Connect with us

Intervista

A tu per tu con Velia Donati

Published

on

Abbiamo intervistato Velia Donati, moglie del grande Aldo.
Lei da subito disponibilissima con noi, ha toccato vari temi legati al mondo Lazio. Dal rapporto con Aldo, alle emozioni provate, al ricordo più bello vissuto con la nostra Lazio.

Nel ringraziare nuovamente Velia, vi lasciamo qui l’intervista

Quale emozioni ti porti dentro quando ti parlano di Lazio?

  La fierezza. 

Il tuo ricordo più bello?

Ho scelto la Lazio da bambina. Mi piacevano i colori, il simbolo e i giocatori che ogni tanto venivano a giocare delle amichevoli nel campo di calcio del mio paese. Ho più ricordi legati all’anno del secondo scudetto. In particolare il 9 Gennaio 2000, quando dopo aver vinto la sofferta  partita contro il Bologna,seguirono i festeggiamenti del centenario. I preparativi per quell’evento straordinario cominciarono mesi prima. Sugli spalti c’erano oltre 70.000 tifosi ed il campo di calcio si riempì via via di illustri ospiti del mondo Lazio, tantissimi ragazzi di tutte le discipline della Polisportiva Lazio, mentre vecchie glorie sfilavano su auto storiche. Dal cielo, scendevano i nostri paracadutisti, la nostra Aquila Olympia, la musica e l’atmosfera era elettrizzante.

Anche mio figlio Alan, che allora aveva 12 anni, partecipò in qualità di attore: interpretava un ragazzino del 1900, c’era il grande Paolo Buglioni che interpretava Sante Ancherani e il  compianto Stefano Furlani  che interpretava il “cuginetto” Romoletto, nella rievocazione storica dei tempi in cui la Società Sportiva Lazio portava per Prima il calcio a Roma… (cit.Guido De Angelis). (Qui Il video)

Io ero una sorta di assistente tutto fare. Trucco, parrucco, acqua, panini…

Luigi Bigiarelli (interpretato da Enrico Brignano) aveva i baffi nella mia borsetta!

Era la prima volta che mi trovavo fisicamente in campo e da lì guardare gli spalti gremiti da tifosi festanti è stata un’esperienza fantastica.

Cosa ne pensi di questa Lazio?

La Lazio non è qui ed ora, ma lo è sempre in divenire… Diciamo che quella attuale a me pare una bella squadra che esprime un bel calcio e con molte qualità individuali. Non siamo la Juve, ma visto che qualche piccola soddisfazione c’è la siamo presa in questi ultimi anni, sono abbastanza soddisfatta. L’obbiettivo però, deve essere sempre quello di raggiungere i migliori  piazzamenti nelle competizioni più ambite e quindi l’imperativo è crescere! 

Il giocatore del passato e /o recente che più ti colpisce? 

Per una questione di amicizia e affetto Vincenzo D’Amico e Bruno Giordano. 

Ma la lista è lunghissima: Felice Pulici, Wilson, Oddi, Chinaglia, Fiorini, Re Cecconi, Nesta, Paolo Negro, Favalli, Di Canio, Casiraghi, Signori, Ledesma, Mauri, Filipe Anderson, klose, Leiva, Savić, Cataldi, Lulic e tantissimi altri.

Poi ho un immagine scolpita negli occhi di quando César Aparecido Rodrigues che dimostrò una grande umanità,  venne a casa nostra e tenne per ore la mano ad Aldo che in quel momento stava malissimo.

Il ricordo più importante che hai vissuto con Aldo…

Eravamo al secondo posto a  nove punti dalla Juve. Sarebbe stata un’impresa impossibile, ma nonostante tutto, sfidando la scaramanzia, dicevo convinta, che avremmo vinto il campionato. Ma la Juve non mollava!

Sorrido ripensando a quando la mattina del 14 maggio del 2000 mentre Lui stava uscendo per andare allo Stadio (io che purtroppo non potei andare), lo salutai dicendogli: -Daje Aldarè che oggi vinciamo lo scudetto-. Immaginate tra gesti scaramantici cosa mi abbia potuto rispondere in romanesco. Io non lo posso riferire. Però il finale impossibile era diventato realtà.

Cosa provava Aldo per questi colori?

Certamente amore, così come lo ha cantato nei suoi inni per la Lazio. Se leggiamo il testo de “La più bella di tutte quante”, lo si capisce appieno.

Quella volta all’Olimpico…

Aldo se ne era andato via da pochi  giorni, quando la società mi invitò ad andare a cantare il suo INNO ALLA LAZIO (So già du’ ore) Io ero ancora sconvolta e non accettai subito. Non mi sentivo all’altezza, pensavo che la mia  voce da sola non fosse adatta per cantare l’inno. Ma dopo alcuni giorni di riflessioni, decisi che l’avrei cantato. E anche se c’era tantissima gente sugli spalti ed io non ero la star famosa di un concerto musicale, non ebbi nessun timore. La voce poteva fare come voleva, non era importante perché lì c’era il mio cuore,  quello dei tifosi e tutti insieme pregavamo per  Aldo. 

Il calcio è cambiato…

È cambiato il calcio così come è cambiata la società. I soldi oggi, più che nel passato, sono i soli protagonisti. 

Tutti gli altri sono solamente comparse, compresi noi tifosi che più o meno inconsapevolmente assistiamo allo spettacolo. Non so se si potrà tornare ad un calcio più sentimentale, ma spero almeno in un po’ più di etica, moralità, giustizia e rispetto, specialmente per i bambini che giocano a calcio e sognano oggi come allora di diventare come i loro idoli. Sto pensando a mio nipote Brando di 11 anni che tifa Lazio, gioca a calcio, va sempre allo stadio e sogna…

Roma è una città dove si respira calcio, come vivi il rapporto con i cugini?

È più facile essere della Ro… è per questo che io sono Laziale. I cugini?  Li lascio parlare, ne dicono tante sempre tante, anzi straparlano annunciano grandi imprese e poi non vincono mai nulla. I Laziali hanno uno stile….

©️Riproduzione riservata

Biografia di Aldo Donati

Incrementa le entrate del tuo sito con Ezoic del 50%
Continua la Lettura
Advertisement

Intervista

Maurizio Sarri: ” Secondo posto? Lascia il tempo che trova…”

Published

on

maurizio sarri

A pochi minuti dal Gran Galà dello Sport di Castiglion Fiorentino, Maurizio Sarri è intervenuto ai microfoni dei giornalisti presenti in zona mista:

Conference League e Lazio – Roma

“Ci dispiace essere fuori dall’Europa ovviamente ma credo che per il nostro popolo sia più gratificante vincere un derby. Per l’allenatore significa tre punti, non di più. Poi c’è la gratificazione di aver fatto contenta la nostra gente e questo spero che questo ci dia benzina. Polemiche? Mi estraneo molto da queste storie, a me quello che dicono gli avversari prima della partita non mi interessa. Le motivazioni vanno trovate internamente, le motivazioni che trovi dall’esterno sono di breve durata. Situazione che ha permesso alla Lazio di vincere il derby? L’impressione che la nostra squadra fosse più focalizzata sull’obiettivo rispetto agli avversari. Noi abbiamo preso in mano la partita subito, giocare in superiorità numerica ci ha avvantaggiato”

Classifica attuale e Roberto Mancini

“Secondo posto, ora la Lazio ha un vantaggio? Lascia il tempo che trova. Nelle ultime cinque partite abbiamo recuperato 6-7 punti a qualche avversaria, se pensi che ne mancano 11 alla fine può succedere di tutto. Se la mia squadra fosse in grado di fare l’ultima volata come ha fatto Saronni al mondiale d’Inghilterra, saremmo a posto. Anche se ho avuto simpatia per Moser, il suo rimane l’ultimo chilometro più bello mai visto. Quando vedo i ciclisti mi emoziono, è la mia passione feroce. Se ho dormito meglio stanotte? Ho fatto fatica ad addormentarmi, ma poi quando sono andato non mi sono svegliavo più. Non ci sono più talenti in Italia perché i bambini non giocano più per strada? In parte sì, ora fanno tre ore di scuola calcio a settimana, noi facevamo cinque ore d’oratorio. Casale e Zaccagni esclusi da Mancini? In questo momento fanno comodo a me, se Mancini considera che non gli facciano comodo, sono contento così”

Incrementa le entrate del tuo sito con Ezoic del 50%
Continua la Lettura

Siti Web per Aziende e Privati

Sponsor

Prodotti Amazon S.S Lazio

Offrici un caffè Aiutaci a rimanere Online con una donazione libera





Advertisement

Post In Tendenza