radu ritiro

Stefan Radu dopo 14 anni di Lazio e 35 primavere sulle spalle non è ancora stanco di imparare. Il difensore centrale biancoceleste ritrova con Maurizio Sarri il suo ruolo naturale dopo che è stato adattato a terzino nelle scorse stagioni con Simone Inzaghi. Il romeno non vede l’ora di cominciare questo campionato con un modulo diverso che crea tanto gioco ed una motivazione in più rispetto al passato e lo dichiara ai microfoni biancocelesti presenti ad Auronzo di Cadore.

“Questa mattina l’allenamento è stato più leggero perché oggi pomeriggio è in programma l’amichevole. Abbiamo provato i calci piazzati e qualche azione. È il mio quattordicesimo ritiro ad Auronzo di Cadore ed è sempre bello perché lavoriamo molto bene. Sono arrivati anche tanti tifosi e c’è un bellissimo clima. Ogni anno quando veniamo qui svolgiamo dei ritiri tosti. Penso che quest’anno abbiamo compiuto uno step ulteriore rispetto agli anni passati per quanto concerne l’intensità. Dal primo giorno in cui è arrivato, Sarri ci ha detto che la squadra deve avere il predominio della partita.  È giusto lavorare così intensamente in campo.

Dopo cinque anni stiamo lavorando con un sistema diverso ed è normale che, finché non si trovano le giuste misure, il mister ci spieghi tutto nei dettagli. La mattina noi difensori dobbiamo soffrire un po’, ma è giusto così perché questo cambiamento richiede più attenzione da parte nostra con gli avversari.

Ho sempre ringraziato i tifosi per il supporto, perché mi hanno fatto sempre sentire come uno di casa, come se fossi cresciuto nel vivaio della Lazio. Abbiamo bisogno di loro e con questo nuovo inizio voglio chiedere di stare vicino alla squadra, perché abbiamo bisogno di loro.

Raggiungere il record di presenze con la maglia della Lazio è stato molto emozionante e posso promettere che continuerò a mettermi a disposizione di questa squadra. A livello personale penso che qualcosa di buono sarebbe conquistare una coppa o qualcosa. Puntiamo a vincere quest’anno: questo è l’obiettivo.

Quando ero arrivato, quattordici anni fa, ricoprivo il ruolo di centrale di difesa a quattro e poi sono stato adattato come terzino. Il centrale l’ho sempre fatto e mi trovo bene. Per me è un ritorno alle origini. Il centrale nella linea a quattro non ha molto spazio per avanzare e crossare, come ero abituato a fare io gli scorsi anni. Adesso devo stare molto più attento alla linea difensiva. Dobbiamo essere compatti in campo. Sarri chiede anche ai centrali di difesa di impostare il gioco ed entrare nelle combinazioni con i centrocampisti.

Sarri è molto preparato ed è veramente fantastico. A quasi 35 anni con lui posso imparare ancora molto per la fase difensiva”.



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