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Poli: “Lotito non cambia, tifosi tornate allo stadio se amate la Lazio”

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Uno degli eroi della famosa “Banda del -9”. Fabio Poli è sicuramente un nome scritto con inchiostro indelebile nella storia della Lazio. Correva l’anno 1987 quando la Lazio guidata da uno straordinario condottiero, Eugenio Fascetti, riuscì ad ottenere la salvezza ed evitare la Serie C nonostante i 9 punti di penalizzazione. Un evento più unico che raro, una pagina di storia di questo sport nel Belpaese. Prima il gol di Fiorini all’ultima giornata, che regalò lo spareggio ai biancocelesti, poi l’esodo di tifosi laziali a Napoli, dove Lazio e Campobasso si giocavano la permanenza nella serie cadetta. 5 luglio 1987. Poli salta più alto di tutti e con uno splendido colpo di testa condanna il Campobasso alla C, correndo ad esultare sotto la Curva B gremita di tifosi arrivati da Roma. A distanza di 28 anni, l’affetto e la riconoscenza dei tifosi nei suoi confronti sono rimasti assolutamente intatti per quel gol che ha evitato scenari terribili ad un tifo caldo come quello laziale. L’ex numero 7 biancoceleste è intervenuto ai microfoni del portale Lazionews.eu per parlare proprio della situazione attuale del club, focalizzando l’attenzione sulla crisi della squadra e il momento della tifoseria capitolina.

Per la Lazio è un momento particolare, intorno a questa squadra c’è forse un po’ di disamore da parte dei tifosi. L’ha notato anche lei?
Si l’ho notato e l’ho sentito perché se lo stadio è vuoto qualcosa deve esserci. Non so cosa di preciso, se sia contro la società e il presidente e basta, ma voglio dire una cosa ai tifosi laziali. Il presidente Lotito non si cambia, più gli vai contro e più farà qualcosa di non favorevole verso i tifosi. I laziali, se sono innamorati della propria squadra, devono aiutarla e devono andare allo stadio per poi cercare di andare incontro al presidente”.

Di chi sono le colpe di questo momento, come si dividono le percentuali?
Penso che i tifosi non hanno colpe, ma vanno divise tra giocatori, allenatore  e società. E’ un momento difficile, nel calcio ci sta, anche se è chiaro che non ci si aspettava che la Lazio soffrisse in questo modo quest’anno. Vedendo il campionato che ha fatto l’anno scorso e quello che c’è adesso, mi sarei aspettato una classifica migliore. Purtroppo non è così, ma c’è il tempo per poter rimediare e togliersi delle soddisfazioni”.

Pioli è stato spesso paragonato a grandi personaggi del passato della Lazio come Maestrelli e lo stesso Fascetti. Sono stati dei paragoni azzardati o comunque possono calzare ancora?
Io penso che Pioli sia un grande allenatore, chiaro che però deve avere a disposizione dei giocatori ma soprattutto degli uomini che non pensano a nient’altro che a giocare e fare risultato. Qualcosa sta mancando, non credo che le colpe siano tutte dell’allenatore perchè alla fine sono i giocatori che vanno in campo e qualcosa in più devono dare”.

Qual è il giocatore che ha deluso di più e quale quello che invece potrebbe trascinare la Lazio fuori da questo momento difficile?
Ce ne sono tanti che stanno deludendo, i giocatori hanno dei momenti di crisi. Ad esempio Felipe Anderson sta deludendo, non è quello dello scorso anno, Klose non rende come prima anche perchè ha i suoi anni, Candreva è in un momento di crisi e affaticamento. Credo che comunque sia nel complesso tutta la squadra che sta deludendo, anche se di certo non è stata neanche fortunata, ha avuto tanti infortuni. Ha perso un grande difensore come de Vrij, è il più importante a livello difensivo anche perchè abbiamo visto i disastri che ha fatto la Lazio in quel reparto. Quindi non è stato un giocatore che ha deluso in particolare, ma sono stati dei reparti come appunto la difesa”.

Si può ancora recuperare questa stagione?
Credo che si possa ancora recuperare, perchè la Lazio ha tutte le carte in regola per farlo, ha grandi campioni, però questi campioni devono guardarsi in faccia e capire che i problemi nel calcio non devono esistere ma possono essere solo quelli fisici. Per il resto non deve esserci nient’altro, la squadra deve lottare e deve fare risultato”.



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