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Reina a 360 gradi su Futbol Emotion: dall’esordio ai pali della Lazio

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Pepe Reina ha scalato presto le gerarchie per la porta della Lazio complice anche l’infortunio di Thomas Strakosha che ha permesso a Simone Inzaghi di vedere le qualità dell’estremo difensore spagnolo.

E nella Giornata Internazionale del Portiere, il trentottenne biancoceleste, è intervenuto nella diretta live di Futbol Emotion:

A calcio è bello correre ovunque dietro la palla, ma come ho capito quali fossero le mie qualità ho scelto il ruolo del portiere anche grazie a mio padre. Il mio terzo figlio ha iniziato a giocare, speriamo sia la terza generazione di portieri“.

L’ESORDIO CON IL BARCELLONA – Mi allenavo regolarmente con la prima squadra da tre settimane per l’infortunio di Arnau. Al 43′ il portiere chiede il cambio, per fortuna mancavano solo due minuti all’intervallo e sono riuscito a entrare in campo sereno e a riscaldarmi di più. Il mister decise di darmi continuità anche dopo il recupero del mio compagno, e giocai tanto per i successivi 3/4 mesi“.

CARRIERA AL LIVERPOOL – Mi sono divertito tantissimo in Inghilterra come calciatore, sono stati gli anni più competitivi della mia carriera: sempre in Champions e ogni anno lottavamo per il titolo. Un sogno giocare ad Anfield. Giocare 400 partite circa con la maglia del Liverpool è stata la cosa migliore che mi è capitata“. 

LA DIFFERENZA DEI CAMPIONATI – “In Inghilterra si difende di meno, in Italia i ritmi sono più bassi, con più pause. Come si gioca in Germania e in Inghilterra però è completamente diverso, con più ritmo“. 

TITOLARE NELLA LAZIO – “La passione che ho per ciò che faccio mi aiuta a stare ai massimi livelli, insieme a un riposo e a un’alimentazione corretta. Fino alla fine voglio essere protagonista“. 

L’AVVERSARIO CHE HA TEMUTO – “L’avversario più temibile credo sia stato Drogba. Ricordo i duelli tra Liverpool e Chelsea come gare belle da giocare ma complicate. E Drogba mi causava sempre tanti problemi“.

LA SALUTE MENTALE – “Cosa mi aiuta di più tra il fisico e la testa? Quando la testa va, il resto la segue. Quando sei in un buon momento e sei in fiducia, è molto più facile stare bene anche fisicamente. E questo soprattutto per un ruolo di responsabilità come un portiere“.

CARATTERISTICHE PREFERITE – “Mi piacciono i portieri che servono in profondità, che si inseriscono nelle linee di passaggio, che non si limitano alle palle alte. Credo che questo faccia la differenza in un ruolo come quello del portiere, che ora è diventato anche più difficile rispetto a prima“. 



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