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Lotito fa litigare la Lega Pro

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I gironi del campionato di Lega Pro erano attesi come uno snodo cruciale. Con un grande protagonista sugli scudi, Claudio Lotito, nonostante alla fine della giornata abbia voluto sfilarsi dal palco principale tenendo a precisare: «Non ero io ad aver chiesto qualcosa per la Salernitana». Quando però il giro di lancette è entrato nella seconda ora di discussione del direttivo appena insediato, i presidenti e i dirigenti delle squadre del girone sud, il C, hanno cominciato a innervosirsi. «Ora il problema del Sud è la Salernitana, solo la Salernitana» , il commento rabbioso di più di qualcuno. In realtà si è consumato davvero una battaglia… “navale” di nervi in quelle due ore. Fino al trionfo del criterio di divisione orizzontale dello stivale, la territorialità. E Lotito, che verso tre si era allontanato per un pasto frugale: «Tavecchio? Il fronte è assolutamente unito e lui dice cose giuste nel modo sbagliato. Il Benevento contro? Poi vediamo… Il Messina vuole il commissario? Una rondine non fa primavera». Quando è tornato il patron della Salernitana sbandierava sorridente l’autonomia della Lega Pro. «I gironi? Io non influenzo nessuno, torna ora… La Lega lavora, autonoma di decidere».

Nervi e urla. In realtà le cose non sembrano essere andate così. Anzi: non sono andate così. Lotito, dall’esterno, perché una sua presenza nel direttivo non poteva essere prevista, ha “vegliato” sulla scelta dei gironi, ha provato a piegarla al suo pensiero che era quello di portare la Salernitana nel girone centrale. E a un certo punto ci era riuscito: L’Aquila e Teramo nel Sud, dove erano prima che ripescassero Martina e Aversa, Salernitana e Ischia al centro. «E certo, un’altra campana a traino per non farla proprio sporca» , il commento di qualche interessato. Si è accesa la battaglia nel direttivo, con la presidenza (Macalli e il consigliere federale Pitrolo) che in qualche modo pare cercassero una soluzione pro-Salernitana. E Lotito scatenato al telefono. Si sono alzati i toni, ma alla fine la Salernitana è rimasta nel girone sud con l’Ischia.

Il retroscena. All’uscita il nervosismo si respirava forte nell’aria. Qualcuno aveva fatto notare anche a Lotito che vincere una battaglia per i gironi avrebbe messo a rischio la vittoria della “guerra”, pro Tavecchio. E il patron della Salernitana, uscendo e tradendo la tensione ha detto: «Io non ho chiesto niente per la Salernitana, è il Viminale che lo ha fatto. Ora qualcuno si prenderà la responsabilità se accadrà qualcosa».

Macalli ha confermato: una lettera che consigliava, dopo segnalazioni di questore e prefetto di Salerno, di mettere in gironi diversi Salernitana e Paganese. «Ora faranno intervenire Alfano e ricambieranno tutto» , la paura di alcuni presidenti. Bene, quella lettera un paio di mesi fa partì dal Viminale, è vero. Così come sempre dal Viminale fanno sapere che un intervento di Alfano in questa storia pare un timore fuori posto. Ma nessuno toglie dalla testa di molti che la comodità di un girone meno agguerrito e le ragioni di sicurezza, si siano fuse creando un incrocio favorevole a Lotito. «E perché non spostare la Paganese?».

Ops, dubbio lecito. «Abbiamo scelto il male minore – la chiosa di Macalli – pur considerando situazioni importanti come quella che riguarda la Campania. Ma allo stesso tempo uno non può prendere le squadre e spostarle di quà e di là. Il consiglio ha deciso così anche senza l’unanimità di consensi».

NOIBIANCOCELESTI



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