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Accadde Oggi

Mi ritorni in mente… la finale del 2000 vinta dalla Lazio e la ricaduta di Ronaldo

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12 aprile 2000, Stadio Olimpico, finale di andata di Coppa Italia tra Lazio e Inter. La spunta la squadra di Eriksson in rimonta sugli 11 di Marcello Lippi. Seedorf mette paura ai biancocelesti dopo 8 minuti ma durante tutto il primo tempo la rimonta ha effetto con i gol di Nedved (con deviazione sul tiro, ndr) e il fresco ex Simeone che non esulta per rispetto verso gli appena lasciati colori nerazzurri. La serata sarà ricordata (ancora oggi) per il primo tentativo di ritorno in campo di Ronaldo dopo il brutto infortunio che sarà il leit motiv di una (nonostante tutto) bellissima carriera tra club e nazionale carioca; forse non era quella la serata adatta per le sue illuminanti giocate, forse impiegato troppo presto dal tecnico viareggino, fatto sta che dopo un doppio passo la gamba cede e Ronaldo cadrà a terra lasciandosi in un lungo, straziante e triste pianto che lo porterà a dover abbandonare il campo e indisporsi per almeno un altro anno.

LAZIO (4-4-1-1): Ballotta; Gottardi, Couto, Mihajlovic, Pancaro; Conceicao, Sensini, Nedved, Simeone (81′ Almeyda); Stankovic (55′ Mancini); S.Inzaghi (76’ Salas). A disposizione: Marchegiani, Negro, Lombardo, Veron. Allenatore: Eriksson.

INTER (3-5-2): Peruzzi; Panucci, Blanc, Cordoba; Moriero (46′ Di Biagio), J.Zanetti, Seedorf, Cauet, M.Serena; Mutu (58′ Ronaldo), R.Baggio (58’ Zamorano). A disposizione: Frezzolini, Colonnese, Domoraud, Recoba. Allenatore: Lippi.

Arbitri: Sigg. Trentalange (Torino) e Pellegrino (Barcellona Pozzo di Gotto).

Marcatori: 8′ Seedorf, 40′ Nedved, 52′ Simeone.

Ammonizione: Moriero per proteste, Nedved, Couto, Almeyda per gioco falloso.

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Accadde Oggi

1 novembre 1997: quando la Lazio in dieci asfaltò la Roma

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ROMA – LAZIO – La Lazio per la prima volta sfida l’ex tecnico Zeman, passato in estate sulla panchina della Roma. Eriksson, sbarcato nella Capitale dalla Sampdoria, per il derby sceglie il classico 4-4-2 con la coppia Mancini e Casiraghi in avanti e il centrocampo composto da Fuser, Almeyda, Jugovic e Nedved. Avvio shock per i biancocelesti che già al 7’ rimangono in dieci per l’espulsione di Favalli: Collina, in maniera molto severa, punisce con il rosso l’entrata diretta del difensore su Tommasi. Eriksson risistema la squadra inserendo Negro al posto di Almeyda e chiedendo un sacrificio a Mancini sull’esterno sinistro. Dopo un primo tempo di sofferenza, in apertura di ripresa è proprio il numero 10 a sbloccare il match. L’ex capitano della Sampdoria parte dall’esterno e infilandosi tra Gomez e Servidei fa partire un destro che si infila sotto l’incrocio della porta difesa da Konsel. Passano soltanto dieci minuti e la Lazio raddoppia con un’altra perla: questa volta Mancini si trasforma in uomo assist e Casiraghi in spaccata trova una coordinazione perfetta per il 2-0. All’84’ è Nedved ad infilarsi nel cuore della difesa giallorossa, superando Konsel con un delizioso pallonetto. Il gol di Delvecchio al 91’ conta soltanto per le statistiche e al fischio finale è euforia biancoceleste. Una Lazio da 10, e lode.

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