L’estate del 2022 rimarrà una delle più delicate nella recente storia della Lazio. La squadra di Maurizio Sarri si trovò improvvisamente senza portieri: Strakosha aveva lasciato a parametro zero, Reina aveva chiesto la rescissione e l’unico rimasto a Formello era il giovane Mario Dòmis, destinato a fare il terzo.
In quel momento la dirigenza biancoceleste, guidata da Igli Tare e Claudio Lotito, dovette prendere una decisione cruciale: scegliere il nuovo numero uno. Una scelta che, tre anni dopo, continua a far discutere.
Carnevali, Vicario e il muro dell’Atalanta
Il primo nome sulla lista era Marco Carnesecchi, talento dell’Atalanta reduce da una stagione positiva alla Cremonese in Serie B. Sarri lo voleva, il preparatore dei portieri lo spingeva, ma i pessimi rapporti con il club bergamasco e l’infortunio alla spalla bloccarono tutto.
Il secondo obiettivo diventò Guglielmo Vicario. Reduce da una stagione straordinaria con l’Empoli, il portiere era considerato tra i migliori della Serie A. Il presidente Corsi, però, chiedeva tra i 12 e i 15 milioni dopo averlo riscattato dal Cagliari per 8. La Lazio non volle spingersi oltre i 10 e la trattativa si arenò.
L’arrivo di Provedel e il boom iniziale
A quel punto, la Lazio cambiò direzione. Prima arrivò Luis Maximiano dal Granada, pagato 11 milioni, ma il debutto contro il Bologna fu disastroso: espulsione dopo pochi minuti.
Fu allora che la Lazio chiuse con lo Spezia per Ivan Provedel, costato appena 3 milioni. Un affare sulla carta minore, ma che si trasformò subito in una favola: Provedel prese la maglia da titolare e chiuse la stagione con 21 clean sheet. Un rendimento straordinario, culminato anche nella convocazione in Nazionale.
Il declino e il rimpianto
La seconda stagione segnò la svolta negativa. Provedel alternò grandi parate a errori pesanti, fino al famoso gol segnato di testa contro l’Atletico Madrid, che rimase l’unico vero lampo. A fine campionato arrivarono critiche pesanti e la perdita della maglia azzurra.
Nel frattempo, Vicario al Tottenham diventava uno dei portieri più affidabili della Premier League. Leader degli Spurs, vinse anche l’Europa League e si consacrò come secondo portiere della Nazionale dietro Donnarumma. Il suo valore di mercato è oggi vicino ai 35 milioni.
Mandas, il nuovo protagonista
Il definitivo sorpasso avvenne nella terza stagione: un infortunio di Provedel aprì le porte ad Alexandros Mandas, che sfruttò l’occasione e si prese il posto da titolare. Oggi il greco è considerato il futuro tra i pali biancocelesti, mentre Provedel è finito ai margini.
La domanda di fondo
La Lazio ha risparmiato circa 10 milioni scegliendo Provedel invece di Vicario. Ma tre anni dopo, quella decisione appare come una mancanza di visione a lungo termine. Con Vicario, la Lazio avrebbe avuto un portiere giovane, in crescita e capace di garantire sicurezza per il presente e valore economico per il futuro.
Un risparmio che oggi sembra un boomerang: la Lazio ha vissuto una stagione altalenante, con un ruolo chiave – quello del portiere – che continua a rappresentare un problema strutturale【link interno: analisi sul rendimento stagionale della Lazio】.
Conclusione
- Cairo e Lotito: due presidenti che tengono in ostaggio due club storici
- Lazio, scontro infinito tra tifosi e Lotito: serve una svolta
- Lotito e le solite frasi: accetta solo i complimenti
- Sarri nel mirino: chi difende Lotito attacca l’allenatore
- Lotito e la Lazio: serve un vero manager per salvare il club
La sliding door Vicario-Provedel resta un caso emblematico di scelte di mercato che segnano il destino di un club. Nel calcio moderno, risparmiare può significare perdere l’occasione di costruire basi solide per il futuro.
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