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Personaggi storici SS Lazio: Giuseppe Signori

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Nel giorno del suo  compleanno vogliamo parlarvi di un giocatore che è stato tra i più forti e prolifici attaccanti della storia della nostra Lazio. Stiamo parlando di Giuseppe Signori che ha vestito la maglia biancoceleste per ben sei stagioni.

Giuseppe Signori nasce ad Alzano Lombardo (BG) il 17 febbraio del 1969. Inizia la sua carriera nelle giovanili dell’Inter nel lontano 1981, per poi passare ai dilettanti del Leffe dove restò dal 1984 al 1986 segnando 8 reti. Nella cittadina seriana Giuseppe non fa solo il calciatore, ma lavora anche nello stabilimento del presidente della squadra, dove grazie al suo diploma di perito tecnico, ripara i macchinari guasti.

Nel 1986 Signori passa al Piacenza in Serie C1 e con la squadra emiliana fa anche il suo esordio in Coppa Italia nella gara del 31 agosto contro il Campobasso. Nella stagione successiva, però, viene ceduto in prestito al Trento e Giuseppe è molto deluso per questa scelta, visto che a Piacenza era cresciuto come calciatore ascoltando i consigli dei più esperti. Dopo questa avventura torna al club biancorosso in Serie B e vi rimane fino al termine della stagione, quando il club retrocede in Serie C1. In questi tre anni segna 9 reti giocando con continuità.

Nonostante queste esperienze non positive Beppe riesce comunque ad essere apprezzato da Zdenek Zeman che lo vuole a tutti i costi nel suo Foggia. Così il giocatore si trasferisce in Puglia, nel 1989, dove gli viene affidato il ruolo di punta, nonostante fino a quel momento avesse giocato solo come mezz’ala. Nella città foggiana si consacra definitivamente segnando 26 reti in due stagioni e trascinando il Foggia in Serie A. Così nella stagione successiva fa il suo esordio in Serie A il 1° settembre 1991. Vince anche il premio Calciatore d’Oro per la stagione 1991/92 visti i suoi continui miglioramenti.

beppe-signori-lazio-ansa-17121995_352-288Viste le sue ottime prestazioni nel 1992 Signori si trasferisce alla Lazio per 8 miliardi di lire. Viene acquistato da Sergio Cragnotti ed è così che comincia la storia di Beppe con i colori biancocelesti. Esordisce con la nuova maglia il 6 settembre 1992 e segna subito una doppietta contro la Sampdoria. Chiude la sua prima stagione in biancoceleste con 26 reti in 32 partite e trascina la Lazio al quinto posto e quindi in Coppa Uefa. Beppe diventa ben presto un idolo per i tifosi grazie alle sue magnifiche reti. In questa stagione arriva anche il primo titolo di capocannoniere della Serie A.

Così arrivò la chiamata in Nazionale per i Mondiali del 1994. Signori però gioco come attaccante solo nella prima partita contro l’Irlanda, poi fu sempre schierato a centrocampo da Arrigo Sacchi. L’impegno e la determinazione gli consentirono comunque di giocare delle ottime partite. Anche grazie ai suoi assist in partite importanti, come contro la Norvegia o la Spagna, l’Italia arrivò in finale. Nella semifinale contro la Bulgaria però si rifiuta di entrare nei titolari perché non voleva essere schierato ancora come centrocampista, così a causa di ciò saltò anche la finale contro il Brasile. Tutti sappiamo come andò quella finale, nella quale Beppe non entrò mai in campo, l’Italia perse ai rigori e si accontentò del secondo posto. In totale con la Nazionale Signori ha collezionato 28 presenze e 6 reti tra il 1992 e il 1995.

beppe-signori-lazio-ansa-04021996_352-288Alla Lazio Beppe resta fino al 1997 collezionando 129 reti in 152 presenze, piazzandosi così al secondo posto nella speciale classifica dei cannonieri biancocelesti secondo solo a Silvio Piola. Non vince niente con la Lazio a livello di squadra ma personalmente si aggiudica tre classifiche dei cannonieri nel 1992/93, nel 1993/94 e nel 1995/96 ed i premi Guerin d’Oro 1992/93, ERG Sportsman dell’anno 1992/93. Proprio l’alto rendimento della Lazio nelle stagioni in cui Signorì segno di più convinse i dirigenti a potenziare ancora di più quella squadra che a cavallo del secolo vincerà quasi tutto. Queste le cifre impressionanti degli anni successivi in biancoceleste:  1993/94 – 23 reti in 24 partite; 1994/95 – 17 reti in 27 partite; 1995/96 – 24 reti in 31 partite; 1996/97 – 15 reti in 32 partite; 1997/98 – 2 reti in 6 partite. Inoltre nelle coppe italiane, nei 6 anni trascorsi alla Lazio, disputa 24 incontri e segna 17 reti mentre nelle coppe europee mette a segno 3 reti in 19 partite. Gli anni più prolifici sono sotto la gestione Zeman, già suo maestro al Foggia.

A Roma Signori diventa così  un giocatore apprezzatissimo dai tifosi. Tanto che quando l’11 giugno 1995, quando l’allora Presidente Sergio Cragnotti annuncia la cessione del bomber al Parma, la notizia innesca la protesta dei tifosi laziali. Questi si riversano in massa nelle strade della capitale con destinazione via Novaro, dove ha sede la società, per contestare la partenza del giocatore. Così Cragnotti è costretto, nella sera di quello stesso giorno, a comunicare l’interruzione di ogni trattativa. Beppe viene comunque ceduto nel dicembre del 1997 alla Sampdoria. La Lazio acquistò Roberto Mancini e il nuovo allenatore Sven-Goran Eriksson fece giocare con il contagocce Signori, nonostante Beppe segni la maggior parte dei gol della Lazio in Coppa Italia (i biancocelesti vinceranno poi quella edizione). Il tecnico svedese con il nuovo modulo, il 4-4-2, non schiera quasi mai il giocatore, che accusa anche dei problemi fisici alla schiena e a malincuore i tifosi lo vedono partire per Genova. Così si conclude la storia di Beppe con la maglia della Lazio, una storia bellissima che ha eletto Signori come uno dei giocatori più forti della storia biancoceleste e più apprezzati dai tifosi laziali.

Nelle stagioni successive, dopo la Sampdoria, Signori giocherà al Bologna, dove ritroverà la sua vena realizzativa, all’Iraklis, in Grecia e infine al Sopron, in Ungheria, dove chiuderà la sua carriera.

Nonostante la sua piccola statura Beppe è stato un attaccante dotato di grande tecnica, imprevedibile, rapido, potente e precisissimo al tiro (prediligeva il sinistro incrociato sul secondo palo), bravissimo nelle situazioni di velocità e sui calci piazzati che indirizzava con grande precisione. Tanto che era uno dei pochi calciatori a saper tirare i calci piazzati da fermo, risultando essere infine uno dei giocatori con la più alta percentuale realizzativa in campionato.

Noi di Since abbiamo voluto così raccontarvi la storia di Giuseppe Signori esclusivamente come calciatore, senza soffermarci sulla questione calcio scommesse che ha coinvolto il giocatore negli ultimi tempi, per farvi ricordare le grandi gesta di questo campione. Un campione che abbiamo avuto l’onore di poter ammirare con la maglia della nostra Lazio.

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