Anche se il campionato è iniziato da poche giornate, la Lazio di Pioli si ritrova quest’oggi a disputare uno scontro diretto per una presunta qualificazione in Europa (stando a questa classifica).
“Sarà una partita difficile per entrambe le squadre che hanno lo stesso obiettivo, anche se loro in Europa ci sono già quest’anno. Noi dobbiamo migliorare nettamente il campionato precedente. I valori sono simili poi sarà il campo a parlare”. Il tecnico della Lazio, Stefano Pioli, introduce così la sfida per l’Europa con la Fiorentina. “La squadra sta dimostrando di che di pasta è fatta al di là dei risultati positivi e negativi – aggiunge l’emiliano -. Poi ogni settimana siamo di fronte a un esame.E’ un esame importante e cercheremo di portare a casa i tre punti. Il nostro andamento a livello di prestazione è abbastanza continuo, ma siamo alla ricerca di continuità di risultati. Sappiamo dove vogliamo arrivare e dobbiamo trovarla, partita di domani altra possibilità per andare in questa direzione”. Pioli risponde quindi al suo predecessore Edy Reja che ieri aveva detto che la rosa biancoceleste ha “valori importanti” per “inseguire il terzo posto”: “Deve stare tranquillo, non ho messo mai le mani avanti. Lo ripeto: la società mi ha messo a disposizione la squadra adatta per centrare l’obiettivo, stiamo lavorando bene ma dalle parole dobbiamo fare i fatti
CdS
Il baby-attaccante laziale potrà vivere il sogno nazionale. Nell’Ottobre 2013, l’avvocato del senegalese,nato in Spagna,ha cominciato le pratiche per cambiare lo “status di Keita”. Il blitz recente a Barcellona, ha dato buoni frutti. E’ infatti arrivato l’ok per la cittadinanza ed il passaporto che trasformerà il giocatore da extracomunitario a comunitario (si libera perciò un posto nella Lazio come extracomunitario).
Le notizie buone per l’attaccante non finiscono qui: la nazionale U21 spagnola sta attendendo che la faccenda vada in porto per convocarlo con loro. La stima della chiusura si aggira intorno ad un mese. Adesso però il “neo-spagnolo” guarda solo alla Lazio e spera di convincere Pioli per un posto da titolare nella rosa biancoceleste”
CdS
Giuseppe Signori torna a parlare del suo trascorso alla Lazio ai microfoni di ElleRadio nella trasmissione “I laziali sono qua”
“Il mio primo giorno di Lazio è stato abbastanza traumatico. Ho perso il raduno. Dovevo fare le visite, ma non ho trovato Tor di Quinto. Al tempo non c’erano navigatori e mi sono perso insieme a mio padre per le strade di Roma. Alla fine abbiamo chiamato un taxi. Io arrivavo da Foggia, per sostituire un idolo del tifo laziale come Ruben Sosa. C’era curiosità, ma anche scetticismo”. Scetticismo scacciato via in meno di 90 minuti, la doppietta in quel di Marassi ancora accende i cuori dei tifosi laziali. “Sono partito forte e questo sicuramente ha aiutato me così come la squadra a ottenere risultati importanti. Siamo tornati in Europa, dopo tanti anni. Stava nascendo una nuova Lazio, con l’avvento di nuovi campioni, ma soprattutto di un nuovo presidente”. Una figura, quella del presidente Cragnotti, che ha rappresentato quasi un padre per Signori, come ammette lo stesso attaccante. “L’ho visto giovedì scorso. Passava qui a Bologna e io, nel mio ristorante ho il suo vino, così ci siamo incontrati. E’ sempre stato un rapporto padre – figlio. A prescindere dalla parentesi della possibile cessione al Parma, c’è sempre stato un rapporto di reciproco rispetto. Il fatto che ancora oggi ci vediamo e andiamo a pranzo o a cena insieme conferma quanto di positivo io possa pensare di una persona che, come presidente, non mi ha mai fatto mancare niente. Quando vinci la classifica cannonieri per due volte consecutive ti aspetti un adeguamento di contratto. Lui è stato l’unico presidente che se tu gli chiedevi un euro, lui te ne proponeva due”.
AMICI E NEMICI – Cinque stagioni in biancoceleste, un’avventura che ha intrecciato i fili con molti campioni che all’epoca giocavano nella Lazio a quei tempi. Uno su tutti Paul “Gazza” Gascoigne, ma non solo. “Ho il ricordo indelebile di una persona disponibile, eccezionale, ma con un carattere, al di fuori del campo, troppo fragile. Lui con la sua semplicità e anche con le giocate in campo riusciva a venir fuori dalle situazioni più difficili. E’ ovvio che questa dell’alcolismo per lui è una battaglia più complicata. L’ultima volta che l’ho visto fu in occasione di un’amichevole a Malta tra Italia e Inghilterra, prima dei Mondiali del ’94. Mi sembrava stesse abbastanza bene, rincuorato e pensavo che avesse superato questa grossissima difficoltà. Purtroppo oggi leggo che continua a ricadere nello stesso errore. Chi mi ha impressionato di più? Sembra un paradosso, ma il più forte tecnicamente per me era Giovanni Stroppa. Eppure non ha avuto la carriera che meritava, probabilmente perché, nonostante avesse una tecnica fuori dal comune, mentalmente non è riuscito a fare il salto di qualità. Poi non ho mai visto nessuno saltare come Riedle. Nonostante non avesse un’altezza straordinaria, riusciva a restare in aria quel secondo in più rispetto al difensore che gli permetteva di rubargli il tempo e fare gol. Poi c’è Boksic. Reputo Alen uno dei talenti più forti mai esistiti. Aveva una forza esplosiva associata a una tecnica che lo rendeva devastante. Gli mancava solo essere un po’ più concreto sotto porta”. Dai compagni agli avversari. “Non è per sminuire quelli che ci sono oggi, ma c’erano difensori veri. Si parte da Baresi, Maldini, Costacurta, Galli e Tassotti e questi sono solo quelli del Milan. C’era un giocatore che ho sofferto molto, a prescindere che fosse della Roma. Parlo di Aldair, grande campione sia in campo che fuori. Ci sono quei giocatori che soffri particolarmente, magari per come ti marcano, perché hanno i tuoi stessi tempi. Lui è un giocatore che in due derby non me l’ha mai fatta vedere, questo non lo nascondo”. Un solo grande rammarico nella carriera di Signori, il rapporto non idilliaco con Eriksson, l’allenatore del secondo scudetto laziale. “Avrei preferito che andasse diversamente il rapporto con Eriksson. E’ stato quello che mi ha fatto prendere una decisione importante per la mia carriera, ma che non avrei mai voluto fare. Io mi sarei visto a vita laziale. Il problema non era se giocassi o meno, era una questione umana. Essere trattato “come uno della Primavera” dopo quello che avevo fatto mi sembrava eccessivo. Ogni allenatore ha le sue idee ed è pagato per fare delle scelte, ma queste non devono prescindere il rispetto per la persona”. 127 reti, ma una in particolare è rimasta impressa nella memoria dell’ex bomber laziale. “Quello in Lazio-Inter 3-1 del ’92. E’ il classico gol che tutti sognano. Riuscire a dribblare tutti e poi far gol. E’ il più bello perché dentro c’è tutto. C’è forza, convinzione, tecnica… è completo”.
Lalaziosiamonoi
La Lazio di Lotito sta facendo di tutto per riportare i tifosi allo stadio. A sette mesi da quel famoso Lazio-Sassuolo dove i seggiolini dell’Olimpico erano quasi tutti occupati per una protesta pacifica contro la gestione societaria, il club capitolino organizza una sorta di premio per ogni traguardo raggiunto. L’obiettivo è quello di portare 18mila tifosi allo stadio. Centrato il primo step la biglietteria metterà in vendita tagliandi a 10 euro per le curve per la prossima gara casalinga con un nuovo obiettivo da centrare. Superato quello step,come una carta fedeltà, la società abbasserà i prezzi in curva fino a scendere a 5 euro
Le indagini del calcio scommesse proseguono senza sosta ormai da mesi e mesi.
Nelle squadre sotto controllo, ci sarebbe anche il Sassuolo.
Sono spuntate infatti, altre partite sospette datate ed inedite già dal 2007. I periti incaricati al controllo degli apparecchi elettronici (smartphone,tablet e pc) stanno effettuando una ricerca con 20 parole chiave su oltre 100 dispositivi degli indagati.
Parte dei risultati è stata consegnata oggi durante l’incidente probatorio disposto dal gip Guido Salvini su richiesta del procuratore Roberto di Martino.
Dagli accertamenti è finora emerso che negli apparecchi di 27 indagati sono state trovate le parole chiave che il procuratore aveva chiesto di cercare. Si tratta di sms e chat in alcuni casi con personaggi non emersi finora dall’inchiesta o in altri casi con indagati ai quali invece non erano stati sequestrati gli apparecchi informatici. Le perizie hanno rilevato altri particolari. Ad esempio, Stefano Mauri, capitano della Lazio, non ha fornito il pin del suo telefonino e senza quel numero i periti, per ora, non hanno potuto esplorare l’apparecchio. Stessa cosa è accaduta con Ivan Tischi, ex del Pescara, e Mauro Bressan, ex della Fiorentina, considerato il braccio destro di Amir Gegic, uno dei capi degli zingari e uomo chiave dell’inchiesta. Le perizie sugli apparecchi di Massimo Erodiani, allibratore di Pescara, e di Mario Bruni, ex commercialista di Beppe Signori, hanno fatto emergere numerosi scambi di informazioni su partite vecchie e nuove. Gli accertamenti sul pc di Bruni hanno svelato un enorme giro di denaro nell’ambito del calcioscommesse.
La copia forense relativa alle analisi sul pc di Antonio Conte, ora allenatore della Nazionale, è risultata illeggibile. Inoltre i periti non sono riusciti a decifrare, perché scritti in una lingua sconosciuta persino al traduttore di Google, le conversazioni trovate sugli apparecchi di Luca Burini, ex manager che da vent’anni lavorava in Cina come promoter per società bolognese che produce lastre di ceramiche, accusato di riciclaggio di denaro insieme con Beppe Signori, Luigi Sartor e al suo commercialista Daniele Ragone. Le parole chiave che il procuratore del tribunale di Cremona Roberto di Martino ha chiesto di cercare negli apparecchi informatici sequestrati a calciatore ed ex nell’ambito della maxi inchiesta sul calcioscommesse sono 19: abbraccio, assegni, beppe, bolognesi, cambiale, cervia, civ, garanzia, gol-gol, handicap, makelele, over, ovetto, pareggio, under, uovo grande, uovo piccolo, vittoria, zingari-zingaro. Le perizie devono ancora essere completate. I risultati verranno illustrati all’udienza del 29 ottobre.
CdS
Il nazionale serbo torna a parlare della sua tripletta rifilata al Palermo nella scorsa partita di campionato contro i rosanero. L’attaccante laziale è intervenuto ai microfoni della sua nazione. “E’ stata sicuramente la miglior partita della mia carriera, mi è riuscito tutto. Erano cinque giornate che aspettavo il gol, ma non posso certo lamentarmi, è stata la ciliegina sulla torta perché questa tripletta è arrivata il giorno dopo il mio compleanno, è stato tutto perfetto. Ciò che ho vissuto a Palermo non potevo immaginarlo neanche nel migliore dei sogni”
Il giocatore bianco celeste non crede nemmeno ai suoi occhi: “Onestamente non ero sotto pressione, ma gli attaccanti hanno bisogno di gol. Ho cercato di farmi trovare pronto, sapevo che prima o poi avrei raggiunto il mio obiettivo. Già a Genova ero andato bene, avevo avuto due-tre occasioni, ma mi ero fermato sulla traversa. Poi anche con l’Udinese ero andato bene, ma non mi aspettavo una prestazione del genere, sono sorpreso anche io”.
La differenza tra il calcio francese e quello italiano si fa sentire:“In Francia conta più l’aspetto fisico e meno la tattica, in Italia invece gli allenatori muovono i giocatori come pedine sulla scacchiera. Tuttavia sapevo già cosa aspettarmi, ho parlato con qualche giocatore che aveva militato nel campionato italiano. Basta mi ha aiutato molto, mi sento come se fossi qui da anni”.
Non mancano nemmeno le parole sul match della sua nazionale che affronterà l’Albania di Cana: “Quando giochi in Nazionale non dobbiamo sentire pressione. Siamo una grande squadra, pochi in Europa possono vantare la nostra qualità. Dobbiamo essere uniti, non prendo neanche in considerazione la possibilità di non qualificarci per il prossimo europeo (che si giocherà proprio in Francia, ndr). La partita con l’Albania? Abbiamo già iniziato a pensarci, anche all’interno dello spogliatoio. Il calcio è anche questo, serbi e albanesi seduti allo tavolo. Fuori dal campo siamo amici, ma nel rettangolo verde nessuno sconto”.
Infine, conclude l’intervista spiegando come vive questa stagione in bianco-azzurro ed il suo rapporto con i tifosi laziali:“Cerco di portare la mia esperienza, questo è un grande club e Roma è una città eccezionale in cui vivere. Ci sono grandi aspettative da parte dei tifosi, loro vorrebbero che noi fossimo allo stesso livello della Roma, ma questo è un compito arduo, loro sono più forti finanziariamente. Noi siamo una buona squadra, l’obiettivo è quello di tornare in Europa, classificarci almeno tra le prime cinque”
La Lazio Primavera supera per 1 a 0 il Chievo verona grazie al gol di Oikonomidis. Un’azione partita da Tounkara che infiamma la fascia destra del campo con una corsa velocissima, cross in mezzo, velo di Palombi e l’australiano insacca davanti la porta. Un gol che vale il primo trofeo stagionale. Una Lazio molto combattiva e fluida con un ottimo gioco di squadra e diverse palle gol. Vittoria nettamente meritato per la squadra di Simone Inzaghi.Nel secondo tempo la partita si innervosisce con una sfilza di cartellini gialli sia da una parte che dall’altra facendo calare anche lo spettacolo.
Simone Inzaghi conquista il secondo trofeo a distanza di 5 mesi entrando così nella storia della Lazio.
La Lazio primavera cerca la storia, Inzaghi la pretende. I biancocelesti andranno in campo contro il Chievo questa sera.
Nella formazione laziale si attende una sola notizia: il tesseramento da parte di Lotito al neo acquisto Prce entro le 20.15 che gli permetterà di scendere in campo dal primo minuto di gioco.
Le probabili formazioni:
CHIEVO (4-3-3) – Sorcan; Bandini, L.Bertoldi, Mansi, M. Bertoldi; Damian, De Paoli, Zamboni; Ghirardi, Yamga, Bianchi. All.: D’Anna. A disp.: Pasotti, Crociati, Stanghellini, Sbampato, Carraro, Favre Gallo.
LAZIO (4-3-3) – Guerrieri; Pollace, Mattia, Prce (Silvagni), Seck; Verkaj, Pace, Murgia; Tounkara, Palombi, Oikonomidis. All.: Inzaghi S. A disp.: De Angelis, Antonucci, Quaglia, Rokavec, Manoni, Capuano, Collarino Rossi.
ARBITRO: Serra (sez. Torino)
ASSISTENTI: Raspolini e Cecconi
IV UOMO: Colosimo
La partita verrà trasmessa in diretta su Rai sport 2
Si torna a parlare del nuovo stadio che diventerà la nuova casa della Lazio. Il progetto ancora non è stato portato al Campidoglio ma secondo Repubblica.it, Lotito sta studiando una nuova location dove costruire lo stadio. Nei mesi passati il luogo doveva essere nei terreni di Mezzaroma, località poi bocciata per il rischio di esondazioni.Cento ettari in un’ansa del Tevere, una distesa di campi coltivati, a Prima Porta, all’altezza dei resti della villa di Livia, tra la Tiberina, che sfiocca dalla Flaminia e il fiume, e, dall’altra parte della riva, la Salaria.
Il progetto sembra non essere mutato: spalti attaccati al terreno di gioco, niente barriere, in caso di bisogno verrebbero innalzati dei cristalli, inizialmente posti sotto il livello del rettangolo di gioco, quarantacinque metri di altezza circa. La struttura è stata ideata su due livelli: circa 30 mila tifosi verrebbero ospitati nell’anello inferiore, altri 25 mila nella parte superiore. La copertura in poliestere, led luminosi ad evidenziare il logo Lazio anche di notte. Il tutto da realizzare nell’arco di 3 anni. Per ora il numero uno biancoceleste ha chiesto di definire un piano preciso che abbia come confini quelli dell’ansa del fiume, poi quando sarà pronto, lo presenterà in Campidoglio.
Lalaziosiamonoi
L’agente Savini torna a parlare del suo assistito e della situazione dell’ex Barcellona:” Keita ha rinnovato con la Lazio fino al 2018,non esiste nessun caso legato al contratto”. Al procuratore gli era stato chiesto se ci fosse qualche caso dopo che l’attaccante non è stato schierato dal primo minuto contro l’Udinese.
“L’allenatore credo preferisca Felipe Anderson perchè più consono ai compiti tattici che richiede”.
Savini spiega anche perchè non fosse stato ufficializzato il rinnovo di Keita:“la Lazio ha voluto fare così, rendendo noto l’accordo solo attraverso le parole del direttore sportivo Tare: preferivano fare così e a noi non cambiava nulla”.
Articolo scritto da www.cittaceleste.it
ROMA – Il bilancio biancoceleste non finisce mai di stupire. Lo scorso 18 settembre 2014, il Consiglio di Gestione della Lazio ha approvato il progetto separato e Consolidato relativo all’esercizio chiuso al 30 giugno 2014. Interessanti sono però alcuni fatti verificatesi successivamente a quella data: “E’ stato acquistato il residuo 50% dei diritti alle prestazioni sportive di un giocatore per Euro 4,00 milioni, Iva esclusa”. Questo il prezzo reale della seconda metà di Candreva, fresco fresco di rinnovo, o è solo la prima rata? Non solo: Lotito ha sborsato 11,75 milioni, Iva esclusa, per cinque giocatori della prima squadra: Braafheid e Djordjevic (ma non erano a parametro zero?), De Vrij, Gentiletti e Parolo. Dalla relazione del bilancio scopriamo anche che Basta è costato appena 500mila euro “con obbligo di acquisto al verificarsi di determinate condizioni”. Quali?
CASO PETKOVIC – Lo scherzetto Petkovic può costare caro, più di un milione. Ecco le cifre precise, ora lo sa anche la Lazio cosa rischia per il “licenziamento per giusta causa” del nuovo ct della Svizzera: “Nel mese di settembre 2014 è stato notificato alla società un ricorso per l’impugnativa del licenziamento di un tesserato del settore tecnico per Euro 1.107 migliaia lordi. Tenuto conto di tale situazione e sulla base del parere del legale della società, il rischio di soccombenza è stato valutato come possibile e pertanto la società non ha provveduto ad effettuare accantonamenti”. Ma come? Lotito non era convinto di “vincere” per il comportamento amorale di Vlado? Qui si legge che la “sconfitta” in tribunale è assolutamente dietro l’angolo. Nel progetto di bilancio si parla ancora pure della querelle Zarate, che il 14 agosto 2013 è stato autorizzato dalla Fifa al tesseramento provvisorio col Velez. La Lazio ha presentato ricorso per chiedere un risarcimento danni (di 10 milioni), ma “la decisione sulla vertenza ancora non è stata comunicata”. Risparmio comunque della retribuzione di 12,26 milioni.
POSTIGA, KAKUTA ED HERNANES – A proposito d’ingaggi, il doppio “bidone” semestrale Postiga-Kakuta è costato al club biancoceleste 2,27 milioni: questo lo stipendio dei due prestiti da gennaio a giugno. Due calciatori presi per “rimpiazzare” Hernanes, ceduto all’Inter per 20 milioni. Soldi che, insieme ai 2 milioni di Floccari (e alle restanti due rate dei 6,5 milioni di Kozak) però non vengono messi fra i ricavi al 30 giugno 2014. C’è una specifica biancoceleste: “La posizione finanziaria netta risulta negativa per Euro 16,86 milioni, con un incremento di Euro 10,29 milioni, rispetto al 30 giugno 2013, dovuto principalmente agli esborsi rivenienti dalla importante campagna acquisti estiva di diritti alle prestazioni sportive dei tesserati ( 18,812 milioni per Biglia, Anderson, Novaretti, Perea, Vinicius e Berisha, ndr) ed alla puntuale individuazione della competenza riferita alla stagione 2014-2015 degli incassi di rilevanti quote derivanti dalle cessioni dei diritti alle prestazioni sportive effettuate nella sessione invernale”. Una plusvalenza totale di 17.069 milioni, che avrà coperto totalmente l’ultimo mercato? A gennaio, forse, tutta la verità.
IL BILANCIO TORNA IN ATTIVO – Intanto il Profeta riporta la Lazio in attivo. Dopo il primo e unico bilancio chiuso in rosso da quando Claudio Lotito è presidente, la società ritrova il segno positivo nell’esercizio chiuso al 30 giugno 2014. Meno 5.89 milioni nel 2012/2013, più 7.07 nella scorsa stagione. In positivo nonostante una decisa diminuzione del fatturato (meno 22.3 per cento, da 104.63 a 81.33 milioni) solo in parte bilanciata dalla riduzione dei costi (meno 15.8 per cento, da 114.57 a 96.5 milioni), tra i quali spiccano i 52.31 milioni destinati al personale (calciatori e staff tecnico), quasi 12 meno dell’anno precedente. Il rapporto tra fatturato e costi è negativo per oltre 15 milioni: la “colpa” è dei ridotti ricavi del botteghino (3.7 milioni in meno tra gare in casa e percentuale per le trasferte), ma soprattutto degli introiti ricevuti dalla Uefa per la partecipazione in Europa League, crollati da 15.3 a soli 4 milioni. Tocca tornare di corsa in Europa. FONTE CITTACELESTE
ROMA – La Lazio ieri ha vinto, e magicamente il presidente Claudio Lotito è ritornato a parlare in qualsiasi trasmissione televisiva. Ha toccato molti argomenti : dalla Nazionale, alla vittoria di ieri fino ad arrivare a parlare del ritorno allo stadio da parte della Curva Nord. ” Se sono tornati è anche merito mio. Ho fatto molto per riavvicinarmi a loro e penso che lo abbiano capito. Tralascio qualche coro contro di me, poca cosa, l’importante è che hanno incitato la squadra.”
ROMA- Continua lo stallo per il rinnovo di Candreva in casa Lazio. Il giocatore oramai attende la chiamata dalla dirigenza laziale da prima del mondiale in Brasile, con Lotito che poi decise di rimandare tutto dopo il ritorno a Roma del centrocampista azzurro. Attualmente il giocatore sembra stia su tutte le furie con la società che però gli ha imposto il silenzio in attesa di una chiamata per stabilire il ìl giorno dell’incontro
I tifosi sperano che non ci sia un nuovo caso in casa Lazio (Pandev e Behrami su tutti) .
A riportare questa notizia è stata l’edizione romana del Corriere Della Sera
Giuseppe Di Lauro
La presenza di Lotito in nazionale sta provocando tensioni e malcontento. Dopo la partita di ieri contro la Norvegia c’è stato un botta e risposta tra il presidente laziale e De Rossi.
De Rossi: “Mi da fastidio”. Lotito: “Non sono solo consigliere”
„”Lotito? Io preferisco avere meno gente possibile attorno: mi hanno spiegato che è qui perchè è consigliere federale, visto che ce ne sono 21 speriamo non vengano tutti. Cerchiamo di parlare il meno possibile – ha detto il romanista a Sky sul presenzialismo del presidente della Lazio attorno alla nazionale – Se uno ha un fastidio personale, non vuol dire che sia di tutto il gruppo”.
De Rossi: “Mi da fastidio”. Lotito: “Non sono solo consigliere”
Immediata risposta del presidente della Lazio: “Non voglio fare polemica, io posso stare lì. Non sono solo Consigliere Federale ma molto di più”, ha detto ai microfoni di Rai Sport. Altro che derby Roma e Lazio.
COme ogni anno il CIES Football Observatory ha stilato il pronostico dei maggiori campionati Europei. Il prestigioso osservatorio svizzero come ogni anno, ha stilato la classifica finale della Serie A,Premier League,Liga,Buendesliga e Ligue1 . Questo pronostico si basa sull’analisi delle rose di ogni squadra e varie variabili (coesione,ambizioni etc..) Secondo gli svizzeri davanti alla formazione di Pioli, l’Inter arriverebbe sesta e il Napoli solamente quinto. Pronostico clemente con il Milan e la Fiorentina, rispettivamente al quarto e al terzo posto. Lotta a due per il titolo tra Roma e Juventus, con i giallorossi favoriti per la conquista del Tricolore.
ROMA – Puoi trovarci di tutto : macchine telecomandate, ricambi di biciclette, cellulari usati e…. biglietti per andare a vedere la partita della Lazio. No signori, non è uno scherzo ma è la pura verità. La società biancoceleste pur di vendere i biglietti per la prossima partita in casa contro il Cesena, ha dato la possibilità ai tifosi di acquistare persino su Groupon.
Cosi recita l’annuncio sul ” web volantino ” più famoso del mondo ” 14 settembre,ore 15,pronti per il fischio dell’arbitro che da il via alle ostilità: sul terreno di gioco le aquile biancocelesti del neo tecnico Stefano Pioli puntano forte sulla velocità di Basta,Candreva e del promettente Keita, presidiando la difesa con la torre olandese De Vrij, e affidando le sorti dell’attacco all’eterno bomber Miroslav Klose, campione del mondo con la sua Germania nei recenti Mondiali 2014 in Brasile e miglior marcatore di tutti i tempi dei Mondiali “ ” E’ possibile scegliere tra la Curva Nord o la Sud oppure la Tribuna laterale, in uno stadio Olimpico che ama essere teatro dei grandi classici del calcio nostrano ”
La domanda è, come la prenderanno i laziali a questa ennesima caduta di stile da parte della società?
Lo scopriremo fra 6 giorni allo stadio Olimpico di Roma.
Moggi torna a parlare del suo passato e trova in Lotito un qualcosa che lo ricorda. Il presidente della Lazio ha svolto una scalata importante nel mondo del calcio tra elogi di pochi e critiche di molti,una scalata che è partita dalla Lazio,passando per la Salernitana,mettendo le mani sul Bari fino ad arrivare a coprire il ruolo del “braccio destro” del nuovo presidente Tavecchio.“Lotito è uno che ci sa fare – ammette – Pensate che quando io andavo in visita a Coverciano chiedevo sempre il permesso e venivo autorizzato. Lotito si è calato nella parte, ma è una persona che nella parte ci sa stare. Lotito è il più fidato partner di Tavecchio? Per quanto mi riguarda ho fiducia in Tavecchio e vi spiego anche il perché – conclude Moggi – Quando ha assunto la guida del settore dilettantistico, ha trovato un mondo allo sfascio. Ora, invece, i dilettanti sono il fiore all’occhiello della federazione. Certo, è difficile invertire completamente la rotta ma si può fare qualcosa”.
Sono passate poche settimane dall’elezione di Tavecchio e l’assegnazione in lega di Claudio Lotito che già c’è uno “sguardo” nuovo dalle parti degli azzurri.
Il presidente laziale infatti, ha indossato la giacca ufficiale della nazionale azzurra sopra al suo solito completo e si è seduto a bordo campo per osservare l’allenamento del “nuovo” team capitanato da Antonio Conte. Nell’allenamento si vedono anche i due laziali Candreva e Parolo che faticavano sotto gli ordini del nuovo Ct ex Juve. L’italia sarà impegnata questa settimana nei 2 match contro l’Olanda (amichevole) e contro la Norvegia (prima giornata del girone di qualificazione per il prossimo europeo)
Dopo il suo addio alla nazionale tedesca, il panzer non vuole abbandonare il rettangolo di gioco.
La Germania scenderà in campo contro l’Argentina per ridare una specie di “rivincita” della finale mondiale appena trascorsa che però non vedrà scendere in campo il “Panzer”. “Sono grato alla federazione per aver organizzato quest’evento.Il mio futuro?Sicuramente farò l’allenatore!”
Con queste parole Miro fa capire che il pallone non uscirà dalla sua vita e continua “Uno stage da Pep Guardiola sarebbe un bel regalo per me ma prima però c’è da riportare la Lazio in Europa”.
Gazza ci ricasca ancora.In questa settimana si è parlato molto di lui e del suo ritorno in campo. L’ex biancoceleste ha infatti firmato un contratto con una squadra amatoriale con l’Abbey e potrebbe fare il suo debutto contro il Rentech Repairs o l’ARC Cleaning. Il presidente del club di quarta divisione (Sunday Division Four League), tassista di professione, ha raccontato come è riuscito a convincere Gazza: “Mi ha chiesto una sigaretta e io insieme al pacchetto ho tirato fuori il contratto. Non ha fatto una piega, ha firmato subito.” Nell’intervista rilasciata al Daily Echo, Chris Foster ha rivelato che è tornato alla macchina saltando per la gioia: “Mi sentivo come un ragazzino di 14 anni, gli ho promesso che lo andrò a prendere ogni volta che vorrà venire a giocare”. Il Bournemouth FA ha confermato a BBC Sport che Gascoigne è regolarmente registrato e che potrebbe giocare subito.
Gazza solamente ieri mattina aveva annunciato il suo ritorno in campo ma il Mirror ha “smentito” il tutto pubblicando una sua foto che lo ritrae davanti casa ubriaco con una bottiglia di Vodka.
Ricoverato al Pole Hospital, l’ex laziale aveva chiamato un amico dicendo di essere a pezzi e chiedendo aiuto. Lo stesso amico avrebbe poi confidato: “Paul ha ripreso a bere”. Di nuovo in ospedale dunque, di nuovo vittima dell’alcol. Era uscito a gennaio dall’ennesimo ciclo di riabilitazione, ma a quanto pare di nuovo con scarsissimi risultati. Un incubo senza fine: il binomio alcol-Gascoigne è ormai la triste prassi di un campione tormentato.
Lalaziosiamonoi
Miro Klose torna a parlare degli obiettivi. La sua decisione di lasciare la nazionale l’ha portato a “concentrarsi” solo sul suo club attuale. «Sono molto contento di questo allenatore e dei nuovi acquisti. Stiamo dando il massimo negli allenamenti e speriamo di fare una grande stagione». Parola di Miro Klose. L’attaccante della Lazio ha parlato in conferenza stampa: «Dobbiamo – le parole del tedesco – raggiungere l’Europa, vediamo se riusciremo a fare qualcosa di più ma prima di tutto dobbiamo giocare bene domenica dopo domenica. Non mi interessano le voci che parlavano di me come di un giocartore che si stava risparmiando per il Mondiale, penso solo a me stesso e alla squadra. Futuro? Ho un conrtratto di un anno più opzione per un altro anno. Poi voglio fare il corso per allenatore. Appello ai tifosi? Dobbiamo fare di tutto per riportare il pubblico allo stadio, senza tifosi è difficile. Favorite per lo scudetto? La Juve, la Roma e le due milanesi ma io guardo solo alla Lazio. Djordjevic? E’ un ragazzo molto bravo, ha delle qualità importanti».
Poi torna a parlare sulla sua nazionale:
«Penso che la Germania ha capito che servono calciatori giovani e il lavoro fatto sui settori giovanili è stato fondamentale. Questa è la cultura giusta. Consigli alla Figc? Puntare sui settori giovanili, fare in modo che i giovani giochino nella serie A e poi anche in Nazionale».
CdS
Il presidente della SS Lazio,dopo giorni senza comunicati ufficiali, torna a parlare con una nota ufficiale nella quale si parla del neo acquisto Gentiletti e si prende i meriti di averlo portato in Italia. “L’organico della S.S. Lazio si è arricchito ulteriormente con l’arrivo del difensore Santiago Gentiletti dal San Lorenzo il cui acquisto rappresenta l’ennesima dimostrazione dell’impegno e dell’attenzione che abbiamo messo nel costruire una squadra forte da ogni punto di vista. Gentiletti e’ un difensore centrale sinistro che coniuga spiccato agonismo ad una sana caratterialità, entrambi ingredienti necessari per completare con equilibrio il reparto difensivo della squadra. Peraltro Gentiletti è un giocatore completo, che al suo ruolo da difensore sa unire una innata propensione al gol, come ha dimostrato nell’ultima stagione tra le fila del club argentino, con cui si è aggiudicato la Copa Libertadores. Si tratta di un risultato importante per la Lazio che dalla prossima stagione potrà contare sul contributo del miglior difensore della “Champions Sudamericana”. Siamo soddisfatti di un acquisto così importante e siamo sicuri che Gentiletti saprà confermare il suo valore anche nel campionato italiano. Per la Lazio e per i suoi tifosi, l’arrivo di Gentiletti è fondamentale per rafforzare una squadra già competitiva che saprà confrontarsi alla pari a tutti i livelli”
E’ un Lotito “all’arrembaggio” che sta mettendo mani su più fronti. Lotito ha iniziato con una ditta di pulizie arrivando alla SS Lazio passando per altre aziende. Secondo sito Dagospia, il presidente attuale avrebbe messo le mani sul Bari, porgendo il 30% del denaro oltre a quello pagato dal deputato Pd Francesco Boccia per evitare il fallimento del club dei Matarrese.
Secondo quanto scrive Giancarlo Dotto, il parlamentare Boccia, sfruttando le sue conoscenze politiche, avrebbe aiutato Lotito ad allungare le mani sul Bari per diventarne uno dei punti di forza della nuova proprietà fantasma. Il presidente della Lazio avrebbe nelle mani il 30% della società mentre il restante 70% sarebbe nelle mani della Infront, società che acquista e gestisce diritti televisivi e commerciali.
A dare man forte a questa ipotesi è l’arrivo di numerosi calciatori delle giovanili della Lazio che nella prossima stagione indosseranno la maglia del Bari.
Sembra che Lotito sia sempre più padrone del calcio italiano.
La voce di mercato sul giovanissimo Prce è trapelata dal blog ufficiale di Alfredo Pedullà.Il classe 96,sarebbe in dirittura di arrivo già da questa sera lasciando l’Hajduk Spalato. Data la sua giovane età non dovrebbe ricoprire il posto “vagante” in difesa che tutti i tifosi speravano di vederlo assegnato ad un giocatore con le caratteristiche migliori ai difensori attualmente in forza alla prima squadra ma dovrebbe fare una “gavetta” in primavera date anche le tante partenza in quel settore. Lotito l’avrebbe acquistato per 300 mila euro (premi di formazione). Secondo le indiscrezioni raccolte dal sito Lalaziosiamonoi, il “baby giocatore” sbarcherà domani a Roma con il suo agente per firmare il contratto che lo legherà alla Lazio,mentre alcune testate giornalistiche parlano di un possibile suo arrivo già da questa sera. Nulla di ufficiale quindi e di conseguenza le cifre e la durata non sono state diramate da nessuno.
Il calcio nacque come uno sport,il calcio divenne una passione, il calcio si trasformò in una fede il calcio italiano rispecchia il “bel paese”. Ormai non ci si stupisce più basta guardare chi entra nel governo italiano con una fedina penale macchiata da reati economici. Come scritto anche da Stefano Greco, il tifoso è passato dal Libera la Lazio al libera l’Italia. L’elezione di Tavecchio sta suscitando tanto clamore quanto dissenso sia tra chi ha la passione del calcio e chi porta a casa lo stipendio grazie al pallone. Quest’elezione ha anche portato il Presidente Lotito ad occupare una poltrona nella Figc. La ciliegina sulla torta è arrivata oggi con l’annuncio tanto atteso quanto scontato. Il successore di Prandelli è Antonio Conte. Un Conte che ha accettato di ricoprire la carica d’allenatore della Nazionale Italiana per la modica cifra di 3,5 Milioni di euro a stagione per un biennale.Stipendio che verrà pagato da due parti: 1,2 Milioni li pagherà chi di dovere mentre il restante uno sponsor.
Classe 1987, baluardo difensivo del Partizan Belgrado, Vojislav Stankovic è l’ultimo nome accostato alla Lazio in chiave mercato. L’agente del giocatore, intervenuto in esclusiva ai microfoni de Lalaziosiamonoi.it qualche giorno fa, ha rivelato che quella biancoceleste sarebbe una soluzione più che gradita, ma lo scoglio principale resta la richiesta del Partizan che vuole sul piatto 600mila euro, nonostante un contratto in scadenza a gennaio 2015. Intercettato dal portale serbo Sport, Stankovic non ha comunque nascosto il suo entusiasmo per un possibile trasferimento nella Capitale:“Sinceramente so che sono soltanto delle voci, ma niente di più. Tutto quel che riguarda un mio possibile trasferimento alla Lazio l’ho letto solo attraverso i media del nostro paese, così come quelli italiani. Mi piacerebbe, sarebbe bello se i biancocelesti si mettessero d’accordo con il Partizan, perchè un’occasione del genere passa una sola volta vita. Sono molto onorato dell’interesse nei miei confronti della Lazio. Vedremo alla finecome evolverà la situazione. Fino ad allora rimarrò concentrato sui miei obiettivi qui al Partizan. Stiamo per affrontare una partita importante a Nis e Nefčijem per la qualificazione per la Europa League ed è al momento il primo pensiero nella mia mente”.
Un gol stupendo, il suo marchio di fabbrica. L’Italia Under 21 esce sconfitta dall’amichevole contro la Romania, ma Danilo Cataldi incanta lo stesso. Punizione da fuori area, pallone incastonato sotto l’incrocio: arriva al 47′ del primo tempo la perla balistica del centrocampista della Lazio, una traiettoria a giro che non ha lasciato scampo al portiere romeno Buzbuchi. Il talento biancoceleste mette la firma sull’unica rete degli Azzurrini,quella del definitivo 2-1: allo Stadionul Ilie Oană, i padroni di casa passano grazie alle reti degli italiani Puscas (gioiellino dell’Inter) e Balasa (difensore della Roma). La formazione di Moldovan, ha condotto per lunghi tratti il match, con i ragazzi di Luigi Di Biagio più indietro per quanto riguarda la preparazione. Un test importante per l’Italia, in vista degli impegni di qualificazione europea di settembre contro Serbia e Cipro. Per Cataldi, oltre al gol, una prova convincente da regista: al 64′ l’ex Crotone ha poi lasciato spazio a Viviani.
Alla fine ha vinto Carlo Tavecchio. Come previsto sin dall’inizio della corsa alla potrona della presidenza della Figc, il numero uno della Lega nazionale Dilettanti sarà al timone del calcio italiano. Una vittoria scontata, arrivata dopo tre votazioni, con Tavecchio che ha raggiunto il 63.63% . Lo sfidante, Demetrio Albertini, non è andato oltre il 33.95%. Le schede bianche sono state il 2.42%. Dopo il risultato Tavecchio, in lacrime, ha ringraziato chi lo ha votato, ma ha anche garantito: “sarò il presidente di tutti soprattutto di quelli che hanno espresso il loro dissenso. Con le parole sono poco a mio agio, ma invito le componenti ad abbandonare le divisioni e mettersi al lavoro”. Tavecchio è stato sostenuto, sin dall’inizio, da Lega Serie B, Lega Pro e Serie D e dalla maggioranza dei club di Serie A. Più esiguo invece il fronte che ha appoggiato Albertini: Assocalciatori, Assoallenatori e arbitri (con una dichiarazione a favore dell’ex centrocampista del Milan arrivata durante l’assemblea). Juventus e Roma invece hanno guidato il fronte ribattezzato ‘no Tav’, che insieme ad altre 7 squadre di serie A – Torino, Sampdoria, Sassuolo, Empoli, Cagliari, Cesena e Fiorentina – chiedeva un passo indietro ad entrambi, soprattutto dopo la gaffe sugli extracomunitari di Tavecchio. Primo e secondo voto senza esito. Tensione tra Agnelli, Preziosi e Lotito La prima operazione di voto si è aperta con 274 delegati accreditati per 509 voti su 278 aventi diritto (con 516 voti totali). Tavecchio si è fermato al 60,20%, Albertini al 35,46%. Schede bianche al 4,33%. Per l’elezione serviva il 75%. Dopo i risultati del primo voto sono volati gli stracci. Protagonista il presidente della Juventus Andrea Agnelli che si è avvicinato al patron del Genoa Enrico Preziosi dicendo: “Non permetterti di parlare di me alla stampa”. Poi contatto anche tra il numero uno bianconero e quello della Lazio, Cluadio Lotito, in una conversazione dai toni accesi. Al secondo voto poi Tavecchio è salito al 63,18%, Albertini al 34%, schede bianche al 2,76%. Botta e risposta Lotito-Marotta All’Hotel Hilton di Fiumicino la giornata è iniziata con un botta e risposta tra Beppe Marotta e Claudio Lotito. Il dg della Juventus ha criticato il super attivismo del presidente della Lazio, definendolo ‘tutor al candidato Tavecchio’, aggiungendo poi che sarebbe stato difficile ricompattare un consiglio di Lega così frammentato perché “sembra che ci siano interessi personali a discapito dei collettivi”. Secca la replica di Lotito che ha parlato di atti di killeraggio mediatico contro Tavecchio “che fanno capo a dei riferimenti ben precisi sia di chi li ha promossi sia di chi li ha messi in atto”. A difesa di Tavecchio si è schierato anche il presidente del Genoa, Enrico Preziosi, che ha parlato di falso moralismo nei confronti del numero uno della Lnd. Cauto sull’elezione scontata di Tavecchio e stoccata al numero uno biancoceleste da Urbano Cairo, presidente del Torino e tra i promotori della lettera dei club di A che aveva chiesto il passo indietro dei candidati: “Sarà la federazione di Lotito? Non credo. Se vuole un ruolo in federazione, deve fare un passo indietro nella Lazio”. No convinto a Tavecchio ribadito anche dal direttore generale della Roma, Mauro Baldissoni. Non si è sbilanciato invece il presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero, unitosi nei giorni scorsi al gruppo dei ‘dissidenti’: “Voterò secondo contenuti e coscienza” ha detto Ferrero. Un appello invece all’unità è arrivato dal presidente della Lega di A, Maurizio Beretta che ha sottolineato l’importanza di un lavoro comune per rilanciare il calcio italiano e avviare una riforma. Dalla Lega di serie B e dalla Lega Pro confermato il supporto a Tavecchio dai presidenti Andrea Abodi e Mario Macalli. Albertini: “Puntare alla crescita dei giovani”. Tavecchio: “Unità delle leghe” A pochi minuti dall’inizio dell’assemblea elettiva Demetrio Albertini ha voluto rilanciare la sua idea per il calcio italiano, sottolineando che il progetto sportivo – punto che trova la condivisione di Damiano Tommasi dell’Aic – è alla base della sua proposta di cambiamento che punta sui giovani. Rinviato il discorso sul ct della Nazionale: “Conte ct? Ci pensiamo dopo l’elezione”. Nel suo discorso programmatico invece Tavecchio ha invocato “l’unità delle Leghe per garantire lo sviluppo del calcio italiano, ma serve il contributo delle componenti tecniche e degli arbitri”. Abete contro l’ipotesi commissario Il presidente dimissionario della Figc, Giancarlo Abete, ha aperto l’assemblea. Nel suo intervento ha voluto esortare i delegati ad eleggere un presidente, evitando il commissariamento. “Non ho mai creduto agli unti del signore, non serve chi non ha dimestichezza con i voleri che vengono dal basso, dalla base” ha detto l’ex numero uno della Federcalcio. Contrario al commissario anche un altro ex presidente, Franco Carraro, che ha anche ribadito di preferire Tavecchio ad Albertini.
Klose lascia la Nazionale. La lascia da Re, la lascia da Mito. Da campione del mondo, da miglior cannoniere della storia della Germania e da miglior marcatore assoluto nella fase finale di mondiali. Uno dopo l’altro ha scardinato record di leggende come Gerd Muller e Ronaldo, scrivendo nuove pagine di storia. Proverà a scriverne altre con la maglia della Lazio, ma oggi chiude definitivamente il capitolo con la casacca della nazionale tedesca. Lo ha annunciato sul sito della Federcalcio tedesca e inevitabilmente il mondo dello sport ha iniziato a omaggiarlo.
La Lega Serie A italiana: “Klose premiato ad Hannover prima dell’amichevole disputata dalla S.S. Lazio: il re del Mondiale lascia il trono da vincitore. Come un vero eroe”.
La Lazio, sulla sua pagina Facebook ufficiale, ha voluto onorare il suo Campione del Mondo: “Sei entrato nella storia della tua Nazionale. Solo applausi per te, Campione del Mondo e Leggenda del calcio”.
Joachim Low (Commissario Tecnico Germania) – “Quando la settimana scorsa mi sono incontrto con Miro, mi ha detto che ci stava pensando, parlandone con la sua famiglia. Ho capito subito che la sua era una decisione irremovibile e che non era possibile fargli cambiare idea. Per lui è sempre stato così: è una persona affidabile, se ti dice una cosa è quella. Così è stato anche per la Coppa del Mondo in Brasile: sapevo che Miro sarebbe stato in perfetta forma al momento giusto. Quando diventai vice ct nel 2004 Miro era già lì, abbiamo trascorso dieci anni insieme in Nazionale. Lui è una star internazionele, è uno dei più forti attaccanti che siano mai esistiti. Le sue qualità calcistiche, la sua abilità aerea, la sua media reti, la sua intelligenza calcistica, il suo instancabile impegno non sono secondi a nessuno nel mondo. Eppure è rimasto un giocatore rimasto con i piedi per terra, esempio di modestia, professionalità, affidabilità e spirito di squadra. Per Miro era sempre un onore essere convocato in Nazionale, ha dato tutto per la Germania. Ho il massimo rispetto per la sua decisione e ciò che è riuscito a fare nella sua carriera sarà difficile da eguagliare. A livello calcistico e umano Miro ci mancherà. Sono felice e grato per aver avuto l’opportunità di lavorare con Miroslav Klose”.
Wolfgang Niersbach (Presidente Federcalcio tedesca) –“Miro non è solo un giocatore eccezionale, ma anche un modello umano assoluto. In tutti questi anni è sempre rimasto umile e con i piedi per terra. Con i suoi 71 gol in nazionale e i 16 nella fase finale della Coppa del Mondo ha stabilito due record fenomenali che gli assicurano un posto d’onore nei libri di storia. Sono felice cha abbia potuto coronare questa grande carriera con il titolo Mondiale. Sia per lui che per Philipp Lahm è stato un addio degno e faremo in modo di celebrarli al meglio”.
Helmut Sandrock (Segretario Generale Federcalcio tedesca) – “Klose ha vinto il Mondiale ed è diventato il miglior marcatore della Nazionale. Ma soprattutto ha dimostrato come si possa essere ancora di classe mondiale anche a 35 anni, senza rinunciare a ogni ambizione sportiva ma anzi centrandola e andandone fieri”.
Oliver Bierhoff (Team manager Germania) – “È strano immaginare la Nazionale senza Miro. Nella Coppa del Mondo 2002 l’ho conosciuto da giocatore, poi a partire dal 2004 dal punto di vista di team manager. Con il suo atteggiamento, con il suo impegno, il suo carattere e le sue qualità sportive Miro era ed è anche fuori dal campo un modello di professionalità e umanità. I suoi successi e i suoi gol parlano da soli, la sua coerenza è unica. Dopo 13 anni insieme, posso solo dire: Grazie di tutto Miro!”.
Franz Beckenbauer: “Miroslav Klose si è guadagnato il suo addio, 36 anni è l’età giusta per questo. Con un Mondiale nel bagaglio, non si può fare di meglio. E’ un giocatore e una persona apprezzabile. Spero rimanga nel mondo del calcio”.
Mesut Ozil (via Twitter): “Grazie per i tuoi gol Miro! Tu sei già una leggenda!”.
Lukas Podolski (via Twitter): “Grazie per questa grande annata Miro. Hai guadagnato il tuo posto nella lista delle leggende. Davanti a te devo solo togliere il cappello!”.
Mario Gotze (via Twitter): “Grazie Miro! I tuoi numeri parlano da soli, ma come personaggio sei anche più notevole! Grazie!”.
Shkrodan Mustafi (via Facebook):“Un grande giocatore ha lasciato la Nazionale. E’ stato un piacere aver giocato con te”.
Thomas Muller (via Twitter): “Un grande lascia la Nazionale! Il miglior bomber dei Mondiali Miroslav Klose è sempre stato un modello dal seguire”.
Toni Kroos (via Twitter): “Congratulazioni Miro per la tua incredibile carriera in Nazionale e soprattutto per la grande persona che sei”.
Gary Lineker (via Twitter): “Che peccato! Penso che abbia appena raggiunto la vetta della sua carriera. Veramente un grande attaccante!”.
L’elezione di Carlo Tavecchio come Presidente della Figc viene vista da molti come un grande successo di Claudio Lotito. Il presidente della Lazio è stato il primo sostenitore del candidato e oggi può esultare per essere riuscito nella sua impresa. Il patron biancoceleste ha parlato subito dopo lo scrutinio finale ai giornalisti presenti, tra cui anche il nostro inviato, commentando anche il momento che vive la Lazio e le prossime mosse sul calciomercato: “Mercato? Da un mese e mezzo non mi dedico ai problemi della Lazio. Per l’elezione di Tavecchio è stato forte il mio ruolo all’interno della Lega Serie A non individualmente. Da un errore lessicale si è alzato un atto di killeraggio mediatico che non ha sortito nessun effetto. Chi conosce l’uomo e cosa ha fatto sapeva che non rispecchiava la realtà. I fatti lo smentiscono”.
Il rapporto con la tifoseria biancoceleste è ai minimi storici, ma Lotito sembra aver in mente cosa fare per riconquistare i sostenitori: “Comunicati, acquisto giocatori e Accademy: la Lazio sta facendo tanto per poter riacquistare i propri tifosi. Io mi auguro che se ci sia convergenza di temi, mi auguro che ci sia obiettività, Confronto? Lo faccio con la politica del fare e non con i tavoli aperti che alterano i ruoli. I tifosi sono appassionati ed è giusto che critichi in modo costruttivo. Se c’è una critica preventiva penso che non possa essere una cosa positiva e non faccia crescere la società. La Lazio ha avuto la capacità di risolvere tanti problemi. Non sono entrato nel cuore di una parte dei tifosi, ma spero di farlo presto. Mi chiedono di lasciare la Lazio? Io rispondo che il mio animus è quello di fare una grande società e dare soddisfazioni ai tifosi. Sarebbe fuori luogo abbandonare un percorso che inizia a dare i propri frutti dal punto di vista oggettivo. Se qualcuno non trova gradimento in quello che faccio, purtroppo non posso accontentare tutti. Comprerà un nuovo difensore per la Lazio? Assolutamente si”.