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Serie A

Del Nero: “Mauri regista? Si può. Keita? Si toglierà soddisfazioni”

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Dalle soddisfazioni trionfali nell’Under21 con Gilardino&Co. all’approdo alla Lazio, per poi essere tra i big della serie D; il cammino di Simone Del Nero, classe 1981, ha avuto il punto più alto qui a Roma, accesso alla Champions con Delio Rossi grazie ad un suo gol, piedi discreti ma forse tanta discontinuità. Lalaziosiamonoi.it lo ha intercettato e ha prodotto un’intervista interessante.

Sei una delle stelle della Serie D, come procede il campionato alla Massese?

“Mi vien da ridere perché sto soffrendo di una fascite plantare simile a quella che mi bloccò ai tempi della Lazio. Sto recuperando da questo piccolo problema, anche se non è molto grave come lo fu allora”.

In rete gira un video virale di un tuo assist pazzesco di rabona realizzato contro il Foligno.

“Ogni tanto mi vien fuori ancora qualche bella giocata, anche se in categorie inferiori. Sono contento lo stesso…”.

Capitolo Lazio. Il Sassuolo ha interrotto un’importante striscia positiva, ma Pioli vede una squadra in crescita.

“Purtroppo non ho visto la partita, ma guardando la classifica notiamo come la Lazio sia a tre punti dalla prima e non bisogna quindi fasciarsi la testa. Le sue partite le ha giocate bene, peccato per questo piccolo intoppo, ma credo che la squadra ci sia e l’abbia dimostrato in queste prime partite di campionato. È una Serie A molto equilibrata, non c’è una squadra che spicca rispetto alle altre”.

Matri ha parlato di una squadra che fatica nei momenti decisivi. Sei d’accordo?

“Credo che sia ancora troppo presto per giudicarlo come problema. Nei quattro anni e mezzo che ho giocato alla Lazio si percepiva un po’ l’ansia di riuscire a raggiungere dei risultati, nel momento in cui c’è da varcare questa linea si è un po’ tirati, ci sono forse troppe responsabilità. L’ambiente non è facile, ci sono tanti giocatori nuovi e tanti giovani. L’ansia da prestazione si fa sentire”.

Pioli cerca di minimizzare l’assenza di giocatori come Parolo o Biglia ma la Lazio fatica senza i padroni della mediana. Ledesma avrebbe fatto comodo a questa squadra?

“Alla Lazio ha sempre fatto bene, questa squadra ha risentito dell’assenza di Biglia. L’unico giocatore che poteva sostituirlo era Ledesma. Un giocatore di grandissima personalità, mi sarebbe piaciuto avere la sua personalità, sarei arrivato molto più lontano anche con la maglia della Lazio”.

È tempo di esperimenti. Mauri regista, soluzione percorribile?

“Sicuramente, è l’ago della bilancia della Lazio. Lo prendiamo come esempio anche con i ragazzi qui a Massa, tatticamente ne ho conosciuti pochi di quel livello. Può ricoprire tutti i ruoli perché è molto intelligente, credo che possa far bene”.

Sulla trequarti invece regna l’abbondanza. Keita rischia di essere sacrificato?

“Candreva è l’unico giocatore insostituibile di questa squadra perché dà molta sostanza, è sempre uno dei migliori in campo. Keita è un ragazzo giovane, quando ero alla Lazio giocava nella Primavera, ogni tanto si allenava con noi e lasciava intravedere grandi giocate. Bisogna avere pazienza con questo ragazzo, sta già facendo tanto rispetto alla sua età. Può togliersi tante soddisfazioni”.

Morrison invece paga le moderne dinamiche tattiche che escludono il trequartista alla vecchia maniera.

“Di fantasisti alla Roberto Baggio se ne vedono pochi. Oggi bisogna abbinare la tecnica alla fisicità e alla corsa, Baggio giocava anche da fermo. Calciatori di quel tipo lì fanno fatica, si devono adattare a questo tipo di calcio. Non conosco personalmente Morrison, non mi permetto di dare giudizi”.

La Curva Nord ha dichiarato che non presenzierà al derby, per protestare contro i nuovi provvedimenti che prevedono il frazionamento delle curve.

“I tifosi danno una grossa mano alla squadra, sono il dodicesimo uomo in campo. La curva della Lazio dà spettacolo, è molto coreografica, fa effetto vedere una curva con tifosi così appassionati. La squadra ovviamente risente della loro assenza, sono i trascinatori. Avranno le loro ragioni, può essere deleterio però per la squadra”.

Cosa manca a questo Lazio per iniziare un nuovo percorso in Champions League?

“È un campionato molto equilibrato, sono tutte lì. Non manca niente a questa Lazio, ci vuole solo del tempo per risolvere quel che non va. L’esperienza e la personalità ci sono, un mix di giovani e giocatori più esperti. Forse manca un po’ di esperienza nel panorama europeo rispetto a squadre come Juventus, Inter, si è visto contro il Bayer Leverkusen, più abituato a quei palcoscenici. Penso che la squadra sia all’altezza di arrivare tra le prime 4-5 nel torneo”

 



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