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Serie A

“Sulle ali” dell’entusiamo

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Keita incanta, Candreva e Lulic insaccano. L’Olimpico torna terreno di conquista per i biancocelesti, dopo il Parma anche la Samp del grande ex Mihajlovic lascia le penne a Roma.

FORMAZIONI – Non c’è il numero 11 a guidare l’attacco, ma il 46. Uno scherzetto muscolare – uno dei tanti di questa stagione – toglie Klose dai giochi: per Postiga è la prima da titolare, Reja lo lancia preferendolo a Perea. Per il resto, anticipazioni della vigilia tutte confermate: Berisha rimpiazza Marchetti, Lulic è il cursore accanto a Biglia e Onazi. Konko-Radu laterali, Biava-Cana centrali formano la linea di difesa. I mattatori del Parma, Candreva e Keita, completano l’attacco. Mihajlovic – tramite il vice Sakic che lo sostituisce – risponde con il tradizionale 4-2-3-1: Gabbiadini-Eder-Soriano è la trequarti pesante a supporto di Maxi Lopez.

PRIMO TEMPO – Doppio passo e cross di Keita, stavolta dalla destra. Deviazione di giustezza all’angolino di Candreva, palla in rete. I primi 45 minuti di Lazio-Samp si chiudono sulle stesse note di Lazio-Parma: sono sempre loro, i trascinatori di una squadra che rimane aggrappata all’Europa, a prendere per mano una formazione imbolsita, statica. L’undici di Reja non digerisce il lunch e fa trascorrere una siesta tranquilla alla difesa doriana per un’abbondante mezz’ora. I biancocelesti percuotono le corsie esterne, ma i movimenti offerti dai compagni sono ridotti all’osso. Eder impegna Biglia in fase di copertura – al 20′ l’argentino si fa ammonire -, più liberi di impostare sono Onazi e Lulic. Con tutto quello che ne consegue. Solo al 31′ il nigeriano pesca bene in area Candreva, ma il castiga-Parma centra in pieno i pugni di Da Costa. La Samp è squadra in salute, gira bene il pallone e i suoi attaccanti creano dinamismo. Ma anche la pericolosità dei blucerchiati è poco consistente. Un primo tempo brutto, che attende il 44′ per essere sbloccato: a fasce invertite rispetto a domenica, Keita manda in rete Candreva. Il vero e proprio bomber della Lazio – nove reti in campionato per lui – corre come domenica verso la Monte Mario: stavolta non zittisce i rumors di mercato, ma manda baci e sorrisi ai tifosi.

SECONDO TEMPO – Punizione di Gabbiadini, Berisha ci mette i pugni: inizia con questo brivido la ripresa. Che prende una piega imprevista e inquietante al 57′: Biglia perde palla sulla trequarti e atterra ingenuamente Krsticic. Già ammonito, Calvarese lo spedisce negli spogliatoi. E mentre in casa Samp Gabbiadini lascia il posto a Sansone, Reja corre ai ripari: fuori Postiga, dentro Mauri. Si passa al 4-4-1: Lulic scala in mediana accanto a Onazi, Candreva e Mauri giostrano a sostegno di Keita. In contemporanea, Sakic richiama Maxi Lopez per gettare nella mischia l’ex giallorosso Okaka. Al 68′ l’ennesimo lampo di Keita costringe Regini a una deviazione off limits in angolo. Un minuto dopo ci prova Sansone a scuotere i suoi, Berisha risponde presente. Al 72′ Calvarese fa infuriare la Lazio: prima non vede un fallo solare su Keita, poi ammonisce Lulic per un’entrata neanche troppo dura. Il cartellino non impedisce però al bosniaco di siglare il suo secondo gol consecutivo, il quinto stagionale: Candreva scarica in area per Mauri, il numero 6 si gira bene e serve Lulic, che di piattone non dà scampo a Da Costa. Sotto di un uomo, la Lazio trova il doppio vantaggio. Chi trova invece l’esordio assoluto in Serie A è Joseph Minala: al 76′ Reja richiama Lulic e concede il debutto al camerunense della Primavera. Poco prima, Sakic aveva sostituito Krsticic con Renan. All’81’ Keita cerca il fallo in area, Calvarese sanzione la simulazione con il giallo. La Samp cerca la via della rete della speranza, senza concludere nulla. All’88’ Reja concede la standing ovation a Keita: Perea prende il posto del baby fenomeno, che si gode tutti gli applausi del pubblico presente. Una punizione di Palombo è l’ultimo acuto del match: la Lazio festeggia la seconda vittoria consecutiva all’Olimpico e sale a 48 punti. In attesa del posticipo tra Parma e Napoli, la corsa all’Europa continua.

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La più brutta Lazio vista allo stadio Olimpico quest’anno: le pagelle di Lazio Atalanta

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Una sconfitta meritata quella di questa sera , che ha visto la Lazio perdere contro un'Atalanta che ci ha restituito con gli interessi la lezione di calcio dell'andata a Bergamo.
Una Lazio molto imprecisa quella di questa sera con tanti giocatori autori di prestazioni inguardabili. Un' Atalanta che ha meritato la vittoria soprattutto nel primo tempo, bloccando il gioco della Lazio con un pressing feroce, mandando in tilt in molte occasioni le trame di gioco laziali.
La squadra di Sarri avrebbe avuto anche qualche occasione nitida nei 90 minuti per raddrizzare la partita, ma un Immobile lontano parente del giocatore che conosciamo sciupa due gol abbastanza facili.
Periodo preoccupante quello di questa Lazio che perde ormai troppi punti da troppo tempo.
E nella bruttissima serata ci si mette anche l'infortunio muscolare di Romagnoli, uscito nel primo tempo.
Prossimo appuntamento giovedì in conference contro il Cluj e domenica a Salerno.



Vediamo insieme i voti dei giocatori laziali:

PROVEDEL 6,5: nel primo tempo salva la Lazio in almeno due occasioni con due grandi parate. Non può fare molto sui due gol dell’Atalanta.

MARUSIC 5: un primo tempo con la maglia dell’Atalanta per il montenegrino. Dispensa assist per gli avversari che è un piacere.

CASALE 6,5: l’unico che si salva nella retroguardia laziale stasera.

ROMAGNOLI 6: finché è restato in campo aveva fermato bene Hojlund, poi un guai fisico lo toglie dalla partita nel primo tempo.

HYSAJ 5: non riesco ancora a capire come possa giocare lui e non Lazzari. Anche stasera, dopo Verona una prestazione comica.

CATALDI 5: non era al top ok, ma oggi veramente sbaglia tutto quello che poteva sbagliare, con una miriade di passaggi ciccati.

LUIS ALBERTO 5: quando si alzano i ritmi lui scompare. Nel primo tempo non è neanche cosi disastroso ma nel secondo tempo sbaglia il passaggio e regala il secondo gol.

MILINKOVIC 5: da ottobre non vediamo il vero Milinkovic, è un dato di fatto. L’ennesima questione contrattuale sicuramente influisce, ma è ora di tirare fuori gli attributi.

ANDERSON 5: praticamente dorme per 55 minuti. Più che 5 meritava sv.

ZACCAGNI 6: uno dei pochi che prova a dare il guizzo alla squadra, soprattutto nel primo tempo dove solo un grande Musso gli nega il gol. Cala anche lui nel secondo tempo.

IMMOBILE 5: non è neanche minimamente vicino al Ciro che conosciamo. Si mangia due gol molto facili.

VECINO 5,5: tenta di arginare in mezzo al centrocampo, tenta.

LAZZARI 6: non si capisce come possa fare panchina ad Hysaj.

PEDRO 5,5: anche lui tenta di fare qualcosa ma senza risultati.

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