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Alessandro Murgia: il talento biancoceleste ai raggi X

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Alessandro è nato a Roma e porta un cognome sardo, perchè il papà Francesco, ex bancario, oggi in pensione, è originario di Monti, a dodici chilometri da Olbia. Si trasferì quando era adolescente a Santa Marinella. Vive a Roma da quando si è sposato. Ha lavorato per una vita alla Bnl. Segretario Organizzativo. Riusciva a gestire il suo tempo e ad assecondare la passione di suo figlio. Fondamentale per sostenerlo e accompagnarlo negli anni in cui si allenava sulla Cassia e bisognava percorrere in macchina quei quaranta chilometri, in gran parte sul Raccordo Anulare, per spostarsi dall’Eur al Gentili ogni pomeriggio. Alessandro viene da una famiglia speciale. Ha un grande rapporto anche con Alessio e Maura, i fratelli più grandi, nati dal primo matrimonio del papà. E’ il più piccolo protetto da mamma Antonella e dalla sorella Nicole, attrice sposata con Andrea Bertolacci, centrocampista del Milan, ex Roma. Suo cognato lo ha aiutato molto a crescere, si confidano, c’è un rapporto fraterno. “Non faccio la spia” risponde Andrea Bertolacci se papà Francesco prova a chiedere di Alessandro. Domenica Bertolacci e Murgia erano a cena insieme, poi tutti a letto entro mezzanotte, perchè lunedì alle nove Alessandro doveva raggiungere Formello. “La passione e i sacrifici. Il sostegno della famiglia e degli amici. L’abbraccio dei compagni. Segnare il primo gol in A è un’emozione speciale” ha twittato per raccontare le proprie emozioni dopo il viaggio in aereo da Torino.

Alessandro è del 9 agosto del 1996, vive a casa con mamma e papà, Colle Parnaso, vicino alla Ferratella e al centro commerciale Euroma Due. Il primo anno di liceo all’Aristotele sulla Laurentina, poi ha frequentato l’istituto Alberti vicino al Palazzo della Civiltà e del Lavoro. Quando era bambino, provarono a iscriverlo a nuoto. Riuscì a resistere pochi mesi. troppo monotona la piscina. Meglio il calcio. Anche perchè la sera vedeva tornare papà Francescocon la borsa dalle partite di calcetto. Voleva imitarlo. Giocava nel prato davanti casa con gli amici del condominio. Lo scoprì e lo portò Alessandro Paicci, il suo primo allenatore, al centro sportivo Cristoforo Colombo sulla Laurentina. Era così bravo che Aldo Ciriello, il dirigente del Cristoforo Colombo, lo avrebbe voluto inserire sotto età in una squadra più grande. Papà si oppose, non voleva che affrontasse subito l’agonismo, Ale aveva ancora dieci anni. Provò a iscriverlo al centro Dabliu della Lazio, in viale Egeo. Troppo tardi, a settembre era fuori tempo massimo, liste chiuse. Così Alessandro fece il provino al Gentili. Tutti rimasero abbagliati ma già lo conoscevano, perchè la Lazio aveva perso due volte con il Colombo. Segnava a raffica, era altruista, giocava a testa alta. Ovvio diventare un centrocampista. Era il 2004 quando cominciò sulla Laurentina, Lotito era appena entrato nel mondo calcistico. Due anni dopo Murgia si iscriveva nella scuola calcio della Lazio. Alessandro superò il provino sotto gli occhi di Marco Muzzi, oggi ds dell’Aurelio. Domenica era il suo compleanno. Ha visto Torino-Lazio in tv. “Il più bel regalo che mi potevi fare era il gol di Alessandro” l’sms inviato al papà Francesco. Muzzi, Pizzoni, Lillo, Faraoni, Fabbro con i Giovanissimi Nazionali, Bianchi con gli Allievi  Regionali sono stati i suoi allenatori laziali prima che lo prendesse Simone Inzaghi con gli Allievi Nazionali. Appena quattro mesi dopo il passaggio alla Primavera di Bollini, che lo fece esordire a Crotone e poi venne chiamato da Reja, avrebbe ritrovato Simone. Ambizioso, con la testa sulle spalle, deciso ma non presuntuoso, così viene descritto. Ha cervello. L’anno scorso con il suo agente Alessandro Lucci, decise di restare da fuoriquota Primavera invece di uscire in prestito. La scelta sta pagando. Cuore e carattere. Era una punta, voleva giocare a centrocampo. Per un derby con la Roma, Allievi Regionali, si rifiutò di scendere in campo perchè mister Bianchi lo voleva schierare in attacco. “A centrocampo o non gioco” disse. Finì in panchina tra lo stupore dei giallorossi, perchè lo temevano, ed entrò ad un quarto d’ora dalla fine. Ma poi riuscì a conquistare in suo ruolo prediletto. Ha avuto ragione. Ora la Lazio si coccola il suo gioiello, ma c’è ancora tanta strada da fare.

 

 

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Auto Sponsor della Lazio

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La Lazio è una delle squadre di calcio più famose e longeve d’Italia. Sin dagli anni ’70, la società calcistica ha stretto partnership con importanti marchi di automobili per diventare il loro sponsor tecnico. Questa scelta ha portato ad una forte associazione tra la Lazio e il mondo delle quattro ruote, e anche oggi la squadra continua ad essere associata con importanti concessionarie di auto.

La scelta di avere un’azienda automobilistica come sponsor tecnico può avere diversi benefici per una squadra di calcio. Prima di tutto, il calcio è uno sport popolare in tutto il mondo e attira milioni di appassionati. Di conseguenza, le sponsorizzazioni delle squadre di calcio sono una forma efficace di pubblicità per le aziende, in particolare per quelle che vogliono raggiungere un vasto pubblico di consumatori. Inoltre, l’immagine di dinamismo e successo associata al calcio può essere vantaggiosa per le aziende che desiderano promuovere i loro prodotti.

La Renault sponsor della Lazio fino al 2022

Nel 2015 (ai tempi c’era Pioli in panchina) tre dealer Renault della capitale sono diventati sponsor della squadra biancoceleste; qualche tempo fa, abbiamo provato queste auto con il noleggio a lungo termine senza anticipo di Movenzia un buon prodotto per chi non ha particolari necessità di avere auto in garage che molte volte rimangono ferme inutilmente.

Renault è una casa automobilistica francese con una storia lunga e ricca. Fondata nel 1899 dai fratelli Louis, Marcel e Fernand Renault, l’azienda ha iniziato la sua attività producendo auto elettriche, per poi passare alla produzione di veicoli a motore a combustione interna.

Una sponsorizzazione durata alcuni anni e che ha visto un binomio fantastico crearsi tra le concessionarie e la squadra con la presentazione dei vari prodotti avvenuta durante i vari step di mercato.

Gli sponsor e la Lazio

Tutti conosciamo il main sponsor della Lazio Binance, come abbiamo già approfondito in questo articolo, si tratta della prima sponsorizzazione nel calcio in Italia di questo importante excanghe che nell’ultima tornata è riuscita anche a vendere gli abbonamenti della nostra squadra tramite cryptovalute.

Binance è una delle più grandi piattaforme di scambio di criptovalute al mondo. Fondata nel 2017 da Changpeng Zhao, la piattaforma è cresciuta rapidamente per diventare uno dei leader del settore delle criptovalute.

Binance offre una vasta gamma di servizi, tra cui lo scambio di criptovalute, l’acquisto di criptovalute tramite carte di credito o bonifici bancari, la possibilità di utilizzare criptovalute per fare acquisti online e la possibilità di fare trading di margini. Inoltre, Binance ha lanciato anche la propria criptovaluta, chiamata Binance Coin (BNB), che può essere utilizzata per pagare le commissioni di trading sulla piattaforma.

Mizuno e la Lazio continuano la loro corsa assieme, Mizuno è un’azienda giapponese specializzata nella produzione di abbigliamento sportivo, calzature e attrezzature sportive. Fondata nel 1906 a Osaka, in Giappone, l’azienda è stata originariamente creata per produrre attrezzature sportive per il baseball, ma nel corso degli anni si è espansa per offrire prodotti per una vasta gamma di sport, tra cui il golf, il tennis, la corsa, la pallavolo e il rugby.

In sintesi, la Lazio ha una lunga tradizione di collaborazione con importanti marchi di sponsorizzazione, che hanno contribuito a sostenere la squadra nel corso degli anni. Queste partnership non solo hanno permesso alla Lazio di avere una maggiore visibilità a livello nazionale ed internazionale, ma hanno anche fornito un’importante fonte di finanziamento per l’acquisto di nuovi giocatori e lo sviluppo delle infrastrutture.

Tuttavia, come per qualsiasi partnership commerciale, gli accordi di sponsorizzazione possono cambiare nel tempo, a seconda dei cambiamenti nei mercati e degli obiettivi di business delle aziende coinvolte. La Lazio continuerà ad attirare nuovi sponsor e a lavorare per raggiungere il successo sui campi da gioco.

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