Il tabù è sfatato, la Juve crolla in casa dopo due anni

Non ci stancheremo mai di ripeterlo: quella di ieri è una vittoria storica. A confermarlo oltre alle impagabili emozioni vissute in un finale folle ci sono anche i numeri, perchè la Lazio è riuscita per la prima volta a violare l’Alianz Stadium, lo ha fatto al settimo tentativo, quando in tutti questi anni era riuscita a raccogliere soltanto un pareggio a reti bianche nella prima stagione di Petkovic, in una partita ricordata per la gran serata di Marchetti. Oggi come allora, a segnare l’impresa capitolina in terra piemontese, è l’estremo difensore. Thomas Straosha che al settimo minuto di recupero respinge il rigore calciato da Dybala salvando un risultato preziosissimo, per la classifica e per tutto l’ambiente.

La squadra di Allegri non perdeva davanti ai propri tifosi in campionato da 41 partite. Era il 23 agosto 2015 quando una rete di Thereau regalò all’Udinese la gioia dei tre punti nella prima giornata di un’annata che poi la Juve cannibalizzò con una furiosa rimonta. Da allora 38 partite e 3 pareggi, una cavalcata trionfale, la terza migliore a livello mondiale dopo Copenaghen (50) e Guangzhou (43) che però giocano in campionati meno competitivi di quello italiano. Allargando il raggio della statistica, scopriamo che quella di Inzaghi è la sesta squadra capace di uscire dallo Stadium con i tre punti. Oltre all’Udinese infatti troviamo anche Inter, Sampdoria, Fiorentina e Bayern Monaco, unica in campo internazionale.

Mai era arrivato il trionfo in campionato sulla vecchia signora nell’era Lotito (6 pareggi e 18 sconfitte in 24 partite), per spezzare questo tabù serviva la Lazio di ieri. Portata in trionfo da un attaccante e un portiere, Immobile e Strakosha, quasi a ripercorrere la favola dei cartoni animati giapponesi con cui tutti siamo cresciuti. Una squadra che sa dosare intelligenza e coraggio, cuore e testa. Che sa essere bella. E Laziale. E che adesso può permettersi di sognare.