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La Lazio Primavera vince la Coppa Italia

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PRIMAVERA35 anni, una vita per chi ha meno di 20 primavere sul groppone.  I ragazzi di Simone Inzaghi non erano nati quando la Primavera di Clagluna conquistava il primo storico trofeo: ora, dopo un’attesa interminabile, il trofeo può tornare all’ombra del Colosseo. Vendetta doveva essere e vendetta è stata: fu proprio la Fiorentina, infatti, a scucire dal petto la prima coccarda tricolore della propria storia ai biancocelesti. E’ Lombardi a regalare la prima gioia, il suo colpo di testa è una liberazione, cosi come la rasoiata di Crecco appena un quarto d’ora dopo che manda sul doppio vantaggio la Lazio.  Accorcia la Fiorentina allo scadere, ma i biancocelesti non accusano il colpo. La ripresa è uno spettacolo, i 45 minuti perfetti vanno in scena sul rettangolo verde del Franchi: Minala fa 1-3, poi va in scena il replay del secondo gol laziale, cambia solo la porta, non l’esito con Crecco che finalizza e si regala una doppietta che odora di storia. Bangu accorcia nel finale, ma nessuno se ne cura, il suo gol è buono solo per le statistiche. 35 anni di attesa, 12 mesi per mantenere il tricolore sul petto, cambia solo la forma, dallo scudetto alla coccarda, in attesa delle Final Eight. Il meglio, per questa Lazio, deve ancora venire.

FORMAZIONI – Tutto come previsto, Inzaghi non regala sorprese e schiera quella che è, in questo momento, la miglior formazione possibile. Strakosha tra i pali, linea difensiva composta da Pollace e Seck sugli esterni, Ilari e Filippini (che sostituisce lo squalificato Serpieri) al centro. Mediana con Murgia,Minala ed Elez e tridente offensivo classico con le bocche da fuoco Crecco e Lombardi a supporto di Tounkara. Anche la Fiorentina non stupisce, mister Semplici si affida a Mancini per sostituire lo squalificato Empereur e conferma Bangu, Gulin e Gondo in avanti.

PRIMO TEMPO – Ci si aspetta una partita all’arrembaggio per la Fiorentina che al 3° minuto si rende pericolosa con Madrigali che dopo un batti e ribatti colpisce con il sinistro, svirgolando.  E’ un fuoco di paglia, la Lazio risponde subito con Lombardi, ma il suo tiro sul primo palo è deviato in angolo dal portiere viola; gustoso antipasto del gol che arriva sul tiro dalla bandierina seguente. Palla in mezzo, Elez è bravissimo ad allungare la traiettoria della sfera e proprio Lombardi, in tuffo di testa, gonfia la rete. Lazio in pieno controllo del match, ma i ragazzi di Inzaghi non sono abituati ad amministrare e continuano a spingere. Il gol che indirizza la Coppa verso il Colosseo lo firma Crecco, lanciato in profondità da Lombardi, vero uomo in più tra le fila laziali. Il numero 11 è glaciale davanti a Bertolucci, il suo sinistro è una lama che apre in due le carni viola. La Fiorentina prova a reagire, i biancocelesti arretrano il proprio baricentro: al 27° l’episodio che potrebbe riaprire il match: calcio di rigore per la Fiorentina, ma errore evidente dell’arbitro, il fallo è fuori area. Sul dischetto va Bangu, si ripete il duello andato in scena appena 4 giorni fa, ma stavolta il vincitore è il portiere albanese che indovina l’angolo, respingendo il tiro. I viola continuano a spingee, Gulin impegna ancora Strakosha che risponde presente poi, quando si aspetta solo il fischio dell’arbitro per andare negli spogliatoi, arriva la doccia fredda. Calcio di punizione dal limite, Strakosha riesce a deviare sul palo, ma sulla respinta si avventa Bangu che di sinistro scaraventa in rete. Si va all’intervallo sul risultato di 1-2 per i biancocelesti, alla vigilia chiunque avrebbe firmato per un parziale simile.

SECONDO TEMPO – Inizia la ripresa, Tare, Calveri e Bollini riprendono i propri posti in tribuna per godersi lo spettacolo. Non devono attendere molto il trio laziale per esultare nuovamente: al 53° è ancora Lombardi a tagliare sul primo palo, il suo colpo di testa si infrange sulla traversa, ma appostato sulla riga c’è Minala che di testa ribadisce in rete, suggellando una prestazione maiuscola. Cambia Inzaghi, il tecnico biancoceleste regala minuti a Pace, fuori Murgia. Anche la Fiorentina cambia, fuori Gulin, dentro Bandinelli. La Lazio mette la mani sulla Coppa al 20° del secondo tempo: replay, cambia solo la porta, l’azione vincente è la fotocopia del primo tempo. Lombardi verticalizza per Crecco che brucia il marcatore e di destro, un lusso per lui, si regala una doppietta storica.  Prova a reagire la Fiorentina, lo slalom di Gondo però scalfisce solo la consapevolezze laziali. Girandola di cambi, nella Lazio entra Milani ed esce Lombardi, grande protagonista della serata. Biancocelesti in controllo totale, Inzaghi risparmia Elez, c’è ancora un primo posto da difendere, dentro Oikonomidis. Non succede più nulla, eccezion fatta per gli ululati razzisti nei confronti di Minala che testimoniano come, a qualsiasi latitudine, l’intelligenza sia merce rara. Ad un minuto dalla fine arriva anche il raddoppio viola, premio meritato per Bangu che semina meza difesa e deposita in rete un gol buono solo per gli almanacchi. Dopo 94 minuti è la Lazio ad esultare, la Coppa Italia, 10 mesi dopo il Tricolore, torna nella Capitale.

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