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Prima fase Mondiali : Come hanno giocato i “Lazionali”

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Si è chiusa la prima fase del Mondiale in Brasile che ha riservato piacevoli sorprese (Costa Rica, Algeria e Grecia in primis), conferme (il Belgio e le sudamericane) e cocenti delusioni (Italia e Spagna su tutte). Tre giornate intense che hanno visto in campo ben sette calciatori della Lazio. Qualcuno ha brillato, altri hanno mancato l’occasione e c’è chi ha svolto semplicemente il compitino. In quattro sono ancora in lizza per il titolo, mentre in tre hanno salutato anticipatamente la terra verdeoro. Analizziamo singolarmente le prestazioni dei calciatori biancocelesti.

ANTONIO CANDREVA – Il numero sei dell’Italia è partito alla grande. Prestazione maiuscola la sua contro l’Inghilterra, impreziosita da un assist al bacio per Balotelli. Antonio è stato il migliore in campo contro gli inglesi uscendo tra gli applausi di tutto lo stadio di Manaus al momento della sostituzione con Parolo.  L’esterno di Tor de’ Cenci viene confermato contro la Costa Rica, ma mostra notevoli passi indietro. Il laziale non ha lo stesso cambio di passo e delude le aspettative. La sorella ha rivelato che il giocatore ha giocato con qualche linea di febbre, ma non basta a giustificare una prova tanto opaca. Nella sfida decisiva contro l’Uruguay, Prandelli lo lascia in panchina per tutti i novanta minuti. La rete di Godin rispedisce gli Azzurri a casa anzitempo e il giudizio su tutta la Nazionale non può che essere negativo.

MIROSLAV KLOSE – Non esistono più parole per descrivere l’attaccante della Germania. Tenuto in panchina contro il Portogallo, Miro è sceso in campo nella ripresa sia contro il Ghana che nella sfida contro gli Usa. Contro gli africani gli sono bastati solo tre minuti per trovare in allungo la rete che gli ha permesso di raggiungere Ronaldo come miglior marcatore nella fase finale di un Mondiale. Tutto il mondo si è complimentato con l’attaccante della Lazio. Contro gli Stati Uniti entra in campo ad inizio ripresa al posto dell’amico Podolski. La punta capitolina lotta come un leone, fa tanto movimento ma sui piedi non gli capita una sola occasione. Adesso nel mirino c’è la rete numero sedici che lo porterebbe da solo in vetta alla classifica e, soprattutto, la conquista del Mondiale che sarebbe la ciliegina sulla torta di una carriera favolosa.

LUCAS BIGLIA – L’Argentina ha chiuso il suo girone a punteggio pieno grazie alle tre vittorie, sofferte, contro Bosnia, Iran e Nigeria. Nella squadra del ct Sabella ha trovato poco spazio Lucas Biglia. Il regista della Lazio, protagonista nella fase di qualificazione, ha messo insieme tre presenze, ma sono spezzoni di partita. Sette minuti contro la Bosnia, tre con l’Iran e due con la Nigeria, poco per dimostrare il proprio valore. Il selezionatore dell’Albiceleste gli ha preferito Gago e Mascherano, ma l’ex Anderlecht lavora duro e si farà trovare pronto se il ct dovesse avere bisogno di lui.

ALVARO GONZALEZ – Il Tata si conferma il solito lottatore indomabile. Parte in panchina nella prima sfida contro il Costa Rica, ma è tra i pochi a salvarsi nello scampolo di match che Tabarez gli concede. Il numero venti della Celeste ha superato la concorrenza partendo titolare nelle sfide con Inghilterra e Italia. Gonzalez ha dato tutto in campo con la solita grinta e caparbietà non cedendo nemmeno davanti alla stanchezza o a qualche acciacco. L’Uruguay affronterà ora la Colombia nell’ottavo di finale più equilibrato ed interessante che potrebbe far volare la Celeste.

EDDY ONAZI – Più che positiva l’avventura del centrocampista africano che è volato agli ottavi di finale con la sua Nigeria. Onazi ha disputato tutte le sfide da titolare al fianco di Obi Mikel formando una diga davanti alla difesa che ha permesso ai nigeriani di superare un girone complicato. Il mediano della Lazio continua a dimostrare una maturità importante per un ragazzo che compirà 22 anni solamente a dicembre. Su di lui sono molti i rumors di mercato che vorrebbero parecchi club di Premier e Bundesliga sulle sue tracce, ma il suo futuro potrebbe essere ancora in biancoceleste, dove le sue caratteristiche potrebbero essere molto utili.

SENAD LULIC – Eliminazione con qualche rammarico per la Bosnia dell’esterno laziale. La sua nazionale si candidava al ruolo di possibile sorpresa della manifestazione, ma ha pagato le sconfitte con Argentina e Nigeria nelle prime due partite, rendendo inutile il successo nell’ultima sfida contro l’Iran.  L’eroe del 26 maggio ha iniziato da protagonista assoluto fornendo l’assist ad Ibisevic per la prima rete nella storia della competizione per la Bosnia. Senad è stato il migliore dei suoi nel primo match, ma poi è andato calando un po’ come accaduto al compagno di squadra Candreva. Deludente la sua prestazione contro la Nigeria, con l’attenuante che Susic lo ha schierato arretrato sulla linea dei difensori, che lo ha visto uscire dopo un’ora di gioco. Nella terza giornata resta in panchina per tutta la gara chiudendo così la sua avventura brasiliana.

HELDER POSTIGA – E’ durato solo sedici minuti il Mondiale del centravanti del Portogallo. Paulo Bento gli concede una chance nella sfida contro gli Usa, ma un problema muscolare lo costringe ad abbandonare prematuramente il campo. L’attaccante lusitano aveva fame di rivincita dopo sei mesi vissuti ai margini con la maglia biancoceleste ed appena 139 minuti sul terreno di gioco. Sperava che con un torneo importante, la Lazio potesse riscattarlo dal Valencia, ma così non sarà.

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