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Storia S.S. Lazio

Lite Lotito-tifosi, Brocchi s’illude :” Vincendo uno Scudetto le cose potrebbero cambiare “

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BROCCHIL’ex centrocampista della LAZIO CristinaBrocchi è intervenuto ai microfoni di radioSei. Queste le sue parole.

BROCCHI AI MICROFONI DI RADIOSEI

Sulla cessione di Hernanes:
Pensando all’inserimento del brasiliano, quando diede vita all’azione che mi fece conquistare il rigore, c’è da dire che anche altri giocatori possono fare altrettanto, ad esempio Lulic. La qualità di Hernanes è fuori discussione, ma la sua assenza responsabilizzerà gli altri. Ha fatto bene ad andare, mancherà alla Lazio la sua qualità, ma sono sicuro che altri giocatori riusciranno a colmare quest’assenza.Sono d’accordo sul reinvestire, nel calcio di oggi sono poche le squadre che hanno disponibilità economica, per cui quando vuoi fare un colpo devi farlo con la consapevolezza che sia un colpo sicuro. I soldi guadagnati nella cessione di Hernanes verranno investiti durante l’estate, alla Lazio arriverà il nuovo Hernanes”

Sul fragile rapporto tra tifosi e dirigenza biancoceleste: 
A volte l’ambiente si è aspettato un po’ troppo dalla società. Il calcio italiano non da più la possibilità alle squadre di competere con altre realtà. Io da giocatore della Lazio mi sono sempre esposto nel manifestare a volte il mio disaccordo, perché ero fiero del mio gruppo e della Lazio: abbiamo sfiorato due anni di fila la Champions League, ci sentivamo in una situazione di forza. Altre società allo stesso livello della Lazio non sono riusciti a conseguire gli stessi obiettivi, ad esempio la Fiorentina, che ora sogna la Coppa Italia, perché è sempre bello alzare un trofeo. Noi in 5 anni ne abbiamo alzati tre. L’ambiente ha tolto un po’ delle grandi cose fatte. Anche se è bello avere un pubblico ambizioso che vuole vedere la propria squadra competere per obiettivi importanti, con nomi importanti nella rosa. C’è una frattura insanabile tra presidente e tifosi, potrà placarsi ma mai guarire totalmente. A meno di una vittoria dello scudetto, che ad oggi sembra improbabile. 

Su Mauri
E’ stato bello rivederlo in campo, ha sofferto tanto, quando un ragazzo sopporta quello che ha sopportato lui, ne paga più le conseguenze. Tornare sul campo, ritrovarsi a fare la cosa che più ama fare, per Stefano sarà stata una grande emozione. Ne ha disputati tanti di derby, ma quello di ieri avrà un sapore diverso. Cura molto i dettagli, cerca sempre di lavorare nella maniera giusta per portare il suo corpo al 100% della potenzialità, in questi mesi continuava a farlo nonostante sapesse che la domenica in cui avrebbe mostrato il lavoro svolto sarebbe stata ancora lontana. Deve recuperare il ritmo di gioco, per poter restituire quel valore che la Lazio ha perso con la cessione di Hernanes”
.

Sulla diatriba Reja-Garcia “Mi dispiace che un allenatore come Garcia, che si è dimostrato sempre al di sopra delle parti, diplomatico, abbia perso lucidità per una battuta di un signore del calcio come Edy Reja. La battuta del friulano è stata interpretata da tutta Italia quasi come un complimento: ”hanno talmente tanti bravi gicatori che se qualche lieve disturbo tenesse qualcuno lontano dal campo, per noi sarebbe un bene”. Ma Garcia no. Ha sbagliato, ha sentito troppo la pressione del derby e si è lasciato andare anche lui in considerazioni che un grande uomo come Reja non meritava”.

Su un futuro da allenatore della Lazio? In cima alla lista dei miei sogni di allenatore, c’è sicuramente questo. Sono troppo legato al mondo laziale, non credevo di trovare un’altra famiglia, una volta lasciato il Milan. Sarebbe bellissimo”.

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1 novembre 1997: quando la Lazio in dieci asfaltò la Roma

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derby lazio roma in 10

ROMA – LAZIO – La Lazio per la prima volta sfida l’ex tecnico Zeman, passato in estate sulla panchina della Roma. Eriksson, sbarcato nella Capitale dalla Sampdoria, per il derby sceglie il classico 4-4-2 con la coppia Mancini e Casiraghi in avanti e il centrocampo composto da Fuser, Almeyda, Jugovic e Nedved. Avvio shock per i biancocelesti che già al 7’ rimangono in dieci per l’espulsione di Favalli: Collina, in maniera molto severa, punisce con il rosso l’entrata diretta del difensore su Tommasi. Eriksson risistema la squadra inserendo Negro al posto di Almeyda e chiedendo un sacrificio a Mancini sull’esterno sinistro. Dopo un primo tempo di sofferenza, in apertura di ripresa è proprio il numero 10 a sbloccare il match. L’ex capitano della Sampdoria parte dall’esterno e infilandosi tra Gomez e Servidei fa partire un destro che si infila sotto l’incrocio della porta difesa da Konsel. Passano soltanto dieci minuti e la Lazio raddoppia con un’altra perla: questa volta Mancini si trasforma in uomo assist e Casiraghi in spaccata trova una coordinazione perfetta per il 2-0. All’84’ è Nedved ad infilarsi nel cuore della difesa giallorossa, superando Konsel con un delizioso pallonetto. Il gol di Delvecchio al 91’ conta soltanto per le statistiche e al fischio finale è euforia biancoceleste. Una Lazio da 10, e lode.

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