dimostriamo di essere un gruppo compatto portatore di autentici valori. Lo dico pensando anche a Fiorini che con quel gol ci sta permettendo oggi di festeggiare. Siamo l’unica televisione che ha una gestione propria. A settembre faremo anche una scuola di giornalismo sportivo. Siamo dinamici, non statici, ma sembra che manchi qualcosa. Manca quel sentimento affettivo passionale che darebbe dei punti di riferimento certi a tutti,oggi siamo disorientati. Noi vogliamo creare nuovi valori, la Lazio è una filosofia di vita. Grazie a tutti, sono contento che tutti voi siate vanti qui e che c’è ganze ce ci lavora dando i massimo per ottenere i massimo. Io non ci sono riuscito…  Ora spero che partiamo tutti insieme, proseguiamo in una strada di crescita che ci regalerà momenti importanti”



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Keita e Tounkara rinnovano fino al 2018

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Lazio - BolognaErano cresciuti nella Cantera del Barcellona, sono diventati i gioielli della Lazio. Hanno trascinato la Primavera di Bollini verso lo scudetto un anno fa a Gubbio, si sono appena ritrovati in prima squadra. Keita è stato protagonista e si è già fatto largo in serie A: 26 presenze, 5 gol e altrettanti assist. Con Reja nel girone di ritorno è diventato titolare. «Una stagione piena di cose, rimango con le cose positive. Grazie a tutti per il supporto e l’affetto che mi avete dato» ha postato ieri su Twitter, inserendo le foto più belle della sua stagione. Con il Bologna, all’ultima di campionato, ha esordito Mamadou Tounkara, classe ‘96, ancora in orbita Primavera. Prima di tornare a concentrarsi sui play off di Rimini, il centravanti spagnolo ha realizzato il suo primo gol con i grandi nell’amichevole di Sofia. La Lazio ha blindato sia Keita che Tounkara sino al 30 giugno 2018: si attende l’ufficializzazione del nuovo accordo. Continueranno a far parte a lungo della Lazio. Keita è ormai un titolare, Tounkara si giocherà le sue chances nel ritiro di Auronzo

Tratto da: Il Corriere dello Sport 



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La Lazio è tra le società più redditive in Italia

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lotitoQuarantatré tavole, una mini-enciclopedia del pallone declinato nella sua accezione economica e sociale. Questo è ‘Il calcio conta’, libro in uscita mercoledì per Bur eRai Eri, scritto da Niccolò Donna, Gianfranco Teotino e Michele Uva, con la prefazione del direttore dellaGazzetta Andrea Monti. Una pubblicazione destinata a diventare un appuntamento fisso, un osservatorio annuale dei numeri del movimento, sotto la forma accattivante dell’infografica. Il calcio conta ma, precisano gli autori, oggi in Italia conta un po’ meno. E proprio il confronto impietoso con l’estero è il filo conduttore. Basti pensare allo spread calcistico con la Germania. La Serie A è indietro di 270 punti rispetto alla Bundesliga (erano 172 nel 2007-08) mescolando i seguenti parametri: rapporto fatturato/stipendi, patrimonio netto, rapporto fatturato/passivo, spettatori e ranking Uefa. La Liga è a -146, la Premier a -174, solo la Ligue sta peggio: -290. Lo sappiamo, il calcio italiano ha perso competitività. Il guaio è che il differenziale con l’Europa aumenta sempre piùGli stadi sono la nostra palla al piede: 64 anni l’età media di quelli di A, nessuno rientra nella categoria élite dell’Uefa, solo 3 sono a 4 stelle, contro i 12 élite e i 10 a 4 stelle della Germania. Così, non deve stupire se scorrendo le tavole ci si strabuzza gli occhi di fronte a questo dato: nel 2012-13 il Colonia, in Bundesliga 2, ha registrato un’affluenza media di 40.688 spettatori! La redditività, poi, resta un miraggio. Tra il 2007 e il 2013 l’Inter ha accumulato 620 milioni di perdite; poi ci sono Milan (262), Juventus (185) e Roma (134). Le virtuose?Udinese con 51 milioni di utili, Napoli (50), Lazio (34) e Catania (27). Numeri che devono invitare tutti a un esame di coscienza.



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Un addio pesante ma aspettato da tutti

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BIAVA LEDESMA Era nell’aria da tempo, uno dei difensori più importanti della S.S Lazio lascerà la rosa per tornare a casa. Stiamo parlando di Biava, che tramite un comunicato ufficiale ringrazia tutto lo staff biancoceleste e i tifosi:
“Dopo quattro anni e mezzo lascio la Lazio. Voglio ringraziare tutti, dai magazzinieri al Presidente, dai dipendenti della società ai tecnici, dai dirigenti ai collaboratori del club. Un grazie particolare va ai miei compagni di squadra, con i quali ho avuto l’onore e il piacere di vivere questo momento importantissimo della mia carriera. Un pensiero speciale ai tifosi, con loro ho provato emozioni uniche, irripetibili e indimenticabili che porterò per sempre nel mio cuore. Grazie Lazio”.
Noi dello staff di since1900 ringraziamo il giocatore per tutto quello che ha fatto, con le sue tante primavere che non lo rendono giovane ha dimostrato che in questi anni l’età non conta, salvando più volte la lazio da azioni pericolosi. Biava che nel suo piccolo e nella rosa difensiva che non è da top team, ha mostrato grande forza di volontà coprendo come a pochi la sua linea difensiva. Un difensore molto importante durante certe partite dove risolveva e “tamponava” gli errori dei compagni.
Un addio che non ha sapore di “arrivederci” ma che a malincuore sappiamo tutti che la gestione biancoceleste faticherà a rimpiazzare un valoroso giocatore come lui.



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Ledesma ricorda il 26 Maggio :” La mia fede tu la conosci… “

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LEDESMACon la mente basta tornare indietro, a quel 26 maggio 2013. La Lazio è campione di Roma, la Coppa Italia è biancoceleste. Il ricordo di tutti è ancora vivo, come quello di Cristian Daniel Ledesma, che sulla propria pagina Facebook ha postato la foto di un graffito su un muro della Capitale accompagnato da una frase: 

...la mia fede tu la conosci, e’ solida da tempo.
(A.Donati “La più bella di tutte quante”)

Buon 26 maggio a tutti i laziali

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Oggi verrà presentata l’Academy

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PRIMAVERAUn anno fa la storia, oggi il futuro. Il 26 maggio 2013, alle 19.27, Senad Lulic spingeva in rete il pallone più pesante della sua carriera e tra i più importanti della storia laziale. E’ del bosniaco il volto del trionfo, quello che stasera sarà di nuovo festeggiato allo Chalet del Bosco in occasione del “Giuliano Fiorini Day” per il saluto degli idoli d’un tempo (tra gli invitati anche Beppe Signori) al bomber che salvò la Lazio del meno nove, con tanto di cocktail creato ad hoc – come anticipa Il Corriere della Sera, non poteva che essere ribattezzato il Lulic 71 – e videomessaggio dal ritiro mondiale della Bosnia. Forse il suo ultimo regalo alla causa biancoceleste, visto che Juve e Inter (con i bianconeri in pole position) se lo contendono e in estate potrebbero portarselo via da Formello, ma non l’unico. Occhio infatti, proprio alle 19.27, al suo profilo ufficiale Facebook: si attendono sorprese, potrebbe essere postata la foto di quella casacca speciale. Ma la festa non sarà circoscritta solo alla Capitale: il Lazio Club Milano ha organizzato la tradizionale festa di fine stagione, con la presenza di tantissimi ex laziali di epoche diverse, proprio in concomitanza del 26 maggio. Una data non casuale, appunto, scelta per la presentazione ufficiale dell’Academy biancoceleste che andrà in scena alle 16 a Formello. Fino alle 13 si potrà continuare a votare per darle un nome – la volata è tra Maestrelli e Lovati, salvo sorprese dell’ultima ora – quindi scatterà la festa con circa 500 invitati, compresi esponenti del mondo istituzionale e sportivo. Come riporta stamattina l’edizione romana de La Gazzetta dello Sport, oggi Claudio Lotito illustrerà i dettagli dell’operazione, che riunirà nella casa biancoceleste di Formello l’intero settore giovanile, dai Pulcini fino alla Primavera. Saranno creati altri quattro campi, in aggiunta ai tre già esistenti, e un’altra foresteria per ospitare i ragazzi delle giovanili che arrivano dall’estero e da altre zone d’Italia. Una sorte di college, modello Ajax e Barcellona, in cui i ragazzi potranno anche studiare e saranno seguiti da alcuni insegnanti. L’allargamento del centro sportivo biancoceleste, peraltro, favorirà altre iniziative collaterali, come quella di agevolare le visite dei tifosi per un itinerario non solo sportivo ma anche archeologico (all’interno di Formello ci sono resti di epoca etrusca). Il lancio dell’Academy accompagna una speranza per il futuro della Lazio, garantito dai talenti cresciuti nella Primavera di Bollini e oggi di Inzaghi. Nel giro di un paio d’anni, Lotito e Tare si augurano di veder diventare titolari in prima squadra almeno un paio di ragazzi. Sarebbe il modo migliore per dare continuità di risultati e di tenuta a un impianto collaudato: questa la riflessione odierna de Il Corriere dello Sport, che come esempio recente più importante a livello di club nel calcio italiano cita l’invincibile Milan di Sacchi e la sua linea difensiva tutta italiana: Tassotti, Costacurta, Baresi e Maldini. Con gli italiani, in assoluto, ci sono maggiori possibilità di instaurare rapporti di lunga durata: si pensi in primis a Inzaghi e Siviglia, rimasti dopo aver appeso gli scarpini al chiodo come allenatori del settore giovanile, ma anche a Mauri, Rocchi, Brocchi e l’oriundo Ledesma. Con più di un occhio al domani dei vari Crecco, Filippini, Lombardi, Rozzi e Cataldi.

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A un anno dal trionfo in Coppa Italia, la Lazio festeggerà così

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26 maggio

26 MAGGIO Doppia festa domani per la Lazio. Proprio ad un anno dalla storica vittoria in finale di Coppa Italia contro la Roma, la società presenterà il progetto dell’Academy, di cui senza dubbio va fiero l’intero ambiente per il fatto di essere la prima squadra italiana a sperimentare il connubio calcio e scuola. In questa occasione, spiega il Corriere dello Sport (D.Rindone), verranno esposti tutti i trofei conquistati dalla Lazio dal 1900 ad oggi con particolare rilevanza per quella Coppa Italia che nessun laziale potrà mai dimenticare. Sembra ieri il giorno in cui Lulic, che seguirà dal ritiro la festa e ha promesso una sorpresaha insaccato al 71esimo minuto la rete che è valsa la vittoria dei biancocelesti contro i “cugini” giallorossi, sembra appena passata quell’estate di sfottò, quei giorni di gloria. E’ passato un anno invece, un anno non facile, anzi deludente e questa festa serve anche per il morale. Se si ripensa a quei giorni un po’ d’amarezza va via.

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De Vrij è a un passo

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DE VRJJ La Lazio è a un passo da De Vrij. Secondo quanto riportato stamane da Il Messaggero, dall’Olanda arrivano notizie positive su un accordo imminente, tanto che un paio di giorni fa il direttore finanziario della società di Rotterdam avrebbe avallato l’iter bancario proposto da Lotito, con tanto di garanzie bancarie: circa 4 milioni di euro a luglio, il resto della somma entro la fine dell’anno per un totale che si aggira sugli 8. Per ora da Formello non trapela nulla, ma per la fine della prossima settimana il patron laziale attenderebbe una chiamata per volare in Olanda e chiudere definitivamente l’affare.

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Riscatto Candreva, Lotito propone 6 milioni + Pereirinha o Cavanda

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La Presse
La Presse

Il ds dell’Udinese Giaretta ha annunciato un incontro per la prossima settimana, spostando però in avanti la probabile soluzione della trattativa. Le comproprietà vanno risolte entro il 20 giugno, la Lazio deve fare in fretta: l’edizione odierna de Il Tempo rivela che l’ultima offerta – 6 milioni più Cavanda o Pereirinha, entrambi valutati 3 milioni – non ha affatto soddisfatto il presidente Pozzo. 

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Reja rischia la squalfica

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reja lotito Sembrava esser tutto finito ma nulla è cosi. Nella vicenda Lotito-Petkovic si unisce al processo anche Reja. Il tecnico goriziano rischierebbe la squalifica in quanto fonti giornalistiche dicono che non poteva allenare la S.S Lazio prima del licenziamento di Petkovic.Lunedì scorso l’allenatore goriziano è stato convocato dagli investigatori della Procura federale diretta da Stefano Palazzi per spiegare quanto accaduto in quei giorni e ora potrebbe essere deferito alla Commissione Disciplinare. Il 30 dicembre il tecnico goriziano inizia la sua avventura-bis alla Lazio, allenando i biancocelesti almeno secondo gli «osservatori» presenti al centro sportivo biancoceleste. Per la Lazio, invece, il goriziano non ha mai allenato la squadra fino al 4 gennaio, giorno del licenziamento per giusta causa del bosniaco, giorno del licenziamento per giusta causa del bosniaco e della contestuale formalizzazione del tesseramento del friulano. Differenza importante perché in quei giorni il tecnico non avrebbe potuto allenare la Lazio, infatti la dirigenza sottolinea che fino a quel 4 gennaio sia stato Bollini a dirigere gli allenamenti. La Procura federale valuterà le informazioni raccolte e deciderà se deferire o meno Reja. La Lazio è tranquilla e oggi chiamerà il tecnico goriziano per fissare il vertice societario previsto, e poi rimandato, a inizio settimana”. Lo scrive Daniele Palizzotto su “Il Tempo”.
Sololalazio.it



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Tare promette :” La Lazio vi stupirà “

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Lazio-Napoli serie A

Finita una stagione  deludente, la parola passa alla società biancoceleste che dovrà muoversi bene sul mercato per ricostruire la Lazio. Parola che Il Corriere dello Sport dà al diesse Igli Tare, intervistato da D. Rindone, sulle colonne dell’edizione romana. Questo uno stralcio dell’intervista.

Tare, è l’ora della verità. Avanti con Reja: sì o no? “Sia noi che Reja, dopo ogni stagione vissuta insieme, ci sediamo intorno ad un tavolo per capire se ci sono i presupposti per continuare. A gennaio eravamo rimasti così”.

Nelle ultime ore s’è parlato di Stramaccioni ed Unai Emery. Cercate un altro allenatore? “Speculazioni, invenzioni. Noi parliamo con Reja prima di farlo con qualsiasi altra persona, è stato sempre informato rispetto ai giocatori che abbiamo in programmazione. C’è un allenatore che merita di essere preso in considerazione, merita rispetto.”

Il viaggio in Bulgaria non è servito per parlare? Quando si conosceranno lo decisioni finali? “Ci incontreremo nei prossimi giorni, gli impegni sono terminati, c’è tanto tempo prima dell’inizio della nuova stagione. Non deve esserci frenesia, le cose non si decidono in fretta. Conta una cosa…”.

Quale? Lo dico da due anni. È iniziato un percorso di cambiamento generazionale e programmazione. Su questi presupposti c’è da capire se si può proseguire insieme. Se giudichiamo il lavoro svolto da Reja in questi mesi non si può dire niente. L’Europa? Era un obiettivo. Con la mancata qualificazione non ha compromesso il rapporto. Le valutazioni vanno fatte a 360º”.

Tare, come immagina la nuova Lazio? “Aggressiva, competitiva, organizzata, affamata. Penso a una Lazio determinata, vogliosa di vincere, capace di far esaltare la gente, i suoi tifosi”.

Niente Europa, quale sarà l’obiettivo? “Il gruppo sarà formato da 24/25 giocatori”.

Si ma la Champions, la vostra Lazio riuscirà a conquistarla? Molti pensano che questa squadra più di così non possa fare.. “Negli ultimi anni abbiamo perso la Champions per la differenza reti o per un punto, ci saremmo andati per due anni di fila. Tra prima squadra e Primavera abbiamo vinto più di altri, abbiamo lanciato tanti giovani, questo mi rende orgoglioso. Certo, quando si lavora tanto si commettono anche degli errori. L’anno che si è concluso è stato di transizione, il prossimo sarà di consolidamento. La Lazio deve essere tra le prime cinque squadre del campionato italiano, è un obbligo ambire in alto. In Italia vedo poche squadre con un potenziale giovanile come il nostro. Faccio alcuni nomi: Keita, Perea, Felipe Anderson, Onazi, Cataldi, Crecco più uno o due elementi della Primavera attuale. In rosa ci saranno 8/9 ragazzi sotto i 20-21 anni, non vedo altre rose con così tanti giovani'”.

I giovani si, ma servono anche giocatori pronti. “Dovremmo esser bravi a creare il giusto mix tra giocatori giovani e d’esperienza”.

Lei pensi ad una Lazio aggressiva, con quali schemi di gioco? “Pensiamo a due sistemi di gioco, 4-3-3 o 4-2-3-1, la difesa sarà comunque a 4. Due schemi molto aggressivi, proiettati in avanti, offensivi. In questa stagione lo abbiamo visto a tratti. Dobbiamo cercare di esprimerci così per 90 minuti”.

Tare, andiamo al sodo, quanti acquisti progettate? “In linea di massima nei nostri pensieri sono previsti 4/5 acquisti, incluso quello di Djordjevic. Stiamo facendo, l’estate sarà molto lunga anche per via del Mondiale, avremo modo di studiare ogni possibilità e fare nuove scoperte. L’importante è sapere cosa vogliamo e non avere fretta nel costruire una squadra importante”.

Nessuna fretta, ma nemmeno ritardi… È importante dare la possibilità all’allenatore, se possibile da subito, di lavorare con il 70-80 per cento dei nuovi acquisti, è utile per far capire loro il calcio italiano”.

Cosa manca alla Lazio? Cosa cercate? “Dobbiamo aggiungere qualcosa di importante alla qualità già esistente. Manca cinismo, la determinazione di imporsi in campo con grande intensità, con la voglia di vincere le partite a tutti i costi. Uno degli obiettivi per il futuro sarà creare un gruppo con un’idea, una fisionomia e la volontà di rappresentare con grande onore questa maglia”.

Candreva: c’è il rischio di perderlo? “Mi fido di quello che ci ha detto l’Udinese. Certo, le cose vanno messe nero su bianco. Io penso che alla fine Candreva diventerà un giocatore della Lazio. Fa parte del progetto, è un punto di forza. Lui ha espresso la sua volontà nelle interviste, non ci aspettiamo sgarbi né dall’Udinese né da Candreva”.

Quanti soldi serviranno? “In linea di massima le cifre sono quelle che circolano”.

Parliamo di ruoli. Due difensori centrali, un esterno difensivo, una mezzala sinistra. I quattro acquisti base saranno questi?“Vogliamo migliorare i reparti in cui sono state riscontrate delle difficoltà, uno di questi è la difesa. Ma parlando della nostra difesa penso che i primi difensori debbano essere gli attaccanti. La Lazio della prossima stagione dovrà essere una squadra con la difesa alta, aggressiva a palla coperta, unità verso un obiettivo”.

Hernanes è stato venduto a 20 milioni. La gente si aspetta che questi soldi vengano reinvestiti… “Non è vero che i soldi sono stati incassati tutti come sento dire. Ci sono delle date, ci son dei pagamenti pluriennali.Dopo la Coppa Italia abbiamo speso 22 milioni e non abbiamo venduto nessuno. Per Hernanes in estate ci fu un’offerta da 30 milioni che non venne nemmeno presa in considerazione”.

Sì, ma alla fine il giocatore non ha rinnovato e avete rischiato di perderlo a basso costo. È vero, poteva essere una perdita economica importante, ma rifarei quella scelta, la squadra nelle nostre intenzioni doveva esprimere il suo valore”.

I big, appunto. Tanti vanno via. Lulic resterà? “Non sono arrivate le richieste. Con Lulic a gennaio siamo stati molto chiari: gli abbiamo detto che non erano arrivate proposte. Se arriveranno? La società farà le sue valutazioni, è un giocatore importante e tale rimane. Non mettiamo nessuno sul mercato”.

Caso portieri: che farete con Marchetti per la prossima stagione? La verità è una, è stato infortunato. Ci sono i referti medici: siamo ben coperti nel ruolo, Marchetti è un grande portiere, ci confronteremo con il suo entourage. Berisha ha dimostrato di essere all’altezza, se andasse via Marchetti potrebbe diventare il primo. Strakosha il miglior portiere Primavera in Italia”.

Tare, facciamo un nome. È De Vrij l’asso per la difesa? “È vero, sono stato a Rotterdam, ma anche per altre ragioni. De Vrij è un ottimo giocatore, farebbe molto bene nella difesa della Lazio”.

Biava e Dias verso l’addio, serve una nuova coppia di centrali. “Con Dias parleremo un’ultima volta, vediamo. Biava? Non penso rinnoverà per motivi familiari”.

Un altro anno con Klose, c’è chi dice che è finito, come risponde? “Ha avuto obiettivi importanti oltre quelli prefissati con la Lazio, dopo questo Mondiale potrebbe lasciare la Germania, il suo corpo non può reggere l’intensità degli impegni multipli. Non ho avuto dubbi sul rinnovo, non è uno di quei giocatori che vuole chiudere la carriera incassando soldi. Sarà ancora il vero Klose”.

Festa del 1974, l’Olimpico era strapieno. Riuscirete mai a riempirlo così? “L’obiettivo di tutte le società del mondo è riempire uno stadio così. Ho visto con grande ammirazione la festa del 12 maggio, è stata la festa di tutto il mondo Lazio, si è visto il potenziale che esiste”.

Servono infatti: ma cosa intendete fare per riavvicinare la gente? Sempre che sia ancora possibile. “Bisogna cercare il dialogo: è importante spiegare ma è altrettanto importante essere ascoltati. Vogliamo rendere partecipi i tifosi, la differenza la fanno anche i risultati: ti fanno più credibilità e forza”.

Molti tifosi chiedono a lei e Lotito di andarsene, avete denunciato minacce. Come ha vissuto quei momenti? “Non ho mai toccato questo argomento in modo aperto. Ricevere minacce di morte sia personali che alla famiglia non è mai bello per nessuna persona al mondo. Ho sempre cercato di vedere le cose con più serenità possibile, non posso considerare tutta la gente, allo stesso modo. Mi dispiace solo che non sia stato dato risalto ai fatti”.

Lunedì nascerà l’Academy. È un passo ulteriore verso il futuro? “Stiamo creando nuove strutture, serviranno per la formazione di giocatori e allenatori, vogliamo creare campioni made in Lazio. Ci vuole tempo, ma anche pazienza”.

Un’altra accusa: il mercato di gennaio spesso ha riservato grandi delusioni. Perché? “Molte critiche hanno superato le reali dimensioni. Non mi piace fare mercato a gennaio, i costi sono maggiori, le difficoltà aumentano. È importante programmare bene le cose. Parliamo di Honda”.

Sì, parliamone. “Il CSKA Mosca non è una società che vende facilmente, lo ha visto anche il Milan. Noi eravamo comunque in grado di chiudere l’operazione. Saha? Non era un acquisto previsto, arrivò solo perché Klose si fece male. Felipe Anderson? A gennaio dissi: «Era e rimane un nostro obiettivo». Alla fine è arrivato”.

Helder Postiga e Kakuta, perché prenderli? “Non hanno avuto costi di acquisto, sono arrivati in prestito con riscatto. Postiga aveva solo un problema muscolare, dopo le visite abbiamo scoperto che soffriva di ernia discale. Nonostante tutto è un giocatore importante, non a caso il Portogallo lo porterà ai Mondiali. Non lo dico per difendere l’operato, posso accettare anche le critiche, ma è giusto chiarire certi concetti. Con Kakuta mi sento in colpa, ha avuto poco spazio. Negli anni precedenti ci sono stati tanti infortuni tra gennaio e marzo”.

Negli ultimi anni, prima della scorsa estate, Candreva a parte, sono arrivati Ederson, Ciani, Pereirinha e Saha. Non crede che siano stati acquisti deludenti? “Non definirei nessuno di loro come gente senza qualità, non da Lazio. Rispondo così, vorrei vedere quanti sono i giocatori comprati per 36 mila euro e che ora valgono più di 30 milioni. Faccio dei nomi: Keita, Tounkara, Minala, anche gli stessi Lulic e Candreva”.

Questo per dire? “Sommiamo le cose positive e sommiamo le cose negative, così si fanno i bilanci. L’importante è vedere cosa rimane in bacheca, lo dirà la storia, il compito non mi riguarda. L’importante è lavorare con orgoglio e serietà nei confronti di questa società e dei tifosi, lo meritano”.

Ma non pensa che in questi anni qualcosa in più si poteva fare?“Si può fare sempre, certo. Lo si può fare quando vinci  figuriamoci quando le cose non vanno bene”.

Derby: come colmerete il divario creatosi con la Roma? “Nessuna gelosia, quando gli altri fanno un ottimo lavoro lo riconosco con onestà. Negli anni precedenti siamo stati noi davanti, avrei piacere di vedere la Lazio sempre più in alto. Abbiamo nuovi sogni”.

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Vinicius si sente pronto :” Voglio giocare in Serie A “

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Vinicius

Un goal che sa di liberazione, un sinistro che allontana le nubi e rischiara l’orizzonte. Si è sbloccato, Vinícius De Freitas Ribeiro, dopo mesi vissuti nell’anonimato ha trovato spazio e continuità in quel di Padova. Ci ha pensato la rete siglata sabato scorso contro il Pescara a fargli conquistare una volta per tutte le luci della ribalta. Le panchine e le tribune all’ombra del Colosseo sono ormai uno sbiadito ricordo, l’ex Cruzeiro ha ingranato la quinta in maglia biancoscudata, collezionando sette gettoni, un assist e una segnatura. Sembra trascorsa una vita da quel 5 luglio del 2013, giorno dell’approdo nel Bel Paese del ragazzo di Rio de Janeiro. Catapultato in una realtà completamente diversa, il laterale verdeoro ha faticato a dismisura a imporsi, non è mai a riuscito scendere in campo con l’aquila sul petto, complici anche una lunga serie di infortuni che ne hanno limitato la crescita. Il 30 gennaio del 2014 è già tempo d’addio:‘Faccia da Teschio’ (così lo chiamavano in patria i tifosi, per via di quei lineamenti scavati) viene ceduto al Padova con la formula del prestito con diritto di riscatto e contro riscatto da parte della società biancoceleste. Nella città dei tre “senza”, Vinícius rinasce, sboccia, illumina. Al suo fianco c’è Tommaso Rocchi, nelle vesti di maestro, consigliere, fratello maggiore. La redazione de Lalaziosiamonoi.it ha raggiunto proprio il terzino brasiliano per parlare della sua nuova esperienza in Serie B e non solo.

Sabato scorso contro il Pescara hai segnato il tuo primo gol in Italia. Che significato ha questa rete? “È stata una grande gioia, ricorderò per sempre questo gol, sono davvero felice”.

A servirti l’assist è stato Tommaso Rocchi, uno che alla Lazio ha scritto pagine di storia… “Ho un buon rapporto con lui, mi sta sempre vicino e mi trasmette fiducia. Prima di ogni gara mi dà molti consigli, suggerendomi cosa fare in campo, i movimenti giusti. Per la mia crescita è stato davvero importante, è un grandissimo campione”.

Ti ha parlato del derby della Capitale? Tu ne hai vissuto uno dalla panchina… “Sì, ho avuto la fortuna di vedere da vicino cosa significa. Per me sarebbe un sogno scendere in campo al derby contro la Roma, spero di tornare alla Lazio la prossima stagione per poterlo giocare”.

Quando hai saputo che il club biancoceleste ti cercava? “Avevo subito un infortunio serio al piede sinistro, ero in fase di riabilitazione”.

Hernanes, Dias, Ederson, Felipe Anderson: ti hanno aiutato i brasiliani presenti in rosa ad ambientarti in Italia? “Sì, stavo sempre vicino a loro. Hernanes è un campione dentro e fuori dal campo, lui e Dias all’inizio mi hanno aiutato molto con la lingua, non sapevo una sola parola di italiano. Non è facile per un ragazzo di 20 anni ambientarsi in un Paese nuovo, per questo li ringrazio. Adesso sto diventando un italiano (ride, ndr)! Sono contento di giocare qui, sono pronto per la Serie A”.

Avrai assaggiato sicuramente un piatto tipico romano, il tuo preferito qual è? “La carbonara, assolutamente (ride, ndr)! Quando sono arrivato mangiavo solo carbonara, poi Tare mi ha detto di mangiarne di meno perché era un piatto troppo calorico”.

Alla Lazio hai legato con qualcuno in particolare? “Con i più giovani, Keita, Perea, Cavanda, Felipe Anderson. Ma parlavo sempre con tutti, eravamo un bel gruppo”.

Quali differenze hai notato tra il calcio italiano e quello brasiliano? “Per il ruolo che faccio io, ovvero quello di terzino, ho notato che è più difensivo. Per questo preferisco giocare in un 3-5-2, così posso spingere di più per sfruttare le mie caratteristiche. Ma a Padova ho dimostrato di poter ricoprire il ruolo anche in una difesa a quattro. In ogni caso a me basta giocare, poi decide il mister dove”.

Al tuo arrivo nella Capitale sulla panchina della Lazio c’era Petkovic. Che ricordo hai di lui? “Un buon ricordo, anche se non ho avuto mai l’occasione di giocare quindi c’è poco da dire”.

Cosa non è andato nei primi mesi italiani? “Avevo bisogno di fare esperienza ad alti livelli, l’allenatore non mi conosceva, ero molto giovane e ha preferito dare fiducia a qualcun’altro. Ma adesso ho dimostrato di avere qualità, ho il mondo del calcio davanti a me, ho solo 21 anni e spero di continuare a crescere”.

Reja invece lo hai conosciuto per un breve periodo. Che impressione ti ha fatto? È un bravo allenatore, mi parlava spesso, mi diceva di continuare ad allenarmi al 100%. Una volta ha preferito schierare Lulic come terzino, mi ha chiamato per rincuorarmi, per spiegarmi che Senad gli dava più garanzie, lo conosceva da tempo”.

Hai sentito Felipe Anderson in questi mesi? Anche lui ha faticato a imporsi… “Sì, lo sento spesso. So che ha finito in crescendo la stagione. Ma con i giovani è così, devi avere pazienza, aspettare il loro processo di crescita. Non si può pretendere che facciano subito bene, bisogna saper aspettare il momento giusto”.

Un giudizio su Keita? “Ha qualità importanti, se manterrà i piedi per terra diventerà un giocatore fortissimo”.

Se ti dico saudade cosa mi dici? “Non ho avuto tanta nostalgia di casa. Certo, sento la mancanza dei miei amici, ma la famiglia è con me, mia mamma è qui a Padova, quindi non ho tanta saudade”.

Hai avuto modo di parlare con Tare in questi giorni? Avete discusso del tuo futuro? “Ci pensa il mio procuratore, sa lui cosa fare. Io penso a lavorare sul campo. Il mio obiettivo è quello di tornare a Roma, mancano ancora due partite alla fine del campionato, poi vediamo cosa succede. C’è tanto da fare alla Lazio, io qui sto dimostrando le mie qualità. Spero di fare bene anche in biancoceleste”.

Tra poco prenderà il via il Mondiale: chi lo vince? “Vince il Brasile! Ma l’Italia arriverà lontano, speriamo in una finale Italia-Brasile”.

Per le vacanze che progetti hai? Tornerai a casa? “Sì, tornerò in Brasile, rivedrò i miei amici, che è la cosa più importante”. 



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L’Espresso attacca Lotito :” Usi la Lazio per arricchirti “

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lotito-soldiPer il proprietario, la Lazio non è solo una questione sportiva“. Sfogliando l’edizione di questa settimana dell’Espresso, l’occhio cade facilmente su un articolo dal titolo: Lazio paga, Lotito incassa“. L’argomento del focus – a firma Camilla Conti – pone l’attenzione sull’ultimo bilancio trimestrale della società capitolina (datato 31 marzo e reso noto lo scorso 13 maggio). In particolare, la lente d’ingrandimento riguarda la cosiddetta voce “Rapporti con parti correlate”. In questa categoria – scrive l’Espresso – vengono citate cinque società con cui la Lazio è in affari, tutte riconducibili a Lotito“.

Snocciolando la relazione, si entra nel particolare:Nell’elenco ci sono i costi sostenuti nel trimestre gennaio-marzo 2014 per i servizi di vigilanza della Roma Union Security (310 mila euro) e l’assegno da 320 mila euro staccato alla Gasoltermica Laurentina, che si occupa della manutenzione del centro sportivo di Formello“.

E ancora: Al conto si aggiungono poi 240 mila euro pagati alla Omnia Service per il servizio di mensa e i 3,30 milioni versati alla Lazio Snam Sud, l’impresa di pulizie fondata da Lotito nel 1987. Altri 360 mila euro, infine, sono finiti nelle casse della Salernitana – la seconda squadra del patron biancoceleste – per l’utilizzo di diritti commerciali e pubblicitari“, con l'”obiettivo d’impiego e valorizzazione del patrimonio sportivo soprattutto del settore giovanile“.

Un capitolo suggellato da una precisazione: tutte le transazioni in questione sono state perfezionate a condizioni di mercato“. “Niente di irregolare, dunque – conclude l’Espresso -. Resta il fatto che la Lazio è un bel cliente per Lotito. Che alle gare d’appalto sembra preferire le società di calcio“.

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Diego Costa fu proposto a Tare, ma rifiutò

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DIEGO COSTAIncredibile retroscena di mercato. L’agente Fifa Canovi svela che Diego Costa, quando ancora non era esploso ai livelli attuali, fu proposto a molti club italiani ed europei. Tra questi club ci fu anche la Lazio. Canovi spiega l’accaduto a Retesport: Fu proposto anche a Tare. L’esborso era irrisorio, solo 300.000 euro, ma il Ds della Lazio rifiutò. Motivo perchè non amava i calciatori spagnoli, dimenticando il fatto che Diego Costa è brasiliano poi naturalizzato spagnolo“. Se fosse vera questa storia, la Lazio ha perso un’occasione a dir poco clamorosa.



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L’orgoglio di De Martino :” Il nostro futuro parte dalla storia “

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de martinoPartire dal passato per ridisegnare il futuro: il progetto Academy verrà presentato lunedì. Come spiega Stefano De Martino, sulle frequenze di Lazio Style Radio 100.7, sarà un inaugurazione “virtuale” in cui finalmente si svelerà il nome scelto dal popolo biancoceleste per la struttura dedicata al settore giovanile, che si inizierà a costruire a luglio:“Per ora è Piola il nome meno quotato, ma tutto può cambiare fino a lunedì. Non vedo l’ora di sapere dove cadranno le preferenze della gente laziale. Ci godremo la giornata di lunedì con il lancio dell’Academy, un momento importante: la Lazio è la prima società che mette in atto un progetto come questo, ed è motivo di orgoglio. Il nostro futuro nascerà dalla storia di uno di questi nomi! Domani presenteremo il programma della giornata, si comincierà alle 16. Non sarà un pomeriggio a cancelli aperti perché sarebbe impossibile un evento del genere, sarà su invito. Ci sarà una rappresentazione di tutto il settore giovanile, dai più piccoli alla Primavera. E’ un inaugurazione “virtuale”, poggeremo la prima pietra del progetto per rappresentare l’inizio di un percorso. Il percorso dell’Academy, che quindi già da lunedì avrà una fisionomia ancora più chiara, partendo dal conoscere il personaggio a cui sarà intitolata”

Il responsabile della comunicazione biancoceleste ha continuato parlando della Primavera, poche ore dopo i sorteggi delle final eight: “Non vedo l’ora che ci sia il derby Primavera! La Primavera è importante, stiamo facendo benissimo. Siamo contenti di quello che stanno facendo tutti i nostri ragazzi del settore giovanile”. 

La Lazio dei “grandi”, invece,  stasera vola a Sofia, per disputare l’amichevole contro il Levski: “Dopo la partita di stasera avremmo modo di parlare di prima squadra, analizzando tutti gli aspetti di questa stagione”. 

In una data storica come quella del 26 maggio, avrà luogo anche la prima edizione del Giuliano Fiorini Day, che con quel gol al Vicenza regalò alla Lazio la vittoria e l’accesso agli spareggi per la salvezza: “Io ero allo stadio -racconta De Martino- vivendo quegli 82 minuti di agonia. Ricordo tutto di quel gol: ero in tribuna, al momento della rete tutti abbracciavano tutti, fu una grandissima emozione!” . 

 



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