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Prende corpo il nuovo assetto delle panchine italiane

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Tra conferme e novità, le sorprese sono tante. Diamo allora un’occhiata per lo Stivale

L’oggetto delle discussioni calcistiche del momento, manco a farlo apposta, è ancora la Juventus. La dirigenza più chiacchierata del Piemonte ha fatto parlare tanto di sé in questi giorni, circa la sua definitiva scelta tecnica principale per la guida dell’organico alla conquista dell’ennesimo scudetto e del più ambito e agognato trofeo: la Champions League. Dopo aver fatto diversi nomi, tra cui il nostro Simone Inzaghi ormai fresco di rinnovo, hanno rubato la scena Guardiola e Sarri, rispettivamente allenatori di Manchester City e Chelsea. Il tecnico italiano sembrerebbe in questi giorni risalito di quota, dunque in pole per la panchina bianconera, inaugurando oltretutto un “Pipita bis” dalle parti di Napoli.

Proprio sotto l’ombra del Vesuvio sembra invece riconfermato Carletto Ancelotti, in realtà mai messo in discussione in queste settimane e pronto per dare la svolta decisiva alla sua avventura partenopea, magari portando a Castelvolturno qualche pezzo grosso di sua conoscenza.

Viene dall’esilio londinese il nuovo caposquadra della Milano nerazzurra, sebbene le sue origini sono marcatamente salentine. Antonio Conte promette rivoluzione al cantiere Inter, a cominciare da Icardi, personalità forte che ha già rotto con tifoseria e dirigenza e pronto a lasciare San Siro per sempre, forse in direzione Juve, forse Premier. Dall’altra parte di Milano, zona Milanello, c’è ancora un rebus da risolvere: il nome di Giampaolo è il più caldo, ma è l’inadeguatezza della rosa a confermare i recenti insuccessi milanisti, piuttosto che la guida in panca. Si riconferma Eugenio Corini a Brescia, reo di aver condotto una strabiliante stagione che ha portato i lombardi in Serie A dopo diverso tempo, e Gasperini, allenatore leader della straordinaria ed europea Atalanta.

In Toscana la situazione è diversa: nel capoluogo la rivoluzione c’è stata, ma addirittura dalla proprietà. In panchina aleggia, purtroppo per i fiorentini, la riconferma di Montella, le cui ultime esperienza non sono incoraggianti.

Nulla di nuovo in Emilia Romagna, dove viene riposta rinnovata fiducia in De Zerbi a Sassuolo, in Mihajlovic a Bologna, in D’Aversa a Parma e in Semplici a Ferrara.

Restando al Nord, in Veneto precisamente, c’è l’approdo di Juric sulla panchina del Verona. Il croato ha già allenato il Genoa, dove quest’anno si è deciso di puntare su Andreazzoli, ex Roma, proprio come il probabile dirimpettaio Di Francesco, più volte accostato alla Samp. Confermato Tudor invece in Friuli, alla guida dei bianconeri dell’Udinese, e Mazzarri al Torino, dove ruggente tecnico toscano dal cuore buono ha fatto rinascere Belotti. Più a Sud, nella soleggiata Lecce, c’è in pianta stabile Liverani, anch’esso fresco di promozione in A.

A Roma l’unica riconferma è quella di Simone Inzaghi, laziale duro e puro, che sceglie ancora una volta la fedeltà alla causa biancoceleste. Sul versante opposto, sembrano invece sguainarsi le spade al passaggio di Fonseca: già, perché il neo tecnico romanista si è presentato vestito da Zorro. Chissà, vogliono forse rivoluzionare la squadra così come il celebre giustiziere immaginario ha fatto nella California coloniale?

Ne vedremo delle belle!



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