Connect with us

Storia S.S. Lazio

Duro attacco di Guido Paglia :” Lotito respinge ogni acquirente “

Published

on

GUIDO PAGLIA

«Lotito non sa gestire la società, è inadeguato e dopo dieci anni il suo ciclo è finito: ora deve vendere la Lazio». Chi parla è Guido Paglia, ex capo della comunicazione e responsabile delle relazioni esterne nella gestione Cragnotti ma soprattutto grande tifoso biancoceleste. La cessione di Hernanes nell’ultimo giorno del mercato invernale ha fatto traboccare il vaso laziale, svuotato appena otto mesi fa grazie allo storico trionfo in Coppa Italia ma prontamente riempito con il deludente mercato della scorsa estate, la discutibile gestione del caso Petkovic e ora l’intempestiva cessione del brasiliano. Guido Paglia non ha dubbi, il colpevole ha un nome e un cognome: Claudio Lotito.

Paglia, Anderson Hernanes ha tradito la Lazio? «Assolutamente no, le sue parole sono chiare: “A Roma posso vincere al massimo la Coppa Italia, io voglio lo scudetto”. E poi in cinque mesi all’Inter guadagnerà quanto in un anno alla Lazio: Lotito doveva intervenire prima, il rinnovo del contratto andava proposto la scorsa estate. Se vuoi costruire un progetto devi fare un sacrificio».

Ma il brasiliano è stato chiaro, voleva andare via. «E Lotito lo sapeva dalla scorsa estate. Subito dopo il trionfo in Coppa Italia Hernanes parlò in modo sincero: non pensava minimamente al rinnovo, già allora immaginava un futuro diverso dalla Lazio: a quel punto Lotito avrebbe dovuto offrirgli una cifra importante oppure venderlo subito. Non si arriva a fine gennaio in questa situazione, non si lascia andar via Hernanes per 20 milioni. E invece ha costretto il brasiliano ad esporsi con quelle dichiarazioni il 31 gennaio».

Perché, come ammesso da Reja, dieci giocatori hanno rifiutato la Lazio?  «Quando si ridimensiona un progetto sportivo si ottengono questi risultati. Persino Biabiany dice no alla Lazio, ma stiamo scherzando? E poi i giocatori importanti vogliono andare via, come ha dimostrato Hernanes giocando a corrente alternata negli ultimi mesi. E a fine anno andrà via anche Klose».

Una Lazio senza futuro? «Qui non c’è un progetto, voglio bene a Reja ma non è il tecnico giusto per aprire un nuovo ciclo, lo abbiamo recuperato solo perché siamo disperati. La Roma ha subito reagito, come aveva fatto anche nel 2000, mentre noi abbiamo fatto un passo indietro come il gambero per colpa di Lotito. È convinto di essere il più forte e il più duro, ma non sa gestire la società come dimostrano anche i casi Pandev, Zarate e Ledesma. E oltretutto non vuole investire: ora basta strangolare i sogni dei tifosi, deve vendere il club».

Chi può comprare la Lazio? «Negli ultimi anni almeno tre o quattro persone si sono interessate. Chi? Non posso rivelare i nomi, la società è quotata in borsa. Lotito è un dietrologo in servizio permanente ed effettivo, leggendo le mie parole penserà che dietro a me c’è Cragnotti che vuole riprendersi il club, ma non è così: io sono soltanto un laziale come tanti altri, un tifoso e basta. Ci dimostri che non ci sono compratori, come ripete sempre».

In che modo? «Se per lui la società vale 500 milioni, ce lo dica e usciamo dall’equivoco. Altrimenti, se davvero vuole bene alla Lazio, nomini un advisor, una banca affari e faccia valutare la società: se c’è qualcuno interessato potrà farsi sotto contattando la banca. I compratori ci sarebbero eccome».

Crede che lo farà mai? «Temo di no, Lotito non vende perché usa la Lazio per i suoi interessi e guadagni personali. Vuole tenersi il giocattolo, ma dopo dieci anni il ciclo è chiuso, deve lasciare. A lui piace tanto il latino e allora gli chiedo: quousque tandem, Lotito, abutere patientia nostra? Fin quando vorrà abusare della pazienza dei tifosi laziali?».

LALAZIOSIAMONOI

Incrementa le entrate del tuo sito con Ezoic del 50%
Continua la Lettura
Advertisement

Accadde Oggi

1 novembre 1997: quando la Lazio in dieci asfaltò la Roma

Published

on

derby lazio roma in 10

ROMA – LAZIO – La Lazio per la prima volta sfida l’ex tecnico Zeman, passato in estate sulla panchina della Roma. Eriksson, sbarcato nella Capitale dalla Sampdoria, per il derby sceglie il classico 4-4-2 con la coppia Mancini e Casiraghi in avanti e il centrocampo composto da Fuser, Almeyda, Jugovic e Nedved. Avvio shock per i biancocelesti che già al 7’ rimangono in dieci per l’espulsione di Favalli: Collina, in maniera molto severa, punisce con il rosso l’entrata diretta del difensore su Tommasi. Eriksson risistema la squadra inserendo Negro al posto di Almeyda e chiedendo un sacrificio a Mancini sull’esterno sinistro. Dopo un primo tempo di sofferenza, in apertura di ripresa è proprio il numero 10 a sbloccare il match. L’ex capitano della Sampdoria parte dall’esterno e infilandosi tra Gomez e Servidei fa partire un destro che si infila sotto l’incrocio della porta difesa da Konsel. Passano soltanto dieci minuti e la Lazio raddoppia con un’altra perla: questa volta Mancini si trasforma in uomo assist e Casiraghi in spaccata trova una coordinazione perfetta per il 2-0. All’84’ è Nedved ad infilarsi nel cuore della difesa giallorossa, superando Konsel con un delizioso pallonetto. Il gol di Delvecchio al 91’ conta soltanto per le statistiche e al fischio finale è euforia biancoceleste. Una Lazio da 10, e lode.

Incrementa le entrate del tuo sito con Ezoic del 50%
Continua la Lettura

Siti Web per Aziende e Privati

Sponsor

Prodotti Amazon S.S Lazio

Offrici un caffè Aiutaci a rimanere Online con una donazione libera





Advertisement

Post In Tendenza