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Loum Tchaouna: “Il mio sogno? Passare alla nazionale maggiore. E sul razzismo nel calcio serve fare di più”

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"Loum Tchaouna in maglia Lazio con un effetto di movimento verso uno sfondo che richiama il Burnley e una borsa di denaro con '15.15M', a simboleggiare il suo trasferimento da 15,15 milioni di euro al club inglese."

Dopo tanto lavoro e sacrifici, Loum Tchaouna si sta godendo un momento speciale: la convocazione con la Francia U21. Un premio per quanto di buono sta facendo alla Lazio, dove si sta affermando come uno dei talenti più promettenti. In una lunga intervista a SooFoot, Tchaouna ha raccontato la sua crescita, le difficoltà del passato e le emozioni legate al presente.

Convocazione e sogni futuri

“Era da un po’ che non venivo convocato. Mi sento premiato per quanto sto facendo alla Lazio: gioco in Europa e ho continuità. Ho fatto un passo avanti. Il mio sogno? Prima di tutto fare un buon campionato e arrivare il più in alto possibile. E perché no, un giorno passare alla nazionale maggiore”.

Dall’infanzia difficile al professionismo

Tchaouna ha ripercorso i momenti più difficili della sua infanzia:
“Ricordo quando non avevamo abbastanza da mangiare, ma con poco eravamo felici. Giocavo a calcio fino a tardi, spesso senza cenare, sognando un futuro migliore. Ronaldinho è stato il mio idolo: guardavo i suoi video per imparare”.

Nonostante le difficoltà, la famiglia è sempre stata il suo punto di riferimento:
“Ho una famiglia unita e tre fratelli che sono i miei migliori amici. Sono stati fondamentali nel mio percorso”.

Il presente alla Lazio

Alla Lazio, Tchaouna sta crescendo sotto ogni punto di vista:
“La continuità è la chiave. Ho imparato tanto, non solo in campo, ma anche a livello umano. Lavoro ogni giorno per migliorare e dare il massimo per la squadra”.

Lotta contro il razzismo

Tchaouna ha raccontato un episodio spiacevole vissuto durante una partita contro il Twente:
“Dopo un gol ho sentito insulti razzisti dagli spalti. L’arbitro ha ignorato tutto, un atteggiamento che non accetto. Il razzismo non ha posto nel calcio. Serve unità tra i calciatori e sanzioni più severe”.

Conclude con un messaggio di speranza:
“Non lasciatevi abbattere. Pensate positivo, lavorate sodo e restate forti di carattere. Le difficoltà forgiano la forza interiore”.



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