Dopo la conquista della Coppa Italia lo scorso 26 maggio, anche la Lazio Primavera ieri sera ha regalato una grande gioia al popolo biancoceleste, battendo l’Atalanta in finale e conquistando lo Scudetto, il quinto della sua storia.
Non si smette mai di festeggiare… La finale tricolore si è trasformata in un trionfo per la Primavera di Bollini, una squadra che ha asfaltato tutti gli avversari che ha trovato sulla sua strada, dimostrando di avere più qualità, più esperienza, più fisico e di essere più squadra di chiunque altro, strameritando questo quinto scudetto biancoceleste di una storia iniziata 36 anni fa. Da Giordano, D’Amico e Manfredonia a Keita, Cataldi e Tounkara, senza dimenticare il grande assente Rozzi, con la speranza che questi ragazzi possano diventare importanti per la Lazio come lo sono stati gli uomini di punta di quella squadra che conquistò il primo tricolore nel 1977 all’Olimpico davanti a quasi 50.000 spettatori nella finale con la Juventus.
Dodici anni dopo, il Bollini bis: la Lazio Primavera sale sul trono, è Campione d’Italia. I biancocelesti hanno trionfato al termine di una partita incredibile, schiantando l’Atalanta con un perentorio 3-0. Vendicata la sconfitta dello scorso anno in finale contro l’Inter, Alberto Bollini ha espresso le sue sensazioni ai microfoni di Lazio Style Radio 100.7: “E’ un’emozione incredibile, sono troppo legato a questa maglia. Ringrazio tutti quelli che lavorano dietro le quinte e l’entusiasmo che ci hanno messo i tifosi.
Allo stadio “Pietro Barbetti” di Gubbio la Lazio vince 3 a 0 contro l’Atalanta e conquista il suo quinto scudetto Primavera. L’ultimo tricolore risaliva all’anno 2001, sulla panchina c’era sempre lui: Alberto Bollini. Sugli scudi Danilo Cataldi e Mamadou Tounkara, in assoluto i migliori in campo. Il primo apre le marcature con un gioiello d’alta scuola, il secondo la chiude con un gol da attaccante puro.
Se non è un vero e proprio appuntamento con la storia, poco ci manca. Perché vincere uno scudetto, anche se solo a livello di squadre Primavera, non è cosa di tutti i giorni. Perché quel triangolino tricolore è un trampolino di lancio per tuffarsi nel mondo del calcio che conta, quello dei professionisti. Un’occasione da non perdere per i ragazzi, ma anche per le migliaia di tifosi laziali che oggi marceranno verso Gubbio, con la speranza di festeggiare un altro trionfo in queste settimane di adunate popolari e di feste continue. Perché di festeggiare non ci si stanca mai…
Non vuole proprio finire la festa. L’immagine di Piazza di Spagna tinta di biancoceleste è ancora negli occhi, così come all’ordine del giorno celebrazioni in ogni quartiere di Roma e nei comuni limitrofi. E’ sempre 26 maggio, Lazio padrona della Capitale, su questo ci sono pochi dubbi. E l’As Roma? Secondo i tifosi laziali si è estinta.
Questo articolo non ha bisogno di narrazioni,le immagini parlano da sole.
Domani mattina, presso il Park Hotel Villa Potenziani di Rieti, si riunirà la giuria per assegnare l’edizione 2013 del prestigioso premio “Manlio Scopigno”, riservato al miglior tecnico della serie A e della serie B.
Intervistato da ‘SportWeek’ il centrocampista giallorosso Lamela ha parlato del suo secondo anno vissuto a Roma, svelando così anche le sue impressioni su una città “pazza di calcio”. “Anche a Buenos Aires i tifosi sono molto “caldi”; il fatto è che lì, in città, ci sono così tante squadre che i sostenitori avversari quasi sempre ti ignorano se sei un calciatore di un club rivale.
C’è voglia di Lazio, tanta quanta non se ne vedeva da anni. Tanta quanta non se n’è mai vista in questi nove lunghi anni di gestione Lotito, forse anche più di quanta ce n’era in quella calda estate del 2004 quando Formello fu invasa per festeggiare il ritorno a casa di Paolo Di Canio. C’è una voglia di Lazio che riporta alla mente l’estate del 2003, quella dei 70.000 tifosi che in pochi giorni portarono circa 120 milioni di euro nelle casse della società sotto forma di aumento di capitale, quella del record di tutti i tempi di abbonati che portò a superare quel muro di 40.000 tessere che era rimasto un tabù anche per Sergio Cragnotti e per la Lazio più vincente di tutti i tempi.
Intervenuto ai microfoni della trasmissione ‘Calciomercato’ in onda suMediaset Premium, l’allenatore della Lazio Vladimir Petkovic ha fatto il punto sul mercato partendo dal primo acquisto,Brayan Perea: “E’ un giocatore giovane e interessante, molto veloce e potente che può giocare come prima o seconda punta”.
Felice Pulici, ci aggiorna sulle condizione della cappella funebre che ospita l’allenatore della Lazio dello Scudetto del ’74 Tommaso Maestrelli : “Ho parlato anche con Wilson vi ripeto quello che mi ha detto. Hanno forzato la serratura che però non ha ceduto.
Disturbare il riposo dei defunti trova facilmente posto tra i gesti più ripugnanti. Rispettare la vita passa anche dall’onorare chi non c’è più. Una tomba profanata è una notizia che già di per sé provoca dispiacere. Se a essere vittima di un atto simile è la cappella della famiglia Maestrelli, per i tifosi laziali il disgusto è più forte.
La Coppa Italia viene poi alzata al cielo da Cristian Brocchi, che seppur non sia riuscito a scendere in campo insieme a suoi compagni lo scorso 26 maggio, ha dato un contributo fondamentale all’interno dello spogliatoio biancoceleste. Proprio l’ex centrocampista laziale è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio, dove ha espresso tutta la sua gioia e gratitudine verso il popolo laziale: “È stato bellissimo. Pensavo di essere più freddo, ma in realtà mi sono emozionato moltissimo.
Puntuali, come la rata di un mutuo o come quelle cambiali a scadenza semestrale che passano in automatico all’incasso. Dalle colonne di “La Repubblica”, il prode Mensurati, quello che solo incidentalmente è tifoso della Roma e avvelenato con la Lazio come e più di Giancarlo Dotto, ricomincia a sparare su Stefano Mauri e di conseguenza sulla Lazio. Annuncia un’estate calda, di deferimenti, processi e condanne date già per scritte, il tutto chiaramente in nome della Giustizia e per dare “almeno una parvenza di credibilità al prossimo campionato”. Già, visto come è andata per la sua Roma questa stagione, meglio guardare avanti che guardarsi le spalle o riflettere sul presente…
Biancoceleste davvero, Cristian Ledesma ha giurato amore eterno alla Lazio. La Coppa Italia conquistata contro la Roma è la ciliegina sulla torta di un matrimonio destinato a non finire. I tifosi riconoscono nell’italo-argentino uno di loro. Ecco allora naturale l’invito alla cena di Noibiancocelesti,organizzata dalla nota voce laziale Franco Capodaglio.
L’ editoriale di Giancarlo Dotto sembra aver innescato una reazione a catena senza fine. Dopo la risposta di Lotito e la controreplica di Dotto, arriva anche il comunicato del presidente giallorosso James Pallotta, pubblicato sul sito della Roma :“A quanto pare Lotito sente il bisogno di parlare costantemente dell’AS Roma a sproposito e con evidenti inesattezze.
Non ci sono dubbi: l’unico vero vincitore di questa singolare kermesse pugilistica, in cui i pugili non si affrontano faccia a faccia ma si sparano colpi a distanza e spesso e volentieri a casaccio, è il “Corriere dello Sport”. E il suo direttore Paolo de Paola, un nome che a pronunciarlo sembra quasi uno scioglilingua. Come sempre avviene, hanno vinto gli organizzatori, quelli che non si sporcano le mani, che al massimo incassano pugni mediatici ma che si godono l’incasso del botteghino sotto forma di visibilità ed interesse mediatico. Da due giorni sono sulla bocca di tutti, hanno aumentato sia le vendite che le cliccate sul sito, quindi hanno vinto. Loro fanno festa, mentre i contendenti continuano a scambiarsi pugni sul ring.
Progettare il futuro. Sul mercato e nel merchandising. La Lazio punta a rafforzare la rosa di Petkovic e intanto ha già definito quelle che saranno le divise della stagione 2013/2014. Secondo anno di collaborazione con la Macron, dopo i quattordici di fidanzamento con la Puma.
L’articolo di Giancarlo Dotto, pubblicato ieri da questo giornale, mi stimola sentimenti di tenerezza e soccorso al grido, direbbe il nostro Pontefice, di “consolare gli afflitti”. Si nota, nel pezzo, la profonda solitudine di chi non ha più punti di riferimento: è il tifoso romanista di una Roma che non c’è, come club, come squadra, come società.
Intervenuto sulle frequenze di Radio Sei, Cristian Brocchi ha parla della vittoria della Coppa Italia, del suo addio al calcio e del suo nuovo futuro alla guida delle giovanili del Milan. Di seguito tutte le sue parole:
Sulla vittoria in Coppa Italia
“Non potevo proprio chiedere di più, tranne forse il fatto di poterla giocare da protagonista, ma come mi sono sempre ripetuto nella mia carriera, il gruppo viene prima del singolo giocatore. Sono contento di averla vinta e di aver dato una gioia immensa ai nostri tifosi. Domani avrò anche l’onere e l’onore di alzarla di fronte a tanta gente, nella splendida cornice di Piazza di Spagna. Sarà un’esperienza bellissima!”
Finale per il secondo anno consecutivo. La Lazio di Alberto Bollini ha battuto il Chievo per 3-1 ed è volata in finale delle Final Eight del Campionato Primavera. Un successo sofferto, che ha visto i gialloblu fare la partita e la Lazio partire in contropiede con lo scatenato Keità Balde Diao, tornato dalla squalifica insieme a Tounkara. Clivensi guidati da D’anna schierati con il 4-2-3-1 con Sowe unica punta.
La festa, la gioia, l’entusiasmo: C’è nelle radio, per la strada, sui social network. Non sembra però esserci nelle biglietterie, dove, dopo tre giorni dalla partenza della campagna abbonamenti 2013-2014, ci si aspettava una risposta ben diversa. Meno di cinquecento le tessere sottoscritte fino a stamattina. Un dato che, in considerazione dello storico successo in Coppa Italia, proprio contro l’acerrimo rivale giallorosso, lascia quantomeno perplessi.
Un bambinone gigante: “Sono felicissimo. Forza Lazio”, urla Brayan Perea, dopo tre ore di visite mediche. Era sbarcato ieri sera alle 22.30 a Fiumicino, stamattina alle 8.30 gli esami in Paideia. Lunghi e accurati. Quasi un sospiro di sollievo all’uscita alle 11.30: è al settimo cielo il neoacquisto.
Nell’edizione odierna del quotidiano romano c’è un fondo a cura di Giancarlo DOTTO che mette a confronto Lazio e Roma.Il giornalista non risparmia critiche verso il club biancoceleste, ma elogia i suoi dirigenti. Ecco un estratto dell’articolo: “La Lazio è una squadra invisibile. Malattia incurabile. E non date la colpa ai media. I media hanno un olfatto infallibile. Vanno dove le cose esistono.
Le regole ci sono e vanno rispettate. Oppure, possono essere cambiate o adeguate per stare al passo con i tempi o per recepire indicazioni che arrivano dall’alto: dall’Uefa o dalla Fifa.
Ieri sera lo sbarco nella Capitale, stamattina le prime visite mediche da biancoceleste.L’avventura di Brayan Perea alla Lazio può avere inizio. Il primo acquisto della società per la nuova stagione è giunto da pochi minuti presso la Clinica Paideia per le visite di rito.
