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Intervista

Simoni avverte: “Empoli in forma, sarà una gara delicata”

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Trent’anni fa, l’allora Presidente della Lazio, Chinaglia, pensò di affidare la guida della squadra a Gigi Simoni per l’unico obiettivo di riportare la squadra biancoceleste in Serie A; questo non accadde e fu esonerato, il solito e crudele destino di ogni allenatore, così come accadde tre anni dopo quando approdò nell’Empoli. Simoni è stato un simbolo del calcio italiano, non per i suoi (putroppo pochi) successi sportivi, ma per la genuinità personale e per il suo modo di predicare calcio ai suoi giocatori, la vittoria della Coppa UEFA e lo scudetto sfiorato con l’Inter ne sono un esempio. Ai microfoni de LaLazioSiamoNoi, in veste di doppio ex, il presidente della Cremonese ha analizzato il clima di entrambe le squadre alla luce dello scontro di domenica pomeriggio.

L’esordio di Simone Inzaghi non sarebbe potuto andare meglio. Cambio panchina scelta giusta?

“Mi sembra troppo presto per dare certi giudizi. È bene andar piano e valutare su tempi più lunghi. Certo il cambio panchina in un momento in cui le cose non vanno bene può portare una ventata di novità e fare bene alla squadra”.

Che Lazio ha visto a Palermo, le è piaciuta?

“La Lazio ha fatto una buona gara, anche se è una partita poco indicativa visto l’avversaria. Però ha vinto con grinta e determinazione, il gruppo mi è piaciuto”.

Domenica all’Olimpico arriva l’Empoli, fresca di vittoria al derby contro la Fiorentina. Un avversario tutt’altro che facile…

“Sì infatti, domenica ho visto come ha giocato contro la Fiorentina. Ha vinto meritatamente. Tra l’altro anche l’Empoli stava attraversando un periodo delicato, ma il successo contro i viola ha dato fiducia . È in un buon momento. È una squadra brillante, esprime un gioco molto concreto. È un gruppo concreto e determinato, la Lazio dovrà stare molto attenta all’attacco. Sarà una gara delicata”.

Domenica abbiamo visto partire titolare Keita e Anderson in panchina… Se lei fosse Inzaghi riconfermerebbe la scelta anche contro l’Empoli?

“È una scelta che condivido, contro il Palermo è andata bene. Ma per dire se sia una mossa vincente o meno, bisognerà testarla più volte, in diverse partite. Il calcio è imprevedibile, può capitare di far bene o di fare male in un’occasione. Ma poi bisogna confermarsi a lungo termine”.

Che cosa pensa di Inzaghi?

“Io non l’ho mai conosciuto, ma ne sento parlare molto bene e domenica a Palermo mi è piaciuto. Però certo non si può giudicare un allenatore da una partita, sia nel bene che nel male. Essere sulla panchina della Lazio è una grande opportunità e, se come dicono tutti è una persona intelligente e in gamba, la saprà sfruttare nel migliore dei modi”. 

 Chiudiamo con qualche ricordo. Lei ha allenato sia Lazio che Empoli, come ha vissuto le due panchine?

“All’epoca quando allenavo i club erano entrambi in Serie B, per cui le squadre e il contesto erano molto diversi da oggi. La Lazio ha avuto sempre delle grandi pretese, l’Empoli invece si accontentava di più. Erano piazze differenti, con tifoserie e pretese diverse. Oggi giocare nell’Empoli è prestigioso tanto quanto indossare la maglia della Lazio. Io mi sono trovato benissimo in entrambi i club, ho un bellissimo ricordo di quegli anni”.



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