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Trionfo a Gubbio : LAZIO PRIMAVERA CAMPIONE D’ITALIA

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Allo stadio “Pietro Barbetti” di Gubbio la Lazio vince 3 a 0 contro l’Atalanta e conquista il suo quinto scudetto Primavera. L’ultimo tricolore risaliva all’anno 2001, sulla panchina c’era sempre lui: Alberto Bollini. Sugli scudi Danilo Cataldi e Mamadou Tounkara, in assoluto i migliori in campo. Il primo apre le marcature con un gioiello d’alta scuola, il secondo la chiude con un gol da attaccante puro. È lo scudetto di Alberto Bollini che dopo l’esperienza alla Fiorentina, nel 2010 è tornato alla Lazio e in tre anni ha costruito una squadra capace di competere ad alti livelli. E’ lo scudetto di Keita,  che ha trascinato la Lazio in finale. È lo scudetto di Falasca, al suo terzo scudetto di categoria.  E’ lo scudetto di Lombardi che ha deciso la partita contro il Torini con un eurogol. È lo scudetto di un collettivo costruito pazientemente e sapientemente. Duemila circa sono i tifosi laziali arrivati da Roma per godersi questo stupendo scudetto . Cori, bandiere e striscioni biancocelesti hanno colorato lo stadio di Gubbio in questa serata di festa. Dopo la conquista della Coppa Italia da parte della prima squadra, è la Primavera di Alberto Bollini a festeggiare. Vladimir Petkovic non è voluto mancare. Il tecnico bosniaco è stato accolto calorosamente dai tifosi laziali giunti sino in Umbria. Presente anche tutto lo staff tecnico al gran completo: Rongoni, Manicone. C’erano anche il presidente Lotito, il d.s Tare e il responsabile della comunicazione Stefano De Martino.

Formazioni – Assenza dell’ultimo minuto in casa Lazio: Bollini deve rinunciare a Luca Crecco causa influenza. Lazio che si presenta con il 4-3-3: Strakosha; Filippini e Pollace sugli esterni, al centro Serpieri e Vilkaitis. A centrocampo Cataldi, Falasca e Antic. Tridente formato da Keita, Vivacqua e Tounkara. Nonostante il rientro dalla squalifica, Lombardi parte dalla panchina. L’Atalanta di Bonacina scende in campo con un 3-5-2 : Zanotti; Caldara, Milesi, Redolfi; Conti, Gagliardini, Palma, Olausson, Nava; Varano, Cais.

Primo tempo – La finale scudetto si mette subito nel migliore dei modi per i ragazzi di Bollini. Al sesto minuto Keita viene lanciato in profondità e al limite dell’area di rigore viene atterrato dall’estremo difensore bergamasco Zanotti. Sembrerebbe espulsione perchè chiara occasione da gol, ma l’arbitro Pelagatti opta per l’ammonizione e concede la punizione dal limite. Sul pallone va Cataldi che disegna una parabola fantastica. Pallone sotto l’incrocio dei pali e Lazio in vantaggio. La reazione dell’Atalanta è sterile. La squadra di Bonacina non riesce ad organizzare una manovra offensiva che sia degna di tale nome. La partita diventa molto spezzettata con tanti falli e conseguenti interruzioni di gioco. Keita si vede meno dal solito e al 38’ è clamorosa l’occasione fallita dal giocatore ex Barcellona. Tounkara gli serve una palla che chiede solo di essere spinta in rete ma il talento ex Barcellona calcia alto da pochi metri. Tegola per Bollini al minuto 40’ quando Antic infortunato è costretto a lasciare il campo per De Francesco. Sul finire del primo tempo si fa vedere anche l’Atalanta con Gagliardini che svetta di testa e manda alto sopra la traversa. Nei minuti di recupero Keita sbaglia per la seconda volta il colpo del Ko. L’assist-man è ancora una volta Tounkara, ma Keita calcia malamente a lato.

Secondo tempo – Inizia il secondo tempo e la Lazio ci mette pochissimo a rendersi pericolosa. Keita parte largo a sinistra, entra in area di rigore ma di sinistro calcio sull’esterno della rete. Fioccano le ammonizione in casa Lazio: in pochi minuti Strakosha, Pollace e Tounkara finiscono sul taccuino dell’arbitro. Dopo le numerosi occasioni fallite, la Lazio raddoppia. Tounkara è scatenato: arriva sul fondo dopo uno scatto  e dal fondo crossa in mezzo. Cataldi tutto solo non può sbagliare e sigla la sua personale doppietta. L’Atalanta reagisce poco dopo il raddoppio laziale, ma uno strepitoso Strakosha mantiene il risultato inalterato. La partita la chiude Tounkara al minuto 75’. Questa volta l’assist-man è Keita, Tounkara arriva solo davanti al portiere atalantino e non sbaglia. Terzo gol e partita virtualmente chiusa. Nessuna occasione fino la triplice fischio. La Lazio Primavera è Campione d’Italia!

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