“Do tutto per la Lazio, ma non posso essere laziale”
“Quando dico una cosa, la dico anche per gli altri: io voglio che la Lazio lavori per il bene di tutti. Perché c’è un mondo dietro di noi, l’ho sempre detto. Sono il primo a spiegare che ho fatto una sciocchezza, alla Lazio ho sempre dato il massimo, giocando anche da infortunato. Ho dato tutto per questa squadra: mi è arrivato qualche messaggio di essere più laziale. Non posso esserlo come i tifosi, sono qui da 4 anni. I laziali lo sono perché nascono laziali, perché lo sono da bambini”.
“Chiedo scusa alla gente che si è sentita offesa: non era la mia intenzione, parlare di soldi e non soldi. Come squadra, abbiamo anche lasciato un mese di stipendio, perché capiamo le difficoltà. Finché sono qui, per tutto lo staff ecc, lavorerò al 100%. È molto importante questo. Non sono laziale, non posso esserlo, ripeto, ma c’è un rispetto grande per quello che la Lazio mi ha dato e io davvero sto dando tutto per questa maglia: siamo una famiglia, è sbagliato il momento che ho scelto, ma quello che dico è perché penso che dobbiamo migliorare insieme.
Forza Lazio, combattiamo insieme questa battaglia!
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