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L’appello della Curva Nord.

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Finalmente è giunto il momento tanto atteso. Lazio - Bayern Monaco illuminerà il manto verde dello Stadio Olimpico di Roma in una serata indimenticabile di Champions League. Nel giorno di San Valentino, i tifosi biancocelesti hanno risposto presente per questa grande occasione degli ottavi di finale. La Curva Nord ha preparato una coreografia speciale per l'evento, progettata con cura e carica di tutta l'emozione che accompagna questo grande match. Attualmente, gli spalti dello Stadio Olimpico ospitano una folla di 59.000 tifosi, secondo quanto riportato dalla nostra redazione, stabilendo così un record stagionale di presenze. La Curva Maestrelli ha esaurito i 1.500 tagliandi messi a disposizione dalla società già ieri, mentre rimangono gli ultimi 3000 biglietti disponibili in Monte Mario. Il pubblico regalerà a Maurizio Sarri una cornice emozionante, carica di senso di appartenenza e voglia di vedere la sua squadra brillare più che mai sotto le stelle della Champions League.

Lazio-Nizza, arriva l’appello della Curva Nord

La Curva Nord, tramite il suo esponente Sandro detto il Cinese, ha diramato un appello per tutti i tifosi biancocelesti

tramite la trasmissione su elle radio.

«Sicuramente quello che si è vissuto ieri a Benevento e in ogni partita giocata dalla Lazio fuori casa è qualcosa di molto bello. C’erano 2000 persone, ma ce ne sarebbero state 5000 se ci fosse stata la capienza dello stadio: in trasferta la tifoseria vive un momento eccellente, siamo arrivati verso le 11 a Benevento un po’ frastornati dall’orario insolito, ma abbiamo vissuto una bella giornata. La Lazio va alla grande, i giocatori fanno cose in campo con una facilità che non vedevamo da anni, i complimenti vanno a tutti quelli che stanno seguendo la Lazio e in particolare a coloro che hanno ideato la scenografia dedicata a Vincenzo Paparelli. Ci tenevamo che lo schifo mediatico che c’è stato negli ultimi giorni venisse spazzato via, dai nostri cori e dal nostro tifo. Paradossalmente per noi ieri la partita era un contorno, avevamo un background particolare dopo una settimana durissima, tanta amarezza per chi è stato colpito da misure restrittive. Ieri abbiamo alzato uno striscione: uniti e compatti, avanti laziali! Mettiamo un attimo da parte ciò che è giusto o sbagliato, si può giudicare becero o condannare quello che è successo, ma poi si entra in un altro campo. Ovvero, l’attacco spregiudicato che viene effettuato nei confronti della Lazio, dei Laziali e di tutti gli aspetti che li riguardano. Si può anche giudicare negativamente quello che è successo, ma poi si va oltre e bisogna darsi una calmata: per tre-quattro giorni questa notizia ha aperto i telegiornali mentre nel frattempo veniva fatto passare il Rosatellum, l’età pensionabile si alzava a 67 anni o avvenivano efferati fatti di cronache. Ci vediamo la premeditazione di voler coprire altre gravi magagne con questi fatti. Dunque questa cosa che è successa deve sortire l’effetto contrario: bussiamo forte a casa di chi prova fastidio per questa squadra e questa tifoseria. Non basta una settimana di assalto mediatico per farci fuori: complici i prezzi che fortunatamente vengono fatti quest’anno dalla Società Sportiva Lazio, e visto che non si sa in quali squalifiche potremo incorrere questa settimana, dovremo dare una grandissima dimostrazione di forza essendo presenti in massa a Lazio-Nizza. Portare sciarpe, bandiere, fare un tifo incessante per la nostra Lazio in Curva, nei Distinti, in Tribuna Tevere e in Tribuna Monte Mario, per far vedere di che pasta è fatto il tifo della Lazio. Questo affinché venga spazzato via, dall’amore della Lazio e della sua gente, tutto il fango che è stato buttato sulla squadra e sulla nostra gente. La squadra ha sempre chiesto il nostro sostegno: serve una forte presenza in casa, tutto il resto passa in secondo piano. Tra laziali si può pensarla in diversi modi su molte cose, ma il punto è che siamo tutti laziali, e potremo discutere per anni, avvicinarci ed allontanarci. Ma conta il fatto di essere tutti laziali, e quando toccano la Lazio, toccano tutti i laziali indistintamente. Non c’è spazio per chi ci vuole morti, non ci deve essere sorriso sul loro volto: le divergenze ci possono essere tra laziali, ma sempre in un contesto di vita, mai di morte. Nelle angherie e nei soprusi i laziali hanno dato sempre il massimo, bagniamo le nostre radici nel combattimento, non nel disfattismo».



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