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Storia S.S. Lazio

THE END…

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FINE LOTITO
Quando scendono dalla nave tutti quelli che per anni hanno tentato in tutti i modi di giustificare te, le tue scelte e anche i tuoi difetti palesi, significa che SEI FINITO!

Quando dopo esser riuscito in passato a scaricare le colpe dei tuoi fallimenti su allenatori e giocatori, vieni additato come l’unico responsabile di un fallimento che è sotto gli occhi di tutti, significa che SEI FINITO!

Quando sei costretto a chiamare un giocatore e a pregarlo di raccontare una falsa verità nel ridicolo tentativo di salvarti (e vieni pubblicamente “sputtanato” il giorno dopo…) significa che SEI FINITO!

Quando nel disperato tentativo di restare a galla sei costretto ad affidarti alle bugie palesi dellaTUA radio, della TUA televisione e a interviste da puro “zerbinaggio”, come quella pubblicata oggi su “IL TEMPO”, che riportano alla mente gli articoli della PRAVDA ai tempi del regime, significa che SEI FINITO!

Quando il tuo stesso allenatore si presenta in conferenza stampa e urbi et orbi manda in frantumi uno dei tuoi capisaldi (“La Lazio è una delle società più ambite, c’è la fila di giocatori che vorrebbero indossare questa maglia”…) dicendo che “abbiamo ricevuto dieci rifiuti, perché nessuno vuole venire in questo momento alla Lazio”, significa che SEI FINITO!

Quando anche procuratori e agenti FIFA (che solitamente “mentono” parlando bene di ogni presidente pur di non farsi nemica nessuna società per non precludersi affari nel presente o nel futuro) iniziano a raccontare urbi et orbi i motivi per i quali nessuno vuole mettersi seduto con te a trattare, significa che SEI FINITO!

Quando ad una settimana dal derby, costringi un’intera tifoseria (o quasi…) a pensare più a Lazio-Sassuolo che a quella che da sempre e in ogni stagione viene considerata la “partita” per eccellenza, significa che SEI FINITO!

Quando parli per frasi fatte ripetute all’infinito, quando arringhi le folle con promesse disattese e con proclami smentiti dalle tue stesse azioni, significa che SEI FINITO!

Quando sei odiato da un’intera piazza, che nell’odio verso di te e nel tentativo di cacciarti si ricompatta dopo anni di divisioni, significa che SEI FINITO!

Quando nel tentativo di far saltare una contestazione vai in questura e in procura chiedendo che qualcuno metta il bavaglio ai contestatori per far saltare la protesta, significa che SEI FINITO!

Quando cade il velo e mostri finalmente il tuo vero volto, significa che SEI FINITO! E quel volto, oramai, lo hanno visto tutti, anche quelli che per anni hanno girato bendati, con il paraocchi, oppure che hanno preferito voltarsi pur di non vedere. Quindi, SEI FINITO!

E la cessione di Hernanes è stata probabilmente l’ultima scena, il THE END di questa lunga, dolorosa e triste vicenda. In attesa dei titoli di coda…

STEFANO GRECO

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Accadde Oggi

1 novembre 1997: quando la Lazio in dieci asfaltò la Roma

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derby lazio roma in 10

ROMA – LAZIO – La Lazio per la prima volta sfida l’ex tecnico Zeman, passato in estate sulla panchina della Roma. Eriksson, sbarcato nella Capitale dalla Sampdoria, per il derby sceglie il classico 4-4-2 con la coppia Mancini e Casiraghi in avanti e il centrocampo composto da Fuser, Almeyda, Jugovic e Nedved. Avvio shock per i biancocelesti che già al 7’ rimangono in dieci per l’espulsione di Favalli: Collina, in maniera molto severa, punisce con il rosso l’entrata diretta del difensore su Tommasi. Eriksson risistema la squadra inserendo Negro al posto di Almeyda e chiedendo un sacrificio a Mancini sull’esterno sinistro. Dopo un primo tempo di sofferenza, in apertura di ripresa è proprio il numero 10 a sbloccare il match. L’ex capitano della Sampdoria parte dall’esterno e infilandosi tra Gomez e Servidei fa partire un destro che si infila sotto l’incrocio della porta difesa da Konsel. Passano soltanto dieci minuti e la Lazio raddoppia con un’altra perla: questa volta Mancini si trasforma in uomo assist e Casiraghi in spaccata trova una coordinazione perfetta per il 2-0. All’84’ è Nedved ad infilarsi nel cuore della difesa giallorossa, superando Konsel con un delizioso pallonetto. Il gol di Delvecchio al 91’ conta soltanto per le statistiche e al fischio finale è euforia biancoceleste. Una Lazio da 10, e lode.

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