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Calciomercato Lazio

I dati fallimentari di un mercato “faraonico”

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FELIPE ANDERSON

“Non vendiamo sogni, ma solide realtà”, continua a ripetere con poca originalità da anni Claudio Lotito, appropriandosi indebitamente dello slogan pubblicitario che ha reso celebre in tutta Italia l’immobiliarista romano Roberto Carlino. Ma se le case che vende Immobildream sono solide, il castello costruito quest’estate da Claudio Lotito alla modica cifra (dice lui…) di 28 milioni di euro, stando ai numeri reali di solido ha poco o niente. Certo, otto partite ufficiali sono poco più di un sesto del minimo sindacale degli incontri che dovrà giocare quest’anno la Lazio (Supercoppa, almeno una di Coppa Italia, almeno 6 di Europa League e 38 di campionato), ma sono già un “quorum” sufficiente per stilare un primo bilancio e per capire quale effetto ha avuto l’impatto dei nuovi arrivati, quale è stato l’apporto che i nuovi acquisti hanno dato al gruppo. E i numeri, dicono che è stato se non pari a zero, quasi…

Lucas Biglia, costato più di 7 milioni di euro solo di cartellino (sempre stando alle cifre lotitiane…), ha collezionate in tutto 4 presenze, di cui 2 in campionato dal primo minuto (più una in Supercoppa) per un totale di 272 minuti giocati su 810. Dietro di lui, si piazza Diego Novaretti, con 187 minuti giocati. Al terzo posto, c’è l’ultimo arrivato della pattuglia di nuovi, il colombiano Perea, al quale Petkovic ha regalato 20 minuti di vetrina in occasione della sfida con il Catania. Dietro questi tre, il “nulla più assoluto”, una lunga sfilza di ZERI al fianco dei nomi di tutti gli altri nuovi arrivati, a partire dall’oggetto misterioso Vinicius, l’esterno sinistro che doveva essere la prima alternativa a Radu ma al quale viene preferito addirittura Pereririnha, che non è laterale difensivo e tantomeno sinistro. Zero minuti anche per il prode Berisha, che si è presentato come l’alter ego di Marchetti, quello che avrebbe giocato sicuramente in Europa League in attesa di diventare (sempre parole sue) in breve tempo il titolare della Lazio vista la possibile imminente partenza del vice-Buffon in Nazionale per altri lidi forse già alla riapertura del mercato di gennaio. Cose dette da Berisha quando si è presentato a Roma e mai smentite o censurate pubblicamente dalla società. Intanto, anche per Berisha parlano i numeri, con ZERO minuti giocati e l’impressione che in connazionale di Tare dovrà aspettare (e preghiamo che non succeda…) un malore o una squalifica di Marchetti per toccare il campo. Zero minuti anche per il giovane Elez, preso come rinforzo per la difesa ma che quando è sceso in campo con la Primavera ha dimostrato di essere ancora acerbo addirittura per giocare con i suoi pari età.

Su Sculli e Alfaro, i cavalli di ritorno reintegrati in rosa ma solo per evitare altre cause, meglio stendere un velo pietoso, visto che il primo ha iniziato ad allenarsi da una decina di giorni dopo più di quattro mesi di vacanze e l’altro non viene neanche preso in considerazione per la panchina nonostante l’infortunio di Klose e la presenza in rosa di un solo attaccante d’esperienza, che per giunta è Floccari e non Yilmaz.

La punta dell’iceberg dell’attuale stato fallimentare della “campagna estiva di rafforzamento”della Lazio, è rappresentato da Felipe Anderson. Dipinto come astro nascente del calcio brasiliano grazie a qualche filmato su youtube e pagato quasi 10 milioni di euro (sempre stando alle cifre lotitiane…), ovvero circa quanto investito dalla Juventus per rilevare il cartellino di Tevez o dal Milan per comprare quello di Matri, il ventenne talento di Brasilia non ha giocato neanche un minuto. E’ arrivato infortunato, sembrava recuperato, poi si è fermato di nuovo, da qualche settimana è abile e arruolato, ma per ora ha collezionato 270 minuti in panchina contro Roma, Catania e Sassuolo, senza essere preso in considerazione da Petkovic neanche come cambio in corsa, visto che non si è mai alzato neanche per scaldarsi.

Insomma, contando anche Alfaro e Sculli (che nella tabella del mercato e nei numeri degli arrivi sparati da Lotito del mercato figurano come nuovi acquisti), i NOVE nuovi arrivati, su 6480 minuti potenziali (90 minuti a partita per 9 giocatori per 8 partite…) ne hanno giocati 479. Si, avete letto bene, 479 minuti su 6480, pari a circa il 7% del totale. Insomma, Lotito avrebbe speso 28 milionidi euro della Lazio (perché dalle casse della Lazio li avrebbe presi, non da quelle sue o delle sue aziende come fanno gli altri presidenti) per nove giocatori che hanno dato un apporto del 7%? Senza segnare neanche un gol e stando alle pagelle dando un contributo decisamente modesto?

Se si pensa che il “decimo acquisto” della Lazio (perché Candreva, di cui dopo quasi 3 stagioni è stata rilevata dall’Udinese la comproprietà per 1,7 milioni di euro, tale viene considerato da Lotito) ha giocato 538 su 540 in campionato e 90 in Supercoppa, forse al contrario di quanto sostiene Lotito i tifosi della Lazio hanno tutti i diritti a non essere “strafelici” della campagna acquisti fatta da lui e dal suo fido braccio destro Igli Tare. Candreva da solo ha giocato più dei NOVE ACQUISTI di cui si vanta Lotito ed è stato decisivo sia per come ha giocato che per i 3 gol segnati in campionato che fanno di lui il capocannoniere della Lazio. E’ vero che i conti si fanno sempre alla fine, ma se queste sono le premesse…

STEFANO GRECO



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