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Lazio, il tour nelle scuole tocca a Gentiletti, Felipe Anderson e Milinkovic-Savic

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Continua con successo l’operazione Tour nelle Scuole promosso dalla Lazio, stavolta la struttura che ha vinto alcuni campioni dei più piccoli è stata l’Istituto Comprensivo Grazia Deledda. Vi proponiamo una sorta di dialogo diretto tra ragazzi, giocatori e dirigenti.

Felipe Anderson: “Com’è essere famosi? Una cosa bella, vuol dire che il tuo lavoro è riconosciuto e che stai facendo una cosa importante”

Gentiletti: “Quando vinciamo una partita c’è sempre soddisfazione. È bello fare bene nel weekend quello che proviamo per tutta la settimana. Quando ho giocato la prima volta all’Olimpico ero molto emozionato, è una sensazione difficile da spiegare. Mi succede sempre quando c’è una partita importante. Perché ho scelto il calcio? Giocare a calcio è un desiderio che uno sente dentro da piccolo”.

Felipe Anderson: “Mia madre dice che quando ero nella pancia già davo i calci. A 5-6 anni ero sempre con il pallone, già da piccolo ero innamorato del calcio. Se c’è tensione dopo una partita persa? Sì, perché siamo delusi. Ci sono anche dei compagni che parlano in questi momenti”

Milinkovic-Savic: “Quando sbaglio un gol mi sento malissimo, non ci dormo la notte”

Felipe Anderson: “Nello sport capita di perdere una partita, ma bisogna subito cercare nuove motivazioni, non si deve mai abbassare la testa. Giocando a calcio si conosce tutto il mondo, c’è un lato bello e uno brutto. Sei sempre lontano dalla famiglia ma ad esempio conosci città belle come Roma. Mi piace giocare nella Lazio, quando ho avuto la possibilità di venire qua non ci ho pensato molto. Già seguivo la squadra, sono molto contento di giocare nella Lazio”

Domanda cattiva di un tifoso giallorosso verso Gentiletti, ossia la sensazione dopo aver perso il derby 2-0: “Una sensazione bruttissima, perdere il derby non è mai bello”

Felipe Anderson: “Essere campioni? Ci doveva essere Miro (Klose) per rispondere. Bisogna soffrire tanto, fare cose diverse dagli altri, fare ogni giorno meglio. Solo così si può diventare un campione. Cosa si prova ad andare in tv? È bello, a me piace quando arrivo a casa e rivedo la partita. E piace anche alla mia famiglia che é lontana e può seguirmi. Come facciamo a vincere sempre contro la Fiorentina? Da quando sono arrivato abbiamo quasi sempre vinto, alla mia prima partita all’Olimpico abbiamo pareggiato. È bello vincere contro squadre forti. Cerchiamo sempre di dare il nostro meglio. Quando non riesci a giocare bene ci sono i calciatori più esperti che ti motivano. Ognuno deve essere consapevole di fare un lavoro importante”.

Il Responsabile della Comunicazione, Stefano De Martino, chiede ai tre calciatori. “Cosa si prova a giocare davanti al pubblico più bello d’Italia?”. Ma risponde Gentiletti: “Una sensazione sempre bella”. De Martino chiede a Felipe Anderson se sente di mettere in campo tutto l’impegno possibile per la Lazio: “Certamente, ogni giorno che non riesco a fare bene arrivo a casa e mi dico che devo fare di più e migliorare. La risposta è sì, sicuramente”. Infine chiede a Milinkovic-Savic le sue ambizioni, e risponde così: “Il mio obiettivo è quello di giocare la Champions League, mi alleno e cerco di fare di tutto per riuscirci”.

Chiude la giornata Manzini, parlando della questione curve: “I giocatori non lo dicono quanto è difficile giocare senza tifosi, ma tra di noi lo diciamo tutti i giorni. In ogni caso non ho mai trovato una squadra che si identifichi così profondamente con la sua tifoseria. È un tutt’uno, nulla può incrinare questa cosa. La Lazio e il suo pubblico dovrebbero essere al di sopra di ogni interesse”.

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