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Mercato Lazio, rischio saldo zero anche in estate

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Lotito su Olympia: 'Non volerà più! Cercate nuove soluzioni'
Db Roma 18/08/2013 - Supercoppa Italiana / Juventus-Lazio / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Claudio Lotito

Per il mercato di gennaio la Lazio vive ancora nell’incertezza.
Nonostante i piccoli segnali di miglioramento nei conti, il club biancoceleste attende ancora il verdetto ufficiale della nuova commissione FIGC sullo sblocco del mercato.

La situazione resta delicata: la società di Claudio Lotito sembra essere appena sopra la soglia minima prevista dal parametro del “costo del lavoro allargato”, ma non abbastanza da considerarsi fuori pericolo.


Mercato soft a gennaio

In sostanza, la Lazio rischia di poter operare solo con il provvedimento “soft”, ovvero con la possibilità di intervenire sul mercato a saldo zero: ogni acquisto dovrà essere finanziato da una cessione di pari valore.

Non si tratta di un blocco totale, ma di una restrizione importante, che impedisce manovre significative.
È lo stesso scenario che aveva già frenato la società nella scorsa estate, portando a un mercato caratterizzato da occasioni, parametri zero e prestiti, più che da veri rinforzi mirati.

Se confermata, questa condizione limiterebbe ancora una volta la libertà operativa di Fabiani e Sarri, costretti a muoversi entro margini strettissimi.


Effetti sulla trimestrale di marzo

Liberare completamente il mercato a gennaio avrebbe un duplice effetto: permettere operazioni più dinamiche nel breve termine e migliorare i parametri in vista della trimestrale del 31 marzo, data chiave per l’approvazione del bilancio e la pianificazione del mercato estivo.

Il problema è che, al momento, la Lazio non sembra aver risanato la situazione nella sua completezza.
Questo significa che, salvo interventi straordinari di Lotito, anche la sessione di giugno potrebbe svolgersi a saldo zero.

Una prospettiva preoccupante per un club che, già da tempo, fatica a competere economicamente con le principali rivali.


Il rischio di un ridimensionamento

Operare per due sessioni consecutive con un mercato vincolato al saldo zero significherebbe una cosa sola: ridimensionamento tecnico e strategico.
Non solo sarebbe difficile rinforzare la squadra, ma anche gestire i rinnovi contrattuali e trattenere i giocatori più ambiti.

Senza un incremento dei ricavi e senza un intervento diretto del presidente Lotito, la Lazio rischia di trovarsi intrappolata in una spirale di immobilismo.

Come già accaduto negli ultimi mesi, ogni decisione di mercato sarebbe subordinata a una cessione: una condizione che rende impossibile pianificare progetti a lungo termine.


Il nuovo parametro UEFA: dal 80% al 70%

A complicare ulteriormente il quadro c’è il nuovo parametro UEFA che prevede una soglia più bassa tra costi e ricavi, destinata a passare dal 80% al 70%.
Il rispetto di questa nuova regola potrebbe diventare esecutivo già dal 31 marzo.

Alcune società di Serie A, inclusa la Lazio, hanno chiesto alla Lega e al Consiglio Federale di derogare o posticipare l’entrata in vigore del nuovo limite per evitare penalizzazioni e restrizioni ancora più severe.

Tuttavia, al momento, non c’è alcuna certezza che la FIGC accolga questa richiesta.


Lotito deve intervenire

La palla ora passa a Claudio Lotito.
Sarà il presidente biancoceleste a dover trovare la soluzione per invertire la rotta, aumentando i ricavi strutturali e garantendo maggiore libertà operativa.

Senza una svolta concreta, la Lazio rischia di affrontare un 2025 all’insegna della stagnazione, con la prospettiva di un ulteriore ridimensionamento tecnico e societario.



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