
Intervenuto ai microfoni di Radio Laziale, il giornalista del Messaggero Alberto Abbate ha espresso il proprio punto di vista sul progetto della Lazio legato allo Stadio Flaminio, sottolineando i rischi legati all’iter burocratico e ai ritardi accumulati.
I dubbi sulla sovrintendenza
“Continuo a essere scettico sul Flaminio. Interpreto i ritardi di Lotito perché sa benissimo che dev’essere tutto al dettaglio e, anche se dovesse essere, secondo me il progetto viene bocciato alla sovrintendenza. Ve lo dico chiaro e tondo”.
Secondo Abbate, il presidente biancoceleste starebbe lavorando “sotto traccia” proprio per presentare un piano che abbia maggiori possibilità di passare alla conferenza dei servizi, evitando così ulteriori intoppi.
La legge sul commissario
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Il giornalista ha poi fatto riferimento alla nuova normativa sugli impianti sportivi:
“La legge sul commissario negli stadi? È già passata, manca solo il nome del commissario, ma non cambia nulla. Non avrà potere superiore alla sovrintendenza, ne avrà di più rispetto ai Comuni”.
Conclusione
Il progetto del nuovo stadio per la Lazio resta dunque un percorso a ostacoli. Lotito continua a lavorare in silenzio, ma il nodo della sovrintendenza rischia di rappresentare lo scoglio più difficile da superare per vedere il Flaminio trasformato in una nuova casa biancoceleste.
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