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Serie A

Lisbona, la difesa preoccupa

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Sconfitta di rigore per la Lazio, la squadra di Pioli assapora la prima sconfitta stagionale, seppur in amichevole.  Inizio choc per i biancocelesti che al 5° sono già sotto: palla in mezzo per Martins che, tutto solo, non può sbagliare, lo Sporting è in vantaggio. La Lazio non riesce a reagire, subisce gli attacchi lusitani, ma a fine primo tempo trova il pareggio con il capitano Mauri, bravo a ribadire in rete dopo un batti e ribatti in area di rigore. La ripresa regala ancora un inizio da brividi. Marchetti perde palla sul pressing avversario, il portiere non può fare altro che stendere l’attaccante avversario: ammonizione e rigore che Adrien non sbaglia. Ancora una volta, però, la Lazio agguanta il match allo scadere grazie a Tounkara, sesto gol in 3 partite per lui, che porta la sfida ai rigori. Dagli 11 metri lo Sporting dimostra di essere più freddo, gli errori di Keita e Tounkara condannano la Lazio.

FORMAZIONI – Pioli manda in campo quella che, almeno nelle idee del tecnico ex Bologna, sembra essere la formazione titolare. Marchetti tra i pali, difesa a 4 composta da Basta, Novaretti, Cana, Radu. Mediana a 3 composta da Ledesma, Cataldi e Pereirinha. Attacco affidato a Felipe Anderson, Mauri e Keita.

PRIMO TEMPO – Torna in campo la Lazio, in palio il trofeo “Cinco Violinos”. Neanche il tempo di posizionarsi sul rettangolo verde che gli uomini di Pioli devono già rincorrere: palla sulla sinistra, cross in mezzo, difesa in bambola e Martins, tutto solo, non può sbagliare. Il vantaggio dello Sporting Lisbona ha il potere di addomentare il match, solo Felipe Anderson, con un paio di spunti, cerca di svegliare i suoi, ma il suo colpo di testa non centra la porta difesa da Rui Patricio. La partita vive di fiammate, i ritmi sono bassi, i biancocelesti non riescono ad accelerare e i portoghesi hanno vita facile. Al 27° è ancora Sporting: Montero ci prova su punizione, ma la sfera sorvola ampiamente il montante. Passano dieci minuti ed è ancora il colombiano, ex obiettivo laziale, a rendersi pericoloso, Marchetti osserva la sfera perdersi alla propria destra. In chiusura si svegliano i biancocelesti, al 41° è Mauri a servire la palla giusta a Pereirinha, il portoghese arriva in corsa, ma il suo piatto destro finisce alle stelle. Sono le prove generali al gol che arriva quando ormai si attende solo il fischio finale: Ledesma calcia dalla bandierina, Novaretti colpisce di testa, la sfera carambola su Keita. Il pallone, dopo aver baciato il palo, danza sulla linea, nessuno riesce a liberare, il più lesto di tutti è Mauri che deposita la sfera alle spalle di Rui Patricio. Il primo tempo finisce qui, le squadre vanno al riposo sul risultato di 1-1.

SECONDO TEMPO – La ripresa inizia subito con una novità: stessi undici, ma cambia la casacca dello Sporting. I portoghesi abbandonano il completo a righe bianco-verdi per indossare la maglia gialla da trasferta. La Lazio dimostra ancora una volta di soffrire gli avvii, Marchetti stoppa il pallone e prova la gambeta, Martins va in pressing e ruba la sfera, il numero 22 biancoceleste non può fare altro che stendere l’attaccante. Cartellino giallo per lui e rigore per lo Sporting che Adrien trasforma riportando avanti i suoi. I biancocelesti provano subito a rispondere, Felipe Anderson ci prova, ma il suo tiro al volo, su cross di Keita, termina di poco alto. Dentro Ciani, Konko e Braafheid, fuori Cana, Basta e Radu, Pioli fa ruotare i suoi uomini. I cambi non mutano l’atteggiamento della Lazio che non riesce a rendersi pericolosa in avanti, anzi è lo Sporting a creare pericoli alla porta biancoceleste con la punizione di Jefferson, ma Marchetti riscatta parzialmente l’erroraccio commesso in apertura bloccando la sfera.  La squadra di Pioli ci prova in contropiede, Mauri mette in mezzo, ma la difesa portoghese respinge, sulla ribattuta Cataldi prova il destro a giro, ma sbaglia. Dall’altra parte lo Sporting si rende pericoloso con un paio di conclusioni, ma nessuna riesce a creare problemi alla retroguardia laziale. Quando il 90° sta per scoccare la legge non scritta più antica del calcio, quel “gol sbagliato gol subito” tanto caro al Trap, fa vedere i propri effetti al pubblico dello stadio “José Alvalade”. Grande azione di Felipe Anderson che manda in porta Tounkara: il numero 45 dribbla in grande stile Rui Patricio e insacca a porta vuota. Così come nel primo tempo la Lazio riaggunta la partita quando ormai sembrava sfuggirle dalle mani, per decretare la vincitrice del trofeo Cinco Violinos serviranno i rigori. Dagli 11 metri sbagliano Keita e Tounkara, la lotteria dei rigori premia i portoghesi. 

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La più brutta Lazio vista allo stadio Olimpico quest’anno: le pagelle di Lazio Atalanta

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Una sconfitta meritata quella di questa sera , che ha visto la Lazio perdere contro un'Atalanta che ci ha restituito con gli interessi la lezione di calcio dell'andata a Bergamo.
Una Lazio molto imprecisa quella di questa sera con tanti giocatori autori di prestazioni inguardabili. Un' Atalanta che ha meritato la vittoria soprattutto nel primo tempo, bloccando il gioco della Lazio con un pressing feroce, mandando in tilt in molte occasioni le trame di gioco laziali.
La squadra di Sarri avrebbe avuto anche qualche occasione nitida nei 90 minuti per raddrizzare la partita, ma un Immobile lontano parente del giocatore che conosciamo sciupa due gol abbastanza facili.
Periodo preoccupante quello di questa Lazio che perde ormai troppi punti da troppo tempo.
E nella bruttissima serata ci si mette anche l'infortunio muscolare di Romagnoli, uscito nel primo tempo.
Prossimo appuntamento giovedì in conference contro il Cluj e domenica a Salerno.



Vediamo insieme i voti dei giocatori laziali:

PROVEDEL 6,5: nel primo tempo salva la Lazio in almeno due occasioni con due grandi parate. Non può fare molto sui due gol dell’Atalanta.

MARUSIC 5: un primo tempo con la maglia dell’Atalanta per il montenegrino. Dispensa assist per gli avversari che è un piacere.

CASALE 6,5: l’unico che si salva nella retroguardia laziale stasera.

ROMAGNOLI 6: finché è restato in campo aveva fermato bene Hojlund, poi un guai fisico lo toglie dalla partita nel primo tempo.

HYSAJ 5: non riesco ancora a capire come possa giocare lui e non Lazzari. Anche stasera, dopo Verona una prestazione comica.

CATALDI 5: non era al top ok, ma oggi veramente sbaglia tutto quello che poteva sbagliare, con una miriade di passaggi ciccati.

LUIS ALBERTO 5: quando si alzano i ritmi lui scompare. Nel primo tempo non è neanche cosi disastroso ma nel secondo tempo sbaglia il passaggio e regala il secondo gol.

MILINKOVIC 5: da ottobre non vediamo il vero Milinkovic, è un dato di fatto. L’ennesima questione contrattuale sicuramente influisce, ma è ora di tirare fuori gli attributi.

ANDERSON 5: praticamente dorme per 55 minuti. Più che 5 meritava sv.

ZACCAGNI 6: uno dei pochi che prova a dare il guizzo alla squadra, soprattutto nel primo tempo dove solo un grande Musso gli nega il gol. Cala anche lui nel secondo tempo.

IMMOBILE 5: non è neanche minimamente vicino al Ciro che conosciamo. Si mangia due gol molto facili.

VECINO 5,5: tenta di arginare in mezzo al centrocampo, tenta.

LAZZARI 6: non si capisce come possa fare panchina ad Hysaj.

PEDRO 5,5: anche lui tenta di fare qualcosa ma senza risultati.

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