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Borini si, Borini no e la (possibile?) carriera da ex in città

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Nel calcio il campanilismo verso una squadra, si sa, è visto dai tifosi come sinonimo di affetto e amore verso la maglia. A Milano cosi come a Torino i giocatori passano da una sponda all’altra senza troppi problemi. A Roma invece è vista come una sorta di sacrilegio. Così in questi giorni, visti i rumors su Fabio Borini vicino alla Lazio (e non sarebbe la prima volta che il giocatore viene accostato ai colori biancocelesti), ecco che la tifoseria insorge e si divide. Eppure non sarebbe la prima volta.

Manfredonia, 10 anni nella Lazio, nel 1987 passò dalla Juventus alla Roma generando un malessere interno nella curva sud creando,un gruppo chiamato “Anti Manfredonia”; Angelo Peruzzi dopo essere stato ceduto dalla Roma alla Juventus chiuse la carriera con la Lazio; Diego Fuser fece il percorso inverso, dalla Lazio venne ceduto al Parma e gli emiliani poi lo vendettero alla Roma; Mihajlović fu portato in Italia dai giallorossi e ceduto alla Sampdoria, più in là il club blucerchiato lo cedette alla Lazio, diventando un giocatore importante nell’era Cragnotti; fra gli ultimi acquisti spicca anche Antonio Candreva, non è un ex ma sembra essere un tifoso romanista dichiarato.

Quindi Borini si aggiungerebbe alla lista. Non ci resta che attendere il calciomercato per vedere se il giocatore farà parte dei cosiddetti “traditori”. E’ indubbio il suo impegno, dubbioso di sicuro il suo arrivo, ma alla Lazio forse servirebbe altro. Un Gignac per esempio, ma questa è un’altra storia..



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