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Primavera: Lazio al batticuore, in semifinale sarà derby

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Seck e Tounkara squalificati, Oikonomodis convocato dall’Australia, Borecki squalificato e convocato dalla Polonia Under 18: Simone Inzaghi alle strette con le defezioni e che schiera la sua Lazio con il canonico 4-3-3. Neanche mister Vecchi può schierare il suo undici base, i tre assenti migliori per capire che in campo non c’è l’Inter migliore: Bonazzoli, Puskas e Camara.

Primo tempo di sofferenza, l’Inter fa valere la sua straripante fisicità, controlla il match e spreca almeno tre nitide palle gol. La prima occasione nasce da un errore marchiano di Prce, che inciampa e consegna la sfera a Delgado, il cui cross è allontanato provvidenzialmente da Murgia. Poco dopo l’Inter coglie un palo clamoroso con Correia sugli sviluppi di un calcio d’angolo. E alla mezz’ora Rocca non inquadra la porta lasciata completamente sguarnita da Guerrieri. La Lazio è tutta in un tiro di Pollace dai 25 metri, troppo poco per raggiungere la Roma in semifinale.

Nel secondo tempo, l’Inter non accenna ad arrestarsi e, per cercare di sbrogliare la matassa, Inzaghi richiama Fiore per dare spazio a Rossi, un attaccante per un attaccante, ma paradossalmente arriva il gol dell’Inter: Rocca salta indisturbato in area e segna. Entra nella Lazio Condemi, esce capitan Silvagni, la reazione è presto pronta: Palombi per Rossi, destro che fa la barba al palo; ancora Lazio con Palombi e Rossi che non approfittano di un’indecisione di Radu. Inzaghi si gioca la carta Milani, esce Verkaj molto stanco. Ma quando tutto sembrava dare il pass all’Inter, ecco che arriva Pace che pesca Rossi in area, quest’ultimo si tuffa ed è 1-1. Tutto da rifare.

Supplementari con poche forze, ma tanto cuore: nel primo tempo ci prova la Lazio con Murgia, sinistro dalla distanza, Baldini entra nell’area laziale e si lascia cadere, ma il signor Piscopo cerca nel taschino ed estrae il giallo. Il secondo tempo premia i biancocelesti: annullato un gol a Murgia per fuorigioco, ma niente e nessuno può frenare l’esultanza di Palombi; Condemi conquista l’ennesimo pallone, Rossi riceve, arriva sul fondo e mette in mezzo, Palombi è un cecchino, la Lazio fa festa e vola in semifinale contro la Roma.

Pur soffrendo, anche stavolta possiamo dirlo: è sempre Primavera!



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