Le parole di Maurizio Sarri, pronunciate al termine della gara al New Balance Stadium, continuano a far discutere.
Il tecnico biancoceleste aveva infatti punzecchiato Lotito e Fabiani, lasciando intendere un certo malcontento per la gestione societaria e per le mancate risposte sul mercato.
Una presa di posizione netta, che però non è piaciuta a tutti — soprattutto a un ex bandiera biancoceleste come Fernando Orsi.
Orsi: “Prima diceva di essere rimasto per il popolo, ora si lamenta”
L’ex portiere della Lazio, intervenuto ai microfoni di Radio Radio, ha commentato duramente l’atteggiamento di Sarri:
“Non capisco perché prima non era così polemico e ora sì. Diceva ‘sono rimasto per il popolo, per la gente’. E adesso invece? Invece di lamentarsi ora, quando gli hanno detto certe cose poteva non firmare il contratto. Lamentarsi adesso è del tutto inutile. Non capisco perché abbia preso questa direzione. È un alibi?”
Un attacco diretto, che evidenzia come una parte del mondo Lazio — anche interno all’ambiente storico — stia iniziando a mettere in discussione il comportamento del tecnico toscano.
Le tensioni tra Sarri, Lotito e Fabiani
La conferenza stampa di Sarri, arrivata dopo un periodo complicato per la Lazio, è stata interpretata da molti come un messaggio alla società.
Il tecnico ha espresso frustrazione per la mancanza di risposte concrete sul mercato e per la gestione degli infortuni, temi che hanno già causato attriti nelle scorse settimane.
L’allenatore ha più volte sottolineato che “questa rosa non è all’altezza dei primi posti”, una frase che non è piaciuta né a Fabiani, né tantomeno a Lotito, che continua a ribadire la bontà del lavoro fatto in estate.
L’impressione è che il rapporto tra le parti si stia facendo sempre più fragile.
Sarri sotto pressione: realtà o alibi?
Il commento di Orsi apre un dibattito interessante: Sarri sta semplicemente dicendo la verità o sta cercando un alibi in vista dei risultati deludenti?
Il tecnico toscano, che la scorsa primavera aveva dichiarato di essere rimasto “per amore della Lazio e del suo popolo”, oggi appare disilluso e stanco.
Secondo alcuni, le sue parole sono il segnale di un progressivo distacco dal progetto societario, mentre per altri rappresentano solo uno sfogo legittimo di fronte a un organico indebolito e privo di rinforzi.
Un ambiente sempre più diviso
Le frizioni interne stanno alimentando una spaccatura nel tifo laziale: da una parte chi difende Sarri e ne apprezza la sincerità, dall’altra chi ritiene che certe dichiarazioni debbano restare nello spogliatoio.
Il clima intorno alla Lazio, già appesantito dai tanti infortuni e dai risultati altalenanti, ora rischia di peggiorare ulteriormente.
Se l’obiettivo è ricompattare l’ambiente, serviranno presto segnali forti: sia da parte dell’allenatore, che della dirigenza.
Conclusione: Lazio, serve unità per ripartire
Il confronto tra Sarri e la società è inevitabile.
Ma se l’obiettivo è tornare competitivi, la Lazio dovrà ritrovare coerenza e chiarezza nelle scelte.
Le critiche, come quelle di Orsi, sono solo lo specchio di un malessere più ampio: una squadra ferita, una società divisa e una tifoseria che chiede risposte.
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