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Encefalogramma piatto

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Lazio quando uscirai dal tunnel? Ennesima trasferta amara, ennesima sconfitta. Sale la preoccupazione, perché Natale è ancora lontano e le valutazioni andrebbero fatte ora. La prestazione non c’è, la classifica dice 17 punti.Una sola vittoria in trasferta in campionato nel 2013. All’Olimpico di Torino manca lo spettacolo, ma gli uomini di Ventura capitalizzano al meglio l’unica occasione creata e portano a casa i 3 punti. La Lazio non risulta mai insidiosa e il portiere granata vive una giornata tranquilla. Petkovic vede il futuro nero. La Lazio è in coma profondo.

LE FORMAZIONI – Petkovic in settimana prova e sperimenta. Ma alla fine è 4-1-4-1. Marchetti tra i pali. In difesa c’è Konko sulla destra, con Cana Dias centrali e Pereirinha terzino sinistro al posto di Radu. Biglia ancora in cabina di regia, aiutato da Hernanes, Onazi. Candreva e Lulic sulle fasce per servire palloni a Perea, unico terminale offensivo. Ancora out Klose, la sua assenza rischia ora di diventare un mistero. Ventura risponde con il classico 3-5-2: Padelli in porta, Darmian, Glik e Moretti compongono la linea difensiva. D’Ambrosio, Vives, Basha, Farnerud, Pasquale sono a centrocampo per correre e rubare palloni. Davanti la pericolosità di Alessio Cerci accompagnata dalla voglia di gol di Ciro Immobile.

PRIMO TEMPO – La Lazio parte alta e aggressiva. Pressing di Perea, che come al solito corre alla ricerca del pallone, Onazi e Lulic. Al sesto minuto ci prova Cana di testa sugli sviluppi di un calcio d’angolo: palla sul palo ma il gioco era fermo. Il Toro è timido e fa girare palla in maniera lenta e scontata. Poi si svegliano. Cerci sulla fascia è la spina nel fianco: Pereirinha ha corsa ma non la tecnica per fermarlo. Sulla fascia sinistra Farnereud prende bene il tempo a un paio di giocatori biancocelesti e si invola. Biglia per evitare ulteriori guai lo stende e rimedia il giallo. Dalla punizione arriva il gol granata: difesa in bambola, D’Ambrosio ha il tempo di stoppare il pallone con il petto per Glik. Rasoterra che fulmina Marchetti. Uno a zero per i ragazzi di Ventura e una Lazio addormentata che si fa infliggere alla prima occasione. Lulic cerca la vendetta ma il suo colpo di testa va alto sopra la porta difesa da Padelli. Petkovic si sbraccia e cerca di risistemare la squadra come può, ma in campo i giocatori sono spaesati e senza idee. Cerci è ancora pericoloso con Marchetti bravo a respingere. La Lazio non va, nessuna svolta come era stata auspicata in settimana. Finisce un primo tempo povero di azioni biancocelesti. La musica non cambia.

SECONDO TEMPO – Vlado cerca il salvatore della patria. Dentro Keita al posto di Pereirinha, con Lulic che arretra nella posizione di terzino. Ora le chance di ribaltare una partita sono tutte sulle spalle di un ragazzino di 18 anni. Hernanes arma il tiro che è forte ma ancora alto: è l’occasione più ghiotta dopo 50 minuti di gioco. I biancocelesti spingono e si gioca ad una porta: entra Floccari per aumentare il peso offensivo e fuori Biglia. Petkovic sistema i suoi uomini con un 4-2-4 alla disperata ricerca del gol. IlProfeta agisce da regista, con Onazi vicino per rompere il gioco e tamponare le folate offensive del Torino. La partita però non prende la piega giusta e il tecnico di Sarajevo si gioca l’ultima carta che ha il viso di Ederson. Dentro il brasiliano e fuori Hernanes ancora lontano dall’essere il top player degli scorsi anni. I biancocelesti ci provano senza essere mai pericolosi. Il Torino vince in casa come lo scorso anno sotto la neve: 1 a 0 e la Lazio va al tappeto. Secondo la dirigenza il gong suonerà a Natale, ma i biancocelesti sapranno rialzarsi o questo sarà un k.o.?

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