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Serie A

Una bellissima festa!

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NESTA CRAGNOTTI

E’ come se Paul McCartney e Ringo Starr decidessero di tornare indietro nel tempo e far rivivere i Beatles per una notte. John Lennon e George Harrison non ci sono più, ma canterebbero con uno stadio intero attraverso il ricordo indelebile di una generazione. Stasera l’Olimpico, a quarant’anni dal 12 maggio 1974, suonerà insieme ai campioni di Tommaso Maestrelli, gli idoli del popolo della Lazio, e ai figli di chi non c’è più: da Giorgio Chinaglia junior a Niccolò Frustalupi, passando per Stefano Re Cecconi e Stefano Lovati, il medico figlio di Bob. Ci saranno tutti, ma proprio tutti, per festeggiare uno scudetto entrato nella storia del calcio italiano e non solo per essere stato il primo del club nato il 9 gennaio 1900 in Piazza della Libertà. L’evento si intitolerà «Di Padre in figlio», perché così si è sempre trasmessa la lazialità, riprendendo lo spunto di un’indovinatissima coreografia ideata e presentata dalla Curva Nord nel derby dell’8 aprile 2013.


CONTRASTO – L’Olimpico pieno, la risposta del pubblico è stata straordinaria e ha sorpreso persino Pino Wilson, il capitano del ‘74, e Giancarlo Oddi, organizzatori principali dell’evento. Sessantamila biglietti venduti e polverizzati da diverse settimane. Cifre da sballo. Numeri su cui riflettere, perché il calcio è sempre stato e continuerà ad essere passione popolare, sentimenti, amore. Quello che la Lazio di Lotito, nonostante i discreti risultati sportivi e un bilancio in ordine, non riesce a trasmettere alla sua gente, al suo popolo, spesso distante negli ultimi dieci anni e oggi in buona parte contrario alla gestione societaria. Così lontano da disertare lo stadio, sempre più vuoto, in un tristissimo finale di campionato. C’è tanta voglia di Lazio, c’è tutto in questa serata di festa a cui Lotito invierà, come suoi rappresentanti, il baby fenomeno Keita, già idolo dell’Olimpico, Ledesma, amatissimo dai tifosi, e Radu, che ha sempre incarnato lo spirito del derby. Lui non si presenterà, non riceverebbe consensi, anche se pochi giorni fa gli organizzatori hanno voluto inviare un messaggio distensivo. «Dovrà essere una festa di tutto il mondo della Lazio e senza divisioni» è stato scritto in un comunicato studiato per evitare equivoci e prendere le distanze dai fremiti di probabilissima contestazione che si insinueranno tra gli applausi per i vecchi campioni, in realtà non tutti concordi nel ringraziare Lotito per l’operazione di salvataggio del club. D’altra parte nello spogliatoio di Tor di Quinto convivevano personalità fortissime e che solo Maestrelli era riuscito a dominare, formando un gruppo indistruttibile.

PERSONAGGI – E’ un evento che ha riunito quasi tutta la lazialità perduta. Nesta si è imbarcato ieri da Miami per essere presente. Mancini arriverà da Istanbul, Fernando Couto e Sergio Conceicao dal Portogallo, Boksic dalla Croazia per riunirsi a Pancaro, Favalli, Stankovic, Mihajlovic, Marchegiani e gli altri campioni della Lazio del Duemila. E’ annunciato Sergio Cragnotti, il presidente dell’ultimo scudetto, in tribuna Monte Mario. Sessantamila per una serata da brividi, aperta dalla sfilata della Polisportiva e dal lancio della sezione Paracadutisti sul prato dell’Olimpico. Poi entreranno in scena i campioni del ‘74, accompagnati dai figli e dai rappresentanti della Lazio dei meno 9, altra squadra entrata nel cuore del popolo biancoceleste, guidata ancora in panchina da Eugenio Fascetti. Da Materazzi a Delio Rossi, da Ruben Sosa a Signori e Casiraghi, da Franzoni a Poli, da Giordano a Dell’Anno. Un tuffo nella nostalgia. 

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La più brutta Lazio vista allo stadio Olimpico quest’anno: le pagelle di Lazio Atalanta

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Una sconfitta meritata quella di questa sera , che ha visto la Lazio perdere contro un'Atalanta che ci ha restituito con gli interessi la lezione di calcio dell'andata a Bergamo.
Una Lazio molto imprecisa quella di questa sera con tanti giocatori autori di prestazioni inguardabili. Un' Atalanta che ha meritato la vittoria soprattutto nel primo tempo, bloccando il gioco della Lazio con un pressing feroce, mandando in tilt in molte occasioni le trame di gioco laziali.
La squadra di Sarri avrebbe avuto anche qualche occasione nitida nei 90 minuti per raddrizzare la partita, ma un Immobile lontano parente del giocatore che conosciamo sciupa due gol abbastanza facili.
Periodo preoccupante quello di questa Lazio che perde ormai troppi punti da troppo tempo.
E nella bruttissima serata ci si mette anche l'infortunio muscolare di Romagnoli, uscito nel primo tempo.
Prossimo appuntamento giovedì in conference contro il Cluj e domenica a Salerno.



Vediamo insieme i voti dei giocatori laziali:

PROVEDEL 6,5: nel primo tempo salva la Lazio in almeno due occasioni con due grandi parate. Non può fare molto sui due gol dell’Atalanta.

MARUSIC 5: un primo tempo con la maglia dell’Atalanta per il montenegrino. Dispensa assist per gli avversari che è un piacere.

CASALE 6,5: l’unico che si salva nella retroguardia laziale stasera.

ROMAGNOLI 6: finché è restato in campo aveva fermato bene Hojlund, poi un guai fisico lo toglie dalla partita nel primo tempo.

HYSAJ 5: non riesco ancora a capire come possa giocare lui e non Lazzari. Anche stasera, dopo Verona una prestazione comica.

CATALDI 5: non era al top ok, ma oggi veramente sbaglia tutto quello che poteva sbagliare, con una miriade di passaggi ciccati.

LUIS ALBERTO 5: quando si alzano i ritmi lui scompare. Nel primo tempo non è neanche cosi disastroso ma nel secondo tempo sbaglia il passaggio e regala il secondo gol.

MILINKOVIC 5: da ottobre non vediamo il vero Milinkovic, è un dato di fatto. L’ennesima questione contrattuale sicuramente influisce, ma è ora di tirare fuori gli attributi.

ANDERSON 5: praticamente dorme per 55 minuti. Più che 5 meritava sv.

ZACCAGNI 6: uno dei pochi che prova a dare il guizzo alla squadra, soprattutto nel primo tempo dove solo un grande Musso gli nega il gol. Cala anche lui nel secondo tempo.

IMMOBILE 5: non è neanche minimamente vicino al Ciro che conosciamo. Si mangia due gol molto facili.

VECINO 5,5: tenta di arginare in mezzo al centrocampo, tenta.

LAZZARI 6: non si capisce come possa fare panchina ad Hysaj.

PEDRO 5,5: anche lui tenta di fare qualcosa ma senza risultati.

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