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Intervista

Emanuele Filippini: “Crisi Lazio? Questione mentale. Sistemare la difesa, manca qualcosa a centrocampo”

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E’ stato un buon centrocampista, e tra le varie città visitate Emanuele Filippini è passato anche per Roma sponda Lazio. Ai microfoni de I Laziali Sono Qua ha rilasciato delle dichiarazioni molto interessanti.

“Quel 6 gennaio 2005 fu incredibile, partivamo con una squadra rimaneggiata, ma grazie al nostro atteggiamento vincemmo una partita che sulla carta era quasi impossibile. Gli abbiamo rifilato 3 pezzi di carbone (ride, ndr). Mi sembra che la crisi attuale dipenda molto dall’aspetto mentale. Questo può essere determinato da tante cose. Bisogna allenarsi seriamente durante la settimana per essere pronti la domenica. Contro l’Inter la squadra aveva fatto una bellissima partita, ma con il Carpi ha fatto male. L’allenatore deve capire da cosa dipende tutto questo. L’atteggiamento dovrebbe essere sempre al top, qualunque sia la partita. Può capitare anche inconsciamente di prendere sotto gamba una partita, ma nell’arco della stagione deve capitare molto raramente. Affrontare big match ti dà sempre motivazioni maggiori, ma bisogna essere bravi a trovare quelle stesse motivazioni anche nei match sulla carta più semplici”

Su ciò che riguarda il mercato Emanuele ha questo pensiero: “Quando perdi un giocatore importante abbassi ovviamente il livello tecnico, ma al tempo stesso le società devono guardare al bilancio. In questo momento, vendendo un big, si dà un segnale di ridimensionamento. Anche i giocatori stessi, vedendo partire un compagno di grande caratura, possono avere una ricaduta mentale, pensando ad un ridimensionamento della squadra e degli obiettivi. La società deve stare attenta a vendere e, nel caso lo facesse, deve avere già nomi in grado di rimpiazzare i giocatori ceduti, soprattutto quelli più forti. Personalmente credo ci sia bisogno di sistemare innanzitutto la difesa. Gli altri reparti sembrano ok. Forse manca qualcosa a centrocampo, ma la realtà dei fatti è che ciò che manca in assoluto è la continuità nell’atteggiamento in campo”

Continuando l’intervista, Filippini si è soffermato su mister Pioli, sulla situazione indecifrabile di Felipe Anderson e sul prossimo avversario dei biancocelesti, la Fiorentina: “Nel complesso Pioli ha svolto un lavoro positivo. Ultimamente mi sembra di vedere una mancanza di determinazione rispetto ai mesi scorsi. Forse sente poca fiducia da parte della società e della piazza rispetto allo scorso anno. Per Felipe Anderson è difficile fare un discorso globale. Rispetto allo scorso anno sembra un altro giocatore. Ripetersi è sempre difficile e in questo momento non riesce a confermare quanto di buono aveva fatto vedere negli ultimi 5 mesi della scorsa stagione. Io aspetterei fino alla fine della stagione per cercare di capire quale sia il vero Felipe Anderson. E’ un ragazzo giovane e bisogna comunque dargli del tempo per dimostrare le sue qualità. La partita contro la Fiorentina è difficile, ma la Lazio potrebbe dire la sua. La Fiorentina è in un momento di grande forma, ma tende a lasciare spazio e a far giocare l’avversario. La Lazio potrebbe approfittarne. In tal senso potrebbe essere una buona idea affrontare i viola con le due punte”



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