Il tempo stringe e il futuro dello Stadio Flaminio si tinge di incertezza. Nonostante l’interesse concreto della Lazio a farne la sua nuova casa, il progetto di restyling presentato dal presidente Claudio Lotito circa quattro mesi fa sembra arenarsi. La Repubblica, nella sua edizione odierna, evidenzia come il Flaminio, capolavoro di Pier Luigi Nervi del 1959 e simbolo delle Olimpiadi del 1960, rischi di rimanere ancora a lungo in condizioni di abbandono.
Stadio Flaminio Iter Bloccato: Le Molteplici Difficoltà del Progetto Lazio
L’apertura dei cantieri per l’inizio dei lavori di restyling è ancora lontana dall’essere approvata. L’intervento della Lazio potrebbe rimanere bloccato a causa di una serie di motivazioni complesse. Tra queste spiccano il “no” degli uffici comunali, l’opposizione della Soprintendenza e il più che probabile ricorso della Fondazione Nervi. Il rischio maggiore per il Campidoglio è quello di trovarsi con uno stadio vuoto e in preda al degrado, senza soluzione.
Stadio Flaminio L’Idea di Lotito: Un Guscio Esterno e 50.000 Posti
Da marzo, mese in cui la Lazio ha presentato i primi elaborati, non sono stati fatti passi significativi. L’idea di Lotito è chiara: trasformare l’impianto, riconosciuto come monumento nazionale tutelato, nello stadio ufficiale dei biancocelesti. Il progetto prevede la realizzazione di un guscio esterno per sostenere un secondo anello, portando la capienza totale a 50.570 posti, e la copertura di curve e tribune. Il tutto, secondo La Repubblica, per una spesa complessiva di 438 milioni di euro.
Stadio Flaminio Criticità e Nuovi Orizzonti Urbanistici
Le criticità sono evidenti. La Fondazione Nervi si oppone fermamente a modifiche estetiche dell’impianto, e l’idea del guscio esterno andrebbe a intaccare proprio l’integrità del design originale. Un nodo difficile da sciogliere. Un altro aspetto critico è la mobilità: Lotito immagina di gestire migliaia di tifosi con navette in partenza da parcheggi di scambio a Saxa Rubra, Largo De Bosis, sul Lungotevere o sotto il viadotto di Corso Francia.
Questa situazione di stallo rischia di penalizzare non solo la Lazio, ma anche lo Stadio Flaminio e l’intero Comune di Roma. In caso di esito negativo, lo stadio tornerebbe ad essere senza pretendenti, dopo che anche il progetto della Roma Nuoto è stato accantonato. Senza il restyling del Flaminio, l’intero quadrante rischia di veder vanificato un imponente piano di riqualificazione urbana che prevede la costruzione di aree residenziali moderne e il nuovo museo della Scienza (progettato dallo studio Adat). Nei prossimi anni, inoltre, nascerà anche il grande Maxxi, con un nuovo spazio espositivo, oltre al restyling di Via Reni, il tram della Musica e la fermata della linea C della metropolitana, prevista nel 2033.
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