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Signori:” Rimanere alla Lazio per sempre era il mio sogno anche se sarei dovuto andare alla Roma”

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beppe-signori-lazio-ansa-17121995_352-288Non ama le interviste, fugge ai taccuini, preferisce la discrezione. Giuseppe Signori è in cerca di tranquillità, dopo un triennio d’inferno. Nel giugno 2011 viene arrestato dalla Polizia nell’ambito dell’inchiesta legata al calcioscommesse. E’ un colpo duro inferto al morale e all’immagine di uno dei bomber più prolifici della storia del calcio italiano. Beppe gol è tornato libero ben presto, è stato radiato da ogni rango della Federazione mentre sul piano penale le indagini sono ancora in via di sviluppo. Una vicenda intricata, dopo una carriera da incorniciare. La Lazio, inevitabilmente, è l’amore che non si scorda mai: 107 reti tra il 1992 e il 1997, tre volte capocannoniere, la fascia da capitano. Beppe Signori si racconta. Torna a parlare dopo un lungo silenzio, in un’intervista rilasciata al Guerin Sportivo, pubblicata sul numero di dicembre. Di seguito un estratto della stessa.

Tutti ricordano i tuoi rigori da fermo. “Iniziai a batterli così alla Lazio. Le regole obbligavano il portiere a stare immobile sulla linea. Avevo elaborato una convinzione, presa dal gioco delle freccette. Lì, se vuoi essere preciso, non dei prendere rincorsa. Così feci io dal dischetto. Dalla mia avevo un sinistro potente e preciso, senza rincorsa non davo nessun vantaggio al mio avversario. E poi c’è un piccolo segreto”.

E’ il momento giusto per svelarlo. “La postura del portiere. La spia era il ginocchio opposto che si piegava per prepararsi alla spinta. Così io la mettevo dall’altra parte. Ho fatto molti gol su rigore, a tutti. La mia bestia nera è stato Pino Taglialatela”.

Torniamo adesso al 1992, il tuo arrivo alla Lazio. “L’annata eccezionale con il Foggia fu un’ottima vetrina per tutti noi. Io andai alla Lazio, ma in realtà sarei dovuto andare alla Roma. Casillo era molto amico dell’allora presidente giallorosso Ciarrapico. Che però disse: ‘E chi è questo Signori?’?.

La Lazio invece ti conosceva? “Mi avevano visto in campionato. Cragnotti sapeva chi fossi, Zoff lo stesso, anche se l’artefice del mio acquisto fu il ds Regalia. Al Foggia andarono 11 miliardi di lire. Io mi trovai a gestire l’eredità di Ruben Sosa. Idolo della curva, in tre anni aveva segnato 40 reti”.

Mica male come programmino. “Alla prima in campionato segnai una doppietta. Dopo, fu tutto più semplice. Zoff mi trovò subito la giusta posizione. Seconda punta ‘leggera’ a supporto dell’attaccante di peso. Riedle in quel primo periodo, poi Casiraghi e Boksic. Loro aprivano gli spazi e impegnavano la difesa. Io arrivavo a concludere”.

Da Zeman a Zoff un bel cambiamento. “Facevamo il 4-4-2 classico, ma meno maniacale. Con Zoff si parlava molto, spesso eravamo noi giocatori a chiedergli del suo passato in campo. Un uomo di grandi valori che ho conosciuto in tutte le sue vesti, dato che due anni dopo fu nominato presidente della società”.

Il primo anno in biancoazzurro, subito il botto. “Segnai 26 gol, vinsi la classifica marcatori. Ero felice perchè avevo vissuto bene il salto, le pressioni, le responsabilità. L’anno seguente mi confermai capocannoniere con 23 gol. Così mi permisi di scherzare coi tifosi a proposito dei 40 gol di Sosa in 3 anni. In 2 ne avevo fatti di più”.

Signori idolo della curva laziale. “Un legame stupendo. Ma tutto il periodo alla Lazio è stato fantastico. La fascia di capitano è stata la consacrazione di un rapporto con la squadra, con la società, con un ambiente magico. Ero il primo ad arrivare al campo, l’ultimo ad andare via. Il lavoro paga, sempre. Allenamento, sacrificio”.

Alla Lazio hai incrociato anche Paul Gascoigne: “Un clown, un bambino capace di tutto. Una volta si presentò tutto nudo nella hall dell’albergo del ritiro, lo rifece sul pullman in una trasferta. In una galleria si spogliò completamente e si mise a sedere accanto a Zoff. A fine allenamento andavi verso la tua auto e dovevi stare attento alla maniglia della portiera. Se era bagnata, e non era acqua, era passato lui”.

1994. Alla Lazio si riforma la coppia con Zeman. “Cragnotti aveva deciso di dare a Zoff la presidenza. Allora io proposi di affidarsi a Zeman per la panchina. L’affare andò in porto e io mi presi un sacco di accidenti da qualcuno dei miei compagni (ride). Boksic mi ha sempre maledetto. I primi due anni andarono bene, alla terza stagione arrivò l’esonero e il ritorno di Zoff”.

Sbagliò qualcosa Zeman? “Non cambiò sistema di gioco, nonostante fosse cambiata la regola del fuorigioco. Da qui ci fu un calo di motivazioni. Il cambio fu doloroso ma inevitabile”.

Intanto nell’estate del 1995 era tutto fatto per il tuo passaggio al Parma. “Eravamo in Brasile in tournèe. Dall’Italia arrivavano le notizie del mio trasferimento e della contestazione dei tifosi che fecero saltare l’affare. Cragnotti me lo ricorda ancora: 25 miliardi non sono pochi. Rimasi impressionato da tutto quel che successe. Per me fu una cosa incredibile, non avrei immaginato tutto quel fracasso. Ancora oggi i tifosi mi dicono: ‘Beppe, io c’ero. Du’ pomodori li ho tirati pure io!’. Lì ho capito di essere entrato nella storia della Lazio”.

Cosa ha di particolare l’ambiente biancoazzurro? “Il passato, personaggi diventati mito come i ragazzi dello scudetto del 1974. E poi l’Olimpico, uno stadio bellissimo, sempre pieno, colorato, pieno di gioia. Il sogno era giocare per sempre con l’11 della Lazio”.

La bella favola finisce nell’autunno del 1997. “Era arrivato Eriksson e non mi vedeva. Sul piano umano fu una mazzata. Sono il capitano, ho segnato più di cento reti, nel 1996 ho vinto per la terza volta la classifica dei cannonieri. Non volevo il posto assicurato, ma delle spiegazioni sì”.

Quale fu la goccia che fece traboccare il vaso? “Quel che accadde con il Rapid Vienna in Coppa Uefa. Mi fece scaldare a lungo senza farmi giocare. Fu l’ultima perla. Lascio il ritiro, vado da Cragnotti e Zoff e gli dico che me ne vado. E cos’ a novembre finisco alla Sampdoria. Ma fu l’inizio di un periodo complicato e ancora oggi sono molto dispiaciuto nei confronti dei tifosi doriani che non hanno mai visto il vero Signori”.

Come è avvenuto il tuo arresto? “Ero a Roma, mi chiamano al telefono e mi dicono di andare alla Stazione Termini dove ci saranno due finanzieri in borghese per accompagnarmi a Bologna”.

Nient’altro? “No. Io infatti non capisco il perchè. Saliamo sul Frecciarossa e mentre siamo in viaggio mi telefona mia sorella. Piange. ‘Beppe, dove sei?’. ‘Sul treno per Bologna’. ‘Non è vero, la televisione ha detto che sei in carcere’. La notizia la sapevano tutti, tranne il diretto interessato. E a Bologna stavano perquisendo la mia casa. Ma c’è un’altra cosa che mi ha ferito”.

Cosa? “Le bugie. Il carcere, le manette. Tutta roba inventata. Arresti domiciliari, questa la misura adottata per me”.

Di vero c’è che risulti implicato in tutta questa faccenda del Calcioscommesse. “Non ho mai ‘calcioscommesso’. Non ho mai ‘fatto’ una partita, nè truccato, nè corrotto nessuno. Certe cose le possono fare solo quelli che sono dentro le squadre, Io avevo solo il tesserino Figc, non ero tesserato”,

E allora perchè sei stato tirato in ballo in un ruolo che appare non secondario? “Premetto che io sono qua, mi prendo tutte le responsabilità. Se ho sbagliato, pago. Ma deve essere dimostrato il mio reale coinvolgimento. Sono passati tre anni e non si vede la conclusione. Ho solo scommesso, lecitamente. Avevo delle informazioni e agivo di conseguenza”.

Informazioni di che tipo? “Quelle che si hanno quando si scommette. La stessa cosa che capita a un bancario che nel suo lavoro ordinario ha delle notizie sul rendimento di un certo investimento. Che fa? Non le prende in considerazione? Aspetto, perchè anch’io sono alla ricerca della verità”.

E quale sarebbe la verità? “Sono stato tirato dentro perchè non ho mai nascosto la mia passione per le scommesse. Ripeto: scommesse. Lo sapevano tutti nell’ambiente. Era uscita fuori anche la storiella del Buondì, dove pagavo chi sarebbe riuscito a mangiare la merendina in trenta passi. L’ex di fama che scommette diventa il capo dei capi. E’ lui che va punito con la radiazione, mentre chi ha venduto le partite e si è ‘pentito’ dopo due anni torna a giocare”.

Come stai adesso? “Meglio, rispetto a tre anni fa. Ho il mio ristorante a Bologna, ‘Al Campione’, che mi tiene occupato. Ho la mia compagna che mi è sempre stata vicino, i miei figli che hanno sofferto molto, soprattutto per le notizie false dei primi giorni, Bologna mi è vicina. Gli amici? Sono rimasti in pochi”.
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Lotito si tiene stretto Pioli:” “Con noi ha un rapporto sereno. Non è in scadenza a giugno!”

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PIOLI DJORDJEVIC LOTITOLa serie A ha preso una pausa per far spazio alle nazionali. Lotito ne approfitta per parlare del suo allenatore che ha fatto rinascere una Lazio rompendo il muro dei pronostici e remando contro a chi dava la Lazio nel bassofondo della classifica. La Lazio insieme alla Sampdoria stanno facendo un cammino a livello europeo ma con i soliti intoppi quando si giocano partite che dovrebbero portare quei punti per l’obiettivo “Europa”.
. A margine della consegna del premio “Il bello del Calcio”, il presidente Claudio Lotito ha parlato ai cronisti presenti anche in riferimento alla situazione del tecnico biancoceleste Stefano Pioli: “Non creiamo problemi. Pioli ha iniziato adesso, non siamo neanche a metà campionato – riporta Tuttomercatoweb.com –. Pioli ha un rapporto sereno e tranquillo con noi e un contratto che gli consente di rimanere alla Lazio. Scadenza a giugno? No, non è in scadenza il prossimo giugno”
Lalaziosiamonoi



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Lazionali,bene Cana e Berisha,Djordjevic in panchina

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djo Il campionato di serie A ha subito uno stop facendo accendere i riflettori per le qualificazioni all’Europeo 2016. I nazionali laziali fino ad ora hanno ottenuto 2 sconfitte ed un pareggio. La serbia di Djordjevic,il quale è stato per tutti e i 90 minuti in panchina, è crollata in casa contro la Danimarca. I padroni di casa vanno in vantaggio nel primo tempo con Tosic. Nel secondo tempo è Bendtner a dare il via alla rimonta danese. L’ex Juventus segna il gol del pareggio al 60′, solamente due minuti dopo Kjaer sigla il sorpasso con un preciso colpo di testa. All’85’ ancora Bendtner chiude i conti. La classifica del Girone I vede adesso la Serbia in quarta piazza (a 1 punto) dietro a Danimarca (7), Portogallo (6) e Albania (4).
Bene Berisha e Cana che conquistano il primo punto in classifica in Francia. Albania in vantaggio grazie alla rete di Mavraj. Pareggio francese da parte di Griezmann. Da registrare una traversa clamorosa di Lorik Cana che poteva siglare il gol per la vittoria vittoria.
Male Murgia, che nell’amichevole contro l’Inghilterra U19 finisce la partita 0-3 per gli inglesi.



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Lotito al Messaggero:”Sono un uomo del fare”.

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lotutoooSquilla il telefono, più volte. Potrebbe diventare rovente, racchiude i contatti di un imprenditore, del presidente di un club, nonché proprietario di un’altra società, del consigliere federale. Basta buttare uno sguardo sul web per vedere che anche le foto lo ritraggono spesso e volentieri col cellulare, una fortunata appendice di Claudio Lotito. Impegni tra i quali destreggiarsi, e come spesso Lotito sottolinea, presi più per una sorta di filantropia esibita: “Ogni cittadino deve dare il proprio contributo. E anch’io, da cittadino, voglio dare il mio contributo”, dichiarava recentemente. Un ritornello insieme alla concretezza ribadita da quel “sono un uomo del fare”. “Vedete io sono come un’acquasantiera, mi telefonano tutti. E sapete perché? Perché sono un uomo pratico e risolvo i problemi di tutti”, spiega il presidente della Lazio. Il quale ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni del Messaggero, In cui ha parlato del suo approdo nel mondo del calcio, ormai 10 anni fa, fino a giungere alla scorsa estate, quando invece trionfava politicamente tra le poltrone della Federcalcio. Senza dimenticare di rivolgere uno sguardo al campionato italiano, ma soprattutto al club biancoceleste.

Si definisce un combattente e non un reduce? Sì, perché il reduce è visto come una persona che torna da una battaglia, ma da sconfitto. Io invece combatto sul campo, sempre.

E porta a casa sempre risultati? Dire di sì sarebbe un atto di presunzione. Mi impegno a portare avanti i progetti condivisi e questo è sotto gli occhi di tutti.

Per questo che è stato eletto in Federcalcio? Sono in Figc da anni, ma tutti si sono accorti di me solo ora. Stiamo portando avanti un progetto di cambiamento del calcio come sistema. Quello del pallone è sempre stato un mondo conservatore, dove le persone si sono adagiate su un qualcosa che oggi non è più pensabile. Quando nel lontano 2004 mi sono affacciato in questo mondo ero visto come una macchietta, perché rompevo gli schemi. Ma tutti i segnali d’allarme che avevo lanciato oggi trovano le loro conferme.

In molti vedono in lei il burattinaio di Tavecchio… Non c’è cosa più sbagliata. Ho conosciuto Carlo nel 2004 e da subito c’è stata grande sintonia tra noi. Ormai ci basta uno sguardo per capirci, abbiamo gli stessi obiettivi. Siamo due uomini del fare, parliamo lo stesso linguaggio d’efficienza. Vogliamo costruire un sistema in cui deve prevalere l’interesse dell’istituzione legata a quella del collettività.

E come lo state cambiando questo mondo? Il sistema calcio è nato con delle logiche di vittoria che prevedevano però solo una vittoria: quella sul campo. Il successo invece deve essere a 360 gradi, sul piano finanziario e di programmazione. Oggi tutti si riempiono la bocca, parlano di modello tedesco che altro non è che quello del buon senso, quello del buon padre di famiglia. Deve prevalere la filosofia della formica e non quella della cicala. Il calcio prima era basato su logiche che consideravano le perdite economiche come una conseguenza ineluttabile. Adesso questo non sarà più possibile. Il Fair Play finanziario l’ho applicato 10 anni fa alla Lazio e tutti mi ridevano dietro…»

Con Tavecchio ha un rapporto solido, non è così con il presidente della Juventus. Ho grande stima di Agnelli e abbiamo, contrariamente a quanto si crede, un buonissimo rapporto. Lui, però, deve fare i conti con il peso della storia bianconera e della sua famiglia.

Ma in tema di multiproprietà avete avuto idee diverse? Quello delle multiproprietà è un discorso che viene sempre analizzato più dal punto di vista teorico che pratico. Agnelli si avvale dei consigli dei suoi collaboratori, che hanno una visione esclusivamente calcistica. Le multiproprietà sono fondamentali per la valorizzazione sportiva dei giocatori, la tutela della territorialità che svolge un’azione sociale, e l’incremento dei ricavi che poi non sono altro che l’espressione del territorio.

Possiamo dire che questa riforma passerà. Tutti hanno sottoscritto quel programma e ora non si torna indietro.

Ma potrebbe esserci qualche presidente furbetto pronto a utilizzare le altre squadre come una sorta di ripostiglio per i giocatori che non servono più? E no! È tutto il contrario. Con questo sistema si valorizzano i giovani. Le faccio il nostro esempio: oggi un giovane della Salernitana può aspirare a giocare nella Lazio, cosa che prima sarebbe stata più difficile.

È dunque lei il riformatore? È vero, ho una delega alle riforme e all’innovazione, ma i successi sono del presidente Tavecchio. Abbiamo previsto una serie di riforme da attuare a breve. Parlo di multiproprietà, riforma dei campionati, riforma del settore giovanile, il fair play finanziario e la prevenzione delle frodi sportive.

Ci dia un’anticipazione di quelle che verranno approvate nel prossimo Consiglio. Partiremo con il Fair play finanziario, che andrà a regime da subito. Poi ci occuperemo di frodi sportive e illeciti. La grande rivoluzione sarà invece legata agli extracomunitari. Faremo come voleva Tavecchio, valutando il curriculum vitae di ognuno di loro. Per un extracomunitario che esce ne entra uno senza curriculum, per valorizzare i giovani. Poi, però, se ne entrerà un secondo questo dovrà avere una storia documentata da presenze nella nazionale del paese di provenienza. Per evitare la tratta di giovani stranieri, che devono entrare in Italia con i genitori, abbiamo inoltre previsto che facciano almeno 4 anni di scuola qui, bloccandone l’uscita.

Conte è un suo successo? Ripeto, i successi vanno attribuiti tutti a Carlo Tavecchio. Anche da quel punto di vista siamo stati antesignani. Usare lo sponsor per pagarlo. Pensate se l’avesse dovuto pagare la federazione cosa sarebbe successo con i tagli che il Coni ha fatto al calcio.

A proposito di tagli, possiamo dire che avete strappato un risultato al presidente Malagò? Siamo usciti con una brutta ferita, ma non siamo morti. Nel Coni e in Malagò abbiamo trovato la disponibilità a ricercare soluzioni condivise, perché con i tagli iniziali il calcio sarebbe morto».

Presidente, indossi ora i panni del presidente della Lazio. È soddisfatto della squadra? Io sono abituato a parlare con i fatti. La Lazio è una squadra che se la può giocare con tutti.

I tifosi gliene stanno dando atto. Sono tornati allo stadio. Il problema è sempre lo stesso, quando sono arrivato alla Lazio ho rotto gli schemi. Dico sempre che è meglio raccontare un brutta verità che una bella bugia.

I tifosi della Lazio vogliono tornare a sognare. Giusto, ma stando con i piedi per terra. Ai tifosi dico che i sogni diventeranno realtà. Ma non metto una data perché non sono abituato a fare proclami.

Come vede il fatto che per la gente è una minaccia il fatto che lei non lascerà mai la Lazio? Quando si ama qualcuno o qualcosa la parola ”per sempre” diventa naturale.

E se arrivasse uno sceicco con 500 milioni? Oggi con il Fair Paly finanziario questo non è più possibile. Il calcio non è solo una mera questione di chi ha più soldi ma anche di passione e amore per una maglia.

Nella sua gestione qual è stato l’acquisto migliore? Klose

Il giocatore al quale è più legato nella storia della Lazio? Re Cecconi perché rappresentava qualcosa di nuovo, con quella sua chioma bionda.

Non crede che in società manchi un personaggio storico? I personaggi sono importanti, ma la storia della Lazio lo è di più.

I tifosi sognano un campione. Ma noi abbiamo Klose. Mi dica un’altra squadra che può vantare uno come Miro, campione del mondo e miglior realizzatore dei mondiali.

A proposito, come procede con lo stadio della Lazio? Per una volta lasciamo che siano gli altri ad andare avanti, poi vediamo come va a finire.

E di James Pallotta cosa pensa? Penso che sia un buon presidente, alle volte non si rende bene conto della realtà in cui vive: come si fa a dire ‘voglio giocare al Colosseo’?.

Chi vincerà lo scudetto? La Juventus è la favorita.
Lalaziosiamonoi



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Ranking Uefa: Lazio al 38esimo posto, la Roma scivola in basso.

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Bodo Glimt Lazio neve

Un’altra settimana europa è terminata ieri con la 4 giornata di Europa League. E’ stata una settimana da 6 in pagella per le italiane. In Champions bene la Juventus (3-2 all’Olympiacos) male la Roma che cede alla strapotenza del Bayern per 2-0. In Europa League buon punto sia per l’Inter (ora vicina alla qualificazione) e sia per la Fiorentina. I viola grazie al pari interno contro il Paok stacca il pass per i Sedicesimi di Finale. In serata grande prestazione del Napoli (3-0 contro lo Young Boys) ma male il Torino di Ventura che cade 2-1 in quel di Helsinki.
La classifica vede il Milan prima delle italiane al 14 posto, seguito da Juventus 22 posto e Napoli 23 posto. La Lazio nonostante quest’anno non giochi competizione europee è stabile al 38 posto mentre la seconda squadra della capitale termina nonostante le coppe europee al 53 posto, scivolando sempre di più.
Giuseppe Di Lauro



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Carli,il ds dell’Empoli teme la Lazio ed elogia Cataldi:”E’ come una bella donna”

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carli-empoli-58116La Lazio dovrà affrontare l’Empoli giocando fuori casa con un solo obiettivo: conquistare i 3 punti per continuare la sua cavalcata verso l’Europa.
L’allenatore laziale conosce bene il castellani, uno stadio dove anche le prime della serie A hanno sofferto molto per raggiungere il risultato per la vittoria.
Marcello Carli, è intervenuto ai microfoni di Radiosei per analizzare il match: “Abbiamo deciso di giocare in Serie A così come in B. È complicato, ci porta a soffrire. Son convinto che i ragazzi, dove c’è la fase in cui bisogna soffrire, devono migliorare perché anche con la Juve abbiamo preso gol e ci serve per capire che certe cose in Serie A non si devono fare”. In estate Lazio e Empoli sono state vicine, l’obiettivo dei toscani era palese. “Cataldi è un ragazzo di grande prospettiva che se giocasse da noi farebbe un gran campionato. Non sempre è facile avere ragazzi da inserire in prima squadra. Io ho martellato Tare perché mi sarebbe piaciuto, è un ragazzo di prospettiva importante, ma loro non vogliono cederlo. Non so cosa faremo a gennaio, noi dobbiamo pensare a fare queste 10 partite con voglia di stupire, ma Cataldi è come una bella donna, se ti piace, ti piace”. Dopodiché il ds dell’Empoli si è soffermato sui biancocelesti di mister Pioli. “Noi non attraversiamo un momento fortunato, il calcio è fatto anche di situazioni. Per me la Lazio, dopo Juventus e Roma, è lì con il Napoli. Inter e Milan stanno un gradino sotto, la Fiorentina non riesco ad inquadrarla”. Carli ha concluso il suo intevento parlando della dirigenza capitolina. “La Lazio ha solo il campionato e si è anche creato un rapporto con la tifoseria. Uno degli errori del presidente è stato quello, l’ambiente è fondamentale , la Lazio è una squadra allenata, si vede la mano dell’allenatore. Pioli è un allenatore bravo, che sa allenare e in questo momento è una delle squadre più in forma del campionato. Sarà un impegno difficilissimo, ma dobbiamo cercare di dargli fastidio, spero vengano tanta gente di Roma perché è sempre bello vedere lo stadio pieno”.



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Cataldi scalda le gambe per il derby di domani

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CATALDILa Lazio di Inzaghi si prepara alla stracittadina di domani, non importa se si tratta di primavera o prima squadra, il derby a Roma è sempre sentito in un modo particolare. La carta vede favorita la Roma ma si sa che i pronostici in queste partite non sono impeccabili. Un Simone Inzaghi che studia l’avversario e ritrova un Danilo Cataldi stracarico per il match dopo un lungo stop per colpa di un brutto infortunio. Una partita che gli porterà minuti sulle gambe e che magari potrà farlo tornare al top per meravigliare il tecnico della prima squadra ed approdare così con la rosa di Pioli in Serie A stabilmente.
Il Match si disputerà domani 29 Ottobre alle ore 15 presso lo stadio “Mirko Fersini”
PROBABILI FORMAZIONI LAZIO (4-3-3): Guerrieri; Pollace, Prce, Mattia, Seck; Pace, Murgia, Verkaj; Tounkara, Palombi, Oikonomidis. A disp: De Angelis,Cataldi Manoni, Antonucci, Rokavec, Capuano, Germoni, Rossi, Collarino, Condemi. All: Simone Inzaghi
ROMA (4-3-3): Marchegiani; Paolelli, Calabresi, Capradossi, Sammartino; Pellegrini, Ricozzi, Adamo; Ferri (c), Verde, Soleri. A disp.: Pop, Faiella, De Santis E., Anočić, Somma, Belvisi, D’Urso, Di Livio., Di Mariano, Taviani, Vestenicky, Calì. All.: De Rossi.Arbitro: Baroni di Firenze



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35 anni dopo la morte di Paparelli il figlio ricorda suo padre e tuona sulla violenza negli stadi

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GABRIELE VINCENZO PAPARELLI28 Ottobre 1979 una data nera indelebile nel mondo laziale. Durante il derby Lazio Roma Vincenzo Paparelli perde la vita per mano dell’idiozia criminale. Quest’oggi sono 35 anni dalla sua scomparsa.
Il figlio Gabriele è intervenuto ai microfoni di Elle Radio:
” “Piango ancora ogni giorno l’assenza di mio padre. Io e la mia famiglia abbiamo dovuto spesso cambiar casa per via di minacce e frasi inguiriose. Per fortuna il popolo laziale ci ha donato un affetto immenso in questi anni”. Gabriele aveva solo otto anni quando avvenne il drammatico episodio, ma ricorda tutto di Vincenzo: “Le sue priorità erano la famiglia, il Lazio e la Lazio”
“Il momento più bello da laziale è legato allo scudetto vinto con Cragnotti. Quello in cui mi sono emozionato di più, pensando a papà, è stato un Lazio-Messina di dieci anni fa. Feci un discorso in mezzo al campo e i tifosi fecero un applauso scrosciante. In quel momento sentì che mio padre era lì con me…”
“Io ho una bambina di due anni, Giulia. L’ho portata il 12 maggio scorso allo stadio, alla serata ‘Di Padre in Figlio’. Onestamente ancora non me la sento di trascinarla in una partita di campionato. Ogni volta vengo assalito da un misto di gioia e di paura”. La mente va subito agli ultimi fatti di cronaca, al recente lutto per la scomparsa di Cristian e il piccolo Stefano, deceduti però lontano dall’Olimpico dopo aver assistito a Roma-Bayern.
Anche la violenza negli stadi rimane però un tema caldo, c’è massima allerta – dopo la vicenda dell’ultima Coppa Italia – per la sfida di sabato sera fra Napoli e Roma: “Lo sfottò è giusto e non deve mai mancare. Quello che dovrebbe uscire dal calcio è la violenza. Dietro il nome di mio padre c’era una famiglia che ha sofferto. Spero che, con la mia testimonianza, la gente capisca che lo stadio è un posto dove bisogna solamente tifare, non uccidere”. Il discorso vale anche per l’ultima evoluzione degli “scontri tifosi”, sempre più fuori dagli stadi.
CittàCelste



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Pioli ed i suoi puntano l’Europa

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PIOLIAnche se il campionato è iniziato da poche giornate, la Lazio di Pioli si ritrova quest’oggi a disputare uno scontro diretto per una presunta qualificazione in Europa (stando a questa classifica).
“Sarà una partita difficile per entrambe le squadre che hanno lo stesso obiettivo, anche se loro in Europa ci sono già quest’anno. Noi dobbiamo migliorare nettamente il campionato precedente. I valori sono simili poi sarà il campo a parlare”. Il tecnico della Lazio, Stefano Pioli, introduce così la sfida per l’Europa con la Fiorentina. “La squadra sta dimostrando di che di pasta è fatta al di là dei risultati positivi e negativi – aggiunge l’emiliano -. Poi ogni settimana siamo di fronte a un esame.E’ un esame importante e cercheremo di portare a casa i tre punti. Il nostro andamento a livello di prestazione è abbastanza continuo, ma siamo alla ricerca di continuità di risultati. Sappiamo dove vogliamo arrivare e dobbiamo trovarla, partita di domani altra possibilità per andare in questa direzione”. Pioli risponde quindi al suo predecessore Edy Reja che ieri aveva detto che la rosa biancoceleste ha “valori importanti” per “inseguire il terzo posto”: “Deve stare tranquillo, non ho messo mai le mani avanti. Lo ripeto: la società mi ha messo a disposizione la squadra adatta per centrare l’obiettivo, stiamo lavorando bene ma dalle parole dobbiamo fare i fatti
CdS



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Keita diventerà spagnolo

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KEITA Il baby-attaccante laziale potrà vivere il sogno nazionale. Nell’Ottobre 2013, l’avvocato del senegalese,nato in Spagna,ha cominciato le pratiche per cambiare lo “status di Keita”. Il blitz recente a Barcellona, ha dato buoni frutti. E’ infatti arrivato l’ok per la cittadinanza ed il passaporto che trasformerà il giocatore da extracomunitario a comunitario (si libera perciò un posto nella Lazio come extracomunitario).
Le notizie buone per l’attaccante non finiscono qui: la nazionale U21 spagnola sta attendendo che la faccenda vada in porto per convocarlo con loro. La stima della chiusura si aggira intorno ad un mese. Adesso però il “neo-spagnolo” guarda solo alla Lazio e spera di convincere Pioli per un posto da titolare nella rosa biancoceleste”
CdS



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Signori: “Se non era per Eriksson sarei rimasto alla Lazio per tutta la carriera”

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beppe-signori-lazio-ansa-17121995_352-288Giuseppe Signori torna a parlare del suo trascorso alla Lazio ai microfoni di ElleRadio nella trasmissione “I laziali sono qua”
“Il mio primo giorno di Lazio è stato abbastanza traumatico. Ho perso il raduno. Dovevo fare le visite, ma non ho trovato Tor di Quinto. Al tempo non c’erano navigatori e mi sono perso insieme a mio padre per le strade di Roma. Alla fine abbiamo chiamato un taxi. Io arrivavo da Foggia, per sostituire un idolo del tifo laziale come Ruben Sosa. C’era curiosità, ma anche scetticismo”. Scetticismo scacciato via in meno di 90 minuti, la doppietta in quel di Marassi ancora accende i cuori dei tifosi laziali. “Sono partito forte e questo sicuramente ha aiutato me così come la squadra a ottenere risultati importanti. Siamo tornati in Europa, dopo tanti anni. Stava nascendo una nuova Lazio, con l’avvento di nuovi campioni, ma soprattutto di un nuovo presidente”. Una figura, quella del presidente Cragnotti, che ha rappresentato quasi un padre per Signori, come ammette lo stesso attaccante. “L’ho visto giovedì scorso. Passava qui a Bologna e io, nel mio ristorante ho il suo vino, così ci siamo incontrati. E’ sempre stato un rapporto padre – figlio. A prescindere dalla parentesi della possibile cessione al Parma, c’è sempre stato un rapporto di reciproco rispetto. Il fatto che ancora oggi ci vediamo e andiamo a pranzo o a cena insieme conferma quanto di positivo io possa pensare di una persona che, come presidente, non mi ha mai fatto mancare niente. Quando vinci la classifica cannonieri per due volte consecutive ti aspetti un adeguamento di contratto. Lui è stato l’unico presidente che se tu gli chiedevi un euro, lui te ne proponeva due”.

AMICI E NEMICI – Cinque stagioni in biancoceleste, un’avventura che ha intrecciato i fili con molti campioni che all’epoca giocavano nella Lazio a quei tempi. Uno su tutti Paul “Gazza” Gascoigne, ma non solo. “Ho il ricordo indelebile di una persona disponibile, eccezionale, ma con un carattere, al di fuori del campo, troppo fragile. Lui con la sua semplicità e anche con le giocate in campo riusciva a venir fuori dalle situazioni più difficili. E’ ovvio che questa dell’alcolismo per lui è una battaglia più complicata. L’ultima volta che l’ho visto fu in occasione di un’amichevole a Malta tra Italia e Inghilterra, prima dei Mondiali del ’94. Mi sembrava stesse abbastanza bene, rincuorato e pensavo che avesse superato questa grossissima difficoltà. Purtroppo oggi leggo che continua a ricadere nello stesso errore. Chi mi ha impressionato di più? Sembra un paradosso, ma il più forte tecnicamente per me era Giovanni Stroppa. Eppure non ha avuto la carriera che meritava, probabilmente perché, nonostante avesse una tecnica fuori dal comune, mentalmente non è riuscito a fare il salto di qualità. Poi non ho mai visto nessuno saltare come Riedle. Nonostante non avesse un’altezza straordinaria, riusciva a restare in aria quel secondo in più rispetto al difensore che gli permetteva di rubargli il tempo e fare gol. Poi c’è Boksic. Reputo Alen uno dei talenti più forti mai esistiti. Aveva una forza esplosiva associata a una tecnica che lo rendeva devastante. Gli mancava solo essere un po’ più concreto sotto porta”. Dai compagni agli avversari. “Non è per sminuire quelli che ci sono oggi, ma c’erano difensori veri. Si parte da Baresi, Maldini, Costacurta, Galli e Tassotti e questi sono solo quelli del Milan. C’era un giocatore che ho sofferto molto, a prescindere che fosse della Roma. Parlo di Aldair, grande campione sia in campo che fuori. Ci sono quei giocatori che soffri particolarmente, magari per come ti marcano, perché hanno i tuoi stessi tempi. Lui è un giocatore che in due derby non me l’ha mai fatta vedere, questo non lo nascondo”. Un solo grande rammarico nella carriera di Signori, il rapporto non idilliaco con Eriksson, l’allenatore del secondo scudetto laziale. “Avrei preferito che andasse diversamente il rapporto con Eriksson. E’ stato quello che mi ha fatto prendere una decisione importante per la mia carriera, ma che non avrei mai voluto fare. Io mi sarei visto a vita laziale. Il problema non era se giocassi o meno, era una questione umana. Essere trattato “come uno della Primavera” dopo quello che avevo fatto mi sembrava eccessivo. Ogni allenatore ha le sue idee ed è pagato per fare delle scelte, ma queste non devono prescindere il rispetto per la persona”. 127 reti, ma una in particolare è rimasta impressa nella memoria dell’ex bomber laziale. “Quello in Lazio-Inter 3-1 del ’92. E’ il classico gol che tutti sognano. Riuscire a dribblare tutti e poi far gol. E’ il più bello perché dentro c’è tutto. C’è forza, convinzione, tecnica… è completo”.
Lalaziosiamonoi



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Canigiani:”Obiettivo 18mila spettatori per Lazio-Sassuolo”

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La Lazio di Lotito sta facendo di tutto per riportare i tifosi allo stadio. A sette mesi da quel famoso Lazio-Sassuolo dove i seggiolini dell’Olimpico erano quasi tutti occupati per una protesta pacifica contro la gestione societaria, il club capitolino organizza una sorta di premio per ogni traguardo raggiunto. L’obiettivo è quello di portare 18mila tifosi allo stadio. Centrato il primo step la biglietteria metterà in vendita tagliandi a 10 euro per le curve per la prossima gara casalinga con un nuovo obiettivo da centrare. Superato quello step,come una carta fedeltà, la società abbasserà i prezzi in curva fino a scendere a 5 euro



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Calcioscommesse: le indagini continuano. Tra gli indagati ci sono ancora Signori e Mauri

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mauri scommesseLe indagini del calcio scommesse proseguono senza sosta ormai da mesi e mesi.
Nelle squadre sotto controllo, ci sarebbe anche il Sassuolo.
Sono spuntate infatti, altre partite sospette datate ed inedite già dal 2007. I periti incaricati al controllo degli apparecchi elettronici (smartphone,tablet e pc) stanno effettuando una ricerca con 20 parole chiave su oltre 100 dispositivi degli indagati.
Parte dei risultati è stata consegnata oggi durante l’incidente probatorio disposto dal gip Guido Salvini su richiesta del procuratore Roberto di Martino.
Dagli accertamenti è finora emerso che negli apparecchi di 27 indagati sono state trovate le parole chiave che il procuratore aveva chiesto di cercare. Si tratta di sms e chat in alcuni casi con personaggi non emersi finora dall’inchiesta o in altri casi con indagati ai quali invece non erano stati sequestrati gli apparecchi informatici. Le perizie hanno rilevato altri particolari. Ad esempio, Stefano Mauri, capitano della Lazio, non ha fornito il pin del suo telefonino e senza quel numero i periti, per ora, non hanno potuto esplorare l’apparecchio. Stessa cosa è accaduta con Ivan Tischi, ex del Pescara, e Mauro Bressan, ex della Fiorentina, considerato il braccio destro di Amir Gegic, uno dei capi degli zingari e uomo chiave dell’inchiesta. Le perizie sugli apparecchi di Massimo Erodiani, allibratore di Pescara, e di Mario Bruni, ex commercialista di Beppe Signori, hanno fatto emergere numerosi scambi di informazioni su partite vecchie e nuove. Gli accertamenti sul pc di Bruni hanno svelato un enorme giro di denaro nell’ambito del calcioscommesse.

La copia forense relativa alle analisi sul pc di Antonio Conte, ora allenatore della Nazionale, è risultata illeggibile. Inoltre i periti non sono riusciti a decifrare, perché scritti in una lingua sconosciuta persino al traduttore di Google, le conversazioni trovate sugli apparecchi di Luca Burini, ex manager che da vent’anni lavorava in Cina come promoter per società bolognese che produce lastre di ceramiche, accusato di riciclaggio di denaro insieme con Beppe Signori, Luigi Sartor e al suo commercialista Daniele Ragone. Le parole chiave che il procuratore del tribunale di Cremona Roberto di Martino ha chiesto di cercare negli apparecchi informatici sequestrati a calciatore ed ex nell’ambito della maxi inchiesta sul calcioscommesse sono 19: abbraccio, assegni, beppe, bolognesi, cambiale, cervia, civ, garanzia, gol-gol, handicap, makelele, over, ovetto, pareggio, under, uovo grande, uovo piccolo, vittoria, zingari-zingaro. Le perizie devono ancora essere completate. I risultati verranno illustrati all’udienza del 29 ottobre.
CdS



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Djordjevic torna a parlare sulla tripletta e sui tifosi laziali

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djoIl nazionale serbo torna a parlare della sua tripletta rifilata al Palermo nella scorsa partita di campionato contro i rosanero. L’attaccante laziale è intervenuto ai microfoni della sua nazione.
“E’ stata sicuramente la miglior partita della mia carriera, mi è riuscito tutto. Erano cinque giornate che aspettavo il gol, ma non posso certo lamentarmi, è stata la ciliegina sulla torta perché questa tripletta è arrivata il giorno dopo il mio compleanno, è stato tutto perfetto. Ciò che ho vissuto a Palermo non potevo immaginarlo neanche nel migliore dei sogni”
Il giocatore bianco celeste non crede nemmeno ai suoi occhi:
“Onestamente non ero sotto pressione, ma gli attaccanti hanno bisogno di gol. Ho cercato di farmi trovare pronto, sapevo che prima o poi avrei raggiunto il mio obiettivo. Già a Genova ero andato bene, avevo avuto due-tre occasioni, ma mi ero fermato sulla traversa. Poi anche con l’Udinese ero andato bene, ma non mi aspettavo una prestazione del genere, sono sorpreso anche io”.

La differenza tra il calcio francese e quello italiano si fa sentire:“In Francia conta più l’aspetto fisico e meno la tattica, in Italia invece gli allenatori muovono i giocatori come pedine sulla scacchiera. Tuttavia sapevo già cosa aspettarmi, ho parlato con qualche giocatore che aveva militato nel campionato italiano. Basta mi ha aiutato molto, mi sento come se fossi qui da anni”.
Non mancano nemmeno le parole sul match della sua nazionale che affronterà l’Albania di Cana: “Quando giochi in Nazionale non dobbiamo sentire pressione. Siamo una grande squadra, pochi in Europa possono vantare la nostra qualità. Dobbiamo essere uniti, non prendo neanche in considerazione la possibilità di non qualificarci per il prossimo europeo (che si giocherà proprio in Francia, ndr). La partita con l’Albania? Abbiamo già iniziato a pensarci, anche all’interno dello spogliatoio. Il calcio è anche questo, serbi e albanesi seduti allo tavolo. Fuori dal campo siamo amici, ma nel rettangolo verde nessuno sconto”.
Infine, conclude l’intervista spiegando come vive questa stagione in bianco-azzurro ed il suo rapporto con i tifosi laziali:“Cerco di portare la mia esperienza, questo è un grande club e Roma è una città eccezionale in cui vivere. Ci sono grandi aspettative da parte dei tifosi, loro vorrebbero che noi fossimo allo stesso livello della Roma, ma questo è un compito arduo, loro sono più forti finanziariamente. Noi siamo una buona squadra, l’obiettivo è quello di tornare in Europa, classificarci almeno tra le prime cinque”



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La Lazio Primavera si aggiudica la supercoppa

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primavera lazioLa Lazio Primavera supera per 1 a 0 il Chievo verona grazie al gol di Oikonomidis. Un’azione partita da Tounkara che infiamma la fascia destra del campo con una corsa velocissima, cross in mezzo, velo di Palombi e l’australiano insacca davanti la porta. Un gol che vale il primo trofeo stagionale. Una Lazio molto combattiva e fluida con un ottimo gioco di squadra e diverse palle gol. Vittoria nettamente meritato per la squadra di Simone Inzaghi.Nel secondo tempo la partita si innervosisce con una sfilza di cartellini gialli sia da una parte che dall’altra facendo calare anche lo spettacolo.
Simone Inzaghi conquista il secondo trofeo a distanza di 5 mesi entrando così nella storia della Lazio.



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Supercoppa primavera. Probabili formazioni col dubbio Prce

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LAZIO PRIMAVERALa Lazio primavera cerca la storia, Inzaghi la pretende. I biancocelesti andranno in campo contro il Chievo questa sera.
Nella formazione laziale si attende una sola notizia: il tesseramento da parte di Lotito al neo acquisto Prce entro le 20.15 che gli permetterà di scendere in campo dal primo minuto di gioco.
Le probabili formazioni:
CHIEVO (4-3-3) – Sorcan; Bandini, L.Bertoldi, Mansi, M. Bertoldi; Damian, De Paoli, Zamboni; Ghirardi, Yamga, Bianchi. All.: D’Anna. A disp.: Pasotti, Crociati, Stanghellini, Sbampato, Carraro, Favre Gallo.

LAZIO (4-3-3) – Guerrieri; Pollace, Mattia, Prce (Silvagni), Seck; Verkaj, Pace, Murgia; Tounkara, Palombi, Oikonomidis. All.: Inzaghi S. A disp.: De Angelis, Antonucci, Quaglia, Rokavec, Manoni, Capuano, Collarino Rossi.

ARBITRO: Serra (sez. Torino)
ASSISTENTI: Raspolini e Cecconi
IV UOMO: Colosimo
La partita verrà trasmessa in diretta su Rai sport 2



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Stadio delle Aquile,nuova destinazione (repubblica.it)

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flaminio lazio

stadio delle aquileSi torna a parlare del nuovo stadio che diventerà la nuova casa della Lazio. Il progetto ancora non è stato portato al Campidoglio ma secondo Repubblica.it, Lotito sta studiando una nuova location dove costruire lo stadio. Nei mesi passati il luogo doveva essere nei terreni di Mezzaroma, località poi bocciata per il rischio di esondazioni.Cento ettari in un’ansa del Tevere, una distesa di campi coltivati, a Prima Porta, all’altezza dei resti della villa di Livia, tra la Tiberina, che sfiocca dalla Flaminia e il fiume, e, dall’altra parte della riva, la Salaria.
Il progetto sembra non essere mutato: spalti attaccati al terreno di gioco, niente barriere, in caso di bisogno verrebbero innalzati dei cristalli, inizialmente posti sotto il livello del rettangolo di gioco, quarantacinque metri di altezza circa. La struttura è stata ideata su due livelli: circa 30 mila tifosi verrebbero ospitati nell’anello inferiore, altri 25 mila nella parte superiore. La copertura in poliestere, led luminosi ad evidenziare il logo Lazio anche di notte. Il tutto da realizzare nell’arco di 3 anni. Per ora il numero uno biancoceleste ha chiesto di definire un piano preciso che abbia come confini quelli dell’ansa del fiume, poi quando sarà pronto, lo presenterà in Campidoglio.
Lalaziosiamonoi



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Savini getta acqua sul fuoco:” Nessun caso Keita”

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keitaL’agente Savini torna a parlare del suo assistito e della situazione dell’ex Barcellona:” Keita ha rinnovato con la Lazio fino al 2018,non esiste nessun caso legato al contratto”. Al procuratore gli era stato chiesto se ci fosse qualche caso dopo che l’attaccante non è stato schierato dal primo minuto contro l’Udinese.
“L’allenatore credo preferisca Felipe Anderson perchè più consono ai compiti tattici che richiede”.
Savini spiega anche perchè non fosse stato ufficializzato il rinnovo di Keita:“la Lazio ha voluto fare così, rendendo noto l’accordo solo attraverso le parole del direttore sportivo Tare: preferivano fare così e a noi non cambiava nulla”.



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Bilancio Lazio, ecco le verità : Candreva costato 4 milioni

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Articolo scritto da www.cittaceleste.it
ROMA –
Il bilancio biancoceleste non finisce mai di stupire. Lo scorso 18 settembre 2014, il Consiglio di Gestione della Lazio ha approvato il progetto separato e Consolidato relativo all’esercizio chiuso al 30 giugno 2014. Interessanti sono però alcuni fatti verificatesi successivamente a quella data: “E’ stato acquistato il residuo 50% dei diritti alle prestazioni sportive di un giocatore per Euro 4,00 milioni, Iva esclusa”. Questo il prezzo reale della seconda metà di Candreva, fresco fresco di rinnovo, o è solo la prima rata? Non solo: Lotito ha sborsato 11,75 milioni, Iva esclusa, per cinque giocatori della prima squadra: Braafheid e Djordjevic (ma non erano a parametro zero?), De Vrij, Gentiletti e Parolo. Dalla relazione del bilancio scopriamo anche che Basta è costato appena 500mila euro “con obbligo di acquisto al verificarsi di determinate condizioni”. Quali?

CASO PETKOVIC – Lo scherzetto Petkovic può costare caro, più di un milione. Ecco le cifre precise, ora lo sa anche la Lazio cosa rischia per il “licenziamento per giusta causa” del nuovo ct della Svizzera: “Nel mese di settembre 2014 è stato notificato alla società un ricorso per l’impugnativa del licenziamento di un tesserato del settore tecnico per Euro 1.107 migliaia lordi. Tenuto conto di tale situazione e sulla base del parere del legale della società, il rischio di soccombenza è stato valutato come possibile e pertanto la società non ha provveduto ad effettuare accantonamenti”. Ma come? Lotito non era convinto di “vincere” per il comportamento amorale di Vlado? Qui si legge che la “sconfitta” in tribunale è assolutamente dietro l’angolo. Nel progetto di bilancio si parla ancora pure della querelle Zarate, che il 14 agosto 2013 è stato autorizzato dalla Fifa al tesseramento provvisorio col Velez. La Lazio ha presentato ricorso per chiedere un risarcimento danni (di 10 milioni), ma “la decisione sulla vertenza ancora non è stata comunicata”. Risparmio comunque della retribuzione di 12,26 milioni.

POSTIGA, KAKUTA ED HERNANES A proposito d’ingaggi, il doppio “bidone” semestrale Postiga-Kakuta è costato al club biancoceleste 2,27 milioni: questo lo stipendio dei due prestiti da gennaio a giugno. Due calciatori presi per “rimpiazzare” Hernanes, ceduto all’Inter per 20 milioni. Soldi che, insieme ai 2 milioni di Floccari (e alle restanti due rate dei 6,5 milioni di Kozak) però non vengono messi fra i ricavi al 30 giugno 2014. C’è una specifica biancoceleste: “La posizione finanziaria netta risulta negativa per Euro 16,86 milioni, con un incremento di Euro 10,29 milioni, rispetto al 30 giugno 2013, dovuto principalmente agli esborsi rivenienti dalla importante campagna acquisti estiva di diritti alle prestazioni sportive dei tesserati ( 18,812 milioni per Biglia, Anderson, Novaretti, Perea, Vinicius e Berisha, ndr) ed alla puntuale individuazione della competenza riferita alla stagione 2014-2015 degli incassi di rilevanti quote derivanti dalle cessioni dei diritti alle prestazioni sportive effettuate nella sessione invernale”. Una plusvalenza totale di 17.069 milioni, che avrà coperto totalmente l’ultimo mercato? A gennaio, forse, tutta la verità.

IL BILANCIO TORNA IN ATTIVO – Intanto il Profeta riporta la Lazio in attivo. Dopo il primo e unico bilancio chiuso in rosso da quando Claudio Lotito è presidente, la società ritrova il segno positivo nell’esercizio chiuso al 30 giugno 2014. Meno 5.89 milioni nel 2012/2013, più 7.07 nella scorsa stagione. In positivo nonostante una decisa diminuzione del fatturato (meno 22.3 per cento, da 104.63 a 81.33 milioni) solo in parte bilanciata dalla riduzione dei costi (meno 15.8 per cento, da 114.57 a 96.5 milioni), tra i quali spiccano i 52.31 milioni destinati al personale (calciatori e staff tecnico), quasi 12 meno dell’anno precedente. Il rapporto tra fatturato e costi è negativo per oltre 15 milioni: la “colpa” è dei ridotti ricavi del botteghino (3.7 milioni in meno tra gare in casa e percentuale per le trasferte), ma soprattutto degli introiti ricevuti dalla Uefa per la partecipazione in Europa League, crollati da 15.3 a soli 4 milioni. Tocca tornare di corsa in Europa.
FONTE CITTACELESTE



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Lotito ” Merito anche mio se la Nord è tornata allo stadio ”

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ROMA –  La Lazio ieri ha vinto, e magicamente il presidente Claudio Lotito è ritornato a parlare in qualsiasi trasmissione televisiva. Ha toccato molti argomenti : dalla Nazionale, alla vittoria di ieri fino ad arrivare a parlare del ritorno allo stadio da parte della Curva Nord.
Se sono tornati è anche merito mio. Ho fatto molto per riavvicinarmi a loro e penso che lo abbiano capito. Tralascio qualche coro contro di me, poca cosa, l’importante è che hanno incitato la squadra.”

Giuseppe Di Lauro



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Lazio-Candreva, fase di stallo per il rinnovo

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ROMA- Continua lo stallo per il rinnovo di Candreva in casa Lazio. Il giocatore oramai attende la chiamata dalla dirigenza laziale da prima del mondiale in Brasile, con Lotito che poi decise di rimandare tutto dopo il ritorno a Roma del centrocampista azzurro. Attualmente il giocatore sembra stia su tutte le furie con la società che però gli ha imposto il silenzio in attesa di una chiamata per stabilire il ìl giorno dell’incontro
I tifosi sperano che non ci sia un nuovo caso in casa Lazio (Pandev e Behrami su tutti) .
A riportare questa notizia è stata l’edizione romana del Corriere Della Sera

Giuseppe Di Lauro



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Lotito-De Rossi. Botta e risposta in Nazionale

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lotitoLa presenza di Lotito in nazionale sta provocando tensioni e malcontento. Dopo la partita di ieri contro la Norvegia c’è stato un botta e risposta tra il presidente laziale e De Rossi.
De Rossi: “Mi da fastidio”. Lotito: “Non sono solo consigliere”
„”Lotito? Io preferisco avere meno gente possibile attorno: mi hanno spiegato che è qui perchè è consigliere federale, visto che ce ne sono 21 speriamo non vengano tutti. Cerchiamo di parlare il meno possibile – ha detto il romanista a Sky sul presenzialismo del presidente della Lazio attorno alla nazionale – Se uno ha un fastidio personale, non vuol dire che sia di tutto il gruppo”.
De Rossi: “Mi da fastidio”. Lotito: “Non sono solo consigliere”
Immediata risposta del presidente della Lazio: “Non voglio fare polemica, io posso stare lì. Non sono solo Consigliere Federale ma molto di più”, ha detto ai microfoni di Rai Sport. Altro che derby Roma e Lazio.



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Scudetto alla Roma, Lazio settima secondo il CIES

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rankCOme ogni anno il CIES Football Observatory ha stilato il pronostico dei maggiori campionati Europei. Il prestigioso osservatorio svizzero come ogni anno, ha stilato la classifica finale della Serie A,Premier League,Liga,Buendesliga e Ligue1 . Questo pronostico si basa sull’analisi delle rose di ogni squadra e varie variabili (coesione,ambizioni etc..) Secondo gli svizzeri davanti alla formazione di Pioli, l’Inter arriverebbe sesta e il Napoli solamente quinto. Pronostico clemente con il Milan e la Fiorentina, rispettivamente al quarto e al terzo posto. Lotta a due per il titolo tra Roma e Juventus, con i giallorossi favoriti per la conquista del Tricolore.



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Biglietti della Lazio in vendita anche su Groupon

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ROMA – Puoi trovarci di tutto : macchine telecomandate, ricambi di biciclette, cellulari usati e…. biglietti per andare a vedere la partita della Lazio. No signori, non è uno scherzo ma è la pura verità. La società biancoceleste pur di vendere i biglietti per la prossima partita in casa contro il Cesena, ha dato la possibilità ai tifosi di acquistare persino su Groupon.
Cosi recita l’annuncio sul ” web volantino ” più famoso del mondo
” 14 settembre,ore 15,pronti per il fischio dell’arbitro che da il via alle ostilità: sul terreno di gioco le aquile biancocelesti del neo tecnico Stefano Pioli puntano forte sulla velocità di Basta,Candreva e del promettente Keita, presidiando la difesa con la torre olandese De Vrij, e affidando le sorti dell’attacco all’eterno bomber Miroslav Klose, campione del mondo con la sua Germania nei recenti Mondiali 2014 in Brasile e miglior marcatore di tutti i tempi dei Mondiali “
” E’ possibile scegliere tra la Curva Nord o la Sud oppure la Tribuna laterale, in uno stadio Olimpico che ama essere teatro dei grandi classici del calcio nostrano

La domanda è, come la prenderanno i laziali a questa ennesima caduta di stile da parte della società?
Lo scopriremo fra 6 giorni allo stadio Olimpico di Roma.

Giuseppe Di Lauro



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Moggi elogia Lotito:”Lotito si è calato nella mia parte”

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Moggi torna su Perugia-Juventus del 2000: "Il campo a Bergamo era migliore, ma a Perugia giocammo lo stesso"

MOGGIMoggi torna a parlare del suo passato e trova in Lotito un qualcosa che lo ricorda. Il presidente della Lazio ha svolto una scalata importante nel mondo del calcio tra elogi di pochi e critiche di molti,una scalata che è partita dalla Lazio,passando per la Salernitana,mettendo le mani sul Bari fino ad arrivare a coprire il ruolo del “braccio destro” del nuovo presidente Tavecchio.“Lotito è uno che ci sa fare – ammette – Pensate che quando io andavo in visita a Coverciano chiedevo sempre il permesso e venivo autorizzato. Lotito si è calato nella parte, ma è una persona che nella parte ci sa stare. Lotito è il più fidato partner di Tavecchio? Per quanto mi riguarda ho fiducia in Tavecchio e vi spiego anche il perché – conclude Moggi – Quando ha assunto la guida del settore dilettantistico, ha trovato un mondo allo sfascio. Ora, invece, i dilettanti sono il fiore all’occhiello della federazione. Certo, è difficile invertire completamente la rotta ma si può fare qualcosa”.



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La Nazionale Italiana si allena a Bari sotto lo sguardo di…Lotito

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lotitoSono passate poche settimane dall’elezione di Tavecchio e l’assegnazione in lega di Claudio Lotito che già c’è uno “sguardo” nuovo dalle parti degli azzurri.
Il presidente laziale infatti, ha indossato la giacca ufficiale della nazionale azzurra sopra al suo solito completo e si è seduto a bordo campo per osservare l’allenamento del “nuovo” team capitanato da Antonio Conte. Nell’allenamento si vedono anche i due laziali Candreva e Parolo che faticavano sotto gli ordini del nuovo Ct ex Juve. L’italia sarà impegnata questa settimana nei 2 match contro l’Olanda (amichevole) e contro la Norvegia (prima giornata del girone di qualificazione per il prossimo europeo)



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Nuovo obiettivo per Klose: allenare!

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klose Dopo il suo addio alla nazionale tedesca, il panzer non vuole abbandonare il rettangolo di gioco.
La Germania scenderà in campo contro l’Argentina per ridare una specie di “rivincita” della finale mondiale appena trascorsa che però non vedrà scendere in campo il “Panzer”.
“Sono grato alla federazione per aver organizzato quest’evento.Il mio futuro?Sicuramente farò l’allenatore!”
Con queste parole Miro fa capire che il pallone non uscirà dalla sua vita e continua “Uno stage da Pep Guardiola sarebbe un bel regalo per me ma prima però c’è da riportare la Lazio in Europa”
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Gascoigne ricoverato di nuovo. Dal campo all’alcol

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GASCOIGNE Gazza ci ricasca ancora.In questa settimana si è parlato molto di lui e del suo ritorno in campo. L’ex biancoceleste ha infatti firmato un contratto con una squadra amatoriale con l’Abbey e potrebbe fare il suo debutto contro il Rentech Repairs o l’ARC Cleaning. Il presidente del club di quarta divisione (Sunday Division Four League), tassista di professione, ha raccontato come è riuscito a convincere Gazza: “Mi ha chiesto una sigaretta e io insieme al pacchetto ho tirato fuori il contratto. Non ha fatto una piega, ha firmato subito.” Nell’intervista rilasciata al Daily Echo, Chris Foster ha rivelato che è tornato alla macchina saltando per la gioia: “Mi sentivo come un ragazzino di 14 anni, gli ho promesso che lo andrò a prendere ogni volta che vorrà venire a giocare”. Il Bournemouth FA ha confermato a BBC Sport che Gascoigne è regolarmente registrato e che potrebbe giocare subito.
Gazza solamente ieri mattina aveva annunciato il suo ritorno in campo ma il Mirror ha “smentito” il tutto pubblicando una sua foto che lo ritrae davanti casa ubriaco con una bottiglia di Vodka.
Ricoverato al Pole Hospital, l’ex laziale aveva chiamato un amico dicendo di essere a pezzi e chiedendo aiuto. Lo stesso amico avrebbe poi confidato: “Paul ha ripreso a bere”. Di nuovo in ospedale dunque, di nuovo vittima dell’alcol. Era uscito a gennaio dall’ennesimo ciclo di riabilitazione, ma a quanto pare di nuovo con scarsissimi risultati. Un incubo senza fine: il binomio alcol-Gascoigne è ormai la triste prassi di un campione tormentato.
Lalaziosiamonoi



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Klose carica la Lazio: “Voglio l’Europa,io non mi sono risparmiato per il mondiale”

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KLOSE RITIRO NAZIONALEMiro Klose torna a parlare degli obiettivi. La sua decisione di lasciare la nazionale l’ha portato a “concentrarsi” solo sul suo club attuale. «Sono molto contento di questo allenatore e dei nuovi acquisti. Stiamo dando il massimo negli allenamenti e speriamo di fare una grande stagione». Parola di Miro Klose. L’attaccante della Lazio ha parlato in conferenza stampa: «Dobbiamo – le parole del tedesco – raggiungere l’Europa, vediamo se riusciremo a fare qualcosa di più ma prima di tutto dobbiamo giocare bene domenica dopo domenica. Non mi interessano le voci che parlavano di me come di un giocartore che si stava risparmiando per il Mondiale, penso solo a me stesso e alla squadra. Futuro? Ho un conrtratto di un anno più opzione per un altro anno. Poi voglio fare il corso per allenatore. Appello ai tifosi? Dobbiamo fare di tutto per riportare il pubblico allo stadio, senza tifosi è difficile. Favorite per lo scudetto? La Juve, la Roma e le due milanesi ma io guardo solo alla Lazio. Djordjevic? E’ un ragazzo molto bravo, ha delle qualità importanti».
Poi torna a parlare sulla sua nazionale:
«Penso che la Germania ha capito che servono calciatori giovani e il lavoro fatto sui settori giovanili è stato fondamentale. Questa è la cultura giusta. Consigli alla Figc? Puntare sui settori giovanili, fare in modo che i giovani giochino nella serie A e poi anche in Nazionale».
CdS



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Lotito si prende il merito di Gentiletti nel nuovo comunicato ufficiale

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beretta lotitoIl presidente della SS Lazio,dopo giorni senza comunicati ufficiali, torna a parlare con una nota ufficiale nella quale si parla del neo acquisto Gentiletti e si prende i meriti di averlo portato in Italia.
“L’organico della S.S. Lazio si è arricchito ulteriormente con l’arrivo del difensore Santiago Gentiletti dal San Lorenzo il cui acquisto rappresenta l’ennesima dimostrazione dell’impegno e dell’attenzione che abbiamo messo nel costruire una squadra forte da ogni punto di vista. Gentiletti e’ un difensore centrale sinistro che coniuga spiccato agonismo ad una sana caratterialità, entrambi ingredienti necessari per completare con equilibrio il reparto difensivo della squadra. Peraltro Gentiletti è un giocatore completo, che al suo ruolo da difensore sa unire una innata propensione al gol, come ha dimostrato nell’ultima stagione tra le fila del club argentino, con cui si è aggiudicato la Copa Libertadores. Si tratta di un risultato importante per la Lazio che dalla prossima stagione potrà contare sul contributo del miglior difensore della “Champions Sudamericana”. Siamo soddisfatti di un acquisto così importante e siamo sicuri che Gentiletti saprà confermare il suo valore anche nel campionato italiano. Per la Lazio e per i suoi tifosi, l’arrivo di Gentiletti è fondamentale per rafforzare una squadra già competitiva che saprà confrontarsi alla pari a tutti i livelli”



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