Manca sempre meno alla serata di domenica quando nella cornice di uno Stadio Olimpico gremito ogni ordine di posto si assegnerà il primo trofeo stagionale, a contenderselo la Juve di Allegri che nelle ultime stagioni ha annichilito la concorrenza in campo nazionale e la Lazio di Inzaghi, desiderosa di interrompere un tabù per riportare una coppa nella Roma biancoceleste.

Quando mancano cinque giorni a questo importante appuntamento, andiamo a ripercorrere i precedenti che hanno visto coinvolte le due squadre in questa competizione. Lazio e Juve per tre volte si sono contese la posta in palio, domenica sarà la quarta diventando quindi la finale più ricorrente nella storia della Supercoppa Italiana insieme a Inter-Roma, prima delle quali nel 1998.

Al Delle Alpi di Torino i ragazzi di Eriksson mettono sotto i campioni d’Italia in carica, la Lazio gioca bene facendo la partita e sul finire del primo tempo trova anche il vantaggio:  De La Pena trova Mancini, liberatosi in area sul versante sinistro, la difesa bianconera resta ferma credendo che l’avversario fosse in fuorigioco, invece Mancini sorprende tutti con la classe che lo ha sempre contraddistinto inventandosi un assist di tacco per l’accorrente Nedved, che scarica all’angolino alle spalle di Peruzzi.  I capitolini continuano ad avere il pallino dell’incontro e per loro la strada sembra sempre più in discesa quando Inzaghi si fa buttar fuori. Quando tutto, però, sembra andare per il verso giusto ecco che l’arbitro concede un rigore molto generoso che Del Piero è poi bravo a trasformare. Siamo ormai allo scadere, e la Lazio si riversa allora in avanti con la speranza di non prolungare ai supplementari una gara che merita di portare a casa: combinazione Salas-De La Pena, palla a Mancini che regala a Conceicao il secondo assist della serata, sberla del portoghese nei minuti di recupero e coppa che va alla Lazio, la squadra che più l’ha meritata.

Per arrivare al secondo confronto bisogna arrivare all’estate del 2013, in una serata che per i tifosi della Lazio è decisamente infelice. Reduci da un’estate passata a festeggiare la storica Coppa Italia strappata ai cugini giallorossi, quello dell’Olimpico è un brutto risveglio. E’ una partita a senso unico, con i biancocelesti mai pericolosi e presi a pallate dall’inizio alla fine. Finisce 4-0 con reti di Pogba, Lichsteiner, Chiellini e Tevez, gli ultimi tre nel giro di cinque minuti mettendo in mostra una serie di leggerezze che non promettono nulla di buono per la stagione che verrà, chiusa infatti col mesto esonero di Petkovic e fuori dalle coppe europee.

Passano altri due anni, e siamo nel 2015. Da Roma ci spostiamo a Pechino, da Petkovic e Conte Lazio e Juve sono passate a Pioli ed Allegri, entrambi vengono da stagioni esaltanti: i bianconeri hanno sfiorato il triplete, i biancocelesti hanno appena raggiunto un terzo posto sul quale in pochi avrebbero scommesso. La partita vive a lungo sul filo dell’equilibrio, il campo è in condizioni pessime che mettono in secondo piano l’agonismo. La Lazio fino a quando può riesce a tener botta, poi a metà della ripresa arriva un improvviso calo fisico che in tre minuti li porta a prendere quei due gol che la condannano alla sconfitta, le reti portano la firma di due nuovi acquisti, Mandzukic dal Bayern Monaco e Dybala dal Palermo.

Dopo due anni sarà di nuovo Lazio-Juve. Il bilancio è fin qui di una vittoria e due sconfitte, riuscirà la Lazio a pareggiare lo score nei confronti della vecchia signora?



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