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L’aquila ritorna a volare

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EDERSON

Nella fiera degli orrori e degli errori, alla fine della giostra arriva una vittoria, la terza consecutiva in caso, quei tre punti che servivano per restituire un pizzico di tranquillità e di certezze ad una squadra uscita a pezzi dal derby, sia per il risultato che per gli infortuni e le squalifiche che avevano costretto Petkovic a raschiare il fondo del barile per trovare undici giocatori da spedire in campo. Ma a parte i tre punti e la voglia di riscatto messa in mostra dalla squadra, c’è ben poco da salvare in questa partita e c’è ben poco da ricordare di questo Lazio-Catania.

Questa sera si sono rivisti gli stessi orrori difensivi che sembrano il leit motive di questa stagione, come l’assist di Cana che ha spianato a Barrientos la strada verso Marchetti in occasione del gol dell’1-1, oppure come gli errori nel giro palla che nonostante l’uomo in più hanno consentito al Catania di volare un paio di volte in contropiede spaventando (come nell’azione che ha portato al tiro Boateng) il povero Marchetti, che non si sa se oramai è più preoccupato per quello che possono fare gli avversari o per quello che possono combinare in qualsiasi momento i suoi compagni di squadra.

Il primo a salire sulla giostra in questa fiera degli orrori è stato Amdujar, goffissimo in occasione della respinta sulla punizione di Candreva che ha portato poi al gol di Ederson, il primo in questa stagione, il secondo in due anni di Serie A. Goffo sul primo gol, incerto anche in occasione del raddoppio di Lulic, provocato da un passaggio errato di un compagno che ha voluto imitare l’assist di Cana a Barrientos. Poi, a risultato già compromesso, Andujar ha tirato giù la saracinesca, lasciando il palcoscenico nella fiera degli orrore a Irrati, l’esordiente arbitro spedito da Braschi all’Olimpico. Un rigore colossale negato a Ederson nonostante fosse a 5 metri dall’azione, un giallo sventolato a Bellusci (diventato rosso perché secondo giallo) invece dell’espulsione per un fallo da dietro su Onazi lanciato a rete. Errori che ripropongono il problema dell’interpretazione del regolamento da parte di arbitri che finiscono per stravolgere a volte le partite con le loro decisioni e con interpretazioni che tolgono ogni certezza sia ai giocatori in campo che ai tifosi. A tutti i tifosi, perché qui non si parla di complotti visto che si sbaglia a 360° (stasera ci hanno rimesso Sampdoria, Chievo e Milan…) ma qualcuno finisce con il pagare più di altri. Gli errori di questa sera di Irrati non hanno lasciato traccia, ma solo perché sono arrivati i tre punti, altrimenti se il Catania avesse segnato il 2-2 con Boateng si sarebbe discusso per giorni di quel rigore non assegnato a Ederson per la clamorosa manata in faccia che gli ha rifilato Spolli.

Ma è andata bene, quindi solo sorrisi, anche dopo aver visto per la prima volta perea con la maglia della Lazio. E non sono state sensazioni piacevoli, anche se sarebbe ingeneroso e sbagliato bocciare un ragazzo di 20 anni dopo mezz’ora scarsa nella partita d’esordio. Ma si sono visti esordi più promettenti, tipo quello di Hernanes, che impressionò fin dalla prima partita e che da allora non si è più fermato: oggi gli sono bastati pochi minuti per realizzare il gol numero 32 in Serie A, per confermare la sua fama di goleador e di porta fortuna. Quando segna Hernanes, infatti, la Lazio vince sempre o quasi: 26 vittorie e 4 pareggi nelle 30 partite in cui ha segnato i suoi 32 gol in campionato. Un jolly, ma soprattutto un valore aggiunto, uno dei pochi giocatori di livello superiore di una squadra che secondo lotito ha 22 titolari che si equivalgono… Ma solo per Lotito, perché neanche un malato di mente si sognerebbe di accostare Floccari (o Perea…) a Miro Klose, perfino al Klose appannato di questo avvio di stagione. Così come Pereirinha (che oggi comunque non ha fatto danni e questa è già una notizia…) non è neanche parente alla lontana di Radu e si potrebbe andare avanti a lungo. Questa squadra è una coperta corta sia in attacco che in difesa, con alternative importanti solo a centrocampo. E con tante falle, è difficile pensare o sognare di poter fare troppa strada in un campionato in cui tutti o quasi corrono.

Ma prendiamoci questi tre punti e voltiamo pagina, perché in queste condizioni tutti avremmo firmato per vincere questa sera anche 1-0 su autogol, invece che 3-1 anche se con il gol della sicurezza arrivato solo al 94°. Si volta pagina e si deve pensare subito al Sassuolo, perché nessuno si illuda di trovare domenica la squadra materasso seppellita di gol appena tre giorni fa dall’Inter. Perché una squadra materasso non va a fare 1-1 al San Paolo, anche se contro un Napoli che ha lasciato a riposo qualche pedina importante. Ma le riserve del Napoli, sono comunque meglio dei titolari del Sassuolo, quindi attenzione, perché domenica abbiamo tutto da perdere e ben poco di guadagnare in quel di reggio Emilia. Ma ci penseremo da domani. Stasera godiamoci questi tre punti che riportano un pizzico di serenità all’interno della squadra e dell’ambiente.

STEFANO GRECO



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