Lo scorso venerdì la Cassazione ha reso nota la sentenza definitiva per quanto riguarda il processo in cui Claudio Lotito e Roberto Mezzaroma erano accusati di aggiotaggio. “La sentenza impugnata va annullata senza rinvio –si legge nelle motivazioni – per estinzione dei reati di manipolazione del mercato e ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche dovuta al maturarsi della prescrizione, nonché col rinvio, limitatamente al profilo della rideterminazione del trattamento sanzionatorio, in relazione al reato di omessa alienazione di partecipazioni”. In parole povere, per quanto riguarda l’accusa di aggiotaggio è subentrata la prescrizione. La Cassazione ha invece confermato la mancata cessione delle azioni in esubero in mano al patron laziale, rimettendo alla Corte d’Appello la nuova determinazione della sanzione. A tal proposito, è intervenuto oggi il presidente di Federsupporter Alfredo Parisi. Lo ha fatto con un articolo su sslaziofans.it, in cui chiede che Lotito venga dichiarato decaduto dalle cariche in capo alla società biancoceleste e alla Figc. E prospettando la possiblità che l’associazione si rivolga direttamente alla Federcalcio. “Oltre a dover risarcire gli azionisti per il danno economico arretrato– si legge nell’articolo – Lotito dovrà rispondere ora delle sue azioni anche dal punto di vista sportivo e in modo immediato“. “Sarà cura di Federsupporter – prosegue Parisi – portare a conoscenza delle istituzioni sportive l’esito di questa sentenza e chiedere ufficialmente alla Federcalcio (e al CONI), il rispetto delle disposizioni della FIGC in materia di decadenza da cariche sociali, di Lega e federali. Disposizioni che prevedono la “decadenza immediata” di Lotito dal giorno in cui è stata depositata la sentenza, ovvero dal 30 dicembre del 2013“.
Nel suo intervento, Parisi fa riferimento alle norme federali: “L’art. 22 bis (Disposizioni per l’onorabilità) delle NOIF, nel testo modificato di cui alla Delibera del Consiglio Federale pubblicata con Comunicato Ufficiale n. 123/A del 7 marzo 2012, stabilisce, per quello che qui interessa, che ‘non possono assumere la carica di dirigente di società o di associazione’ e, ‘se già in carica decadono’, coloro i quali vengano condannati con sentenza passata in giudicato per i delitti, tra gli altri di cui al “Testo Unico delle disposizioni in materia di Intermediazione finanziaria (D.L.vo 24 febbraio 1998, n.58)”. Poi l’annuncio: “Nei prossimi giorni Federsupporter, in caso di inerzia della FIGC, valuterà l’opportunità di diffidare formalmente la Federazione affinché adotti, senza indugio, i provvedimenti di cui alle richiamate disposizioni delle NOIF in materia di decadenza, nonché valuterà l’opportunità di rivolgere al CONI un formale invito ad esercitare il dovuto controllo sulla predetta Federazione perché quest’ultima rispetti, correttamente e puntualmente, le norme che prevedono l’esercizio dei suoi poteri-doveri“.
Accordo con il giocatore, accordo con il Valencia. Helder Postiga si avvicina sempre di più alla Lazio, il club biancoceleste avrebbe raggiunto il duplice sì. A riportarlo è Gianlucadimarzio.com: c’è stata la fumata bianca con l’agente Jorge Mendes, mentre gli spagnoli avrebbero accettato la formula del prestito con diritto di riscatto. L’attaccante portoghese deve ora risolvere alcune situazioni con la società iberica, il suo procuratore si sta dirigendo in Spagna. Poi per Postiga sarà Lazio.
Il mercato è agli sgoccioli, la Lazio si guarda intorno. Postiga sembra in dirittura d’arrivo con Floccari verso il Sassuolo. L’attacco dovrebbe essere coperto e Reja soddisfatto. Negli ultimi giorni il nome di Fabio Quagliarella però è circolato molto negli uffici biancocelesti.A mettere fine a questa vicenda di mercato, ci ha pensato il ds Igli Tare ai microfoni di tuttojuve.com:“Quagliarella alla Lazio? No no, zero possibilità, posso assicurare al 100% che non verrà”. Una frase, una smentita. Quagliarella sfuma del tutto, anche se ormai le possibilità erano ridotte quasi a zero. I bianconeri se tengono stretto l’attaccante campano, in attesa di sbrigare la faccenda Vucinic.
FORMELLO- Reja torna al San Paolo, vuole conquistare il derby di Coppa Italia davanti ai suoi vecchi tifosi. Turnover o meno, c’è da difendere il trofeo conquistato il 26 maggio. La Roma, davanti alla tv, aspetta di sapere l’avversaria da affrontare in semifinale.Alle 12.30 l’allenatore friulano si presenterà in sala stampa per la conferenza della vigilia: segui la diretta scritta su Lalaziosiamonoi.it.
In Coppa Italia di nuovo turnover?
Non lo voglio fare, ma è necessita. Stamattina il medico mi ha detto che Klose ha avuto una notte difficile per via di un virus che ha colpito tutta la sua famiglia. Gli ho detto di venire lo stesso oggi pomeriggio, vediamo se ci sarà domani. Ieri l’ho visto in buone condizioni, spero di recuperarlo anche perché non avremo nemmeno Floccari per via del mercato. Hernanes poi è venuto stamattina, è stato visto dai fisioterapisti, potrebbe recuperare, non so se dall’inizio. Sono valutazioni che farò oggi pomeriggio. Davanti non abbiamo alternative, abbiamo Keita, Felipe e Perea. A metà campo ho diverse soluzioni come Ledesma, Onazi. Vediamo anche Biglia, Konko ieri ha un quarto d’ora e l’ho mandato via per un tendine infiammato, Biava è un po’ affaticato. Mai come in questa occasione la formazione la farà il medico. Voglio mettere giocatori che stanno bene fisicamente, comunque abbiamo le stesse possibilità del Napoli. Chi scenderà in campo darà sicuramente battaglia.
Floccari al Sassuolo. Postiga è un nome importante?
Postiga è una settimana che lo seguiamo, Anelka era uno specchietto per le allodole. Era nostra intenzione prendere un giocatore di spessore internazionale. Volevo qualcuno che potesse darmi garanzie e giocare anche con Klose. E’ dotato tecnicamente, vede la porta. Non so se l’affare sia già concluso, ma ieri sera mi sembrava in dirittura d’arrivo. Se si chiude sono soddisfatto. Poi vediamo se riusciamo a prendere anche un altro tassello importante.
Marchetti va via?
Marchetti non va via e lo garantisco, almeno fino a fine campionato. Poi ci sono scenari che non posso ipotizzare. Ogni squadra ha tre portieri di livello, noi abbiamo Strakosha come terzo. E’ un giovane di prospettiva, ma deve aspettare ancora. Siamo in Europa League, Coppa Italia e lottiamo in campionato, quindi devo avere garanzie. Ci sono tre giorni alla fine del calciomercato, gli infortuni sono sempre dietro l’angolo, è indispensabile avere tre portieri di livello. Spero che Andujar si possa concretizzare.
Pasalic l’ha consigliato lei?
Lo conosco, perché ho dei ricordi belli lì e ogni tanto vado a vedere le partite. Loro hanno un settore giovanile importante, lavorano bene sotto il punto di vista tecnico. Un po’ meno sotto quello tattico. E’ un buon giocatore, centrocampista a tutto campo. Non è rapidissimo, è molto elegante ma è un ’95. Ha 18 anni, potrebbe essere adatto alla rosa, ma non so se è pronto per giocare in prima squadra. Se la società lo prenderà, visto che lo abbiamo visionato, sarò contento. Bisogna vedere se si può prelevare.
Perea?
Ogni volta che viene chiamato in causa risponde sempre presente. Vede la porta, l’ho visto in allenamento, pensi sempre che non ci arriva e invece ci arriva sempre. Ha delle doti importanti come finalizzatore e fa dei grandi movimenti. Ha voglia ed entusiamo, cosa molto importante.
Europa tramite la Coppa Italia?
E’ difficile dire qual è la strada più facile, abbiamo tre competizioni, vogliamo centrare tutte e tre gli obiettivi. Poi ci sono episodi più o meno sfortunati che possono condizionare, ma ce le giochiamo tutte. Mi dispiace avere questi intoppi perché avrei messo la stessa formazione di domenica se possibile. Ci tengo ad andare avanti il più possibile, non solo per il derby in semifinale. Sarebbe bello affrontare la Roma, toglie energie ma bisogna vedere come lo si affronta. Abbiamo visto una buona Lazio contro la Juve, quindi possiamo andare avanti. Ho un po’ di problemi di formazione, ma nella partita secca può succedere di tutto. Sono convinto che faremo una partita dal grande ritmo. I ragazzi ci credono, chiunque scenderà in campo darà il massimo.
Domani chi in porta?
Berisha sta bene, Marchetti non è ancora recuperato. Berisha nel turnover sarebbe dovuto essere il titolare di Coppa quindi non cambio e sarà lui a scendere in campo a Napoli.
Se parte Hernanes serve un sostituto di ruolo?
Hernanes è un giocatore particolare dal punto di vista tattico, può giocare a centrocampo e anche nel 4-2-3-1 dietro alla punta. In quel ruolo comunque rientrerà Mauri, quindi potrei anche sostituirlo con lui. Ma mi sento di assicurare che Hernanes non partirà.
Rinforzare lo staff medico visti i continui infortuni?
Abbiamo fatto una considerazione l’ultimo anno che sono stato qui. Ci sono state delle settimane in cui non avevo 8-9 giocatori titolari, spesso e volentieri avevo dei Primavera in panchina. Lulic le fece quasi tutte quell’anno, Radu non l’ho avuto per tutto l’anno per problemi articolari. Allora può subentrare un discorso fisico che ha condizionato la nostra stagione. Aveva avuto dei problemi Mauri, così come Klose e Lulic. Siamo arrivati a gennaio con molti punti, eravamo primi in classifica. Il Presidente non è riuscito a prendere Honda, gli siamo stati dietro per un mese, poi all’ultimo non abbiamo centrato l’obiettivo. Mi bastavano 2 giocatori in fase offensiva, avevo anche Kozak incerottato. Quest’anno ho 28 giocatori a disposizione, ho un buon ganico. Mi ricordo a Palermo in quella stagione giocai con una difesa a 3, a Novara non stavamo in piedi ed era una partita fondamentale per la Champions. E’ inutile guardare al passato, ora pensiamo a domani.
Come affronterà il Napoli? Viene Cannavaro?
Non lo so, è un giocatore che apprezzo per qualità morali e tecniche. Attualmente ho una rosa che mi copre sufficientemente la fase difensiva, se dovesse partire qualcuno potrebbe interessarci. Ma ora abbiamo Dias, Novaretti, Cana, Biava, Ciani. Non dipende da me, ma da Paolo, dal Napoli e dalla società, si vedrà in un secondo tempo. Il Napoli ha qualità davanti, stimo molto Higuain, copre in fase difensiva, attacca gli spazi, e si fa trovare sempre pronto. Non so se giocherà, Benitez gioca sempre con giocatori come Insigne sulle fasce, tornanti molto offensivi. Sono giocatori che incutono sempre timore, noi dovremo essere bravi a sfruttare i loro punti deboli.
Ha parlato con Benitez?
Abbiamo fatto una chiacchierata dopo la prima di campionato, è preparatissimo dal punto di vista tattico, è uno “spagnolo-italiano”. Conosce i giocatori, lo apprezzo molto.
Quante possibilità di passare il turno?
50 e 50. Non ci sono delle percentuali superiori, dipende dalla voglia e dalla mentalità in campo. Noi se faremo la partita giusta, come le ultime due, avremo possibilità nonostante le assenze.
Sculli reintegrato?
L’ho trovato ai margini, non so se rimarrà. Vedremo dopo, in quel ruolo sono coperto. Ma se rimarrà lo allenerò, anche se mi ha tradito quando è andato via. Aveva dei problemi familiari che lo costrinsero ad andare a Genova.
Con il ritorno di Mauri si torna alla difesa a 4?
Quando recupero tutti voglio tornare a 4 per dare un po’ di soluzioni diverse in avanti. Adesso ho una carenza sulla fascia sinistra, Pereirinha, Crecco, Cavanda e Vinicius sono giocatori più offensivi. Quindi preferisco mettermi a tre, quando rientrerà Radu potrò optare per l’altra soluzione.
Presso il Centro Sportivo di Formello si presenta l’accordo di sponsorizzazione che lega la LAZIO a MSC Crociere. La compagnia sarà, infatti, Premium Sponsor della società biancoceleste per la stagione 2013/14. Le due società svilupperanno insieme iniziative e attività rivolte al mercato consumer e business, utilizzando canali diretti di comunicazione per veicolare offerte e contenuti promozionali ai rispettivi target. Fra queste c’è grande attesa per la prima crociera a tema dedicata ai tifosi biancocelesti, uno degli appuntamenti principe previsti dalla partnership. Presenti Marco CANIGIANI, Direttore commerciale SS LAZIO, Giuseppe BIAVA e Federico MARCHETTI, oltre al Country Manager Italia MSC Crociere, Leonardo MASSA.
L’attacco biancoceleste potrebbe parlare portoghese. Lotito avrebbe scelto Helder Postiga per sostituire Sergio Floccari, promesso sposo del Sassuolo. Il centravanti lusitano, come riportato dal Corriere dello Sport, dovrebbe arrivare con la formula del prestito con diritto di riscatto e può essere impiegato sia come prima che come seconda punta. Helder Postiga a 31 anni si rimetterà in discussione, è consapevole che dovrà lottare con Perea per il ruolo di vice-Klose, ma la concorrenza non lo spaventa, troppo forte il richiamo di Roma per chi come lui ha girato mezza Europa; Tottenham, Panathinaikos, Saint Etienne, poi il Valencia dalla quale la Lazio lo potrebbe presto prelevare. In Spagna 3 stagioni agrodolci: nella prima 8 gol per il portoghese che migliora decisamente la stagione seguente quando arriva in doppia cifra, fermandosi a 14. Poi quest’anno i problemi in fase realizzativa, solamente 3 gol in 15 apparizioni. Fu lanciato da Mourinho al Porto, la stessa squadra che nel 2003 spezzò in due i sogni di gloria della Lazio di Roberto Mancini in quella maledetta semifinale di Coppa Uefa. Helder Postiga firmerà, probabilmente, nei prossimi giorni. E’ pronto per cominciare questa nuova avventura.
“Un complesso disegno criminoso” così la Cassazione definisce le operazioni compiute nel 2005 dal dr. Claudio Lotito e dall’arch. Roberto Mezzaroma su di un consistente pacchetto azionario (14,6%) della Lazio.
Ci sono voluti circa 8 anni e mezzo per venire definitivamente a capo, anche sul piano penale, della natura e degli scopi delle operazioni in oggetto. Ora, grazie alla tenacia di alcuni piccoli azionisti della Lazio e di Federsupporter, che hanno sempre creduto che esistesse un “Giudice a Berlino”e che non si sono mai arresi di fronte alla generalizzata e diffusa indifferenza dell’opinione pubblica e dei mass media. Quel mondo dell’informazione che come primo compito avrebbe quello di informare, tra l’altro in merito a fatti indubbiamente di notevole gravità: oltre che sul piano sportivo anche, anzi soprattutto, su quello civile e sociale, si è giunti finalmente al capolinea.
Quel “complesso disegno criminoso”, così come lo ha definito la Cassazione con sentenza del 4 luglio 2013, depositata in Cancelleria il 30 dicembre 2013, ha fatto sì che una consistente partecipazione azionaria (14,6%) della Lazio, dal luglio 2004 non sia mai circolato liberamente sul mercato finanziario, in modo da non finire mai in mani ostili a Lotito che, così facendo, ha blindato la società fin dal primo giorno di presidenza senza pagare il prezzo stabilito dalla legge per assicurarsi questo vantaggio, violando così regole e regolamenti.
In particolare, è stato così arrecato ai piccoli azionisti un danno complessivo prudenzialmente stimato in circa 10 milioni di euro: al netto di interessi legali e maggior danno da svalutazione monetaria. Un danno a quegli azionisti che, sacrificando in molti casi i modesti risparmi di una vita o rinunciando a qualcosa per il bene della società, avevano risposto “presente” all’aumento di capitale del 2003 e poi a quello del 2004, nel tentativo di evitare la scomparsa della Lazio.
Oltre a dover risarcire gli azionisti per il danno economico arretrato, Lotito dovrà rispondere ora delle sue azioni anche dal punto di vista sportivo e in modo immediato, come spiegano le note dell’avvocato Rossetti sotto riportate. E sarà cura di “Federsupporter”, portare a conoscenza delle istituzioni sportive l’esito di questa sentenza e chiedere ufficialmente alla Federcalcio (e al CONI), il rispetto delle disposizioni della FIGC in materia di decadenza da cariche sociali, di Lega e federali. Disposizioni che prevedono la “decadenza immediata” di Lotito dal giorno in cui è stata depositata la sentenza, ovvero dal 30 dicembre del 2013. E chiedere e pretendere che questa volta vengano scrupolosamente e puntualmente osservate senza che (come avvenuto anche in un recente passato) si possa far ricorso a capziose e strumentali interpretazioni ad usum Delphinio a provvidenziali e salvifiche deliberazioni ad personamdell’ultima ora, volte ad evitare l’applicazione di norme dell’ordinamento sportivo, sgradevoli e sgradite, a qualche moderno “Don Rodrigo”.
L’art. 22 bis (Disposizioni per l’onorabilità) delle NOIF, nel testo modificato di cui alla Delibera del Consiglio Federale pubblicata con Comunicato Ufficiale n. 123/A del 7 marzo 2012, stabilisce, per quello che qui interessa, che “non possono assumere la carica di dirigente di società o di associazione” e, “se già in carica decadono”, coloro i quali vengano condannati con sentenza passata in giudicato per i delitti, tra gli altri di cui al “Testo Unico delle disposizioni in materia di Intermediazione finanziaria (D.L.vo 24 febbraio 1998, n.58)”.
Ciò premesso, poiché il dr. Lotito è stato condannato con sentenza ormai passata in giudicato per uno dei delitti (violazione dell’obbligo di cessione di partecipazioni azionarie eccedenti il 30% del capitale sociale di una società quotata entro 12 mesi decorrenti dalla violazione dell’obbligo di promuovere una OPA totalitaria, art. 173 TUF), senza che tale delitto sia stato dichiarato estinto per prescrizione (la Cassazione ha rinviato il procedimento alla Corte d’Appello di Milano esclusivamente ai fini di determinazione dell’entità della pena conseguente alla condanna) dovrebbe essere dichiarata la decadenza dr. Lotito dalla carica di dirigente: nel caso specifico di Presidente del Consiglio di gestione della Lazio, nonché dalla carica di Consigliere della Lega Calcio di Serie A e dalle cariche federali.
A questo proposito, il comma 6 bis dell’art. 22 bis citato prevede che “i dirigenti di società” ove intervenga “una situazione di incompatibilità di cui al 1° comma (come nel caso in esame una condanna passata in giudicato per uno dei reati di cui al TUF) sono tenuti a darne immediata comunicazione alla Lega”. Il successivo comma 7 prevede, “In caso di omessa immediata comunicazione di cui al precedente comma“ che i soggetti interessati “incorrono nella decadenza dalla carica, ferma restando l’applicazione delle disposizioni del codice di giustizia sportiva”.
Chi, dunque, incorra in una delle cause di decadenza dalla carica di cui al comma 1 e non la comunichi immediatamente alla Lega competente (nella fattispecie alla Lega Calcio di Serie A) non solo incorre nella decadenza stessa, ma subisce anche l’applicazione di sanzioni disciplinari. Non solo. L’art.10, comma 5, delle NOIF, stabilisce il divieto di ricoprire cariche federali elettive o di nomina per coloro i quali abbiano riportato una condanna definitiva per reati non colposi: come quello nel caso in esame, dichiarato “non estinto” nella sentenza della Cassazione.
Ne consegue, per tutte le ragioni sopra esposte, che il dr. Lotito dovrebbe essere dichiarato decaduto, non solo dalla carica di dirigente della Lazio e dalla carica di Consigliere della Lega Calcio di Serie A, ma anche dalla carica di Consigliere federale nominato dalla predetta Lega e, qualora non avesse già immediatamente comunicato a quest’ultima la sentenza della Cassazione che lo riguarda, depositata in Cancelleria il 30 dicembre scorso, sarebbe, altresì, passibile di sanzioni disciplinari.
Nei prossimi giorni Federsupporter, in caso di inerzia della FIGC, valuterà l’opportunità di diffidare formalmente la Federazione affinché adotti, senza indugio, i provvedimenti di cui alle richiamate disposizioni delle NOIF in materia di decadenza, nonché valuterà l’opportunità di rivolgere al CONI un formale invito ad esercitare il dovuto controllo sulla predetta Federazione perché quest’ultima rispetti, correttamente e puntualmente, le norme che prevedono l’esercizio dei suoi poteri-doveri. Circa il fatto che l’art. 22 bis delle NOIF, nel testo approvato dalla FIGC il 7 marzo 2012, sia successivo all’epoca (giugno 2005) in cui è stato commesso il reato, non estinto, per cui il dr. Lotito è stato definitivamente condannato (e che nel 2005 era ancora contemplato dall’art. 22 bis), è opportuno rilevare quanto segue.
L’Alta Corte di Giustizia Sportiva del CONI, su ricorso dello stesso dr. Lotito contro il provvedimento della FIGC del 13 febbraio 2012 che lo sospendeva in via cautelare dalla carica di Consigliere federale e di componente del Comitato di Presidenza della Federazione, in applicazione dell’art. 11 del nuovo Codice di Comportamento Sportivo del CONI, nel dichiarare il 5/26 marzo 2012 il ricorso inammissibile ed in parte infondato, ha sancito la portata non retroattiva del nuovo Codice, poichè “esso non ha riqualificato il comportamento tenuto dall’odierno ricorrente(ndr. Lotito) ma ha assunto la sua condanna(all’epoca non definitiva)in sede penale come un mero fatto, nella sua pura oggettività, ricollegando a tale fatto conseguenze nuove, certo, ma pur sempre rivolte al presente ed al futuro , non al passato”.
Il TAR del Lazio, a cui si era rivolto il dr. Lotito per l’impugnazione della decisione dell’Alta Corte del CONI, con sentenza depositata il 1 giugno 2012, ha sancito (confermando sul punto la decisione impugnata) che: “la retroattività della disposizione contestata deve essere esclusa atteso che il sig. Lotito è stato sospeso a decorrere dalla data di entrata in vigore dellanovella (13 febbraio 2012)in considerazione del suo status di soggetto condannato(dall’8 novembre 2011)per reati contemplati nell’allegato A dello stesso Codice. Di retroattività si sarebbe potuto parlare nel caso in cui la sospensione fosse stata fatta decorrere dall’8 novembre 2011, data della pubblicazione della sentenza della IX Sezione Penale del Tribunale di Napoli(ndr, condanna per frode sportiva per i fatti di Calciopoli). Aggiungasi, ed il rilievo è assorbente di ogni altra considerazione, che un problema di retroattività potrebbe, al più porsi con riferimento ad un provvedimento di carattere sanzionatorio, ma non certo ad un atto, quale è quello oggetto di impugnazione, di natura cautelare, la cui ratio è preservare l’ordinamento sportivo dal nocumento che potrebbe recare la presenza di soggetti, con poteri decisionali importanti, in relazione ai quali sussiste un dubbio(giustificato anche da una già intervenuta pronuncia di condanna penale, ancorchè non definitiva)di discutibile moralità ed onorabilità”.
Principio, quello sopra enunciato dal TAR del Lazio che, a maggior ragione, deve essere applicato ora che è stata pronunciata una condanna penale definitiva. Perché “la decadenza dalle cariche sociali, in Lega e federali, non ha natura sanzionatoria, come le sanzioni disciplinari contemplate dal Codice di Giustizia Sportiva della FIGC, bensì, per l’appunto, cautelare, con il fine di evitare, (come opportunamente rilevato dal TAR) la presenza, nell’ambito dell’ordinamento sportivo, di soggetti didiscutibile moralità ed onorabilità”. Discutibilità resa evidente da una condanna penale definitiva per uno dei reati previsti dalle norme sportive di cui parla la sentenza del TAR del Lazio.
Non c’è dubbio, quindi, che alla luce dei chiari principi di cui sopra, le decadenze previste dall’art. 22 bis e dall’art.10, comma 5, delle NOIF siano applicabili, anche se i fatti per cui è stata riportata la condanna penale definitiva risalgano ad epoca anteriore a quella nella quale la tipologia di reati da cui scaturisce la decadenza, nel 2005 non era ancora contemplata dalle norme sportive quale parametro e indice di “discutibile moralità ed onorabilità”.
E, per concludere, sembra quasi una nemesi storica che la mancanza del requisito di cui sopra riguardi una persona che, un giorno sì e l’altro pure, si è dilettata e si diletta ad impartire excathedra, urbi et orbi, lezioni di moralità ed onorabilità.
Alfredo Parisi e Massimo Rossetti – LAZIOMILLENOVECENTO
Finalmente l’epilogo, sofferto, atteso, bramato. Quest’oggi, infatti, lasceranno il carcere di Bialoleka Matteo Buttinelli e Daniele De Paolis, gli ultimi due tifosi laziali detenuti nel carcere di Bialoleka. Stavolta non ci saranno sgradite sorprese (saranno scarcerati per decorrenza dei termini di custodia cautelare), Matteo e Daniele potranno riassaporare la libertà dopo 61 giorni trascorsi da quel maledetto 28 novembre. Ci saranno gli amici e i familiari ad attenderli, che prontamente si sono recati in quel di Varsavia, non potevano fare altrimenti. Alle ore 18 saranno tutti lì, puntuali, per cercare di recuperare il tempo perso.
L’INCUBO È FINITO – La fine è giunta, il principio è ormai alle spalle. Sbiadisce l’istantanea dell’assurda retata che portò al fermo di 150 ragazzi, poi smistati in 18 commissariati diversi. Zlota 59, la via dell’Hard Rock Cafè dove tutto iniziò, ricorda a stento i volti dei tifosi laziali. Che invece quel 28 novembre non se lo dimenticheranno mai. Tra udienze, assurdi cavilli burocratici e istanze di scarcerazione respinte, i 23 ragazzi arrestati hanno vissuto una vera e propria Odissea che a tratti è parsa insostenibile. Si sono fatti forza l’un l’altro i supporters biancocelesti, hanno fatto gruppo come una grande famiglia senza mai perdersi d’animo. Fuori da quelle mura, le famiglie si sono dannate per giorni alla ricerca di una soluzione, la più rapida per riabbracciare al più presto il proprio figlio, nipote, fratello. Nel frattempo in Italia, l’assordante quanto ingiustificato silenzio delle istituzioni la faceva da padrone incontrastato. Ma finalmente ecco l’epilogo, sofferto, atteso, bramato.
Spesso leggiamo sui giornali duri epiteti contro la tifoseria laziale, tacciata ingiustamente di razzismo e anti sportività. Non a caso alcuni organi d’informazione, alla vigilia di Lazio Juventus, avevano pronosticato (erroneamente) che la curva Nord avrebbe tifato contro la propria squadra affinché perdesse, per non agevolare i cugini giallorossi. Addirittura c’era timore che lo stesso Reja e i giocatori, affrontassero la vecchia Signora con riverenza e con un atteggiamento remissivo. Tuttavia, la bella prestazione della Lazio ha fugato ogni dubbio e la curva Nord ha dato esempio di grande sportività, tifando la propria squadra, ma soprattutto omaggiando Buffon con un lungo applauso dopo la sua espulsione. Molte tifoserie italiane avrebbero fischiato o addirittura schernito il numero 1 bianconero, ma i supporters biancocelesti, con grande eleganza, hanno preferito alzarsi in piedi e applaudirlo. D’altronde tra Buffon e la curva Nord c’è un rapporto di grande stima ormai da diversi anni, da quando il portiere della Nazionale espresse grande umanità e solidarietà nei confronti di Gabriele Sandri, andandolo a salutare la sua effige sotto la curva. Sabato sera i laziali hanno mandato un bel messaggio di sportività a tutto il mondo, peccato che il gesto sia passato inosservato ai più. Ecco le sue parole : “Non siamo abituati in Italia a questo però in questi anni i tifosi della Lazio hanno mostrato grande rispetto ed era giusto perchè per loro provo una grande stima e se lo meritavano davvero questo saluto”
Piano C. Sfumato Quagliarella, ricevuto il “no grazie” di Anelka, la Lazio è virata prepotentemente su Srdan Lakic, attaccante 30enne del Wolfsburg in prestito all’Eintracht Francoforte.Secondo quanto riportato dagazzetta.it, l’acquisto del croato sarebbe davvero ad un passo e nelle prossime ore arriverà l’ufficialità. A liberare il posto in avanti sarà Floccari, già da tempo acquistato dal Sassuolo e in attesa solamente che la Lazio acquistasse il sostituto. Ammesso che sia un affare: 2 gol in 15 presenze (i dati di questa prima parte di stagione tra Bundesliga ed Europa League, ndr) serviranno per il salto di qualità?
Nicolas Anelka non si muove dal West Bromwich Albion. Pochi minuti fa l’attaccante francese ha palesato la volontà di rimanere nel suo attuale club inglese tramite il proprio account Twitter: “Sono felice qui. Ora è tempo di focalizzarmi sul mio club e provare a dare il meglio di me in campo come ho sempre fatto”. Un ringraziamento speciale anche a tutti quei club che lo hanno cercato nel corso di questa sessione di mercato, all’appello anche la Lazio: “Ringrazio la Lazio e tutti gli altri club che mi hanno contattato in questi ultimi giorni. Vediamo quest’estate se deciderò di continuare…”.
Ecco Pasalic. La Lazio può aprire le porte al primo acquisto della sessione invernale. Secondo indiscrezioni raccolte dalla nostra redazione, l’Hajduk ha accettato la proposta da 2.8 milioni del club biancoceleste e l’affare verrà ratificato nelle prossime ore. Restano da limare alcuni dettagli con il calciatore, ma ormai la fumata bianca è a un passo. E’ stato un lavoro condotto sottotraccia quello di Tare. Un colpo di fulmine calcistico scattato a novembre, portato avanti a fari spenti. Il ds aveva notato Pasalic durante alcune gare dell’Hajduk e della nazionale croata Under 17 e 19, ne ha subito apprezzato tecnica e dinamismo, ha allacciato contatti con il club di Spalato e dopo qualche mese di trattativa è riuscito a vincere la concorrenza di Eintracht e altri club tedeschi. Pasalic è un centrocampista moderno, abbina tecnica e dinamismo, a 18 anni è considerato uno dei migliori prospetti del calcio croato. I rapporti con l’Hajduk sono ottimi, l’affare Elez ne era testimonianza. Pasalic arriverà a Roma, possibile che venga aggregato alla prima squadra, ma c’è anche l’ipotesi che vada a rinforzare la Primavera di Simone Inzaghi. Si vedrà. Intanto Pasalic è pronto ad abbracciare la Lazio.
Siamo al 27 Gennaio ed è calma piatta per quanto riguarda il calciomercato della Lazio sia in entrata che soprattutto in uscita. La Lazio è attualmente decima in classifica e sorprende il fatto che, nonostante i continui appelli di Reja e le evidenti lacune di quest’organico, Lotito se ne freghi altamente e continui a non cercare rinforzi. Tutto questo mentre le altre si rinforzano e noi rimaniamo al palo…Se non altro abbiamo evitato almeno per ora il solito tormento alla Honda o Yilmaz che c’ha lasciato col solito finale e il cerino in mano. Non è solo il mercato in entrata a preoccupare, ma anche quello in uscita…La Lazio ha tanti giocatori INUTILI da dover piazzare che costano inoltre una barca di soldi alla società per i loro ingaggi. Il risultato è NULLO, nessuna cessione! Non si riesce a piazzare un giocatore che sia uno, allora Tare non è forse il fenomeno di cui tutti parlano ? Che sta facendo in questi giorni ? Alla luce di questo fallimento non dovrebbe dimettersi ? Forse fa troppo comodo rimanere alla Lazio e fare i suoi porci comodi raccomandando ex compagni e amici di vecchia data a Formello. E’ troppo facile vantarsi d’aver scoperto Lulic quando a proporlo è stato Fioranelli, a scoprire Keita quando a portarlo a Formello è stato Salvini, a dire d’aver scoperto Hernanes pagandolo alla “modica” cifra di 13 milioni di euro (Anche se in realtà, lo dice il bilancio, sono molto meno). E’ bello far passare per intuizione una botta di culo come quella dell’acquisto di Candreva. In uscita ? Troppo facile vendere Lichtsteiner o Kolarov e successivamente Hernanes o Marchetti…Il bravo ds si vede quando riesce a piazzare Alfaro, Floccari, Ederson e compagnia cantante
È tutta un’altra Lazio. Reja l’ha rigenerata: in campionato si viaggia alla media di due punti esatti a partita (2 vittorie e 2 pareggi). La zona Europa League è lì, ad appena cinque punti. Impensabile fino a poco tempo fa. E mercoledì ci sono i quarti di Coppa Italia contro il Napoli, partita delicatissima: un successo regalerebbe l’accesso alle semifinali e al conseguente triplo derby in una settimana. Necessario però un po’ di turnover. Klose sarà risparmiato: al suo posto confermato il colombiano Perea, autore della doppietta decisiva agli ottavi contro il Parma. Probabile che sia affiancato da Keita. A centrocampo riposa Biglia: ha un ematoma dovuto a una forte contusione rimediata nel match con la Juve. Al fianco di Ledesma è ballottaggio tra Gonzalez e Onazi. In difesa non recupera Radu (andrà in panchina): confermata quindi la difesa a tre, ma uno tra Biava e Dias (più probabile il brasiliano) non partirà titolare. In porta dovrebbe essere confermato Berisha: assente contro la Juve per un virus influenzale, Marchetti non si è allenato neanche ieri. Ha svolto tutta la seduta, invece, Giuseppe Sculli (sempre più possibile un suo reintegro).
Tommaso Rocchi, ex capitano della Lazio, ha segnato ieri con il Padova con un guizzo dei suoi, anche se il Padova non ha evitato la sconfitta contro il Trapani. Si è raccontato ai microfoni di Radio Radio tra presente, passato e futuro.
I tuoi ricordi alla Lazio ?“Prima vorrei dire che sono arrivato alla Lazio nel 2004/05, sono stato quasi 9 anni, ho fatto 300 partite più di 100 goal. La mia storia è Tommaso Rocchi della Lazio. Mi sarebbe piaciuto finire la carriera nella Lazio, le circostanze non me lo hanno permesso, non rimpiango di essere andato all’Inter. Aver accettato di andare al Padova, dimostra che volevo far vedere che sono ancora un giocatore di calcio. Adesso penso al Padova, la Lazio è stata la mia vita e ancora oggi sono molto legato alla gente, la storia della Lazio farà parte sempre della mia vita.”
Questa punta di amarezza perchè non ti sei sentito un giocatore di calcio oppure ti è mancata la gratificazione giusta?“Tutte due. Questa affermazione è una considerazione fatta. Da una parte non è stato visto quello che ho fatto in 9 anni. Ok è finito un ciclo e potevo anche starci. Le valutazioni si fanno da entrambe le parti. Ad oggi sono andato all’ Inter e poi al Padova.Nulla viene per caso, ed è giusto che sian andate così le cose. Penso che sarà una bella partita, la Juve ha qualcosa in più della Lazio. Ma la Lazio gioca in casa, partita difficile per entrambe le squadre. Capisco Klose che se facciamo una grande partita, possiamo pareggiare. Lo capisco, se di fronte ti trovi una squadra tra le più importanti, devi fare di più di quello che puoi fare.”
Che ne pensi del ritorno di Reja, dopo un anno e mezzo di Petkovic?“Reja l’ho sentito a luglio per telefono, ero a Napoli per alcune cose. Ci siamo sentiti, non aveva ancora la squadra. Quando poi è ridiventato allenatore della Lazio, gli ho mandato un messaggio di in bocca al lupo, sono molto contento, mi ha risposto con un bel grazie. E’ una scelta positiva, conosce bene il gruppo può trasmettere quella voglia e quella determinazione di raggiungere i risultati, quello che è successo da un anno, mi sono sentito con Ledesma e Candreva, non so come sia l’ambiente interno,non capisco quello che possa essere accaduto, Reja ha tutte le carte in regola per fare bene. Ci sono però altre squadre che stanno facendo bene. Togliendo Juve,Napoli e Roma che hanno qualcosa in più, Fiorentina, Milan,Udinese, quelle se le giocano con la Lazio.Le prime tre piazze,sono garantite, c’è ancora chance per l’Europa League.”
Il 23 di Febbraio chiede alla società di fare di più. La Lazio non ha mai fatto il salto di qualità. Quanto pensi che sia difficile fare il salto di qualità, passare dalla Lazio di oggi al Napoli di oggi? “Mi metto a ridere. Rispondo molto brevemente, la differenza la fa la programmazione, la trasparenza e la chiarezza. Chi c’è, c’è, chi non c’è non c’è. Fare qualcosa che possa incrementare il livello della squadra. In maniera spicciola la differenza la fa il giocatore, il giocatore forte costa, se vuoi una squadra forte devi fare un investimento per migliorare la squadra. Il salto di qualità lo fai così. Faccio l’esempio dell’ Inter, non è quella di una volta. Il Milan non ha più Ibrahimovic, è un calcio diverso, bisogna essere bravi a fare strategie di mercato, ma devi prendere un giocatore che possa farti la differenza, un conto è averne 2/3 di giocatori così, se ne cominci ad avere 5/6 puoi aspirare a raggiungere delle posizioni di campionato sempre più alte.”
Secondo Sky Sport, il matrimonio tra Floccari e il Sassuolo è ormai questione di ore, pare sia stato finalmente trovato l’accordo tra la Lazio e la società emiliana. Il club capitolino aspetta solo di acquistare un sostituto prima di ufficializzare l’accordo. Tuttavia, l’agente del calabrese, intervistato da cittaceleste ha frenato la trattativa: “Non abbiamo ancora raggiunto un accordo col Sassuolo” ha precisato Claudio Vigorelli. Una smentita che, però, ha il sapore di una conferma. Adesso la vera domanda è: chi sarà il sostituto di Floccari alla Lazio?
Minuto 75, Ledesma si appresta a battere un calcio di punizione sotto la Nord. La Juve ha pareggiato da un quarto d’ora con Llorente, la Lazio non ci sta: gioca in casa, è in superiorità numerica e si riversa in avanti alla ricerca di una vittoria di assoluto prestigio. Il capitano biancoceleste scodella un cross delizioso, Klose si avventa sulla sfera e incorna a botta sicura. Stop, rewind. Minuto 24, Konko lancia a rete sempre il tedesco, il quale scatta in posizione regolare, si avventa sulla sfera vagante in area e anticipa Buffon. Ancora stop. Due istantanee che, anzitutto, confermano come praticamente in tutte le azioni della Lazio – di Petkovic o di Reja, non fa differenza – ci sia lo zampino di Re Miro. Il problema è che la sorte a volta è avversa e, tra Buffon e Storari, capita di trovare in serata di grazia proprio il portiere di riserva, quando il numero uno è già negli spogliatoi da un’ora abbondante. Succede allora che al minuto 75 non ci sia il lieto fine del minuto 24, perché il fato così ha deciso. E non si impietosisce nemmeno di fronte alla gemma di Keita, a una manciata di minuti dal fischio finale. Pensare che doveva essere la Lazio quella chiamata a strappare un pareggio con un po’ di fortuna.
A Klose saranno tornate alla mente le tanto discusse parole della vigilia e, dopo un sorriso ironico, forse avrà fatto fatica a prendere sonno. “Il rigore è stato un momento importante – ha confessato all’agenzia tedesca Dpa, presente ieri nella mixed zone dell’Olimpico, come riporta stamane Il Corriere dello Sport -. La Juve è stata fortunata, non so come abbia fatto Storari a parare quella palla, è stato bravo nel momento decisivo. Avremmo meritato di vincere, anche se loro sono stati pericolosi per tutta la partita”.
Una condizione fisica finalmente eccellente l’ha restituito in piena forma a Reja: “Sto bene, non ho più problemi alla spalla destra”, ha confermato il diretto interessato, prima di voltare subito pagina: “Non abbiamo obiettivi, ragioniamo partita dopo partita. Ora pensiamo al Napoli, perché potremmo giocare tre derby in una settimana”. Sì, perché mercoledì al San Paolo sarà già tempo per un altro big match. Curioso rilevare che sia proprio la Lazio ad arrivarci in condizioni psico-fisiche migliori, ma chissà in quanti la penseranno come Miro: la tripla stracittadina nel giro di una settimana è roba non da poco per le coronarie. Anche se, dopo prestazioni del genere – salvo effetti collaterali della cura Reja – è indubbio che faccia un po’ meno paura.
E’ soddisfatto Claudio Lotito al termine del pareggio contro i campioni d’Italia, che salva l’imbattibilità di Reja nonostante, paradossalmente, qualche rimpianto di troppo:“La squadra ha fatto una buona prestazione, sfoderando buona qualità di gioco, determinazione e spirito di gruppo – è l’analisi del presidente della Lazio -. Si è visto il cambiamento della conduzione gestionale, a dimostrazione che il problema non erano i giocatori ma il manico della scopa(ribadita la frecciata a Petkovic già lanciata nel pre-partita, ndr). E’ più importante il guidatore della macchina, una Ferrari bisogna saperla giudare…”.
Il discorso scivola inevitabilmente subito sul mercato, con una premessa: “Il calcio di oggi si esaurisce in due comportamenti stereotipati: cambiare allenatore e comprare giocatori. Io però non faccio la raccolta delle figurine Panini, voglio puntare su giocatori che accrescano il nostro tasso tecnico. E poi nel mercato di gennaio, soprattutto in Italia, non gira un euro: vediamo solo prestiti, diritti di riscatto, mentre noi i giocatori li abbiamo sempre comprati con cifre importanti. A luglio abbiamo speso 28 milioni per allestire una squadra competitiva. Se ci sarà l’opportunità per accrescere il tasso tecnico lo faremo, tra l’altro non mi pare che in giro ci siano tutti questi campioni che possano fare al caso della Lazio. Abbiamo una rosa di 28 giocatori, alcuni dei quali, come Floccari, mi sono stati richiesti da nove società. Il discorso è sempre lo stesso: entra un giocatore solo se ne esce un altro”.
Questione Hernanes: “Il problema è semplice: è un grande giocatore e in quanto tale non l’abbiamo messo in vendita. Non cerchiamo compratori, se arrivano offerte le valuteremo, ma solo se si tratta di una proposta indecente. 17 milioni? Ci comprano lo scarpino sinistro con quella cifra, non compatibile alle sue qualità. Il giocatore non è in vendita e ad oggi non sono arrivate offerte”.
Il rentro ancora rimandato di Marchetti ha fatto pensar male, ma Lotito – come in precedenza Reja – spegne sul nascere tutte le chiacchere: “Era indisposto, aveva una situazione fisica che non gli consentiva di scendere in campo con tranquillità e ha chiesto lui di non giocare perché non stava bene. Tranquillizzatevi… E comunque non me l’ha chiesto nessuno”.
Non si interrompe neanche davanti alla Juventus capolista la striscia positiva di Edy Reja. All’Olimpico finisce con un pareggio che lascia qualche rimpianto. Sono propri i padroni di casa a passare in vantaggio; Konko mette dentro per Klose che viene steso da Buffon, espulsione e rigore che Candreva trasforma. L’inizio del secondo tempo è di marca juventina, Llorente riesce a pareggiare con un preciso colpo di testa che supera Berisha, poi tanta Lazio che si mangia le mani per il palo colpito da Keitaquando mancavano appena 5 minuti. Un punto che ferma la striscia di vittorie consecutive dell’armata bianconera: non si arresta, invece, la marcia laziale, ancora imbattuta da quando Reja ha rimesso piede sulla panchina biancoceleste.
FORMAZIONI – Per continuare la striscia positiva (due vittorie ed un pareggio) Reja ripropone la difesa a 3, Dias, Biava e Cavanda gli interpreti. Ancora fuori Marchetti, la porta biancocelestes è affidata ancora una volta a Berisha. Centrocampo con Cavanda e Konko sugli esterni, Ledesma-Biglia in mezzo al campo, Hernanes e Candreva dietro l’unica punta Klose. La Juventus risponde con la formazione tipo, uniche eccezioni Chiellini, indisponibile e Pirlo, che si accomoda in panchina. Confermata la coppia d’attacco Tevez-Llorente.
PRIMO TEMPO– Le prime fasi fanno capire quale sarà il tema tattico del match: Juventus che fa la partita e Lazio a difesa della propria area di rigore, pronta a ripartire. Il primo pericolo lo crea Vidal all’8’, ma il suo tiro sorvola la traversa. Ci pensa Buffon ad alimentare le speranze biancocelesti con uno stop piuttosto ardito, ma Klose non riesce ad approfittarne. Il pallone è sempre nei piedi juventini, ma è la Lazio a far male. Palla sulla sinistra per Konko che mette dentro, difesa bianconera troppo ferma, per Klose è un gioco da ragazzi tagliare alle spalle di Ogbonna e presentarsi a tu per tu con Buffon che lo stende, rigore ed espulsione che Candreva trasforma. Lazio in vantaggio e partita che si mette sui binari giusti. La squadra di Conte accusa il colpo, l’inferiorità numerica si fa sentire ed i biancocelesti amministrano il pallone. Al 35’ fiammata juventina con Tevez che mette in mezzo, Llorente aggancia e gira a colpo sicuro, ma trova sulla sua strada un Berisha straordinario a dirgli di no. I bianconeri non riescono a reagire e anzi rischiano quando Bonucci colpisce il pallone con il braccio largo, l’arbitro lascia giocare.
SECONDO TEMPO – Le squadre rientrano in campo, nessun cambio per i due allenatori che confermano in blocco le formazioni del primo tempo. Tanto possesso palla per la Lazio che non disdegna, però, le sortite offensive specie sugli esterni come al 12’ quando Candreva ci prova non trovando il bersaglio grosso. Proprio quando i biancocelesti sembrano controllare il match arriva la doccia gelata; Lichsteiner crossa teso in mezzo per Llorente che di testa supera Berisha. Il pareggio cambia completamente la partita, i bianconeri, nonostante l’inferiorità numerica, assaltano la porta laziale, solo un super Berisha tiene a galla la Lazio. La squadra di Reja si riorganizza e riprende a macinare gioco; al 30’ è Ledesma, su punizione, a pannellare sulla testa di Klose che colpisce a botta sicura, ma prima Storari, poi la traversa, negano la gioia del gol al tedesco. Passano tre minuti, replay: il cross di Ledesma è perfetto, il colpo di testa di Klose meno e Storari esce ancora una volta vincitore dal personale duello con il tedesco. Entra Keita, l’ex Barca ci mette meno di un minuto per dimostrare di che pasta è fatto: destro a giro dal limite dal vertice dell’area di rigore, la parabola è perfetta, ma il palo strozza in gola l’urlo dei quasi 50mila dell’Olimpico. L’ultimo ad arrendersi è Biglia che tenta con un destro da fuori area, parato a terra dall’estremo difensore bianconero. Finisce 1-1, un risultato che in pochi si sarebbero aspettati alla vigilia, ma che, vista come si era messa la partita, lascia un po’ d’amaro in bocca.
Reja ha diramato la lista convocati per il big match di questa sera contro la Juventus.A sorpresa si rivede Konko reduce da un problema neuro-vegetativi durante la partita contro l’Inter. Si rivede anche Pereirinha anche se non èin ottime condizioni fisiche dopo la contrattura muscolare che lo ha colpito settimane. LISTA CONVOCATI Portieri:
“La situazione è delicata dal punto di vista delle assenze ma mi auguro che il gruppo dia il massimo. Già in passato la squadra ha dimostrato di saper far bene anche a fronte di avvicendamenti, auspico che sia così anche questa volta“. Chi parla – ai microfoni di Tuttosport – è il patron biancoceleste Claudio Lotito, che nonostante l’emergenza cui dovrà far fronte la compagine capitolina nel delicatissimo anticipo contro la Juventus, crede fermamente negli unidici che scenderanno in campo. Il presidente del club capitolino commenta poi le voci che vorrebbero alcuni tifosi laziali speranzosi di una sconfitta della loro squadra del cuore, pur di non favorire la Roma nella corsa allo scudetto: “Certi episodi verranno combattuti in tutte le sedi. La gente deve capire che il calcio è divertimento, non odio, astio o violenza.Allo stadio si deve andare per vivere una bella giornata, come accade negli stadi inglesi, e alla fine vincitori e vinti devono uscire in un clima positivo, a prescindere dal risultato“.
E’ la volta del rapporto con Andrea Agnelli: “Ci sono state delle contrapposizioni, ma gli ho fatto capire che se vince il sistema, vinciamo tutti. Non conta il peso economico, ma il modo in cui si affrontano i problemi in Lega, cercando di trovare una via che contempli le esigenze di tutti. Penso ad esempio al numero di squadre dei campionati: devono essere ridotte, altrimenti manteniamo un sistema che crea debiti per tutti“.
Infine sul mercato: “Ci vedremo, seguiremo l’incontro, poi chissà… La volontà della Lazio è di accrescere il proprio potenziale“.
Neanche un minuto fino adesso, contro la Juve si accomoderà ancora in panchina. Vinicius non trova spazio, sta maturando, lavora per apprendere e assorbire al meglio i meccanismi del calcio italiano. La Lazio lo considera un talento, un giocatore di valore che ha solo bisogno di tempo per ritagliarsi uno spazio importante. Ha corsa e tecnica il brasiliano, ha caratteristiche interessanti che hanno attirato l’interesse di diversi club. Ultimo, in ordine di tempo, è il Padova che -secondo quanto riportato da gianlucadimarzio.com- ha sondato il terreno con la Lazio per capire se ci sono i margini per rilevare in prestito il ragazzo. Tare ha preso tempo, l’idea è quella di far maturare Vinicius all’ombra di giocatori come Lulic e Radu, ma non sono escluse sorprese. Soprattutto nelle ultime ore di mercato. Sempre secondo Sky, poi, a Formello sarebbe pervenuta una richiesta del West Bromwich per Michael Ciani. Il difensore è in partenza, interessa anche al Norwich, domani non giocherà e questo è un segnale chiaro che le strade stanno per dividersi. La Lazio vuole circa 2,5 milioni, è aperta a una soluzione in prestito (oneroso) con obbligo di riscatto. Il mercato s’infiamma e l’asse con il WBA (la Lazio pensa ad Anelka) diventa rovente.
Il marketing della Società Sportiva Lazio ha preparato una grande sorpresa per tutti i sostenitori biancocelesti. Prima della conferenza stampa di Reja, alla vigilia del match di domani sera contro la Juventus, il responsabile Marco Canigiani è intervenuto a Formello per anticipare l’iniziativa “Qui Lazio”, che sarà ufficialmente presentata prima di Lazio-Sassuolo: “Siamo la prima squadra al mondo a lanciare un progetto di fidelizzazione e raccolta punti per mezzo dei vari strumenti mobile– ha spiegato Canigiani -. Il fine è quello di creare un network di aziende a cui tutti si potranno rivolgere per partecipare ad una raccolta punti, che darà la possibilità di vincere diversi premi. A partire da domani sera saranno distribuiti i primi punti: in palio una crociera Msc sul Mediterraneo e tanti altri regali, come magliette autografate, videomessaggi del proprio campione del cuore e la possibilità di volare con la squadra in trasferta“. Nel corso del match contro i bianconeri, i tifosi potranno rispondere alla domanda riportata nell’apposito voucher, ricevendo contestualmente un sms e 100 punti. Iscrivendosi al circuito riservato sul sito ufficiale, inoltre, si potranno accumulare punti ed extra bonus per effettuare gli acquisti nelle aziende convenzionate. I premi ai più fortunati saranno consegnati proprio a partire da Lazio-Sassuolo, incontro in programma all’Olimpico il prossimo 23 febbraio.
E’ uscita da pochi giorni la lista dei club più ricchi d’Europa che vede la Lazio al 28° posto con un fatturato di 106 milioni e 200 mila euro. Un buon budget per chi vorrebbe ambire a giocare in Europa e far a meglio contro gli avversari.
Le parole di Lotito rimbombano ancora nell’aria con le frasi storiche “domineremo le nordiche”,”porterò 4 campioni” e cosi via. Il mercato invernale finisce esattamente tra 6 giorni e di concreto non si è concluso nulla ne in partenze ne in arrivi ma solo voci su voci. Solite parole riportate sui giornali, soliti nomi e sopratutto le solite trattative giornalistiche nelle quali i protagonisti sono giocatori del calibro di Quagliarella,Cannavaro e giocatori che non sembrano essere “da rinforzo”. Il timore riecheggia nell’aria, la paura delle solite corse all’ultimo minuto per depositare contratti, la paura di veder partire giocatori mediocri per far posto ai sostituti di par livello o inferiore. Un dejavu che ogni 6 mesi si presenta in casa Lazio
#liberalalazio!
Ieri, come nei giorni scorsi, è stato accostato il nome del difensore svizzero alla Lazio. Ha quasi trent’anni, una carriera tormentata dagli infortuni e si svincola dal Fulham a giugno. Può darsi sia stato proposto. Di sicuro la risposta di Tare e Lotito è stata negativa. Senderos non è affatto nei pensieri della Lazio e il suo nome può tranquillamente essere depennato dagli obiettivi. Non è da escludere Paolo Cannavaro, pilastro del Napoli, ormai fuori dai piani di Benitez e gradito a Reja. La possibile cessione di Ciani lascia immaginare un probabile ingresso nel reparto difensivo. Un altro stopper e un esterno sinistro sarebbe l’ideale per Reja. Può darsi si parta dalla fascia considerando Radu centrale con la difesa a tre (gli altri sono Biava, Dias, Novaretti e Cana).
Tratto da: “Il Corriere dello Sport” – Fabrizio Patania –
L’aggiotaggio è prescritto, mentre la pena per l’omessa alienazione di partecipazioni dovrà essere rideterminata dalla corte di appello di Milano. Questa la decisione adottata dalla Quinta Sezione Penale della Corte Suprema di Cassazione per Claudio Lotito e Roberto Mezzaroma, accusati di aggiotaggio e ostacolo agli organi di vigilanza per la vicenda della compravendita dei titoli della Lazio risalente al 2005.
I fatti sono noti e vengono ricordati all’interno delle motivazioni della sentenza della Cassazione, depositate lo scorso 30 dicembre. «Lotito, già in possesso del 26,969 per cento del capitale sociale della Lazio acquisito nel 2004, dà vita nel 2005 a un’operazione che lo avrebbe condotto ad impadronirsi del 14,6 percento delle azioni detenute da Capitalia, attraverso quello che i giudici hanno ritenuto un vero e proprio artifizio». L’acquisto viene concluso il 30 giugno 2005 «da Roberto Mezzaroma, zio di Cristina moglie del Lotito, il quale aveva ricevuto provvista pari a circa 4 milioni di euro dallo stesso Lotito», che riacquista poi le azioni il 31 ottobre 2006 ritardando «il lancio dell’OPA totalitaria sul resto delle azioni al prezzo fissato dalla Consob», come previsto dalla legge «una volta superato il limite del 30 per cento del capitale sociale». Per queste accuse Lotito era stato condannato a 18 mesi di reclusione e 40 mila euro di multa dal giudice di appello, una pena revocata dalla Cassazione. «La sentenza impugnata va annullata senza rinvio – si legge nelle motivazioni – per estinzione dei reati di manipolazione del mercato e ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche dovuta al maturarsi della prescrizione, nonché col rinvio, limitatamente al profilo della rideterminazione del trattamento sanzionatorio, in relazione al reato di omessa alienazione di partecipazioni». Dunque Lotito deve aspettare la rideterminazione della pena da parte del giudice di appello: «Correttamente – scrivono i giudici della Cassazione – la corte ha affermato la responsabilità del Lotito per il reato di omessa alienazione di partecipazioni». Il processo non è ancora finito. (D.P.)
Tra una settimana il calciomercato chiuderà i battenti, è l’ultima possibilità per rinforzare la rosa, ma a Formello tutto tace, nonostante la richieste di Reja. L’ennesima stagione fallimentare – avvenuta dopo la conquista della Coppa Italia che aveva fatto presagire (o comunque sperare) nel famigerato salto di qualità – ha ulteriormente esacerbato i rapporti tra i laziali e il presidente Lotito. Proprio per questo motivo, la curva Nord ha deciso di intervenire con un’ iniziativa: riempire l’Olimpico in occasione di Lazio Sassuolo (Domenica 23 Febbraio) per contestare la società. Si parla addirittura di 50mila laziali allo stadio, uniti nella protesta contro il presidente Lotito. Una buona idea per far sentire la propria voce in modo civile e nel rispetto delle regole.
Le voci di mercato portano la mente altrove, ma sabato è vicino e la Lazio aspetta la Juventus. Una partita importante contro la forza armata di Conte pronta a tornare all’Olimpico dopo la sconfitta rimediata in Coppa Italia contro la Roma. Intercettato dai microfoni di Sky Sport, Miro Klose ha parlato della sfida:“Non vogliamo prendere di nuovo quattro gol, dobbiamo lavorare sodo in questi giorni perchè siamo convinti di poter far bene. Secondo me la Juventus è una buonissima squadra, Conte è un grande tattico. Noi dobbiamo vincere i duelli individuali, con un po’ di fortuna possiamo pareggiare e non solo”.Si affida alla fortuna il tedesco, di certo ci sarà bisogno della Dea e non solo: serve qualità e carattere contro la prima della classe. Lazio-Juventus è vicina, riparte la sfida.
La Lazio Primavera è impegnata sul campo del Fersini contro l’Inter per giocare la semifinale di andata della Coppa Italia, sugli spalti i tifosi incitano la squadra e non solo. Parte la contestazione al presidente Lotito, che si è affacciato in tribuna per vedere le giovani aquile, accompagnato dall’ormai ex tecnico della Primavera Alberto Bollini. ll patron si è subitorivolto al personale di sicurezza. “Questa è più casa nostra che tua, siamo noi che facciamo i sacrifici. Tu invece ci compri Novaretti!”, la replica veemente dei tifosi nei confronti del numero uno biancoceleste.
Sei mesi per comprendere il calcio italiano, Felipe Anderson sta piano piano superando le difficoltà legate all’ambientamento. L’ex numero 10 del Santos non ha ancora mostrato per intero il proprio potenziale, ma soprattutto nelle ultime partite è riuscito a far intravedere i numeri che hanno fatto innamorare Tare e Lotito. Grazie anche al talento di Klose, un modello da seguire.“Klose si allena tantissimo, è un esempio, arriva sempre presto agli allenamenti. È molto motivato per la Coppa del Mondo” sono state le sue parole rilasciate a FoxSport.
Il brasiliano ha commentato anche la vicenda legata a Bastos che, ieri sera, si è presentato ai tifosi giallorossi con una sciarpa offensiva nei confronti dei colori biancocelesti. “La Roma si è già scusata ieri per quanto accaduto, sappiamo che qui c’è grande rivalità, Roma è una città che vive di calcio”.