Storia S.S. Lazio
C’era una volta un Re…Cecconi !
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9 anni agoon
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Redazione

Sono passati 37 anni, quasi una vita, ma rivedendo le foto e il volto sorridente di quell’angelo biondo che sventola ogni domenica in Curva Nord, sembra ieri quando Luciano Re Cecconi è volato via, all’improvviso, in una fredda sera di metà gennaio. Ogni cittadino americano ricorda alla perfezione dove si trovava e che cosa stava facendo l’11 settembre del 2001, quando quei due aerei si sono abbattuti sulle Torri Gemelle a New York; ogni cittadino italiano della mia generazione, si ricorda alla perfezione dove stava il 2 agosto del 1980 quando alle ore 10,25 quella bomba ha devastato la stazione di Bologna. Ci sono episodi nella vita che restano per sempre fissati nella mente, momenti in cui il tempo sembra fermarsi e con lui anche il tuo respiro. Per me, quel giorno è il 18 gennaio del 1977.
Sono appena tornato a casa dagli allenamenti e aspetto di andare a cena. Sono contento, perché quel pomeriggio ho fatto un salto a Tor di Quinto e ho visto Luciano Re Cecconi giocare tutta la partitella. “A Cesena gioca” ci siamo detti tra amici, felici, con in tasca già la prenotazione per quella trasferta in programma il 30 gennaio. “Cecco” è reduce da un brutto infortunio rimediato il 24 ottobre all’Olimpico contro il Bologna. Un infortunio che a detta di Renato Ziaco (che ama esagerare sui tempi di recupero, per poi far passare come miracolosi i rientri in campo a tempo di record dei suoi ragazzi), doveva tenerlo fuori almeno fino a marzo. A metà gennaio, invece, “Cecco” è già pronto, in forma e con il sorriso sulle labbra. Il sorriso di chi torna alla vita. Ad un certo punto, a casa arriva una telefonata. Sento mio padre che risponde, poi dice: “Ma sei sicuro?” poi il silenzio. Vedo la porta che si spalanca e dietro compare mio padre a testa bassa, con gli occhi gonfi e mi sussurra: “Stefano, è successa una brutta cosa, hanno sparato a Re Cecconi”.
E’ l’alba degli Anni di Piombo, Roma è una città in cui si spara tutti i giorni, ma a cadere sono ragazzi di destra e di sinistra, poliziotti, carabinieri, non “eroi invincibili”. Perché ai miei occhi, Luciano Re Cecconi è come il “Mitico Thor” dei fumetti della Marvel, il biondo vichingo “Dio deltuono” creato dal genio di Jack Kirby e Stan Lee. Si può ferire, ma poi si rialza sempre e vince. Quella sera, invece, Luciano Re Cecconi è rimasto a terra, non si è rialzato più. E con lui, è morta una buona parte del ragazzo spensierato che c’è in me. Ricordo quei minuti di speranza davanti al televisore, a pregare che non fosse nulla di grave, poi, proprio quando stanno per andare i titoli di coda, l’annuncio: “Luciano Re Cecconi è morto”. E sento quella fitta dentro, impossibile da dimenticare.
Il giorno dopo a Roma il cielo è nero e piove. Scuola è a 400 metri da casa, ma quel giorno il tragitto sembra lungo come quello di una maratona. Le gambe pesanti come il cuore e nella testa quelle parole: “Luciano Re Cecconi è morto”, la stessa frase sparata sulle locandine dell’edicola di piazza Gentile da Fabriano a metà strada tra casa e scuola. Quel giorno ho compito in classe di italiano e il tema di cronaca è: “Luciano Recconi, pensieri e riflessioni su una morte assurda”.Scrivo più di sei pagine protocollo fitte, fitte, di getto, trasferisco con l’inchiostro in quelle righe tutto il mio dolore per la perdita del mio idolo d’infanzia. Scrivo forse il più bel tema della mia vita, prendo 9. Avrei preferito prendere 8, come il suo numero di maglia.
In quella stagione maledetta, Luciano Re Cecconi si è infortunato il 24 ottobre, all’Olimpico, al 20’ minuto della sfida stravinta con il Bologna. Quella, resta l’ultima delle sue 109 partite di campionato giocate con la maglia della Lazio. L’ultima partita di una carriera che gli ha regalato la gioia di uno scudetto che lo ha reso immortale e l’esordio con la maglia azzurra, il 28 settembre del 1974 a Zagabria contro la Jugoslavia. L’ultima partita del RE, per dirla come Carlo D’Amicis nel suo splendido libro “Ho visto un re”, dedicato a “Cecco”. Ma sulla strana storia di quel cognome è Franco Melli a fare chiarezza, in un’intervista che mi è rimasta impressa:
“Quel Re davanti al mio cognome, è un regalo del re. Vittorio Emanuele II° passò per Busto Arsizio e per Nerviano e gradì la buona cucina, l’accoglienza ricevuta. Allora volle beneficiare la gente delle nostre campagna lombarde con un dono simbolico ma indelebile. Così, i Cecconi diventarono pomposamente Re Cecconi, i David Re David, in base al riconoscimento stampato. Il regalo di Vittorio Emanuele II°, trasmesso di generazione in generazione, l’ho accolto con orgoglio. E’ una ricchezza che il mondo non potrà mai portarmi via. Ho il cognome ornato. E suona bene”.
Quel Re non glielo porta via nessuno, quel sorriso che riempiva il cuore, glielo hanno portato via il 18 gennaio, in circostanze mai del tutto chiarite. Dopo mesi passati ad allenarsi in solitudine al Flaminio, dopo aver versato le lacrime che può versare un figlio per un padre il giorno della morte di Tommaso Maestrelli, quel martedì 18 gennaio del 1977 “Cecco” ha giocato per intero la partitella di allenamento, affondando i contrasti per provare la resistenza del ginocchio. Felice per non aver sentito nessun dolore, prima di lasciare il campo, incrociando Renato Ziaco, il medico della Lazio, gli dice sorridendo: “Va bene dottore, il ginocchio è a posto, non ho sentito nessun dolore, sono pronto. Domenica a Cesena gioco e lascio tutti a bocca aperta”.
“Cecco”, felice, lascia il campo di Tor di Quinto in compagnia di Pietro Ghedin e Renzo Rossi. I tre incrociano Renzo Garlaschelli e lo invitano ad unirsi a loro per una serata a cena fuori, per festeggiare. Ma Renzo ha altri impegni, ringrazia e va via, seguito poco dopo anche dall’altro Renzo, Rossi. Re Cecconi e Ghedin, rimasti da soli, vanno da un loro amico comune, Giorgio Fraticcioli, per fare due chiacchiere e tirare fino all’ora di cena. Fraticcioli, proprietario di una profumeria, li invita ad accompagnarlo da un cliente a cui deve consegnare dei flaconi in una gioielleria di via Nitti, al Fleming, il quartiere dove abitano quasi tutti i giocatori della Lazio, situato sulla collina che domina dall’alto il campo di allenamento di Tor di Quinto.
I tre entrano poco prima dell’orario di chiusura, intorno alle 19,30. Luciano, abituato a fare scherzi, ne suggerisce uno a Fraticcioli e a Ghedin. Uno scherzo che, in una Roma sconvolta da rapimenti, rapine, sparatorie a colpi di P38 tra forze dell’ordine ed estremisti di destra e di sinistra, purtroppo gli sarà fatale.
Fraticcioli e Ghedin entrano per primi, Re Cecconi alle loro spalle e con il bavero del cappotto alzato esclama: “Fermi tutti questa è una rapina”. Il gioielliere, Bruno Tabocchini, già vittima in quel periodo di un paio di rapine, agisce di riflesso e scambiando Re Cecconi per un vero rapinatore quasi senza guardare estrae la pistola che tiene sotto il bancone del negozio e spara.
Re Cecconi, colpito in pieno petto, con il volto pietrificato dallo stupore e dal dolore cade mormorando: “Era uno scherzo, era solo uno scherzo”. Ghedin fa appena in tempo ad alzare le mani e farsi riconoscere. Poi si gira verso il compagno dicendogli di alzarsi che lo scherzo è terminato, ma si accorge che dal torace di Re Cecconi esce sangue a fiotti. Il proiettile, infatti, ha reciso in modo letale l’aorta. Udendo lo sparo e le grida, i clienti del bar d’angolo che dà su via Flaminia escono di corsa, qualcuno ferma una pattuglia della polizia che, a sirene spiegate, porta “Cecco” al San Giacomo dove arriva ormai in fin di vita. Mezz’ora dopo quello sparo, alle 20 circa, Luciano Re Cecconi muore, a 28 anni appena compiuti, facendo sprofondare nel dramma la sua famiglia, l’ambiente laziale e tutto il mondo del calcio. La notizia a Roma si sparge in pochi minuti, con un invisibile telefono senza fili. Tutti si preoccupano di proteggere la moglie di “Cecco”, Cesarina, ma anche i figli: Stefano, di due anni e Francesca, nata da pochi mesi. In ospedale arrivano Lenzini e Pulici, poi alla spicciolata gli altri compagni, tutti pietrificati dal dolore. Ghedin, è sotto shock e riesce a malapena a rilasciare una deposizione ai magistrati incaricati dell’inchiesta. Questa è la versione ufficiale, ma a distanza di 26 anni restano ancora tanti lati oscuri in questa vicenda.
A meno di 50 giorni dall’addio a Tommaso Maestrelli, Roma si ferma nuovamente per dare l’ultimo saluto ad un altro dei protagonisti dello scudetto. Al funerale, celebrato nella basilica di San Pietro e Paolo, è presente una folla immensa e silenziosa. Il silenzio si rompe solo quando la bara di Luciano Re Cecconi viene portata a spalla dai compagni dentro la basilica. In prima fila c’è Giorgio Chinaglia, il grande rivale di “Cecco”, che vive a New York, ma che appena appresa la notizia della morte dell’ex compagno ha preso il primo volo diretto a Roma. Processato per direttissima, Tabocchini viene assolto dall’accusa di “eccesso colposo di legittima difesa”, poiché secondo i giudici ha sparato per “legittima difesa putativa”. Quella sentenza scatena un accesissimo dibattito, commentato così sulle pagine de Il Corriere dello Sport dall’allora direttore Giorgio Tosatti.
“La morte di Re Cecconi rappresenta un dramma cui nessuno può sentirsi estraneo: è la folgorante testimonianza della nevrosi nella quale viviamo. Di queste nevrosi si trovano prove anche nei commenti della tragedia: il cinismo si sostituisce alla pietà, la riprovazione per la stupidità dello scherzo è superiore allo sdegno per il modo in cui è stata stroncata la vita di un uomo”.
Il 30 gennaio, a Cesena, si ripete la scena straziante vissuta un mese e mezzo prima a San Siro, con i giocatori della Lazio con il lutto al braccio che sembrano quasi pietrificati dal dolore, con i tifosi che sugli spalti piangono, con quel minuto di raccoglimento in cui l’unico rumore è dato dalle note strazianti di una tromba che intona Il silenzio.
La salma di “Cecco”, viene portata al cimitero di Nerviano, dove a distanza di più di 30 anni dalla sua morte è ancora meta costante di pellegrinaggio da parte di tanti, tantissimi tifosi laziali che non hanno dimenticato quell’angelo biondo e le sue imprese sul campo verde. E quando si ferma nel silenzio di quel piccolo cimitero per rendere omaggio al campione, chiudendo gli occhi possono rivedere le immagini di quel Lazio-Milan del 30 dicembre e risentire il boato di quel gol segnato da “Cecco” allo scadere. Un boato interminabile, secondo per intensità solo a quello del gol di Fiorini.
STEFANO GRECO
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News
Lazio-Roma: le statistiche di tutti i derby
Published
4 giorni agoon
12 Agosto 2022By
Redazione
Aggiornamento 2022: Dati aggiornati
Aggiornamento 2021:
L’ora del Derby della Capitale per Lazio-Roma sta arrivando. Sarà la prima stracittadina senza il pubblico che è realmente il vero protagonista dello Stadio Olimpico di Roma con coreografie mozzafiato e da far invidia a quasi tutte le tifoserie della Serie A.
Lazio-Roma, i Derby universali
La Tredicesima giornata di Serie A aprirà il sipario con Roma-Lazio. Sarà il 178esimo derby della Capitale nella storia dei due club dove la Roma porta a casa la vittoria per ben 68 volte con 62 pareggi e 48 sconfitte. Il match chiave per i padroni di casa è stato il 26 Maggio 2013 dove la Lazio sconfisse la Roma (qui il match completo) nella finale di Coppa Italia grazie al gol di Lulic al 71esimo minuto di gioco.
Lazio-Roma, i Derby in Serie A
156 invece sono i derby disputati nella Serie A. 60 vittorie giallorosse, 56 quelle biancocelesti e 40 i pareggi. E se andiamo a prendere gli ultimi 10 anni, con 20 stracittadine disputate, la storia non cambia con i giallorossi che vincono 9 volte contro i 6 pareggi e le 5 sconfitte.
A seguire: Articolo datato 2016
Lazio-Roma le statistiche nella storia capitolina
Domenica 4 Dicembre 2016 è arrivato il giorno del Derby. Le statistiche nella storia parlano di una Roma in vantaggio con 67 vittorie a 50 ricamate con ben 63 pareggi. Sul piano dei gol segnati stravincono ancora i giallorossi con ben 226 reti segnati contro le 179 laziali.
Ma il derby che ha fatto più male nella storia del calcio italiano è nei ricordi di tutti e non c’è bisogno di rimarcarlo vista la sua importanza ma andiamo a vedere la tabella completa dal primo derby giocato all’ultimo
Dati Derby Aggiornati ad Agosto 2022
Competizione | Data | Partita | Risultato | Marcatori ![]() |
Marcatori ![]() |
Nº |
---|---|---|---|---|---|---|
Serie A 1929-1930 | 8 dic. 1929 | ![]() ![]() |
0-1 | 78° Volk | 1 | |
4 mag. 1930 | ![]() ![]() |
3-1 | 8′ Pastore | 20′ Bernardini, 44′ Volk, 68′ Chini | 2 | |
Serie A 1930-1931 | 7 dic. 1930 | ![]() ![]() |
1-1 | 34′ Foni | 76′ Volk | 3 |
Amichevole | 22 feb. 1931 | ![]() ![]() |
1-4 | 82′ Pastore | 41′ (rig.) Chini, 60′, 80′ Volk, 85′ Eusebio | – |
Serie A 1930-1931 | 24 mag. 1931 | ![]() ![]() |
2-2 | 30′ Pastore, 61′ Fantoni I | 49′ Volk, 88′ Bodini II | 4 |
Serie A 1931-1932 | 6 dic. 1931 | ![]() ![]() |
2-0 | 51′ Volk, 55′ Eusebio | 5 | |
1º mag. 1932 | ![]() ![]() |
1-4 | 34′ Fantoni I | 3′ Chini, 48′ Volk, 54′, 59′ Costantino | 6 | |
Coppa Fornari | 26 giu. 1932 | ![]() ![]() |
0-3 | 18′, 26′ Fantoni I, 31′ Malatesta | – | |
Serie A 1932-1933 | 23 ott. 1932 | ![]() ![]() |
2-1 | 4′ Demaría, 83′ Castelli | 18′ Volk | 7 |
26 mar. 1933 | ![]() ![]() |
3-1 | 79′ Demarí | 20′ Costantino, 53′ Fasanelli, 86′ Eusebio | 8 | |
Serie A 1933-1934 | 1º nov. 1933 | ![]() ![]() |
5-0 | 18′, 31′, 55′ Tomasi, 49′, 89′ Bernardini | 9 | |
11 mar. 1934 | ![]() ![]() |
3-3 | 31′, 42′, 83′ Demaría | 8′ Bernardini, 10′ Costantino, 15′ Guaita | 10 | |
Serie A 1934-1935 | 18 nov. 1934 | ![]() ![]() |
1-1 | 72′ (rig.) Piola | 61′ (rig.) Guaita | 11 |
31 mar. 1935 | ![]() ![]() |
0-0 | 12 | |||
Serie A 1935-1936 | 13 ott. 1935 | ![]() ![]() |
0-1 | 89′ Cattaneo | 13 | |
Coppa Italia 1935-1936 | 19 gen. 1936 | ![]() ![]() |
2-1 | 27′ Piola, 35′ Camolese | 77′ Gadaldi | 14 |
Serie A 1935-1936 | 16 feb. 1936 | ![]() ![]() |
1-0 | 82′ Cattaneo | 15 | |
Serie A 1936-1937 | 18 ott. 1936 | ![]() ![]() |
3-1 | 9′ Busani | 29′, 89′ Di Benedetti, 62′ Serantoni | 16 |
21 feb. 1937 | ![]() ![]() |
0-1 | 52′ Mazzoni | 17 | ||
Serie A 1937-1938 | 3 ott. 1937 | ![]() ![]() |
1-1 | 22′ Piola | 88′ Frisoni | 18 |
6 feb. 1938 | ![]() ![]() |
2-1 | 17′ Camolese | 7′ Michelini, 85′ Borsetti | 19 | |
Amichevole | 22 mag. 1938 | ![]() ![]() |
3-0 | 11′ Busani, 41′, 82′ Vettraino | – | |
Serie A 1938-1939 | 15 gen. 1939 | ![]() ![]() |
0-2 | 3′ Zacconi, 39′ Busani | 20 | |
21 mag. 1939 | ![]() ![]() |
1-3 | 12′ Capri | 3′ Michelini, 5′ Coscia, 42′ Bonomi | 21 | |
Serie A 1939-1940 | 7 gen. 1940 | ![]() ![]() |
1-0 | 5′ Campilongo | 22 | |
26 mag. 1940 | ![]() ![]() |
1-0 | 14′ Flamini | 23 | ||
Amichevole | 9 giu. 1940 | ![]() ![]() |
3-3 | 45′, 55′ Busani, 65′ Vettraino | 5′ Coscia, 48′ Pantò, 77′ Timon | – |
Serie A 1940-1941 | 24 nov. 1940 | ![]() ![]() |
1-1 | 12′ Zironi | 58′ Amadei | 24 |
16 mar. 1941 | ![]() ![]() |
2-0 | 43′, 80′ Piola | 25 | ||
Serie A 1941-1942 | 11 gen. 1942 | ![]() ![]() |
2-1 | 23′ Piola | 15′ Amadei, 90′ (aut.) Faotto | 26 |
24 mag. 1942 | ![]() ![]() |
1-1 | 70′ Puccinelli | 8′ Pantò | 27 | |
Serie A 1942-1943 | 22 nov. 1942 | ![]() ![]() |
3-1 | 32′ Piola, 63′ (aut.) Acerbi, 76′ Koenig | 87′ (rig.) Pantò | 28 |
7 mar. 1943 | ![]() ![]() |
1-0 | 38′ Amadei | 29 | ||
Coppa Italia 1942-1943 | 16 mag. 1943 | ![]() ![]() |
2-1 | 66′ Gualtieri | 28′ Krieziu, 62′ Dagianti | 30 |
Campionato romano di guerra 1943-1944 |
9 gen. 1944 | ![]() ![]() |
1-1 | 8′ Manola | 19′ Amadei | -. |
7 mag. 1944 | ![]() ![]() |
0-0 | – | |||
Amichevole | 29 giu. 1944 | ![]() ![]() |
3-2 | 40′ Manfré, 60′ Longhi, 88′ Koenig | 35′ Andreoli, 46′ (rig.) Amadei | – |
Campionato romano di guerra 1944-1945 |
4 mar. 1945 | ![]() ![]() |
2-0 | 46′, 78′ Koenig | – | |
6 mag. 1945 | ![]() ![]() |
1-0 | 60′ Urilli | – | ||
Torneo interregionale | 27 mag. 1945 | ![]() ![]() |
0-1 | 57′ (rig.) Amadei | – | |
Divisione Nazionale 1945-1946 | 23 dic. 1945 | ![]() ![]() |
1-2 | 56′ Manola | 29′ Urilli, 71′ (aut.) Gualtieri | 33 |
24 mar. 1946 | ![]() ![]() |
0-1 | 36′ Koenig | 34 | ||
Serie A 1946-1947 | 6 ott. 1946 | ![]() ![]() |
3-0 | 10′ Renica, 71′ Di Paola, 81′ Amadei | 35 | |
2 mar. 1947 | ![]() ![]() |
0-0 | 36 | |||
Serie A 1947-1948 | 16 nov. 1947 | ![]() ![]() |
0-1 | 14′ Amadei | 37 | |
21 apr. 1948 | ![]() ![]() |
0-2 | 47′ Cecconi, 52′ De Andreis | 38 | ||
Serie A 1948-1949 | 17 ott. 1948 | ![]() ![]() |
1-1 | 83′ Magrini | 23′ Losi | 39 |
6 feb. 1949 | ![]() ![]() |
0-0 | 40 | |||
Serie A 1949-1950 | 16 ott. 1949 | ![]() ![]() |
3-1 | 9′ Penzo, 51′ Puccinelli, 84′ (rig.) Remondini | 39′ Spartano | 41 |
19 feb. 1950 | ![]() ![]() |
0-0 | 42 | |||
Serie A 1950-1951 | 15 ott. 1950 | ![]() ![]() |
0-1 | 71′ Flamini | 43 | |
25 feb. 1951 | ![]() ![]() |
2-1 | 1′ Sentimenti III, 34′ Cecconi | 57′ Bacci | 44 | |
Coppa Messaggero | 7 set. 1952 | ![]() ![]() |
3-1 | 56′ Bredesen, 84′ Bredesen, 89′ Larsen | 70′ Renosto | – |
Serie A 1952-1953 | 16 nov. 1952 | ![]() ![]() |
1-0 | 41′ Bettolini | 45 | |
22 mar. 1953 | ![]() ![]() |
0-2 | 55′ Puccinelli, 58′ Puccinelli | 45 | ||
Coppa dell’Amicizia | 6 set. 1953 | ![]() ![]() |
1-0 | 18′ Bredesen | – | |
Serie A 1953-1954 | 29 nov. 1953 | ![]() ![]() |
1-1 | 41′ Vivolo | 19′ Galli | 47 |
18 apr. 1954 | ![]() ![]() |
1-2 | 50′ Fontanesi | 7′ Celio, 18′ Bortoletto | 48 | |
Trofeo Zenobi | 5 set. 1954 | ![]() ![]() |
0-2 | 57′ Pandolfini, 65′ Pandolfini | – | |
Serie A 1954-1955 | 17 ott. 1954 | ![]() ![]() |
1-1 | 33′ Hansen | 34′ Celio | 49 |
6 mar. 1955 | ![]() ![]() |
1-3 | 11′ Hansen, 47′, 56′ Burini | 59′ Cardarelli | 50 | |
Trofeo Zenobi | 11 set. 1955 | ![]() ![]() |
1-5 | 89′ Vivolo | 8′ Galli, 15′ da Costa, 45′, 65′, 73′ Nyers | – |
Serie A 1955-1956 | 16 ott. 1955 | ![]() ![]() |
0-0 | 51 | ||
4 apr. 1956 | ![]() ![]() |
1-0 | 46′ Muccinelli | 52 | ||
Serie A 1956-1957 | 14 ott. 1956 | ![]() ![]() |
0-3 | 33′, 68′ da Costa, 58′ Pestrin | 53 | |
3 mar. 1957 | ![]() ![]() |
2-2 | 22′ (rig.) Vivolo, 69′ Selmosson | 32′, 48′ da Costa | 54 | |
Serie A 1957-1958 | 27 ott. 1957 | ![]() ![]() |
3-0 | 58′ Lojodice, 61′ da Costa, 76′ Ghiggia | 55 | |
16 mar. 1958 | ![]() ![]() |
2-1 | 81′ Selmosson, 83′ Burini | 89′ da Costa | 56 | |
Coppa Italia 1957-1958 | 21 giu. 1958 | ![]() ![]() |
2-3 | 27′, 58′ Tozzi, 75′ Bizzarri | 33′ da Costa, 61′ Secchi | 57 |
12 lug. 1958 | ![]() ![]() |
1-1 | 27′ Tozzi | 74′ da Costa | 58 | |
Serie A 1958-1959 | 30 nov. 1958 | ![]() ![]() |
1-3 | 25′ Pozzan | 9′ Selmosson, 52′, 65′ da Costa | 59 |
12 apr. 1959 | ![]() ![]() |
3-0 | 22′ Lojodice, 81′ Selmosson, 87′ da Costa | 60 | ||
Serie A 1959-1960 | 18 ott. 1959 | ![]() ![]() |
3-0 | 2′, 42′ P. Manfredini, 86′ Selmosson | 61 | |
6 mar. 1960 | ![]() ![]() |
0-1 | 32′ (aut.) Janich | 62 | ||
Serie A 1960-1961 | 13 nov. 1960 | ![]() ![]() |
0-4 | 22′, 25′, 37′ P. Manfredini, 83′ Orlando | 63 | |
19 mar. 1961 | ![]() ![]() |
1-2 | 22′, 24′ Rozzoni | 17′ Giuliano | 64 | |
Coppa Italia 1961-1962 | 25 apr. 1962 | ![]() ![]() |
0-0 (6-4 dtr) |
65 | ||
Serie A 1963-1964 | 6 ott. 1963 | ![]() ![]() |
0-0 | 66 | ||
23 feb. 1964 | ![]() ![]() |
1-1 | 22′ Rozzoni | 79′ Carpanesi | 67 | |
Serie A 1964-1965 | 15 nov. 1964 | ![]() ![]() |
0-0 | 68 | ||
28 mar. 1965 | ![]() ![]() |
0-0 | 69 | |||
Serie A 1965-1966 | 10 ott. 1965 | ![]() ![]() |
0-1 | 39′ D’Amato | 70 | |
27 feb. 1966 | ![]() ![]() |
0-0 | 71 | |||
Coppa dell’Amicizia | 11 set. 1966 | ![]() ![]() |
1-0 | 57′ (rig.) Marchesi | – | |
Serie A 1966-1967 | 23 ott. 1966 | ![]() ![]() |
0-1 | 16′ Enzo | 72 | |
5 mar. 1967 | ![]() ![]() |
0-0 | 73 | |||
Coppa Italia 1968-1969 | 8 set. 1968 | ![]() ![]() |
1-0 | 61′ Ferrari | 74 | |
Coppa Italia 1969-1970 | 7 set. 1969 | ![]() ![]() |
0-2[120] | 87′ Peirò | 75 | |
Serie A 1969-1970 | 26 ott. 1969 | ![]() ![]() |
2-1 | 89′ Massa | 65′ Spinosi, 74′ Landini | 76 |
1º mar. 1970 | ![]() ![]() |
1-1 | 48′ Fortunato | 57′ (rig.) Capello | 77 | |
Coppa Italia 1970-1971 | 6 set. 1970 | ![]() ![]() |
2-0 | 44′ (aut.) Wilson, 68′ B. Vieri | 78 | |
Serie A 1970-1971 | 15 nov. 1970 | ![]() ![]() |
1-1 | 69′ Dolso | 84′ Petrelli | 79 |
14 mar. 1971 | ![]() ![]() |
2-2 | 30′ (aut.) Santarini, 62′ (rig.) Chinaglia | 40′ Zigoni, 74′ Salvori | 80 | |
Coppa Italia 1971-1972 | 29 ago. 1971 | ![]() ![]() |
1-0 | 24′ Chinaglia | 81 | |
Serie A 1972-1973 | 12 nov. 1972 | ![]() ![]() |
0-1 | 35′ Nanni | 82 | |
11 mar. 1973 | ![]() ![]() |
2-0 | 32′ Garlaschelli, 38′ (aut.) Santarini | 83 | ||
Coppa Italia 1973-1974 | 9 set. 1973 | ![]() ![]() |
0-0 | 84 | ||
Serie A 1973-1974 | 9 dic. 1973 | ![]() ![]() |
2-1 | 48′ Franzoni, 68′ Chinaglia | 34′ Negrisolo | 85 |
31 mar. 1974 | ![]() ![]() |
1-2 | 47′ D’Amico, 51′ (rig.) Chinaglia | 6′ (aut.) Pulici | 86 | |
Coppa Italia 1974-1975 | 22 set. 1974 | ![]() ![]() |
0-1 | 61′ Prati | 87 | |
Serie A 1974-1975 | 1º dic. 1974 | ![]() ![]() |
1-0 | 35′ De Sisti | 88 | |
23 mar. 1975 | ![]() ![]() |
0-1 | 74′ Prati | 89 | ||
Serie A 1975-1976 | 16 nov. 1975 | ![]() ![]() |
1-1 | 78′ Chinaglia | 55′ De Sisti | 90 |
14 mar. 1976 | ![]() ![]() |
0-0 | 91 | |||
Serie A 1976-1977 | 28 nov. 1976 | ![]() ![]() |
1-0 | 40′ Giordano | 92 | |
27 mar. 1977 | ![]() ![]() |
1-0 | 13′ Conti | 93 | ||
Serie A 1977-1978 | 20 nov. 1977 | ![]() ![]() |
0-0 | 94 | ||
19 mar. 1978 | ![]() ![]() |
1-1 | 55′ (rig.) Giordano | 9′ (aut.) Clerici | 95 | |
Serie A 1978-1979 | 12 nov. 1978 | ![]() ![]() |
0-0 | 96 | ||
18 mar. 1979 | ![]() ![]() |
1-2 | 58′ (aut.) De Sisti, 89′ Nicoli | 20′ (aut.) Cordova | 97 | |
Serie A 1979-1980 | 28 ott. 1979 | ![]() ![]() |
1-1 | 5′ (aut.) Rocca | 16′ Pruzzo | 98 |
2 mar. 1980 | ![]() ![]() |
1-2 | 74′ D’Amico | 60′ Pruzzo, 85′ Giovannelli | 99 | |
Serie A 1983-1984 | 23 ott. 1983 | ![]() ![]() |
0-2 | 3′ Nela, 63′ Pruzzo | 100 | |
26 feb. 1984 | ![]() ![]() |
2-2 | 8′, 24′ (rig.) D’Amico | 40′ (rig.) Di Bartolomei, 51′ Cerezo | 101 | |
Coppa Italia 1984-1985 | 9 set. 1984 | ![]() ![]() |
2-0 | 66′ (rig.) Iorio, 75′ Di Carlo | 102 | |
Serie A 1984-1985 | 11 nov. 1984 | ![]() ![]() |
0-0 | 103 | ||
24 mar. 1985 | ![]() ![]() |
1-1 | 73′ Giordano | 71′ Antonelli | 104 | |
Serie A 1988-1989 | 15 gen. 1989 | ![]() ![]() |
1-0 | 25′ Di Canio | 105 | |
28 mag. 1989 | ![]() ![]() |
0-0 | 106 | |||
Serie A 1989-1990 | 19 nov. 1989 | ![]() ![]() |
1-1 | 64′ Bertoni | 83′ Giannini | 107 |
18 mar. 1990 | ![]() ![]() |
0-1 | 30′ Völler | 108 | ||
Serie A 1990-1991 | 2 dic. 1990 | ![]() ![]() |
1-1 | 55′ Sosa | 45′ (rig.) Völler | 109 |
6 apr. 1991 | ![]() ![]() |
1-1 | 80′ Sosa | 54′ (rig.) Völler | 110 | |
Serie A 1991-1992 | 6 ott. 1991 | ![]() ![]() |
1-1 | 65′ Riedle | 81′ Rizzitelli | 111 |
1º mar. 1992 | ![]() ![]() |
1-1 | 5′ Sosa | 70′ Hassler | 112 | |
Serie A 1992-1993 | 29 nov. 1992 | ![]() ![]() |
1-1 | 88′ Gascoigne | 49′ Giannini | 113 |
18 apr. 1993 | ![]() ![]() |
0-0 | 114 | |||
Trofeo D. Viola | 18 ago. 1993 | ![]() ![]() |
0-1 | 24′ (rig.) Signori | – | |
Serie A 1993-1994 | 24 ott. 1993 | ![]() ![]() |
1-1 | 79′ Di Mauro | 17′ Piacentini | 115 |
6 mar. 1994 | ![]() ![]() |
1-0 | 7′ Signori | 116 | ||
Trofeo G. Calleri | 29 mag. 1994 | ![]() ![]() |
0-2 | 2′, 37′ Cappioli | – | |
Serie A 1994-1995 | 27 nov. 1994 | ![]() ![]() |
0-3 | 3′ Balbo, 25′ Cappioli, 51′ Fonseca | 117 | |
23 apr. 1995 | ![]() ![]() |
0-2 | 30′ Casiraghi, 70′ (rig.) Signori | 118 | ||
Serie A 1995-1996 | 1º ott. 1995 | ![]() ![]() |
0-0 | 119 | ||
18 feb. 1996 | ![]() ![]() |
1-0 | 85′ (rig.) Signori | 120 | ||
Serie A 1996-1997 | 8 dic. 1996 | ![]() ![]() |
0-0 | 121 | ||
4 mag. 1997 | ![]() ![]() |
1-1 | 91′ Protti | 35′ Balbo | 122 | |
Serie A 1997-1998 | 2 nov. 1997 | ![]() ![]() |
1-3 | 47′ R. Mancini, 57′ Casiraghi, 84′ Nedvěd | 91′ Delvecchio | 123 |
Coppa Italia 1997-1998 | 6 gen. 1998 | ![]() ![]() |
4-1 | 2′ Bokšić, 32′ (rig.) Jugović, 75′ R. Mancini, 80′ Fuser | 39′ (rig.) Balbo | 124 |
21 gen. 1998 | ![]() ![]() |
1-2 | 45′ (rig.) Jugović, 94′ Gottardi | 54′ Paulo Sérgio | 125 | |
Serie A 1997-1998 | 8 mar. 1998 | ![]() ![]() |
2-0 | 50′ Bokšić, 62′ Nedvěd | 126 | |
Serie A 1998-1999 | 29 nov. 1998 | ![]() ![]() |
3-3 | 28′, 56′ R. Mancini, 69′ (rig.) Salas | 25′ Delvecchio, 78′ Di Francesco, 82′ Totti | 127 |
11 apr. 1999 | ![]() ![]() |
3-1 | 79′ C. Vieri | 13′, 43′ Delvecchio, 90′ Totti | 128 | |
Serie A 1999-2000 | 21 nov. 1999 | ![]() ![]() |
4-1 | 52′ (rig.) Mihajlović | 7′, 26′ Delvecchio (R), 11′, 31′ Montella | 129 |
25 mar. 2000 | ![]() ![]() |
2-1 | 25′ Nedvěd, 28′ Verón | 3′ Montella | 130 | |
Serie A 2000-2001 | 17 dic. 2000 | ![]() ![]() |
0-1 | 71′ (aut.) Negro | 131 | |
29 apr. 2001 | ![]() ![]() |
2-2 | 78′ Nedvěd, 95′ Castromán | 48′ Batistuta, 54′ Delvecchio | 132 | |
Serie A 2001-2002 | 27 ott. 2001 | ![]() ![]() |
2-0 | 49′ Delvecchio, 90′ Totti | 133 | |
10 mar. 2002 | ![]() ![]() |
1-5 | 53′ D. Stanković | 13′, 30′, 37′, 64′ Montella, 72′ Totti | 134 | |
Serie A 2002-2003 | 27 ott. 2002 | ![]() ![]() |
2-2 | 51′ Fiore, 75′ D. Stanković | 57′ Delvecchio, 66′ Batistuta | 135 |
Coppa Italia 2002-2003 | 5 feb. 2003 | ![]() ![]() |
1-2 | 76′ Fiore | 12′ Cassano, 49′ Emerson | 136 |
Serie A 2002-2003 | 8 mar. 2003 | ![]() ![]() |
1-1 | 8′ D. Stanković | 89′ Cassano | 137 |
Coppa Italia 2002-2003 | 16 apr. 2003 | ![]() ![]() |
1-0 | 56′ Montella | 138 | |
Serie A 2003-2004 | 9 nov. 2003 | ![]() ![]() |
2-0 | 81′ Mancini, 86′ Emerson | 139 | |
21 apr. 2004 | ![]() ![]() |
1-1 | 40′ Corradi | 61′ (rig.) Totti | 140 | |
Serie A 2004-2005 | 6 gen. 2005 | ![]() ![]() |
3-1 | 29′ Di Canio, 74′ César, 85′ Rocchi | 68′ Cassano | 141 |
15 mag. 2005 | ![]() ![]() |
0-0 | 142 | |||
Serie A 2005-2006 | 23 ott. 2005 | ![]() ![]() |
1-1 | 57′ Rocchi | 40′ Totti | 143 |
26 feb. 2006 | ![]() ![]() |
0-2 | 31′ Taddei, 63′ Aquilani | 144 | ||
Serie A 2006-2007 | 10 dic. 2006 | ![]() ![]() |
3-0 | 44′ C. Ledesma, 52′ (rig.) Oddo, 73′ Mutarelli | 145 | |
29 apr. 2007 | ![]() ![]() |
0-0 | 146 | |||
Serie A 2007-2008 | 31 ott. 2007 | ![]() ![]() |
3-2 | 12′ Rocchi, 69′ Ledesma | 19′ Vučinić, 42′ Mancini, 57′ Perrotta | 147 |
19 mar. 2008 | ![]() ![]() |
3-2 | 44′ Pandev, 57′ (rig.) Rocchi, 92′ Behrami | 31′ Taddei, 62′ Perrotta | 148 | |
Serie A 2008-2009 | 16 nov. 2008 | ![]() ![]() |
1-0 | 50′ J. Baptista | 149 | |
11 apr. 2009 | ![]() ![]() |
4-2 | 2′ Pandev, 4′ Zárate, 58′ Lichtsteiner, 84′ Kolarov | 9′ Mexès, 81′ De Rossi | 150 | |
Serie A 2009-2010 | 6 dic. 2009 | ![]() ![]() |
1-0 | 79′ Cassetti | 151 | |
18 apr. 2010 | ![]() ![]() |
1-2 | 15′ Rocchi | 54′ (rig.), 64′ Vučinić | 152 | |
Serie A 2010-2011 | 7 nov. 2010 | ![]() ![]() |
0-2 | 52′ (rig.) Borriello, 85′ (rig.) Vučinić | 153 | |
Coppa Italia 2010-2011 | 19 gen. 2011 | ![]() ![]() |
2-1 | 57′ (rig.) Hernanes | 53′ (rig.) Borriello, 77′ F. Simplício | 154 |
Serie A 2010-2011 | 13 mar. 2011 | ![]() ![]() |
2-0 | 69′, 91′ (rig.) Totti | 155 | |
Serie A 2011-2012 | 16 ott. 2011 | ![]() ![]() |
2-1 | 51′ (rig.) Hernanes, 93′ Klose | 5′ Osvaldo | 156 |
4 mar. 2012 | ![]() ![]() |
1-2 | 10′ (rig.) Hernanes, 62′ Mauri | 16′ Borini | 157 | |
Serie A 2012-2013 | 11 nov. 2012 | ![]() ![]() |
3-2 | 37′ Candreva, 45′ Klose, 46′ Mauri | 11′ Lamela, 86′ Pjanić | 158 |
8 apr. 2013 | ![]() ![]() |
1-1 | 16′ Hernanes | 57′ (rig.) Totti | 159 | |
Coppa Italia 2012-2013 | 26 mag. 2013 | ![]() ![]() |
0-1 | 71′ Lulić | 160 | |
Serie A 2013-2014 | 22 set. 2013 | ![]() ![]() |
2-0 | 63′ Balzaretti, 94′ (rig.) Ljajić | 161 | |
9 feb. 2014 | ![]() ![]() |
0-0 | 162 | |||
Serie A 2014-2015 | 11 gen. 2015 | ![]() ![]() |
2-2 | 25′ Mauri, 29′ Felipe Anderson | 48′, 64′ Totti | 163 |
25 mag. 2015 | ![]() ![]() |
1-2 | 81′ Djordjevic | 73′ Iturbe, 85′ Yanga-Mbiwa | 164 | |
Serie A 2015-2016 | 8 nov. 2015 | ![]() ![]() |
2-0 | 10′ (rig.) Džeko, 62′ Gervinho | 165 | |
3 apr. 2016 | ![]() ![]() |
1-4 | 75′ Parolo | 15′ El Shaarawy, 64′ Džeko, 83′ Florenzi, 87′ Perotti | 166 | |
Serie A 2016-2017 | 4 dic. 2016 | ![]() ![]() |
0-2 | 64′ Strootman, 77′ Nainggolan | 167 | |
Coppa Italia 2016-2017 | 1º mar. 2017 | ![]() ![]() |
2-0 | 29′ Milinković-Savić, 78′ Immobile | 168 | |
4 apr. 2017 | ![]() ![]() |
3-2 | 37′ Milinković-Savić, 56′ Immobile | 43′ El Shaarawy, 66′, 90′ Salah | 169 | |
Serie A 2016-2017 | 30 apr. 2017 | ![]() ![]() |
1-3 | 12′, 85′ Keita, 50′ Basta | 45′ (rig.) De Rossi | 170 |
Serie A 2017-2018 | 18 nov. 2017 | ![]() ![]() |
2-1 | 72′ (rig.) Immobile | 49′ (rig.) Perotti, 53′ Nainggolan | 171 |
15 apr. 2018 | ![]() ![]() |
0-0 | 172 | |||
Serie A 2018-2019 | 29 set. 2018 | ![]() ![]() |
3-1 | 67′ Immobile | 45′ Pellegrini, 71′ Kolarov, 86′ Fazio | 173 |
2 mar. 2019 | ![]() ![]() |
3-0 | 12′ Caicedo, 73′ (rig.) Immobile, 89′ Cataldi | 174 | ||
Serie A 2019-2020 | 1º set. 2019 | ![]() ![]() |
1-1 | 58′ Luis Alberto | 17′ (rig.) Kolarov | 175 |
26 gen. 2020 | ![]() ![]() |
1-1 | 34′ Acerbi | 28′ Džeko | 176 | |
Serie A 2020-2021 | 15 gen. 2021 | ![]() ![]() |
3-0 | 14′ Immobile, 23′, 67′ Luis Alberto | 177 | |
15 mag. 2021 | ![]() ![]() |
2-0 | 42′ Mkhitaryan, 78′ Pedro | 178 | ||
Serie A 2021-2022 | 26 set. 2021 | ![]() ![]() |
3-2 | 10′ Milinković-Savić, 19′ Pedro, 63′ Felipe Anderson | 41′ Ibañez, 69′ (rig.) Veretout | 179 |
20 mar. 2022 | ![]() ![]() |
3-0 | 1′, 22′ Abraham, 40′ Pellegrini |
180 |
Statistiche generali
Totale | Vittorie![]() |
Pareggi | Vittorie![]() |
Reti![]() |
Reti![]() |
|
---|---|---|---|---|---|---|
Serie A | 156 | 40 | 60 | 56 | 154 | 198 |
Divisione Nazionale | 2 | 1 | 1 | 2 | 2 | |
Totale campionato | 158 | 41 | 60 | 57 | 156 | 200 |
Coppa Italia | 20 | 7 | 3 | 10 | 21 | 24 |
Totale gare ufficiali | 178 | 48 | 63 | 67 | 177 | 224 |
Campionato romano | 4 | 1 | 2 | 1 | 3 | 2 |
Amichevoli | 4 | 2 | 1 | 1 | 10 | 9 |
Altri incontri | 8 | 4 | 4 | 9 | 11 | |
Totale generale | 194 | 55 | 66 | 73 | 199 | 246 |
Classifica marcatori:
Giocatore | Squadra | Campionato | Coppa Italia | Campionato Alta Italia 1944 | Partite non ufficiali |
Totale gare ufficiali |
Totale |
---|---|---|---|---|---|---|---|
Dino da Costa | ![]() |
9 | 2 | 1 | 11 | 12 | |
Francesco Totti | ![]() |
11 | 11 | 11 | |||
Marco Delvecchio | ![]() |
9 | 9 | 9 | |||
Vincenzo Montella | ![]() |
7 | 1 | 8 | 8 | ||
Rodolfo Volk | ![]() |
7 | 2 | 7 | 9 | ||
Silvio Piola | ![]() |
6 | 1 | 7 | 7 | ||
Ciro Immobile | ![]() |
4 | 2 | 6 | 6 | ||
Amedeo Amadei | ![]() |
5 | 1 | 2 | 6 | 8 | |
Pedro Manfredini | ![]() |
5 | 5 | 5 | |||
Arne Selmosson | ![]() ![]() |
5 | 5 | 5 | |||
Tommaso Rocchi | ![]() |
5 | 5 | 5 | |||
Alejandro Demaría | ![]() |
5 | 5 | 5 | |||
Giorgio Chinaglia | ![]() |
4 | 1 | 5 | 5 | ||
Fulvio Bernardini | ![]() |
4 | 4 | 4 | |||
Raffaele Costantino | ![]() |
4 | 4 | 4 | |||
Mirko Vučinić | ![]() |
4 | 4 | 4 | |||
Vincenzo D’Amico | ![]() |
4 | 4 | 4 | |||
Pavel Nedvěd | ![]() |
4 | 4 | 4 | |||
Roberto Mancini | ![]() |
3 | 1 | 4 | 4 | ||
Hernanes | ![]() |
3 | 1 | 4 | 4 | ||
Ernesto Tomasi | ![]() |
3 | 3 | 3 | |||
Roberto Pruzzo | ![]() |
3 | 3 | 3 | |||
Bruno Giordano | ![]() |
3 | 3 | 3 | |||
Rudi Völler | ![]() |
3 | 3 | 3 | |||
Abel Balbo | ![]() |
2 | 1 | 3 | 3 | ||
Antonio Cassano | ![]() |
2 | 1 | 3 | 3 | ||
Stefano Mauri | ![]() |
3 | 3 | 3 | |||
Giuseppe Signori | ![]() |
3 | 3 | 3 | |||
Aleksandar Kolarov | ![]() ![]() |
3 | 3 | 3 | |||
Edin Džeko | ![]() |
3 | 3 | 3 | |||
Luis Alberto | ![]() |
3 | 3 | 3 | |||
Sergej Milinković-Savić | ![]() |
1 | 2 | 3 | 3 | ||
Tammy Abraham | ![]() |
2 | 2 | 2 |
Classifica presenze calciatori
Classifica presenze allenatori
Allenatore | Squadra | Campionato | Coppa Italia | Partite non ufficiali |
Totale gare ufficiali |
Totale |
---|---|---|---|---|---|---|
Nils Liedholm | ![]() |
15 | 1 | 16 | 16 | |
Luciano Spalletti | ![]() |
11 | 2 | 13 | 13 | |
Sven-Göran Eriksson | ![]() ![]() |
9 | 3 | 12 | 12 | |
Zdeněk Zeman | ![]() ![]() |
10 | 2 | 12 | 12 | |
Fabio Capello | ![]() |
10 | 2 | 12 | 12 | |
Simone Inzaghi | ![]() |
10 | 2 | 12 | 12 | |
Juan Carlos Lorenzo | ![]() ![]() |
9 | 3 | 12 | 12 | |
Dino Zoff | ![]() |
10 | 1 | 10 | 11 | |
Tommaso Maestrelli | ![]() |
7 | 3 | 10 | 10 | |
Helenio Herrera | ![]() |
6 | 4 | 10 | 10 | |
Luigi Barbesino | ![]() |
8 | 1 | 9 | 9 |
Classifica derby vinti
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Guido Guerrieri Lazio | Quest’oggi parliamo di un portiere che nasce in casa Lazio. Classe 1996, nato il 25 Febbraio a Roma.
Nella stagione 2013 il portiere entra nell’under 19 dopo la stagione con gli under 17. Il suo primo valore di mercato arriva a 100mila euro quando nel luglio del 2014 entra a far parte della Prima squadra. Passa con la Lazio 2 stagioni come terzo portiere andando poi nella stagione 2016/2017 in prestito al Trapani.
Dopo essere tornato alla base non avendo fortuna con i biancocelesti, il portiere viene ceduto gratuitamente in prestito alla Salernitana rimanendo con i granata fino al Febbraio 2022.
Nel mercato invernale del 2022, apre una piccola parentesi in Bulgaria al Tsarsko Selo Sofia.
Guerrieri Lazio? Svincolato
Nessun ritorno alla Lazio per questa stagione per Guido Guerrieri. Vedendo anche online, il portiere risulta svincolato e senza un procuratore. Chissà se non abbia appeso già gli scarpini al chiodo o lo rivedremo in campo con qualche squadra e che ci auguriamo sia così. Non ha avuto il destino di Strakosha, con l’albanese nato nel vivaio biancoceleste per trasferirsi in questa stagione in Premier dopo diversi anni con la Lazio, Salernitana e prestiti vari.
Guido Guerrieri divisa Lazio
Guido Guerrieri Lazio 2017 18
Dopo aver rinnovato il suo contratto, il portiere biancoceleste nella stagione 2017/2018 viene confermato come il terzo portiere della Lazio. Nel 2018 19 esordisce in Serie con la prima squadra in occasione di Lazio-Bologna (3-3) del 20 maggio 2019. Nella stagione successiva viene dato in prestito alla Salernitana che all’epoca era sempre di Claudio Lotito.
Un peccato che il giocatore non venga menzionato sulla grande enciclopedia in italiano con la parola Guido Guerrieri Lazio Wikipedia.
Il portiere del vivaio biancoceleste, però porta a casa un palmares di tutto rispetto a confronto di altri portieri che non sono riusciti a decollare. Il suo palmares infatti vede in bacheca 1 Coppa Italia vinta nella stagione 2018/19 con la Lazio, 2 Supercoppe Italiane nel 2020 e nel 2018 von la Lazio, 2 Coppe Italia con la Lazio primavera nel 2015 e 2014. 2 Supercoppe Primavera nelle medesime date della vittoria delle due coppe Italia.
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Storia S.S. Lazio
Juan Carlos Lorenzo: l’allenatore stregone che incantò la Lazio
Published
3 settimane agoon
29 Luglio 2022By
Redazione
Un giocatore di Buenos Aires, per tre volte sulla panchina della Lazio, è fonte di infinite storie sulla sua superstizione e sul suo particolare modo di interpretare la partita.
Si dice che abbia bruciato le maglie della sua squadra negli spogliatoi, che abbia indossato il numero 8 in ogni partita perché lo perseguitava e che abbia suonato il tango prima dei derby di Roma per disorientare i giocatori romanisti, qui inizia la storia di Juan Carlos Lorenzo.
Juan Carlos Lorenzo, il calciatore
Un uomo cosi, non poteva avere una nascita normale e infatti, anche la sua data di nascita è avvolta nel mistero che nessuno è mai riuscito a chiarire veramente.
Il 22 ottobre 1922, nei registri argentini, risulta essere nato a Buenos Aires; le autorità brasiliane, invece, gli hanno concesso il permesso di soggiorno il 27, quindi ad oggi la reale data di nascita non si conosce.
Inizia la sua carriera calcistica con il Chacarita Juniors prima di passare al Boca nel 1945. Nel 1948 si trasferisce alla Sampdoria, seguendo le orme dei suoi antenati italiani nella direzione opposta.
Ha giocato per l’Atletico Madrid e per il Rayo Vallecano, prima di chiudere la carriera con il Mallorca dopo aver giocato quattro stagioni con l’Atletico Madrid.
Ma durante la sua carriera da discreto calciatore non si hanno notizie di stravaganze e particolari manie, le stesse che invece hanno caratterizzato la sua carriera da allenatore e che lo hanno reso una leggenda.
(Ovviamente la scaramanzia accompagna qualsiasi giocatore, in fatto di scaramanzie ce n’è per tutti. C’è, ad esempio, chi crede nel significato nascosto dei numeri angelici, ma come vedrete in questo articolo, Juan Carlos Lorenzo è riuscito negli anni a superarsi e dare il meglio di se per portare rituali magici e spaventare gli avversari con riti e anatemi propiziatori)
L’allenatore Juan Carlos Lorenzo
Le Isole Baleari sono state il punto di partenza della sua carriera di allenatore e il San Lorenzo è stato il suo punto di partenza al ritorno in patria, parte con una antitesi la sua storia da allenatore, forse la cosa più normale che gli succederà nella sua carriera di allenatore.
Nel 1962, la federazione argentina lo convocò per guidare la squadra nazionale ai Mondiali cileni, gli fu chiesto di portare il trofeo più ambito dell’AFA, la federazione calcistica Argentina.
Al contrario, la spedizione dell’Albiceleste fu eliminata dopo essere andata in Cile, a causa di questo fallimento, fu licenziato come allenatore.
Si trasferisce quindi in Italia, dove Ernesto Brivio, lo ingaccia alla Lazio, la squadra si trovava in una brutta situazione finanziaria ed era appena retrocessa in Serie B. Grazie a suo successo iniziale alla Lazio, riuscì a riportare il club in Serie A dopo la sua prima stagione, un bel momento per l’allenatore Argentino che riesce a dimostrare un buon calcio e una attitudine anche al calcio nostrano.
Con la Lazio neopromossa in Serie A, sembra che i biancocelesti non abbiano pagato il prezzo tipico di una squadra neopromossa e finiscono la prima stagione del ritorno, ottavi in classifica con un posizionamento di tutto rispetto.
La vittoria per 3-0 in casa contro la Juventus è stata determinante per dare lustro al campionato. Tuttavia, quando tutto sembra andare per il meglio, arriva la prima sorpresa della sua lunga carriera laziale.
La Lazio ha ancora le casse vuote e, grazie a un piano ideato da Lorenzo e avallato dal presidente Angelo Miceli, intende pagare i debiti per fare fronte ad un nuovo inizio, ma è qui che lo stesso Lorenzo si sfila dallo schema MiLor (una crasi che fonde i nomi dei suoi inventori), e accetta l’offerta della Roma che in quel momento non se la passa sicuramente meglio della Lazio in termini economici.
Il passaggio alla Roma
Pur dovendo affrontare le stesse ristrettezze economiche della Roma, l’argentino è riuscito a vincere la Coppa Italia nel suo primo anno in giallorosso. Sull’altra sponda del Tevere, la situazione finanziaria della Roma non è migliore di quella precedente anzi.
Per superare questa difficoltà economica, l’allenatore ha organizzato una raccolta fondi intitolata “Colletta del Sistina“, ispirata all’omonimo teatro romano e passata alla storia. Lorenzo, che dagli anni ’60 è conosciuto come “Don Giovanni“, ha vissuto molti alti e bassi. Nel 1966 tornò sulla panchina dell’Argentina dopo l’eliminazione ai quarti di finale della Coppa del Mondo, che si tenne in Inghilterra. Tuttavia, ancora una volta mancò l’appuntamento con la Coppa Rimet.
Il ritorno alla Lazio e il lancio di Chinaglia e Wilson
Dopo aver trascorso due stagioni al River Plate e al Mallorca, Lorenzo ha ritenuto di non aver concluso quello che voleva fare a Roma.
La Lazio lo ha riaccolto nel tentativo di tornare in Serie A, con l’ingaggio di Umberto Lenzini atto a riportare la squadra ad alti livelli.
Fu una decisione di Lorenzo quella di portare in prima squadra due giovani militanti dell’Internapoli, la squadra di Tommaso Maestrelli che vinse il primo scudetto.
Si tratta di Giorgio Chinaglia e Pino Wilson.
Le sue caratteristiche, tuttavia, sono state più memorabili dei suoi successi, pur essendo un ottimo insegnante, ha un‘ossessione per la superstizione e ha alcune stranezze che si mescolano alla leggenda metropolitana.
Nonostante tutte le stanze con il numero 8 fossero occupate, durante i viaggi le ha richieste e ha persino costretto un cliente a cambiare stanza. Un tarlo che affligge l’allenatore è l’abbigliamento.
È stato capace di indossare lo stesso vestito per più partite fino alla sconfitta successiva, fino alla sconfitta successiva. Investe persino il menu della cena del giorno precedente la partita.
Al centro del mirino di Lorenzo, però, non ci sono solo i suoi indumenti: ha infatti bruciato le maglie dei suoi giocatori dopo un derby perso.
Anche se non è stata l’unica volta, ha costretto il suo terzino a perdere ben cinque chili per assicurarsi di marcare meglio l’avversario di giornata in una trasferta a Genova. Con due gol di scarto alla fine del primo tempo, creò un falò e incenerì le maglie del primo tempo. La partita finì così 2-2.
Un grande allenatore ma molto, forse troppo scaramantico e ossessivo
C’è anche l’immancabile paura di essere circondati da spie, tra i giocatori della Lazio c’è chi cerca la sublimazione in un pomeriggio allo Stadio Flaminio: sono sollevati dal calore della loro gente.
Sembra un pomeriggio normale, ma non per Lorenzo. Arrivando allo stadio, l’argentino nota un’automobile targata Brescia nei pressi dell’impianto e crede che si tratti di Rondinelle spiate sugli spalti.
Per poter scadere, deve liberare gli spalti. L’avversario domenicale della Lazio è, ovviamente, il Brescia. È complicato interpretare i cartelli stradali. Pare che poco prima che il pullman della Lazio arrivasse all’Olimpico per la partita con la Roma, il semaforo fosse rosso all’altezza del Flaminio. È stata una fortuna perché la Lazio ha vinto la partita, e da quel momento Lorenzo ha fatto in modo che l’autista ignorasse lo stop e facesse lo stesso percorso.
Durante gli allenamenti in cui costringeva i suoi uomini a rincorrere una gallina e ad eseguire giochi con monete da 50 e 100 lire, l’argentino salvò nuovamente la Lazio.
Nell’estate del 1970, la cessione di Ghio e l’aggravarsi della situazione finanziaria del club causarono il ritorno della Lazio in Serie B. Toccò a Lorenzo pagarne le conseguenze, facendo le valigie e lasciando la capitale per la seconda volta. Ha allenato numerose squadre in Spagna e Argentina, vincendo premi nazionali e mondiali, tra cui due Coppe Libertadores.
Nel 1984, però, la Lazio lo attira nuovamente, è passato un po’ di tempo e nel frattempo Chinaglia, il suo pupillo, ha abbandonato le vesti di capitano per tentare la fortuna. Ha un disperato bisogno di sostegno e l’anno si conclude con il suo ritorno tra i cadetti.
In quell’anno, Lorenzo regala uno dei suoi ultimi colpi di teatro perché il campionato di Serie A è conteso dalla Roma vicecampione d’Europa, la partita all’Olimpico è considerata una sfida a causa del notevole divario tecnico tra le due formazioni.
Lorenzo cerca di colmare questo divario con una delle sue esibizioni da stregone, mettendo in scena un lettore di cassette di musica argentina fuori dallo spogliatoio della Roma. Mentre i giocatori della Roma passano, Lorenzo afferra un bicchiere e lo regge in segno di sfida agli avversari, suonando musica argentina. È un torero che, senza una frittella di cipolla, lancia un incantesimo, i giocatori della Roma sono talmente sconcertati che finiscono per pareggiare la partita.
Nel 1987, dopo la retrocessione della Lazio in Serie B, Lorenzo tornò in Argentina e giocò un’ultima volta per il Boca Juniors.
Nel novembre del 2001, quando morì, entrò definitivamente a far parte della leggenda che aveva definito la sua vita. Alcuni dicono che le sue ceneri siano state sparse dietro la porta della Bombonera, lo stadio del Boca. Tuttavia, i suoi resti si trovano al “Jardin de Paz” di Belgrano. Molte persone come lui vivono come romanzi, e la morte è solo l’inizio di un nuovo capitolo.
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